Pino Torinese. Sabato 12 marzo inaugurazione mostra di Guido Persico a cura Di Tutti i Colori
Cosa sta sotto, cosa c’è dietro, cosa viene prima… L’arte di Guido Persico è quello che non vediamo, perché il presente è composto di assenze, storie silenziose, colori annebbiati. Evocazioni come terra: particelle di vita già vissuta, cenere del passato, microorganismi. Materia su cui impiantare un nuovo cantiere, un’area non troppo definita, a volte strappata, pezzetti di cartoncino ripiegato, ombre di lucido, appunti di progettualità umana. Sotto, dietro, prima ci sono i sogni. Poi, tra paletti, prospettive, incroci, il futuro. In mezzo, “invisibile agli occhi”, l’essenza, quella vita straripante che tuttavia passa senza che ce ne accorgiamo. Questo racconta sorridendo Guido Persico, a chi si ferma un po’. E poi anche, logica conseguenza, l’impegno civile, la riflessione critica, un po’ di filosofia disorientata dalle istanze del nuovo millennio. Ma tra i suoi fogli tutto tace e spuntano solo, timidamente, pensieri, emozioni, curiosità: placida armonia. (Barbara Bordin)
I temi dell’abitare e la metafora dello spazio manipolato, inventato, padroneggia to e infine costruito, al fine di essere reso “abitabile”, sono infatti la cifra specifica e costante del lavoro di Persico da ormai molto tempo – quasi lui avesse metabolizzato la lezione filosofica secondo cui l’essenza dell’abitare è tratto fonda mentale dell’essere umano, del “soggiornare dei mortali sulla terra”. Una prospettiva questa che riconduce lo spazio alla dimensione temporale e l’idea stessa dell’abitare a un’interrogazione sul senso del nostro esistere, e quindi implicitamente del nostro fare, all’interno delle strutture materiali che hanno costituito e costituiscono lo spazio antropico. (…) Lo sguardo e il gesto dell’arti sta si fanno portatori di una capacità di ascolto e restituzione artistica della realtà, che prende atto di un “abitare poetico” dell’uomo in grado di avvicinarlo all’essenza delle cose, al riconoscimento dell’altrui dignità e alla possibilità di migliorare il sé e l’alterità in senso lato. (…) Persico traccia quindi segni, delimita contorni e restituisce il mondo con tratti essenziali che portano alla luce le strutture del reale, caricando di forte densità poetica e simbolica elementi geometrici e architettonici che diventano metafora del costruire in senso spirituale e materiale.
Guido Persico, vive e lavora a Chieri, ha partecipato a diverse mostre individuali e collettive tra cui “Scarto” CSA Farm Gallery Torino – Le sudate carte” CSA Farm Gallery Torino – “Habitare” lmmobiliareART Trieste – “Rifugio” rifugio Barant Val Pellice – Premio Lynx d’arte contemporanea Trieste – “Paesaggio Futuro” galleria Opere Scelte Torino – Residenza d’artista “Dimore d’Arte” Asilo Bianco, Ameno (NO) -“Over the line” The Others Art Fair galleria Opere Scelte Torino.