PIEMONTE ARTE: NEL SEGNO DI RAFFAELLO, GRIBAUDO E VIGLIATURO, PAVAROLO, POIRINO, COMINETTI, BIONDO, MONGELLI, BAUHAUS…
coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
NEL SEGNO DI RAFFAELLO
Disegni del Rinascimento italiano dalle collezioni della Biblioteca Reale
29 aprile – 17 luglio 2022
Dal 29 aprile al 17 luglio 2022, la Biblioteca Reale di Torino espone un prezioso nucleo di 26 disegni italiani cinquecenteschi, riconducibili alla cerchia di Raffaello. La mostra ripercorre circa settant’anni di storia del disegno italiano, a partire da Perugino, il maestro da cui il giovane Raffaello Sanzio riceve il battesimo artistico, passando per la bottega romana, nella quale Raffaello, all’apice del suo successo, diventa un polo di attrazione e un modello di stile per un’intera generazione di artisti – Giulio Romano, Parmigianino, Peruzzi, Polidoro da Caravaggio, Baccio Bandinelli, Girolamo da Carpi – che da Roma prenderanno strade diverse, diffondendo in tutta l’Italia la lezione del maestro urbinate. L’esposizione è il risultato di un progetto iniziato nel 2020, in occasione del 500° anniversario della morte del Maestro, finalizzato alla selezione, allo studio e alla catalogazione dei disegni italiani riconducibili alla cerchia di Raffaello posseduti dalla Biblioteca Reale. Realizzato in partnership con Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, il lavoro è stato affidato ad Angelamaria Aceto, ricercatrice presso l’Ashmolean Museum di Oxford, Istituto che conserva la più importante raccolta di disegni di Raffaello al mondo. I disegni sono forme d’arte di particolare fascino perché danno accesso alla dimensione più intima di un artista, testimoniano il processo creativo e formativo di un autore, diversamente da altre, si basano sull’utilizzo di poche tecniche, spesso un unico medium su una piccola porzione di carta bianca. Questa essenzialità conferisce loro una particolare forza espressiva, i disegni rivelano l’essenza della mano e della mente che li ha prodotti, ma la lettura del messaggio può risultare meno immediata rispetto ad altre opere d’arte. Per questo la mostra presenta un ricco apparato didascalico, con grandi pannelli contenenti anche immagini di confronto con opere possedute da altri Musei, per accompagnare il visitatore alla scoperta dell’articolato mondo della tradizione disegnativa rinascimentale fatta di citazioni, di copie e di studi per altre opere. Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni: Perugino e la formazione di Raffaello in Umbria; i seguaci di Raffaello a Roma negli anni delle committenze pontificie; i continuatori di Raffaello. Nella prima sezione sono presenti i disegni di Perugino, il “divin pittore” formatosi nella prestigiosa bottega fiorentina di Andrea del Verrocchio, frequentata a quel tempo dagli artisti più promettenti, tra cui Sandro Botticelli e Leonardo da Vinci. Perugino trasmette ai suoi allievi il valore della pratica disegnativa, tra questi il più talentuoso è il giovane Raffaello Sanzio da Urbino, che acquisisce rapidamente la lezione del maestro: lo stile classico e rigoroso, l’equilibrio e lo studio matematico delle proporzioni e della prospettiva, diventando rapidamente un modello indiscusso per gli artisti che lo seguiranno. La seconda sezione è invece dedicata ai seguaci di Raffaello, giovani artisti che negli anni di papa Leone X arrivano a Roma da diverse città d’Italia e confluiscono numerosi nella bottega dell’artista urbinate, richiamati dal suo carisma e dal grande successo che gode presso i committenti più potenti e facoltosi. La gran mole di commissioni, unita alla sua nota generosità intellettuale, portano Raffaello a delegare molto lavoro ai suoi promettenti allievi che hanno così l’opportunità di apprendere rapidamente e di maturare artisticamente sotto la guida del maestro. Alla morte improvvisa e prematura di Raffaello, Giulio Romano è ormai un pittore con grande esperienza e capace di produzione autonoma, in grado di continuare molte delle prestigiose commissioni lasciate incompiute dal Maestro. In questo periodo la sua attività si intreccia strettamente con quella di Polidoro da Caravaggio, Perino del Vaga e Baldassarre Peruzzi, e di personaggi un po’ meno noti ma ugualmente interessanti come Vincenzo Tamagni. La terza sezione documenta infine il fervente clima artistico della Roma di Clemente VII che attira in città artisti da tutta Italia. Tra questi, il ventenne Parmigianino, il cui incontro con le gloriose antichità classiche e con Raffaello cambia radicalmente la sua arte. Negli stessi anni un altro emiliano, Biagio Pupini, si trasferisce a Roma, cadendo profondamente sotto l’influenza di Polidoro da Caravaggio, di cui assorbe l’espressivo linguaggio grafico. Anche Baccio Bandinelli rivolge lo sguardo ai disegni di Raffaello quasi come fossero un mezzo per comprendere meglio la sua stessa personale risposta all’espressiva poesia visiva di Michelangelo, come dimostra eloquentemente un poco discusso disegno a penna e inchiostro presente in mostra. Il percorso espositivo si conclude con un’innovativa proposta di ricostruzione di un foglio ricavato da tre frammenti, contenuti nel taccuino di modelli di Girolamo da Carpi, un manufatto che nei contenuti e nella forma ci racconta molto della cultura rinascimentale.
