Baveno. Passerella pedonale sul fiume Selvaspessa e riqualificazione del parco di villa Fedora con il recupero delle serre
Il Comune presenta progetto complessivo dal valore di due milioni di euro. Si cercano i fondi sui bandi del PNRR
Diverse amministrazioni del Comune di Baveno, negli ultimi anni hanno intrapreso molte attività per il recupero funzionale del Parco di Villa Fedora che, grazie a tali interventi, è divenuto un punto di aggregazione sociale per i Bavenesi e anche per le decine di migliaia di turisti che ogni anno visitano la città lacuale. I recenti e più significativi progetti intrapresi sono quelli a seguito dei danni avuto dagli eventi meteorologici dell’agosto agosto 2019, con i quali si si è migliorata la valenza pubblica del parco grazie a diverse opere.“Un primo lotto funzionale quello inaugurato l’anno scorso – rimarcano il sindaco Alessandro Monti e il consigliere delegato all’ambiente Filippo Ferrari – che necessità però di altri interventi legati all’accessibilità, al recupero delle serre, al completamento dei percorsi e alla messa in sicurezza generale del parco. Per questo è stato approvato dalla Giunta Comunale un nuovo progetto di fattibilità legato alla presentazione del dossier di candidatura per i fondi europei del PNNR”. Gli obiettivi generali del progetto prevedono di recuperare, migliorare, implementare la ricchezza botanica del giardino, la sistemazione dei muri di contenimento e delle relative barriere, la sistemazione di pavimentazioni, la rigenerazione e recupero delle serre e degli orti esterni. Inoltre, si prevede sul tema dell’impiantistica, il restauro delle fontane, nuovi impianti di irrigazione a servizio delle nuove piantumazioni a basso consumo idrico, la gestione delle acque meteoriche zona lago, la realizzazione di un’area di compostaggio per la gestione e la valorizzazione degli scarti vegetali, la sostituzione dell’impianto di illuminazione con uno ad alta efficienza energetica, l’installazione di una rastrelliera per biciclette con relativa colonnina di ricarica, la realizzazione di un impianto di allarme e di videosorveglianza e l’installazione di sistemi automatici di controllo degli ingressi con apertura e chiusura automatica. Altro punto fondamentale è legato all’accessibilità al parco delle persone con funzionalità motoria ridotta mediante eliminazione delle barriere architettoniche e la connessione al parco direttamente dal centro cittadino attraverso la realizzazione di un ponte pedonale che da via Piave (attualmente strada cieca senza uscita) permetta un accesso diretto al parco storico senza passare dalla strada statale del Sempione n° 33. La Villa Fedora è così nominata da Umberto Giordano dopo il 1909 per ricordare il successo internazionale della sua famosa opera, era già stata costruita mezzo secolo prima (1857) da Giacinto Mannati, un imprenditore torinese di successo attivo tra Torino, Parigi e Vienna, con progetto dell’architetto Alberto Tappi collaboratore di Ferdinando Caronesi di Maccagno. Attualmente il Parco, che ha una superficie complessiva di circa 26.800 mq ed è dotato di spiaggia e darsena, è per la maggior parte di proprietà della Camera di Commercio Industria e Artigianato del VCO ed in parte del Demanio dello Stato.