A COSTIGLIOLE PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL GIGANTE DELLA BASSA” DI FRANCO TESTORE
Nel pomeriggio di domenica 22 maggio un prestigioso evento culturale reso unico da un’azzeccata combinazione di fattori, quali la magica atmosfera nel prato di Strada Stefanetto – Angolo Strada Cascinotto. Presentazione del libro del Dr. Franco Testore, accompagnato dall’autore e l’editore Sergio Bevilacqua alle ore 17. Testore, già primario di oncologia nel nosocomio cittadino, ora presente nel volontariato sociale, apprezzato autore di volumi ispirati alle storie di gente della terra, Incomincia a raccontare le sue storie nel 2005 , dopo aver ascoltato per molti anni quelle dei suoi pazienti. Ha deciso di utilizzare per ogni opera uno pseudonimo con le sue stesse iniziali, pensando di introdurre il tema del racconto già con il nome dell’autore. “Il gigante della Bassa”, pubblicato da Ibuc Edizioni è il suo terzo romanzo e a scrivere sotto lo pseudonimo di Fortunato Tuttobene, l’autore ambienta la storia nella campagna emiliana della prima metà del ‘900 , rendendo omaggio alla mamma che era originaria della Bassa. E’ nata così una lunga saga familiare che copre un secolo di storia d’Italia e ci porta a conoscere il mondo dei mezzadri, le loro condizioni di vita, la fatica, le due guerre mondiali. Una storia di gente semplice, che ha come protagonista la vita di Ermete, partendo dai suoi antenati, fino alla sua vecchiaia. Un mezzadro troppo loquace, con un temperamento da leader, antifascista nell’anima, amante della bicicletta e della sua Adalgisa, che si divide tra il campo da coltivare e il bar del paese, in una campagna in cui solo il lavoro fisico conta. E lui resterà di proprietà di quella terra anche quando ormai vecchio non sarà più in grado di lavorarla. E’ un uomo di grande candore, ma nel suo candore riesce ad essere prepotente nel voler sempre aver ragione. Solo Adalgisa, la moglie, riesce ogni tanto a farlo ragionare. E’ comunque un uomo fuori dal suo tempo, perché ha un padrone che rispetta e dal quale è rispettato. L’autore darà vita alle pagine di rara profondità e delicatezza di questo libro che sa “di vita vera”, che ci porta attraverso la vita e la morte, la pace e le guerre. Ben presto Ermete si scontra con la nuova realtà, rappresentata dal Partito Fascista. Ermete ha un grande difetto, però. Parla troppo. Questo sarà la causa del suo incontro/scontro con le camicie nere che lo pesteranno a dovere demolendogli la bicicletta tanto amata. Inutile dire che odierà per sempre i fascisti e tutto ciò che rappresentano e vivrà nella speranza di vendicarsi su di loro. Ermete è la rappresentazione più vera della dura vita dei mezzadri. Quella vita da contadino che in un certo senso subisce la campagna che tanto pretende e non sempre rende abbastanza. Il romanzo è piacevole e scorrevole nella lettura, ci riporta indietro nel tempo per poter comprendere la vita grama dei nostri avi. Solo chi è fortemente legato alla sua terra, ai suoi “vecchi” e alle loro storie, poteva dar vita ad un personaggio come Ermete.
Alessandra Gallo