A NIZZA UNA GIORNATA DEDICATA A JOSÉ DOMINGO MOLAS E AD ATTILA E PEPE 

Mario Renosio e Marco Gobetti

A Nizza si è svolta mercoledì scorso una giornata  molto impegnativa e costruttiva di teatro e di dibattito sulle guerre e sul sogno di pace. Il monologo teatrale  è stato rappresentato nella mattinata per gli studenti delle scuole cittadine, mentre in serata è stato replicato per la cittadinanza. Opportunità preziose per sapere e riflettere, dove Marco Gobetti attore e regista torinese ha proposto il suo “José Domingo Molas: dalla Guerra del Chaco alla Resistenza in Piemonte” al Foro Boario per ricordare il sacerdote eroe  durante la Resistenza. Un monologo intenso e a tratti forte che ha catturato gli studenti silenziosissimi e che poggia su studi dell’Israt, liberamente ispirato al saggio di Dario Rei  e al diario del salesiano. Lo spettacolo è un monologo serrato di un’ora e un quarto sulla figura del sacerdote “eroe del Chaco”, la guerra combattuta fra Paraguay e Bolivia dal 1932 al 1935 che ha lasciato una forte impronta del suo passaggio in queste terre negli anni tragici del secondo conflitto mondiale. Questa figura di prete, ma soprattutto di uomo può servire come mezzo per leggere le vicende del passato e come strumento di confronto con il presente, capace di suscitare pensieri  su tematiche quali la pace, la guerra, la solidarietà, la resistenza. Durante lo spettacolo del mattino c’ è stata un’affluenza di tanti studenti che erano molto interessati, attenti e curiosi  verso le vicende che venicano evocate. Il fatto forte è che il Comune è riuscito ad organizzare insieme all’israt la presenza di più di duecento studenti a uno spettacolo che porta  la storia a teatro. Poi nel pomeriggio all’Auditorium della Trinità si è tenuta la presentazione del libro Attila Pepe e gli altri scritto dal direttore dell’Israt Mario Renosio che ha dialogato insieme alla ricercatrice Nicoletta Fasano e grazie al presidente provinciale Anpi Paolo Monticone. Questo libro tratta le vicende partigiane e la resistenza nel Monferrato e nelle Langhe. Renosio presenta la lotta partigiana con le sue aspirazioni, i progetti spesso contrastanti tra loro, i valori comuni e i protagonisti del movimento partigiano con la popolazione contadina e con gli Alleati. Oggi i protagonisti della Resistenza sono effettivamente quasi tutti scomparsi e Renosio li  ricorda nel volume dove prende in esame il periodo tra il 1940, quando l’Italia entra nel secondo conflitto mondiale e il 1947.  Non mancano le testimonianze di ribelli e familiari, alcune particolarmente toccanti. L’autore ha discusso le tematiche trattate nel volume che non solo è interessante per la rigorosa ricostruzione storica, ma  per la successione dei rapporti dei partigiani con la popolazione del territorio astigiano.  “Con questo libro non ho voluto rendere onore ai comandanti, ma ai partigiani semplici, ai molti che abbiamo conosciuto e che, nel corso degli anni sono diventati amici” ha concluso Renosio… quegli Attila, Pepe e moltissimi altri che hanno continuato a sentirsi partigiani per sempre.

                                                Alessandra Gallo