Orari: Dal martedì alla domenica 10 – 19, ultimo ingresso ore 18. Chiuso il lunedì. Biglietteria presso i Musei Reali e direttamente in Biblioteca Reale – piazza Castello 191. Acquisto online: www.coopculture.it
Tariffe – Intero: € 10 Ridotto: € 2 (18 anni-25 anni)
AVIGLIANA: GRIBAUDO E VIGLIATURO “A REGOLA D’ARTE”
Il 7 maggio alle 17, nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Croce nel borgo medievale di Avigliana, sarà inaugurata la mostra “A regola d’arte” di Ezio Gribaudo e Silvio Vigliaturo
La Città di Avigliana, da sempre teatro di esperienze artistiche di rilievo, può contare ancora una volta su iniziative qualificate che si proiettano nel futuro affondando saldamente le proprie radici nel passato. Lo fa attraverso lo sguardo di due straordinari artisti. Ezio Gribaudo e Silvio Vigliaturo sono infatti accomunati da quella eccezionale capacità di essere moderni alchimisti, che si distinguono per una creatività che proietta le loro opere in una dimensione ludica e ironica, ma sempre lucida. Ne sono un esempio “I dinosauri” di Ezio Gribaudo, i quali rappresentano un’era lontana, ma sempre attuale in quanto caratterizzata da una straordinaria capacità di dominare e di essere al tempo stesso estremamente vulnerabili. Parimenti Silvio Vigliaturo con la sua opera “I miti” interpreta suggestioni arcaiche con rappresentazioni dinamiche e giocose. «La mostra “A regola d’arte” nasce dall’idea di suscitare un sentimento di solidarietà con la cittadinanza dopo due lunghissimi anni che ci hanno visti colpiti nei nostri legami più profondi — spiega Donatella Avanzo curatrice e storica dell’arte — isolandoci gli uni dagli altri e interrompendo di fatto il nostro modo di vivere. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di ritrovare un’armonia interiore che sappia, anche attraverso la bellezza, nutrire la mente e lo spirito». Oltre alla galleria “Arte per Voi” a custodire tesori così pregevoli non potrebbe che essere la chiesa di Santa Croce in piazza Conte Rosso, eletta ormai a luogo principe di esposizioni di altissimo rilievo. Oggi al centro di un progetto di ulteriore valorizzazione attraverso il programma Art Bonus è divenuta il simbolo di come la tutela del patrimonio culturale debba essere necessariamente una responsabilità condivisa. Come ulteriore segno di unione con la Città di Avigliana la mostra non occuperà soltanto gli spazi espositivi interni, ma si estenderà come in un abbraccio a piazza Conte Rosso fino a giungere in piazza del Popolo. Alcuni edifici che vi si affacciano diventeranno col calare del buio tableaux vivants attraverso spettacolari proiezioni delle opere dei due maestri a cura della società aviglianese Proietta Srl.
La mostra è organizzata dal Comune di Avigliana in collaborazione con “Arte per Voi”, sarà inaugurata il 7 maggio alle 17 nella chiesa di Santa Croce e resterà aperta fino al 24 luglio il sabato e la domenica dalle 16 alle 22.
MOSTRA “THREE WORKS” DI MARINA CANEVE PER “FUTURES” MOVES TO PIAZZA CARLINA
Una stagione di giovane fotografia con Maradeiboschi e VANNI. Da maggio a ottobre 2022, in piazza Carlina a Torino
Inaugurazione della mostra da Maradeiboschi e VANNI: Giovedì 5 maggio 2022, dalle ore 18.00 alle 21.00
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia rinnova il rapporto con il territorio, dopo la fortunata collaborazione con cinque spazi d’arte indipendenti di Torino attraverso il progetto “Futures moves to the city”, lanciando un nuovo progetto per la promozione della giovane fotografia italiana. “Futures” moves to piazza Carlina è un ciclo di mostre personali dedicato all’opera dei talenti selezionati, nel 2020, dall’istituzione torinese nell’ambito del programma europeo Futures Photography. Le mostre verranno ospitate, da maggio ad ottobre 2022, negli showroom in piazza Carlina di Maradeiboschie VANNI, per l’occasione partner e sostenitori del progetto di CAMERA curato da Giangavino Pazzola. La prima mostra in programma, Three works, è quella dell’artista Marina Caneve (Belluno, 1988), che aprirà giovedì 5 maggio 2022, in simultanea da Maradeiboschi e da VANNI, e rimarrà visitabile tutti i giorni sino a metà giugno. Nei mesi successivi verranno poi ospitate, sempre negli stessi spazi e a cadenza regolare, le mostre di Camilla Ferrari (Milano, 1992), Camillo Pasquarelli (Roma, 1988), Giovanna Petrocchi (Roma, 1988) e Marco Schiavone (Torino, 1990), esperienze nell’ambito delle quali verranno sviluppati anche dei progetti speciali legati ai percorsi di innovazione e ai valori che ispirano l’attività delle due aziende torinesi. A partire da tre serie di lavori realizzati sino ad oggi dall’artista, Are They Rocks or Clouds? (2018 – 2019), Entre Chien et Loup (2020) e A fior di terra (2021), il percorso espositivo sottolinea la prospettiva ecologica sulla quale Caneve incardina le storie raccontate nella sua produzione artistica. Attraverso questo filtro, infatti, l’artista cerca di investigare fenomeni quali il rapporto che intratteniamo con le catastrofi ambientali, la costruzione della memoria dei luoghi e la coesistenza tra risorse naturali ed esseri umani. Attraverso fotografie di archivio, testi e immagini realizzate ex novo, infatti, in Are They Rocks or Clouds? indaga la storia del dissesto idrogeologico nelle montagne dolomitiche per esplorare il rapporto tra uomo, architettura e paesaggio. Con Entre Chien et Loup, progetto commissionato dal Museo Nazionale della Montagna di Torino nel 2020, Caneve si muove tra immagini rinvenute nell’archivio del museo e nel paesaggio circostante, per costruire una rete di relazioni – reali e fittizie – che costruiscono un luogo immaginario. Con A fior di terra(2021), invece, ha coinvolto la popolazione di Lusiana Conco, piccolo paese situato sull’Altipiano di Asiago, in un’auto etnografia sul tema dell’estrazione e della lavorazione del marmo, tradizionale risorsa primaria per l’economia locale. Con una messa in discussione della funzione documentaria della fotografia, Caneve, esplora diversi argomenti e costruisce conoscenza, con un interesse specifico per la vulnerabilità ambientale, sociale e culturale.
