A ROCCA D’ARAZZO PRESENTAZIONE DEL ROMANZO “ANIME” A FIRMA DI GIANFRANCO MIROGLIO

Domenica 20 marzo alle 16 nellla sala consiliare del Comune di Rocca d’Arazzo Gianfranco Miroglio presenterà il suo libro intitolato “Anime”, una storia sospesa tra realismo e fiaba, in cui il protagonista va alla ricerca di sé stesso, del proprio passato e del proprio presente. Sarà introdotto da Silvana Alessandria con interventi dell’autore.  Miroglio è stato docente e dirigente scolastico, storico rappresentante della sinistra ambientalista (anche in Consiglio comunale ad Asti), punto di riferimento «verde» della politica.  Per quasi 30 anni presidente dell’attuale Parco Paleontologico Astigiano, ora coordina il Distretto paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato. Oltre ad  “Anime” è autore dei romanzi “La culla e i Giorni”, “Amaro Come il Miele”, “Rossocorriera”, “Ferragosto”.Edito da Puntoacapo Editrice, l’ultimo romanzo è l’ideale seguito di “La culla e i giorni” edito nel 2019. Un libro che intrecciava fatti che hanno punteggiato la vita dell’autore (a partire dall’infanzia negli anni Cinquanta ad oggi), tra fatti realmente accaduti e “sogni a occhi aperti”. Al centro vi è sempre “Coso”, chiamato così da un’infermiera della Maternità che se lo trovò fra le mani dopo il suo ritrovamento nel giardino appena nato (e sopravvissuto al suo gemello): «Cos’è questo coso?». Romanzo costruito con continui rimandi nel tempo per spiegare e riprendere pezzi di vita di Coso che spiegano il presente. Senza rinunciare ad una parte autobiografica in cui Miroglio incrocia cose realmente accadute (come la perdita del gemello alla nascita) ad altre che sono frutto della fantasia. Il titolo, “Anime” si riferisce a quelle appartenute al protagonista e al gemello, l’anima bianca, e racconta come è stato questo rapporto obbligatoriamente a distanza.   Il romanzo, diviso in tre parti, “Anime in giostra”, “Anime nere” e “Anima bianca” va a ritroso, partendo dall’attualità procede al contrario: inizia con quella che potrebbe essere la fine. Si apre, infatti, con Coso che è anziano, respira e sogna a fatica. Ovvero l’oggi. Poi continua con Coso accerchiato da un mondo grottesco, dove si susseguono tre storie, sempre dallo stile un po’ fiabesco,  Infine l’ultima parte, che riaggancia la storia di “La culla e i giorni”, con Coso di nuovo bambino, su scenari di fiaba triste e ogni tanto crudele. “Anime”  è costruito  lentamente, a sondare i sentimenti,  la nostalgia, la tenerezza, l’angoscia e la rabbia crescenti con Incertezza e paura suggerite dai giorni. Di fanciulli diventati troppo presto uomini (come Coso) e di belle fanciulle. Tutte anime in fuga, ma mai troppo lontano dal paesaggio, altrettanto mitologico, della Langa natìa. Una vecchia conoscenza che qui ricompare: Matisse,  spirito che guida Il romanzo di Miroglio. Nasce da un presente incerto che ci sta cambiando la vita e compie un viaggio all’indietro nel tempo, nell’esistenza di Coso : il protagonista. Un viaggio esistenziale, un viaggio che pone riflessioni attraverso la vita del protagonista e degli altri attori del romanzo sul futuro, lo fa con un tempo scandito in fretta. La fiaba ed il sogno si intersecano con le mille vite reali che raccontano i profumi e i ricordi di una vita. Le sue mille fiabe che si attorcigliano attorno ai personaggi creati dal suo sogno e per questo veri anch’essi. Anche loro con un’anima, con mille anime in un solo titolo “Anime”, l’ultimo libro di Gianfranco Miroglio. E’una sorta di autobiografia condivisa, dove la vita dell’autore riaffiora spesso. La pluralità di “Anime” nasce perché c’è un riferimento sia all’anima individuale che alle anime, dove  racconta di un personaggio che conosciamo dal libro precedente, un Coso né bambino né vecchio, ma ambedue.                                                         

                                               Alessandra Gallo