CHIERI. APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO SULLA GUERRA IN UCRAINA
Sabato 5 marzo presidio in via Vittorio Emanuele
«Il Consiglio comunale di Chieri, condanna con forza l’attacco russo, che ci porta ad un punto di non ritorno della guerra e richiede al Governo Italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Ue, di impegnarsi, oltre che nelle azioni di vicinanza a chi è attaccato e di sanzione per l’attacco, a ricercare con determinazione la via del dialogo e della pace, facendo tutto quanto è possibile per allontanare la possibilità di una guerra devastante, ancora una volta dentro i confini dell’Europa»: è quanto stabilito nell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Chieri con 20 voti favorevoli, con cui si chiede alla Russia di ritirare le truppe dall’Ucraina e di dare spazio ai negoziati. Primi firmatari del documento sono le consigliere Clara BRAMARDI (Sicchiero per Chieri Si), Manuela OLIA (Partito democratico), Mariella TAGLIAVIA (Chieri Ecosolidale) ed il consigliere Tommaso VARALDO (Gruppo Misto Chieri). «Dobbiamo pensare alle conseguenze su tutti i popoli coinvolti, in particolare sui più deboli e poveri, ed alle conseguenze per noi europei e a livello mondiale-commenta la consigliera Manuela OLIA-un Comune come Chieri non può certo fare molto, ma è nostro dovere prendere posizione per la pace: prendere posizione contro la corsa agli armamenti, tradizionali e nucleari, prendere posizione aiutando le popolazioni e manifestando in piazza. Abbiamo l’occasione di far sentire la nostra voce sabato 5 marzo, dalle ore 15, in via Vittorio Emanuele, di fronte al San Filippo, al presidio organizzato dal Comitato Pace e Cooperazione del comune di Chieri».
«Faccio mie le parole del Premier Mario Draghi: quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, le nostre democrazie-aggiunge il Sindaco Alessandro SICCHIERO-Stiamo assistendo ad una violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale, ad un’aggressione contro una nazione sovrana. Siamo solidali con tutte le ucraine e gli ucraini che vivono a Chieri, in Piemonte, in Italia. Cercheremo di attivarci con iniziative concrete sia sul versante degli aiuti sia su quello dell’eventuale accoglienza di profughi».