PAVAROLO. MOSTRA FOTOGRAFICA DI ENZO OBISO
Nuova mostra dello Studio Felice Casorati di Pavarolo e negli spazi riconvertiti all’arte di Pavarolo del progetto Emporium Project. Si tratta di una mostra fotografica di Enzo Obiso che riprende anche la memoria di Francesco Casorati e che apre sabato prossimo 7 maggio.
POIRINO: MOSTRA DI MARISA VALLE E MARIO FRIXIONE
POIRINO: MOSTRA FOTOGRAFICA “PAESAGGI DEL PIANALTO”
MOSTRA DI SERGIO COMINETTI AL BROLETTO DI NOVARA
Venerdì scorso 29 aprile, alle ore 17,30, Sergio Cominetti ha inaugurato la sua nuova mostra antologica, dal titolo “Questo meraviglioso mondo”, presso il Palazzo del Broletto di Novara (Via Fr.lli Rosselli 21). L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di un folto pubblico nel salone dell’Arengo (2° piano), mentre la mostra è allestita presso le sale dell’Accademia al piano terra e continuerà fino al 15 maggio (orari: feriale e festivo 10,30/12,30 – 16,30/19,00). Nel corso della sua toccante, emozionante, commovente presentazione, Sergio ha parlato della sua vita e di ciò che maggiormente l’ha caratterizzata: il suo amore per la pittura e il suo amore per i viaggi. L’ha fatto in un contesto e in una atmosfera, che oserei definire, per certi aspetti, “intimi”, perché erano presenti certamente gli estimatori della sua pittura, ma tra questi anche i famigliari, a cui è particolarmente legato, con la cara amatissima Adele, e i numerosi amici, i compagni dei suoi viaggi e della sua attività pittorica. Ha anche presentato e spiegato il suo ultimo “singolare” lavoro, un’opera di 180 cm x 180, che riassume tutti i suoi viaggi nel mondo. Una sorta di carta geografica dei continenti, riempita con immagini fotografiche o con foto dei dipinti, da lui realizzati, delle terre visitate e conosciute. I dipinti sono facilmente individuabili, perché le loro foto sono proposte dentro cornici dorate, aggiunte a mano dall’artista. A distanza di molti anni non posso che ripetere quanto già scritto del pittore ed amico Cominetti. Egli, pittore convintamente figurativo, di grande capacità tecnica (pittura su tela o su tavola, pirografia, acquarello, incisione ecc. non hanno segreti per lui), sensibilità artistica ed esperienza esecutiva, è innamorato della realtà, della sua terra, ma anche del resto del mondo, della natura e della paesaggistica. Dopo una vita di lavoro ininterrotto, non ha mutato le sue scelte di fondo. Le mode e le avanguardie non lo interessano, il suo è un messaggio di amore per l’uomo, per tutti gli uomini, in tutto il mondo. L’uomo infatti, anche se spesso non appare nei suoi lavori, è presente ovunque, con le sue gioie, i suoi dolori, i suoi problemi. La sua arte figurativa è una pittura fatta di cose e sentimenti, che sono interpretati con raffinatezza stilistica e profonda sensibilità umana. Sergio è sempre tornato dai suoi viaggi “affascinato” dalle terre visitate e dai popoli conosciuti e ha dato concretezza ai suoi sentimenti e alle sue emozioni con i suoi dipinti. Egli ha abbattuto i confini geografici che da sempre limitano le esperienze umane, dando così alla sua opera un respiro veramente “universale”. Oltre ai lavori dedicati a scorci e personaggi dei suoi viaggi, non mancano nella sua produzione e quindi anche nella mostra i paesaggi di Novara e provincia, gli angoli della Città, ma anche i vicini laghi Maggiore e d’Orta, oltre alle figure femminili, che sono state anch’esse tra i suoi temi prediletti La mostra è accompagnata da un ricco catalogo, dal titolo “Questo meraviglioso mondo” (Pittura e Viaggi vol. 3), con foto di opere, moltissime testimonianze fotografiche di viaggi, testi critici e numerosi, interessantissimi scritti dell’artista, che ricorda, documenta e descrive i paesi visitati nel mondo, con l’integrazione di suoi pensieri e riflessioni su quelle terre e sul nostro pianeta in generale. Credo sia opportuno a questo punto concludere questo mio articolo con un ampio stralcio di quanto Sergio Cominetti ha scritto come introduzione al catalogo della mostra, uno scritto che ci appare splendida presentazione della esposizione, ma anche sintesi emozionante di una vita veramente “vissuta”: “…Sarà una mostra che verterà sul nostro meraviglioso pianeta, con la presentazione di una quarantina di quadri realizzati dopo aver effettuato i molteplici viaggi in tutti i continenti. Soggetti grafici riportati su tele e pannelli in legno con colori acrilici, oli, acquerelli, pirografie, pennarelli ed altro. Ho sempre amato viaggiare, così come i tanti amici ed amiche che con piacere ed entusiasmo hanno voluto seguirmi. Oggi ho 83 anni e non viaggio più, a causa di fastidiosi problemi di carattere fisico e della memoria che da qualche tempo sta un po’ vacillando. Amiche ed amici (coetanei) cercano di consolarmi dicendomi di essere loro stessi afflitti dallo stesso problema. Questioni di età! Personalmente ho deciso di dipingere su una grande tela quadrata di 180 x 180 cm. la nostra Terra, raffigurando, nello stesso tempo, continenti ed oceani. Di seguito ho fotografato, ridotto le dimensioni e incollato centinaia di opere pittoriche che testimoniano in gran parte le meraviglie del nostro pianeta. Per me questa tela è un libro aperto che mi aiuta a ricordare e a non dimenticare”.
