Gioco online, l’indagine parla chiaro: l’assenza di comunicazione fa tornare in auge l’illegale
“Conoscenza e percezione dei siti di scommesse legali”, è questo il titolo della recente indagine effettuata da EMG Different per la Lega Operatori di Gioco su Canale Online, meglio nota come LOGICO. Un sondaggio che ha coinvolto più di 2 mila persone, suddivise in ben 700 comuni della penisola italiana, e che è durata per circa sette giorni. Domande, risposte, dati e statistiche che hanno contribuito a capire il fenomeno del gambling e come viene percepito dalla popolazione.
“L’indagine è stata condotta con lo scopo specifico di comprendere fino anche punto e quanto chiaramente i giocatori percepiscono la differenza tra piattaforme legali e illegali” ha spiegato il Presidente di Logico, Moreno Marasco, come si legge nel blog del sito specializzato Giochi di Slots. Fondamentale, dunque, era mettere a fuoco la percezione e la consapevolezza dei rischi legati al gioco online non legale da parte degli utenti.
Quello che emerge è che ben la metà dei giocatori, precisamente il 46,7% del campione analizzato, conosce almeno un sito legale, con l’11,7% che è invece a conoscenza di piattaforme illegali. Come si entra in contatto con questi portali? Innanzitutto attraverso il passaparola (hanno risposto in questa maniera il 28% degli intervistati), poi attraverso la pubblicità, specie quella su internet e sui social ma anche per strada, sui giornali, nei cartelloni stradali. Una grandissima fetta però è quella dei giocatori che cercano direttamente i siti, con percentuali che cambiano incredibilmente: si passa infatti dal 50% per i siti illegali al 38% per quelli legali.
Questo ci fa capire innanzitutto una cosa: che distinguere i siti è veramente difficile e ancora più arduo è saper scovare i rischi di queste piattaforme. Dall’indagine di EMG Different infatti solo il 25% ammette di conoscere i pericoli delle piattaforme non legali. “Il divieto al quale sono obbligati tutti i siti di gioco legale – spiega ancora Moreno Marasco – ha aperto la strada ai siti illegali che, non dovendo sottostare ad alcuna norma, hanno avuto ed hanno tuttora le mani libere. Diversamente, la ‘pubblicità buona”’ dei siti rappresenta uno strumento di tutela per i giocatori in quanto li informa e li tiene lontani dai rischi e pericoli del gioco illegale”.
Il divieto della pubblicità voluto dal Decreto Dignità è infatti percepito da molti come la causa che ha dato inizio al ritorno dell’illegale: la pensa così il 35% degli intervistati che parla di utenti meno informati e tutelati, mentre il 31% risponde dicendo che il divieto ha fatto aumentare il gioco illegale. Numeri importanti su cui forse è il caso di riflettere.