Nuovo ospedale Asl To5. Entro marzo la sede
Nicco (FdI): “Si farà, era già nella precedente programmazione”
Il nuovo ospedale dell’Asl To 5 (Moncalieri-Nichelino-Carmagnola-Chieri) si farà. Non è compreso nell’elenco dei sei nuovi nosocomi piemontesi la cui costruzione è prevista dalla delibera n. 196 («Prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione di nuovi presidi ospedalieri»), approvata martedì 18 gennaio 2022 dal Consiglio regionale del Piemonte, perché la sua costruzione era già stata deliberata nella precedente programmazione sanitaria e resta pertanto confermata. Spiega il consigliere regionale Davide Nicco: «La delibera approvata martedì dal Consiglio individua sei nuove sedi ospedaliere che verranno costruite in Piemonte, e conferma esplicitamente che “la strategia localizzativa dei nuovi presidi ospedalieri, già previsti nella precedente programmazione” assegna all’Asl To5 una struttura con DEA di I Livello, “attualmente in fase di approfondimento al fine di individuare la migliore soluzione per garantire a tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria un servizio ospedaliero efficiente e di qualità elevata”». Nicco rassicura anche sulla brevità dei tempi per gli approfondimenti sulla collocazione della nuova struttura: «L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha spiegato al Consiglio che entro fine marzo la commissione tecnica preposta all’esame delle diverse possibili sedi sul territorio dell’Asl To5 renderà pubbliche le proprie conclusioni in merito, per poter passare al più presto alla fase realizzativa. Il nostro impegno è proprio quello di garantire i tempi più brevi per accrescere e ammodernare l’offerta di servizi sanitari in un territorio e una popolazione già provati dalla lunga pandemia». Il nuovo ospedale dell’Asl To5 prevede un impegno finanziario significativo, individuato in 202 milioni di euro. Resteranno inoltre attivi i tre ospedali attualmente esistenti (Moncalieri, Carmagnola e Chieri) e ad essi andranno ad aggiungersi anche i servizi sanitari territoriali delle nuove “Case di comunità” che vedranno la luce grazie ai fondi del Pnrr. «Credo – conclude Nicco – che questa sia la risposta più chiara e concreta a certa opposizione che cerca a tutti i costi polemiche inutili e pretestuose».