Enzo De Paoli
BAUHAUS.PARATISSIMA: TANTI EVENTI PER L’EUROVISION SONG CONTEST
La città è pronta ad accogliere l’Eurovision Song Contest 22, uno tra gli eventi più attesi dell’anno per risonanza e notorietà. Torino sarà la terza città italiana ad accogliere la manifestazione dopo Napoli (1965) e Roma (1991). L’evento ha portato con sé iniziative correlate quali Euroclub , un contest per mettere in risalto club e locali della Città, ampliando il palinsesto e l’offerta culturale proposta al vasto pubblico che seguirà la manifestazione. Tra le 10 venue è stata scelta BAuhaus.paratissima, , uno spazio plurale, caratterizzato dalla collisione tra musica, arte, sport ed enogastronomia. Proposto con il suo caratteristico Cortile accoglierà turisti e residenti con un palinsesto di eventi volto a mettere in luce i talenti del territorio, coinvolgendoli in incontri, talk, dj-set, esibizioni dal vivo e degustazioni. All’interno dell’ex Accademia Artiglieria – incubatore di attività artistiche e culturali di cui fa parte BAuhaus – cittadini e turisti potranno inoltre visitare il Liquida Photofestival di Paratissima: la programmazione degli eventi dedicati all’Eurovision Song Contest prenderà il via proprio dall’ opening party della mostra Liquida Photofestival previsto per il 5 maggio, e proseguirà con numerosi appuntamenti fino al 15 maggio, con il primo appuntamento de il “Cortile Sonoro” – rassegna interdisciplinare realizzata per trascorrere alternative domeniche pomeriggio in città. Dieci giorni dedicati a musica, arte e spettacoli dal vivo, un calendario articolato e dinamico che coinvolgerà il pubblico durante i giorni di Eurovision, pensato per dare spazio ad artisti emergenti e storici del territorio tra cui: Aliosha (Casino Royale), Boss Doms, Mario Calabresi, Cogiart, Luca De Gennaro, Degio’s, Giovanni Guardi, Kanerva, Damir Ivic, Tiziano Lamberti, Luca Micheli, Domenico Mungo, Alex Neri, Massimiliano Nuzzolo, Omini, Onstage, Luigi Rocca, Donato Sansone, Tape Out, This is indie, T.m.Z, Giorgio Valletta, Vespa.
PINEROLO. PAOLA MONGELLI. KANDINSKYANA
Sabato 7 maggio 2022 alle ore 17.00, inaugurazione della mostra fotografica Kandinskyana di Paola Mongelli e a cura di Gabriele Perretta, presso gli spazi espositivi della Galleria Losano Associazione Arte e Cultura in via Savoia 33 a Pinerolo (TO) e sarà visibile fino al 12 giugno. In esposizione un progetto fotografico nato nel 2019 durante una passeggiata d’inverno lungo una spiaggia bretone – erano gli ultimi giorni dell’anno, l’aria era velata e gelida. Sotto i miei passi, forme e segni lucenti erano disseminati sopra un immenso tappeto di sabbia, reperti ancora umidi che il mare aveva da poco abbandonato – così racconta Paola Mongelli. Un forte richiamo la invita a fotografare e come una rabdomante entra in empatia con la natura e cattura conchiglie, legnetti, molluschi, sassi e alghe che, attraverso l’inquadratura, trasforma da semplice paesaggio a composizione artistica. Sospesa tra astrazione e realtà, nasce così Kandiskyana, una serie di fotografie che rendono omaggio a Vasilij Kandinskij e al suo pensiero compositivo. L’artista ci porta in un altro regno, che non è più quello proprio della natura ma quello artificiale dell’astrazione, dove ogni elemento marino diventa segno, codice e simbolo. Il curatore Gabriele Perretta scrive: “Fotografie ricche di resti insabbiati, che si srotolano allo sguardo e si addentrano tra conchiglie e sassi, legnetti e materiali bruciati dal tempo. La cosa che colpisce, dentro queste forme geometriche elementari purissime, è l’universo naturale ed analogico che esse rappresentano […]. La logica strutturale dei residui sabbiosi degli oggetti che diventano sintesi: punto, linea e superficie (1925)”.
