Ospedale unico dell’asl To 5. Tre siti possibili: Vadò Cambiano e Villastellone.
E Nicco ‘sponsorizza’ Villastellone. Lunedì documento presentato ai sindaci
È stato completato lo studio del gruppo di lavoro nominato dalla Regione Piemonte e coordinato dall’Ires che mette a confronto i tre possibili siti per l’edificazione del nuovo ospedale dell’Asl To5, quelli di Moncalieri-Trofarello, Cambiano e Villastellone. Il documento verrà presentato ai sindaci dell’area interessata lunedì 9 maggio 2022, dopodiché passerà all’esame della Commissione Sanità e quindi dell’Aula del Consiglio regionale, cui spetta la scelta finale della collocazione insieme ad altre strutture del nuovo Piano sanitario regionale. La graduatoria ha assegnato i seguenti punteggi alle tre aree: 22 punti a Cambiano, 18 a Moncalieri-Trofarello e 10 a Villastellone. Il consigliere regionale Davide Nicco ha seguito fin dall’inizio la vicenda e commenta: «Apprezzo molto il fatto che finalmente sia stata prodotta un’approfondita analisi equiparativa fra i tre siti. Un’analisi mai effettuata prima e condotta su parametri oggettivi che offre a noi consiglieri regionali, che saremo chiamati a decidere, basi di partenza e strumenti importanti. È giusto che la valutazione venga affidata alla Regione come organo super partes e vettore di interessi condivisi. Mi auguro che si arrivi rapidamente alla decisione. I territori hanno bisogno di quest’ospedale: una struttura di cui si parla da quasi trent’anni e che le amministrazioni precedenti non sono riuscite a concretizzare». «Tutti e tre i siti risultano competitivi perché presentano un adeguato grado di soddisfazione dei molti parametri presi in considerazione», prosegue Nicco. «Partendo dal grande lavoro svolto vorrei per questo integrarlo con alcuni elementi che potranno essere utili alla completezza della discussione e alla decisione finale del Consiglio». Primo ulteriore elemento di valutazione è l’impegno della proprietà dell’area di Villastellone a farsi totale carico di tutte le opere di demolizione e bonifica, già espresso nel 2019 e ribadito formalmente lo scorso febbraio con una lettera all’assessore Luigi Icardi, che rappresenterebbe un grosso vantaggio economico per la Regione. Spiega Nicco: «L’area sarebbe quindi concessa senza ulteriori costi: un importante elemento non contemplato nello studio dell’Ires perché di natura non tecnica ma economica, ma di cui il Consiglio ora potrà tener conto per fare le proprie valutazioni sulla possibile collocazione baricentrica del nuovo ospedale rispetto all’area di riferimento».
Secondo elemento offerto alla riflessione del Consiglio è l’importanza di recuperare aree dismesse anziché occupare nuovi suoli e preziosi terreni agricoli. «È un tema – ricorda Nicco – su cui la Regione Piemonte è particolarmente sensibile, specialmente dopo il Consiglio regionale aperto in cui è emersa con prepotenza e consenso trasversale la necessità di non consumare nuovi suoli ma riqualificare quelli già compromessi. L’invito è stato ulteriormente ribadito anche in questi giorni dalle due principali associazioni di categoria degli agricoltori: Coldiretti Torino e Confagricoltura Piemonte, che con una lettera, inviata a tutti i Consiglieri regionali, esorta la Regione a risparmiare l’occupazione di terreni agricoli nella programmazione e costruzione dei nuovi ospedali».