ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

Torino- UNA PRIMA ITALINA DI WIDMANN

Occasione da non perdere la prima esecuzione italiana del Secondo concerto per violino e orchestra (2018) dello statunitense Jorg Widmann, uno tra ipiù attivi compositori dell’odierna scena internazionale. Solista d’eccezione Carolyn Widmann (foto), sorella di Jorg e dedicataria dell’opera. Nel presentare il Concerto lo stesso Widmann asserisce che il concerto è una sorta di genere sacro a cui affidare le cose più intime. Brano, dunque, riflessivo che si articola i tre movimenti dai titoli significativi: Ricerca in cu è protagonista il violino con sporadici interventi orchestrali; Romanze che “costruisce” un viaggio verso l’interiorità e Mobile per definire un moto continuo molto veloce. Il percorso si realizza attraverso pause emozionali intime accompagnate da vere e proprie esplosioni sonore. Sul podio il lettone Andris Poda (classe 1980) affronterà la Sinfonia n 15 in la maggiore op. 141.  L’ultima sinfonia di Sostakovic, scritta nel 1971. Tutti sanno che i suoi rapporti con il potere politico non furono facili in URSS che in più di un’occasione lo richiamò alle questioni ideologiche con censure che sfiorarono la scomunica nei confronti di alcuni suoi lavori. Tuttavia il musicista non si arrese senza rinunciare alle proprie scelte linguistiche e tecniche. Un lungo itinerario artistico di un uomo complesso e tormentato giunto al traguardo degli ultimi quattro anni di vita. Periodo a cui appartiene la Quindicesima in cui ritroviamo, in misura, più o meno accentuata alcun peculiarità di Sostakovic quali, per esempio, l’accurata valorizzazione del discorso ritmico e l’elaborazione tematica e, ancora, il senso del caustico e del caricaturale pur tra schiarite melodiche di tono meditativo. Quello che colpisce subito è l’ Allegretto iniziale dove compare a sorpresa un tema dalla sinfonia del Guglielmo Tell di Rossini, ripetuto più volte dalle trombe. l’atmosfera è briosa e riesce a coinvolgere , in modo progressivo, tutta l’orchestra in una girandola di suoni. Il successivo Adagio si apre con una frase maestosa, quasi una perorazione da marcia funebre. Poi, l’orchestra si rafforza, elaborando i molteplici temi, per ritornare al clima iniziale e spegnersi con le assorte armonie dei tromboni. Il secondo Allegretto si richiama al primo per spiritosa inventiva strumentale. Nell’Adagio finale è presente un’altra famosa citazione: la marcia funebre dal Sigfrido di Wagner. Nella conclusione Sostakovic sembra suggellare il senso più duraturo della sua opera, smentendo così le suggestioni di certo trionfalismo ricorrente in alcuni lavori, tanto da garantirgli un ruolo di autentico testimone del suo tempo.

Torino, Auditorium “”Toscanini” RAI, p. Rossaro Stagione Sinfonica 2022

giovedì 13 gennaio, ore 20,30 ORCHESTRA SINFONIA NAZIONALE RAI diretta da ANDRIS PODA, solista CAROLYN WIDMANN (violino) Musiche di Widmann, Sostakovic

per informazioni, norme Covid-19 e acquisto biglietti: osna@rai.it  (martedì e mercoledì 10.00-14.00, giovedì e venerdì 15.00-19.00)