GALLERIA D’ARTE PIRRA. DISANTROPICA
6°01’26.0″S 145°59’38.1″E
Un progetto fotografico di Gabriele Zago. A cura di Afrodite Oikonomidou
7-29 Maggio 2022
Nell’ambito dell’annuale appuntamento dedicato alla fotografia, la Galleria Pirra ha il piacere di presentare gli ultimi lavori dell’artista torinese Gabriele Zago. La mostra dal titolo “Disantropica”, a cura di Afrodite Oikonomidou, raccoglie immagini di sorprendente forza e vivacità che, unendo l’arte della fotografia e della comunicazione, affrontano temi di estrema attualità e importanza. I progetti fotografici di Gabriele Zago nascono come reportage con un marcato approccio antropologico. Mosso da una grande passione per i viaggi remoti e dalla sua sensibilità verso le problematiche causate dalla globalizzazione, Zago prepara con meticolosità e impegno le sue esplorazioni fotografiche. La sua ricerca lo porta a compiere imprese emozionanti, spesso ardue, a volte persino pericolose, che gli permettono di indagare e documentare popolazioni, etnie e territori colpiti dall’inarrestabile corso di “evoluzione” e “progresso” che per loro significa solo un lento e inevitabile processo di estinzione. Si tratta di comunità che abitano alcune aree estreme del pianeta, popolazioni indigene costrette ad una dolorosa sopravvivenza tra cambiamenti climatici, deforestazione, coltivazioni intensive, processi socio-politici, interessi delle grandi multinazionali. Nello specifico della mostra “Disantropica” le persone raffigurate appartengono ad alcune delle tribù della Papua Nuova Guinea che maggiormente subiscono le conseguenze della globalizzazione. La serie inedita “Destino Manifesto” fa riferimento allo sfruttamento intensivo delle terre legato alla produzione dell’olio di palma che sottrae sempre più spazio agli indigeni, sostituendo la foresta primaria con un ambiente artificiale. Le figure risultano invase da una texture dai colori innaturali, soffocate da questa natura sintetica che si sta creando. Nel caso della serie “Colors Still Remain” si procede con una totale sottrazione e dematerializzazione dell’individuo stesso. Il corpo quasi si dissolve, si estingue, rimane solo la sintesi dei colori, delineati e dirompenti. Per realizzare i suoi scatti Gabriele Zago si avvicina con estremo rispetto e umiltà alle persone e le ritrae nel loro ambiente naturale, senza invadere la loro intimità e senza creare pose innaturali in funzione del suo progetto. L’elaborazione dell’immagine in chiave artistica avviene dopo, a viaggio concluso, con un articolato lavoro di post-produzione che determina il messaggio da veicolare. Attraverso il linguaggio dei segni, le raffinate combinazioni dei colori e il sapiente uso di originali espedienti grafici, lo scatto iniziale si trasforma in manifesto, assume significati, rivela storie sconosciute. Al termine di questo processo concettuale e grafico, Gabriele Zago ci consegna con grande maestria opere accattivanti, con tratti decisamente pop, che colpiscono lo spettatore per la loro estetica quasi esasperata e nello stesso tempo per il forte contenuto di denuncia che si cela dietro ogni immagine.
La mostra è inserita nel programma Salone Off 2022 del Salone Internazionale del Libro Torino ed aperta tutti giorni: dal lunedì al sabato 10 – 12.30; 15.30 – 19. Domenica 10 -12.30. www.gabrielezago.com www.galleriapirra.it |info@galleriapirra.it – Corso Vittorio Emanuele II, 82 – 10121 Torino – Tel. 011.543393
CASTELLO DI AGLIE’ – CICLO DI CONFERENZE “UN’ORA DI STORIA”
Ritorna al Castello di Agliè, tra i luoghi della cultura gestiti dalla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, il ciclo di conferenze Un’ora di storia, iniziativa che, da oltre dieci anni, propone approfondimenti su temi di arte, storia e architettura legati alla residenza alladiese. Nel corso di questa edizione, a cura della direttrice del Castello Alessandra Gallo Orsi e della vicedirettrice e curatrice delle collezioni Luisa Berretti, dal 5 al 26 maggio, ogni giovedì alle ore 18.00, nel Salone di San Massimo, studiosi ed esperti trattano aspetti e personaggi di rilievo per le vicende di questo straordinario complesso, delineando un excursus che dall’Ottocento procede poi ad analizzare casi particolari di restauri architettonici e storico-artistici eseguiti dagli anni della seconda guerra mondiale sino a tempi recenti, quando la residenza, dopo essere diventata proprietà dello Stato, fu affidata alla Soprintendenza piemontese. Ad aprire il ciclo di conferenze è un focus sugli anni dei duchi di Genova, dalla metà dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento, su cui pone l’attenzione Giuse Scalva, già direttrice del Castello di Agliè: la presenza del duca Tomaso con la moglie Isabella di Baviera e i loro sei figli implicò infatti nuove necessità abitative, con il miglioramento dell’igiene, la realizzazione di nuove sale da bagno e l’introduzione della corrente elettrica ottenuta da forza motrice idraulica, resa poi disponibile per l’illuminazione del Borgo, mentre una parte dell’edificio, che era stata dotata di impianto di riscaldamento a termosifoni, fu destinata a Ospedaletto per i reduci della grande guerra. Sulla complessa trasformazione da residenza privata a museo intervengono invece Daniela Biancolini, già direttrice della residenza e ideatrice della rassegna Un’ora di storia, insieme a Patrizia e Simonetta Chierici, figlie di Umberto Chierici, il Soprintendente che promosse e coordinò le operazioni per permettere l’apertura al pubblico. Daniela Biancolini, Giuse Scalva ed Enrico Barbero, collaboratore per alcuni anni della Soprintendenza, ripercorrono vent’anni di restauri e iniziative che hanno contribuito in maniera significativa alla valorizzazione del complesso museale, mentre Massimiliano Caldera, storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino, e Clelia Arnaldi, attualmente collaboratrice della stessa Soprintendenza, illustrano lo stato dell’arte sulle ricerche in corso tramite le fonti d’archivio, indagando anche le connessioni che intercorrono tra il Castello di Agliè e Palazzo Chiablese, la dimora principale dei duchi di Genova. Al termine di ogni incontro seguono una visita guidata sui temi trattati e un dibattito.
