“Sulla scelta dell’ospedale unico dell’asl To 5, informateci e ascoltateci”. 133 medici scrivono a Regione, Asl e sindaci

Basta con le parole e le polemiche. La salute dei cittadini e il nosstro lavoro meritano più rispetto. E’ la sintesi di una lettera aperta alla Regione, alla direzione dell’asl e ai sindaci di Moncalieri, Chieri e Carmagnola di 133 medici e biologi dipendenti dell’ ASL TO5, iscritti e non iscritti ai sindacati medici, che chiedono di essere coinvolti ed aggiornati sul progetto di Ospedale Unico della nostra azienda sanitaria. Ecco il testo integrale:

“l’attuale fase di investimenti in ambito sanitario e di attuazione del PNRR, ci induce a richiedere chiarimenti in merito al Progetto di riorganizzazione ospedaliera dell’ASL TO5, nella fattispecie riguardo alla costruzione del c.d. “Ospedale Unico”. A partire dagli anni 90’ si sono susseguiti vari progetti sanitari per il territorio dell’ASLTO5: Hopital du Piemont (anno 1994 – 360 posti letto), Ospedale Nuovo di Moncalieri (anno 2008 – 360 posti letto), Ospedale Unico ASL TO5 (anno 2013 – 360 posti letto) ed infine nel 2015 Ospedale Unico ASL TO5, 460 posti letto. Dopo numerose perizie, da parte di più enti e dopo accurate analisi di commissioni regionali di esperti, siamo ancora in attesa dell’individuazione della sede in cui il principale ospedale dell’ASL TO5 verrà edificato. Di certo, abbiamo solo un nome ed il numero dei posti letto. E’ noto che i tre presidi di Chieri, Moncalieri e Carmagnola, sono stati edificati quando i tempi di cura, le tecnologie, la stessa accessibilità alle strutture, tutte nei centri storici delle città, erano molto differenti da quelli attuali. Ricordiamo che alcune aree oramai fanno parte della storia dell’edilizia civile, come l’ala nord dell’Ospedale di Carmagnola, del 1790, o l’ala est, del 1856. Alcune parti dell’Ospedale di Chieri risalgono addirittura al 1383. Forse il più recente è l’Ospedale di Moncalieri, che data “solo“ 1910. La vetustà delle strutture è ben dimostrata dal costo della loro manutenzione, purtroppo talvolta anche poco efficace. Ma al di là delle criticità logistiche ed architettoniche, ci preoccupano le difficoltà di cura che una sanità ospedaliera così frammentata sul territorio comporta: nessuno dei tre presidi è autonomo nel garantire un’assistenza multidisciplinare in quanto alcune specialità sono presenti in un ospedale ma assenti nell’altro, con inevitabili allungamenti dei percorsi diagnostici terapeutici. Questo ha particolare rilievo nel caso di pazienti critici con necessità di assistenza durante il trasporto, come nel caso di infarto miocardico acuto o ictus cerebri, data la presenza dell’emodinamica e della stroke unit in un’unica sede ospedaliera. La pandemia COVID-19 ha accentuato le difficoltà gestionali, logistiche ed amministrative della nostra ASL, e confermato l’insostenibilità di un’Azienda frammentata su tre presidi ospedalieri, mutuamente dipendenti l’uno dall’altro ma isolati dalle distanze fisiche. Le asperità che l’ASL ha affrontato negli ultimi anni ci dimostrano che la scelta di procrastinare ulteriormente la costruzione dell’Ospedale Unico si traduce nel favorire il perpetuarsi delle difficoltà che la nostra Azienda fronteggia quotidianamente; nella fattispecie:

  • La qualità delle cure ai cittadini è garantita dall’impegno degli operatori sanitari, che con professionalità e abnegazione sopperiscono alle difficoltà logistiche e organizzative;
  • Rischia di accentuarsi la fuga del personale sanitario verso poli ospedalieri che per più facile accesso alle diverse specialità risultano maggiormente attrattivi;
  • Continua lo spreco di risorse economiche per mantenere a norma tre strutture obsolete.

Esprimiamo la nostra preoccupazione riguardo al ritardo nella realizzazione di un’opera discussa da più di un decennio, e che è stata diverse volte messa in agenda dalle Amministrazioni locali e regionali, senza tuttavia incontrare la risolutezza necessaria alla sua realizzazione.

Molte parole e polemiche sono state fatte sull’Ospedale Unico dell’ASL TO5, ma in qualità di medici dipendenti riteniamo di dover essere ascoltati riguardo alle attuali criticità e alle future proposte per lavoratori e pazienti, e aggiornati su:

  • Tempistiche di avvio e conclusione dei lavori;
  • Stakeholders coinvolti;
  • Livello di coinvolgimento degli operatori sanitari;
  • Individuazione del sito definitivo di costruzione;
  • Eventuali progetti di riqualificazione delle strutture esistenti.

Chiediamo, pertanto, di essere coinvolti nel dibattito per l’Ospedale Unico dell’ASL TO5 in occasione di un incontro pubblico, in cui sia possibile confrontarsi, in cui vengano date risposte e manifestato un impegno concreto nella realizzazione del suddetto progetto.

Distinti saluti”

 

I medici e i dirigenti sanitari dipendenti dell’ASL TO5 (seguono 133 firme)