Astigiano e strutture sanitarie di prossimità, Lanfranco scrive alla Regione: “Dimenticati il Nord Astigiano e Villanova d’Asti”
Il Presidente della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco ha inviato una lettera al Presidente della Regione, Alberto Cirio, agli assessori regionali Carosso, Icardi e Gabusi e ai sindaci dell’astigiano, sul Piano delle strutture sanitarie di prossimità in provincia di Asti recentemente approvato dalla Regione Piemonte. Scrive Lanfranco: “In riferimento alla Deliberazione di codesta Giunta Regionale dell’11 febbraio u.s. con cui sono state individuate le 91 Case di Comunità che verranno realizzate sul territorio piemontese attraverso risorse PNRR, mi duole rappresentare il disappunto per come si sia giunti all’adozione di un provvedimento così significativo per il futuro del nostro territorio senza alcun coinvolgimento delle istituzioni locali e degli altri soggetti che avrebbero potuto fornire un contributo costruttivo, nel quadro di un metodo partecipato improntato alla condivisione e alla chiarezza rispetto ai criteri sulla base dei quali definire tali poderosi investimenti. La delibera stravolge peraltro la proposta elaborata ed avanzata con cognizione di causa dalla Direzione Generale dell’ASL AT che in data 19 gennaio u.s. aveva quantomeno trasmesso ai Sindaci il Verbale della Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci del 16 settembre 2021, con la quale venivano individuate, all’interno dell’ambito di propria competenza, le seguenti quattro Case di Comunità: (1) Canelli, (2) Asti, (3) Villafranca-Villanova, (4) Area Nord Est Astigiano “attraverso il rafforzamento delle Unità territoriali già esistenti, potenziandole mettendole in rete fra loro, con i servizi ospedalieri astigiani mediante la telemedicina”. Tale proposta, sebbene mai illustrata e discussa in Conferenza dei Sindaci, interpretava adeguatamente le esigenze del territorio fornendo una prima risposta alle gravi criticità a tutti note da più di un decennio, su cui non si era potuto finora intervenire per la carenza di risorse finanziarie a disposizione della nostra Regione. Nello specifico, avrebbe almeno parzialmente risolto e superato la carenza di servizi causati dall’annosa e sgradevole vicenda della mancata realizzazione della Casa della Salute di Villanova d’Asti, che solo per ragioni di sintesi evito qui di ripercorrere, e dalla mancata individuazione di un punto di erogazione di servizi sanitari nell’ampia area dell’Alto Astigiano compresa tra l’ASL TO5 e l’ASL AL, la cui debolezza nell’offerta dei servizi per i cittadini ed il conseguente spopolamento, sempre per ragioni di sintesi, non può essere delineata come meriterebbe e, a quanto pare, sembrerebbe invece necessario fare. Proposta dell’ASL AT che pareva dunque raccogliere il tacito sostegno degli Amministratori comunali e che rispondeva anche ad alcune delle istanze presentate da altri portatori d’interessi, quali le organizzazioni sindacali che, in tema di sanità territoriale, nei mesi scorsi hanno mostrato un serio impegno volto a fornire un contributo costruttivo. L’inaspettata decisione di eliminare ogni intervento in Villanova d’Asti e nell’ampia parte centrale del nord Astigiano richiede un approfondimento di riflessione che mi auguro vogliate garantire favorendo un incontro con i soggetti in indirizzo, in tempo utile per apportare eventuali correttivi al provvedimento prima di assumere decisioni definitive in sede di Consiglio Regionale.”