Le conferenze si svolgono presso il Castello di Agliè, piazza Castello, 1 – Agliè (TO). Ingresso gratuito su prenotazione fino ad esaurimento posti: info e prenotazioni 0124 330102, drm-pie.aglie.prenotazioni@beniculturali.it. La partecipazione alle conferenze prevede il riconoscimento dei crediti formativi previsti per gli obblighi professionali dell’Ordine degli Architetti.
DESIGN OF TODAY 2.0
Projec_To presenta la seconda edizione della mostra dal 5 maggio al 23 giugno
Storie e protagonisti del design contemporaneo nella stupenda cornice barocca del Palazzo Martini di Cigala, in dialogo tra opposti e contrapposizioni
DESIGN OF TODAY 2.0 è la nuova mostra realizzata da Projec_To, che sarà inaugurata il 5 maggio e aperta al pubblico fino al 23 giugno prossimo. Negli spazi di Palazzo Martini di Cigala (Piazza Savoia 7, Torino), la seconda edizione della mostra si concentrerà non solo sull’estetica e sulle forme significanti degli oggetti esposti, ma si allargherà verso un vero e proprio dialogo di contrapposizioni, tra la contemporaneità dell’esposizione e i contorni barocchi delle sale Juvarriane, aperte per la prima volta nel 2021 in occasione di Artissima e della prima edizione di Design of today. La mostra vede la rinnovata partecipazione di Studio Nucleo e la presentazione di altri quattro nomi noti nel panorama internazionale del design autoprodotto e dell’arte visiva: Emilio Ferro, Studio F, Spinzi, Artefatto. Negli ambienti di Design of Today 2.0 trova spazio anche la KIMELIOS NFT Lounge, un luogo d’incontro e di scambio per coloro che desiderano entrare nel mondo dell’arte digitale e del collezionismo NFT, e dove poter ammirare le opere degli artisti su schermi LED. Lo spazio è gestito dalla piattaforma torinese Kimelios, dedicata all’arte su blockchain, che si presenta al pubblico con una collezione di 99 NFT unici realizzati appositamente da Studio Nucleo, che saranno donati alla community dei collezionisti durante un secret event (per partecipare è richiesto il possesso di un crypto wallet attivo). Emilio Ferro con l’installazione temporanea QUANTUM dialoga con la potenza della luce e del suono, interagendo e alterando l’immagine dell’ambiente architettonico e storico dello spazio, dando vita a un nuovo confronto tra arte, architettura, scienza e metafisica. Dal 9 maggio, fino al termine della mostra, l’opera sarà sostituita da sue raffigurazioni realizzate dall’artista, contestualmente al lancio di un NFT dell’installazione. Nella sala aulica Studio Nucleo presenta diversi lavori della serie Primitive, dove le geometrie primitive e i colori naturali si contrappongono agli stucchi e alle specchiere in foglia d’oro dello spazio espositivo, evocando il paradosso dei movimenti artistici del ventesimo secolo. Studio F ripercorre gli anni ’50 di Pierre Jeanneret e l’utopica cittadina Chandigar, presentando rivisitazioni di sedute iconiche, considerate punti di riferimento della cultura dell’interior design, rinnovandole con nuovi tipi di colorazioni all’argento vivo e l’utilizzo di legni modificati dalla natura stessa. Spinzi, con il suo design in dialogo con le forme industriali, propone la collezione Meccano, che, disegnata in nome dell’essenzialità, richiama l’universo della meccanica, da sempre manifesto del design di Tommaso Spinzi, fondatore dello studio. Artefatto gioca sulla contrapposizione cromatica e materica, ripercorrendo la linea degli opposti, su cui si concentra l’intera curatela di Design Of Today 2.0. Protagonisti dell’esposizione saranno Roots Table, tavolo prodotto da Studio F progettato per mostrare l’effetto della combustione del legno, e Silent Bench, realizzato con due tavole di legno massello su basamento in legno, rifinito con la tecnica tradizionale giapponese Yakisugi.
DESIGN OF TODAY 2.0
Palazzo Martini di Cigala – Via della Consolata, 3 | Piazza Savoia 7 – 10122 Torino TO
Dal 5 maggio al 23 giugno. Orari: Inaugurazione 5 maggio 18/22 su invito – 6 / 7 maggio h. 16/19
Altri giorni ed orari su appuntamento – www.projec-to.com – info@projec-to.com
+39 334 137 6553 – +39 3473420598
CASTELLO DI RACCONIGI. COINFERENZA DI MARIA GABRIELLA DI SAVOIA SUL PRINCIPE EUGENIO
Al Castello di Racconigi si tiene, sabato 7 maggio alle ore 16.30, la conferenza di S.A.R. principessa Maria Gabriella di Savoia dal titolo “Le gesta del principe Eugenio di Savoia Soissons”. L’intervento si incentra sulla figura storica del principe Eugenio, nominato comandante generale di cavalleria dell’esercito asburgico e artefice della vittoria imperiale di Belgrado contro i turchi. Intervengono Elena De Filippis, direttrice della Direzione regionale Musei Piemonte, Alessandra Giovannini Luca, direttrice del Castello di Racconigi, e Marco Galateri di Genola, presidente dell’Associazione Amici del Real Castello di Racconigi.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria: racconigi.prenotazioni@beniculturali.it
SALUZZO. DAL 14 AL 22 MAGGIO START/ANTIQUARIATO – 45° MOSTRA NAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO
Torna anche quest’anno in Castiglia l’appuntamento con la Mostra Nazionale dell’Antiquariato. Venerdì 13 maggio alle ore 18 ci sarà l’inaugurazione e dal giorno seguente, il 14 maggio, la mostra aprirà al pubblico.
