Chieri. Attenti ai social. La truffa affettiva ai danni di Wilma

Wilma è un nome di fantasia, ma la sua esperienza è assolutamente reale. E’ una donna di Chieri, che ha subito una truffa affettiva. Wilma incomincia a chattare su una chat, riceve diverse richieste di amicizia, si fida e comincia a scrivere con diverse persone. Ad un certo punto in particolare un uomo, incomincia a diventare molto presente nella sua vita; spera di aver trovato una persona a cui appoggiarsi nei momenti più difficili. Ma di li a poco, le attenzioni di questo nuovo amico diventano molto pressanti; scopre dove Wilma lavora, si presenta all’uscita senza preavviso; incomincia una sorta di persecuzione. Viene sottoposta a costante controllo, seguita e addirittura pedinata in ogni sua mossa, la donna subisce aggressività e minacce ogniqualvolta tenti di svincolarsi da questa eccessiva invadenza.

Il comportamento dell’uomo si evolve in un crescendo di violenza verbale e aggressività fisica, con cui riesce a soggiogare completamente la sua vittima e ad estorcerle ingenti somme di denaro, che lei gli versa, terrorizzata dalle ritorsioni promesse se non cede alle richieste. Del resto come non credere a quelle minacce, visto che l’uomo non si fa scrupoli ad agire aggressivamente anche davanti a testimoni; le amiche di Wilma sono infatti spesso presenti alle sue scenate. Dopo aver a lungo subito, Wilma, trova il coraggio di rivolgersi ad un centro di ascolto per le donne che la indirizza ad posto di Polizia per sporgere denuncia.

Wilma è riuscita a sottrarsi a questo rapporto, che era sfociato in una vera e propria dipendenza affettiva. Infatti, solitamente questi delinquenti, studiano il profilo delle vittime e riescono a fare “leva” su determinate caratteristiche, una sensibilità particolare a certe situazioni. Si diventa così facili prede.

Altre volte può accadere che le persone con cui si è iniziata una amicizia virtuale, inizino a chiedere somme di denaro, in quanto lontane con il finto scopo di ottenere i fondi per potersi finalmente incontrare di persona. Anche in questo caso solitamente l’incontro non avviene mai…il truffatore incomincia a raccontare tutto un crescente di incidenti, difficoltà alla partenza, mancanza di visti, ecc…..

Questa storia e la determinatezza nel raccontarla, vuole essere un monito. Bisogna sempre avere fiducia, ma occorre fare attenzione, in particolare a quello che si decide di pubblicare sulle chat, perchè i relativi contenuti possono diventare “sfruttabili” da dei malfattori e diventare lo strumento per estorcere ingenti somme di denaro, quasi sempre con la promessa della restituzione…cosa che puntualmente non avviene mai.

Abbiate pertanto il coraggio di denunciare e di uscire da queste situazioni, le associazioni presenti sul territorio possono essere di grande aiuto, in quanto non si è soli in questa esperienza; sono ormai molte le vittime e la nostra necessità di essere social, talvolta può diventare un boomerang, esponendoci a pericoli che poi diventano reali.

Monica Pelissero