CRONACA – Ordini ‘gonfiati’ di mascherine nel 2020 per le caserme dei carabinieri. Nei guai una coppia dell’Arma e due imprenditori, uno è di Moncalieri

Corruzione e omissione di atti d’ufficio per un appalto di mascherine destinate alle caserme dei carabinieri di tutto il Piemonte durante la prima ondata della pandemia. Con questa accusa la Procura ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere per 9 persone, tra cui anche due militari dell’Arma. Per altri due militari è stata disposta la sospensione dall’attività lavorativa. Le misure sono state eseguite dai carabinieri. L’inchiesta della Procura di Torino era partita poco meno di due anni fa dalla scoperta di un ordine gonfiato per l’acquisto delle mascherine destinate ai carabinieri della nostra regione. Sarebbe stato raddoppiato il reale fabbisogno nella bolla d’acquisto da parte di un’ufficiale donna a capo del servizio amministrativo. Il marito, anche lui carabiniere (ora arrestato) in servizio presso l’ispettorato del lavoro, era amico di un imprenditore cinese, ed erano emersi regali, tra cui uno smartwatch e un prosciutto crudo. Servivano 40 mila mascherine, ma l’ordine fu contraffatto a 87 mila. La giustificazione dell’ufficiale: assoluta urgenza e grande difficoltà a trovare sul mercato le mascherine. Uno degli imprenditori cinesi che sarebbe stato favorito è di Moncalieri.