Orari di apertura: sabato e domenica dalle 10 alle 20, feriali dalle 15 alle 20.
Biglietto: 10 euro, ridotto tessera Start 5 euro (under 16 gratuito).
Per l’occasione l’accesso ai musei della Castiglia sarà gratuito con apertura straordinaria il martedì ed il mercoledì dalle 14 alle 20.
BERMAN. MOSTRA DI NAZARENO BIONDO
Il 12 maggio, alle 17, la Galleria Berman di Via Dell’Arcivescovado 9, a Torino, inaugura la mostra dell’artista di fama internazionale Nazareno Biondo, che sarà presente all’apertura dell’evento.
L’allestimento, dal titolo “Il marmo tra le di dita di Nazareno Biondo – Polvere d’artista”, resterà visitabile fino al 18 giugno
WORLD PRESS PHOTO EXHIBITION 2022
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Via Magenta, 31 – Torino
29 aprile – 18 settembre 2022
World Press Photo Contest 2022, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, arriva a Torino: la mostra – con i suoi 134 scatti – sarà allestita dal 29 aprile al 18 settembre negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea. Quest’anno i lavori premiati sono stati scelti tra i 64.823 candidati, tra fotografie e open format, realizzati da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi del mondo: si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais che si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo. Tutto è iniziato nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò il primo concorso internazionale “World Press Photo”. Da allora, l’iniziativa ha acquistato slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso al mondo e la mostra di fotogiornalismo più visitata: quest’anno sarà allestita in 70 sedi in 30 paesi. Si stima che la mostra sarà visitata da più di tre milioni di persone a livello internazionale. Lo scorso anno, nonostante gli effetti e le restrizioni della pandemia, World Press Photo Torino è stata la 17esima mostra più visitata in Italia (classifica stilata dal Giornale dell’Arte, aprile 2022): ciò ha permesso a Palazzo Madama, che ospitava l’esposizione, di essere il primo tra i musei torinesi nella classifica italiana (47° posto grazie a 23696 accessi). La 66ª edizione della World Press Photo Exhibition è organizzata a Torino per il sesto anno consecutivo (le due ultime edizioni nella Sala del Senato di Palazzo Madama) grazie all’impegno di Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam e della Fondazione Torino Musei. Le foto vincitrici saranno esposte nella sala mostre al primo piano. Dopo il successo delle due precedenti edizioni a Palazzo Madama, la GAM ha ritenuto di ospitare questa nuova edizione di World Press Photo – afferma Riccardo Passoni, Direttore della GAM – Il nostro museo ha infatti sempre mantenuto una attenzione specifica verso la fotografia, testimoniata nel corso della sua storia oltre che attraverso esposizioni recenti. E soprattutto tramite acquisizioni di artisti fotografi, presenti in numero consistente nelle collezioni. Questa mostra ha caratteristiche diverse, ma proprio per questo valeva la pena di pensarla entro le nostre mura, con l’obiettivo di attrarre anche un pubblico nuovo, attento soprattutto ai temi della memoria e della natura, come si percepirà in questa edizione.
ORARI
martedì – domenica: 10.00 – 18.00 (La biglietteria chiude un’ora prima)
Tuesday – Sunday: 10.00 a.m. – 6.00 p.m. (The ticket office closes one hour earlier)
Lunedì: CHIUSO / Monday: CLOSED
BIGLIETTI
Intero 12 euro; Ridotto 10 euro
ALLA BIBLIOTECA MUSICALE ANDREA DELLA CORTE ASSEGNATI I RICONOSCIMENTI PER LA SECONDA EDIZIONE DEL CONCORSO “IL GATTO”
Torino. Nella Sala della Biblioteca Musicale Andrea della Corte, in corso Francia 186 (Parco della Tesoriera), si tiene venerdì 6 maggio, alle 17, la cerimonia di premiazione del “Concorso Letterario e Artistico Il Gatto”, dedicato alla memoria di Riccarda Miriam Giraudi, promosso e organizzato dalla giornalista e scrittrice Marina Rota, presieduto da Licia Colò e composto, per le diverse sezioni, da una giuria formata da Pier Franco Quaglieni, Piero Bianucci, Giovanni Cordero, Massimo Ghiotti, Giorgio Grasselli e Angelo Mistrangelo.
ARTISTI E SCRITTORI PREMIATI
SEZIONE POESIA
Primo Premio: Giuseppe Nisi
Secondo Premio ex-aequo: Daniela Messi e Angela Marannino che si aggiudica anche il Terzo Premio con “Autunno in simbiosi”.
SEZIONE NARRATIVA
Primo Premio:Lucia Guidorizzi
Secondo Premio ex-aequo: Tiziana Giammarinaro e Eleonora Martignetti.
Terzo Premio ex-aequo: Giuseppe Contini, Paola Iotti e Sergio Rustichelli.
SEZIONE GIORNALISMO
Primo Premio Assoluto: Paola Iotti
SEZIONE ARTE
Primo Premio ex aequo: Jessica Spagnolo e Antida Tammaro
Secondo Premio ex aequo: Gianpiero Actis e Alexandre Caplain St.André.
Terzo Premio ex aequo: Carla Borzino, Piera Angela della Sala e Raf Ianzoni
Premio Speciale disegno in bianco e nero: Riccardo Labanca
SEZIONE ARTE GIOVANI
Primo Premio ex aequo: Emma Di Marco, Ettore Di Marco e Giorgia Di
Marco.
SEZIONE FOTOGRAFIA
Primo Premio: Noemi Israel
Secondo Premio ex aequo: Maria Teresa Benasso e Alexandre Caplain St.André.
Terzo Premio ex aequo: Francesco Fai, Lucia Guidorizzi, Gabriella Messi e Luciana Navone Nosari
Al concorso hanno partecipato autori di Venezia, Siena, Reggio Emilia, Firenze, Trieste e naturalmente di Torino e Regione Piemonte.
I GIOVEDÌ IN CAMERA: LE DONNE DEL BAUHAUS
Giovedì 5 maggio, ore 18.30 I Gymnasium di CAMERA
Erich Consemüller, Marcel Breuer mit seinem “Harem”
(Marta Erps-Breuer, Katt Both, Ruth Hollos-Consemüller), 1927
CAMERA, in collaborazione con l’Università di Torino e Aiace Torino, vi aspetta giovedì 5 maggio, alle 18.30, per la proiezione del documentario The Women of Bauhaus di Susanne Radelhof (Germania, 2019, 45′).
In occasione della mostra Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York e nell’ambito del progetto UniVerso – Un osservatorio permanente sulla contemporaneità, riscopriremo insieme la storia delle donne dimenticate del Bauhaus e il loro contributo decisivo nella creazione di una nuova era del design.
Fondata nel 1919, la scuola del Bauhaus ha inaugurato una vera e propria rivoluzione dell’arte e dell’architettura moderna, mossa anche dal desiderio di costruire una società radicalmente nuova e basata sulla parità di genere.
Ad oggi, però, accanto ai nomi dei grandi maestri quali Walter Gropius, Johannes Itten e Paul Klee, sono pressoché sconosciuti quelli delle quasi 500 donne che hanno studiato e insegnato all’interno della scuola tedesca. L’incontro vuole essere un omaggio a queste artiste e pioniere, ancora oggi modelli di coraggio e determinazione, tra le quali spiccano Alma Buscher, Marianne Brandt, Gunta Stölzl, Friedl Dicker e Lucia Moholy, autrice delle fotografie più celebri ad oggi conosciute della Bauhaus.
Intervengono:
Walter Guadagnini, Direttore di CAMERA
Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università degli Studi di Torino
Giuseppe Di Giuda, Vice-Rettore per la digitalizzazione, programmazione, sviluppo e valorizzazione del patrimonio edilizio
GALLERIA FEBO E DAFNE: DASEIN, MOSTRA PERSONALE DI FOTOGRAFIA DI DIEGO DOMINICI
Dal 5 maggio al 4 giugno 2022 – Inaugurazione giovedì 5 maggio dalle 17 alle 21. Ed in occasione di TORINO PHOTO DAYS, dal 24 al 29 maggio 2022
galleria Febo e Dafne
via Vanchiglia 16 – interno cortile – Torino
La galleria Febo e Dafne, come associato TAG e come espositore alla fiera The Phair, aderisce all’iniziativa TORINO PHOTO DAYS con la mostra personale di Diego Dominici Dasein. La mostra di fotografia inaugura il 5 maggio 2022 alle 17.00 e prosegue fino al 4 giugno. La galleria sarà aperta, oltre che nei consueti orari (dal martedì al sabato, dalle 15 alle 19), eccezionalmente per i due eventi del 24 maggio, dalle ore 18.00 alle 21.00 per le visite guidate con l’artista; e del 27 maggio alle ore 21.00 per un talk sull’uso della fotografia tra arte e reportage. TORINO PHOTO DAYS mette in rete, dal 24 al 29 maggio, tutte le proposte degli enti cittadini che vi aderiscono, sia pubblici che privati, in un’ampia proposta corale dedicata all’universo fotografico. Dasein è la mostra che, senza specifico intento retrospettivo, si interroga sul percorso di ricerca fotografica di Diego Dominici. L’analisi avviene attraverso la presentazione di una selezione di opere tra le più rappresentative del lavoro svolto dall’artista negli ultimi 18 anni. L’esposizione diviene quindi il percorso nell’estetica dell’autore, cogliendone le profonde narrazioni che si rivelano ad una più attenta osservazione dei suoi scatti. Passando dalla bidimensionalità delle stampe fotografiche, le immagini svelano il groviglio dell’interiorità e della psiche umana.
In galleria Dominici indagherà la sua visione insieme ai visitatori, analizzando le immagini con loro e li aiuterà a penetrare le motivazioni più intime della sua ricerca artistica. Lasciando comunque all’osservatore l’autonomia di percepirne anche solo l’estetica formale, cercherà la possibilità di uno scambio costruttivo. Diego Dominici è un artista che indaga lo spettro dell’animo umano, sia negli aspetti più comuni e quotidiani che in quelli più intimi e inquieti. La mostra offre uno sguardo profondo ed ermetico dell’interiorità e suggerisce emozioni e sentimenti veicolati da una personale interpretazione artistica.