PIEMONTE ARTE: SOFFIANTINO, SICCHIERO, FUMETTI NEI MUSEI, DIMORE STORICHE, ROTTA LORIA, VAVARELLA, FAVELLI, NAZARENO BIONDO…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
ALBA. FONDAZIONE FERRERO: SOFFIANTINO. TRA OGGETTO E INDEFINITO
a cura di Luca Beatrice, Michele Bramante, Adriano Olivieri. Fino al 30 giugno 2022 – Fondazione Ferrero – Strada di mezzo, 44 – Alba (CN)
La Fondazione Ferrero di Alba presenta fino a giovedì 30 giugno 2022 un nuovo progetto espositivo dedicato al pittore e incisore torinese Giacomo Soffiantino (1929-2013): Soffiantino. Tra oggetto e indefinito, a cura di Luca Beatrice, Michele Bramante e Adriano Olivieri. La mostra, ideata dai curatori con un ritmo biografico e tematico, costituisce la più ampia ed esaustiva ricognizione storico-espositiva mai dedicata all’opera e alla vita di Giacomo Soffiantino. Il percorso espositivo si articola in sette sezioni che ricostruiscono doviziosamente l’agire artistico di Soffiantino attraverso una selezione di oltre 50 opere. Un percorso in tappe che conduce il visitatore alla scoperta del lavoro dell’artista a partire dagli esordi, caratterizzati da un approccio aniconico-informale nutrito da influenze internazionali, passando poi per la sensibilità “naturalistica” delle opere mature sino agli esiti più recenti degli anni Dieci del Duemila. «La pittura di Soffiantino apre porte e le socchiude. Osserva il reale e lo trasfigura. Offre domande e non dà risposte;» – spiega Luca Beatrice – «mentre l’avanguardia del suo tempo si concentrava sull’uscita dalla pittura, c’era chi continuava a sperimentare soluzioni mai ovvie all’interno del supporto tradizionale. Soffiantino è tra questi: la sua è una generazione di mezzo dell’arte italiana che come tale ha bisogno di periodiche riletture per non risultare schiacciata.» La mostra Soffiantino. Tra oggetto e indefinito a cura di Luca Beatrice, Michele Bramante, Adriano Olivieri è accompagnata da un catalogo edito da Skira che raccoglie i contributi critici dei tre curatori, gli interventi di Carlotta Soffiantino, figlia dell’artista alla guida dell’Archivio Soffiantino, e del critico d‘arte Marco Vallora, oltre a un’ampia documentazione iconografica.
In occasione della mostra, martedì 24 maggio il Circolo dei Lettori di Torino presenta alle ore 18.00 un dialogo aperto al pubblico dedicato a Giacomo Soffiantino e alla mostra allestita presso gli spazi della Fondazione Ferrero.
Soffiantino. Tra oggetto e indefinito
a cura di Luca Beatrice, Michele Bramante, Adriano Olivieri
dal 7 maggio al 30 giugno – Fondazione Ferrero – Strada di mezzo, 44, 12051 Alba (Cuneo) Italia – Ingresso gratuito
Ore 15.00 – 18.00
SICCHIERO IN MOSTRA A ORBETELLO
L’artista chierese Maurizio Sicchiero è stato invitato a partecipare alla mostra su “Pesci, conchiglie e fossili”, organizzata dalla Società Bibliografica Toscana in collaborazione con il Distretto 2071 del Rotary International presso la Polveriera Guzman di Orbetello. Nella immagine, l’opera con cui Sicchiero ha partecipato alla mostra.
PATRIMONI D’ARTE AL SALONE DEL LIBRO: OMAGGIO A CANOVA
Per 34^ edizione del Salone del Libro, Patrimoni d’Arte dedicherà lo stand V22 dell’Oval del Lingotto Fiere al maestro del neoclassicismo Antonio Canova, celebrandone il bicentenario della morte. La prestigiosa vetrina culturale è l’occasione per Patrimoni d’Arte di riportare all’attenzione un capolavoro senza tempo e di notevole valore storico dell’artista trevigiano: la perfetta replica del prezioso volume Magnum conservato al Museo Luigi Bailo di Treviso e contenente 86 incisioni canoviane che riproducono tra l’altro opere famosissime come Amore e Psiche e Le Tre Grazie. Meno nota, ma carica di un toccante significato di attualità è invece l’incisione de La Pace, custodita a Kiev: questa particolare coincidenza dei tempi ha spinto Patrimoni d’Arte a cogliere l’occasione per rendere La Pace veicolo di un messaggio positivo e di solidarietà devolvendo l’intero ricavato della vendita delle copie al museo di Kiev. La raccolta fondi avverrà allo stand di Patrimoni d’Arte mediante la vendita delle 200 copie stampate da Grafiche Antiga, al prezzo simbolico di € 50, racchiuse in una cartella commemorativa del gesto benefico di fratellanza e contenente anche una copia della coraggiosa testimonianza di ringraziamento scritta per l’occasione di suo pugno dalla direttrice del Museo di Kiev. Inoltre la copia numero 1 verrà donata al viceministro degli esteri Ucraino che si troverà a Torino in questi giorni. Infine, menzioniamo anche i due importanti appuntamenti che si terranno presso il nostro stand in collaborazione con la trevigiana Antiga Edizioni:
Sabato 21 maggio ore 12.30, presso lo stand V22 dell’Oval, verrà presentato il volume Canova e il dolore. Le stele Mellerio, a cui prenderà parte il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi e la direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova, Moira Mascotto.
Domenica 22 maggio alle ore 16.30, sempre presso lo stand V22 dell’Oval, è previsto un appuntamento di approfondimento sull’artista, a cui prenderanno parte illustri esperti dell’artista e delle sue tecniche: il professor Giuseppe Pavanello, massimo conoscitore di Canova, Fabrizio Malachin, direttore del Museo Bailo, e il maestro d’arte Maurizio Carnevali.
TORINO. L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA RACCONTA L’EUROPA DEI POPOLI
In occasione del Comitato interministeriale per gli Affari Esteri, che si terrà a Torino il 19 e 20 maggio 2022, a chiusura del semestre della Presidenza italiana del Consiglio d’Europa, la Città di Torino, la Regione Piemonte e Palazzo Madama con la Fondazione Torino Musei promuovono il progetto Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della cultura. Sedici grandi illustratori italiani, sette donne e nove uomini, già ampiamente affermati a livello internazionale, hanno realizzato sedici illustrazioni originali dedicate ai valori promossi dal Consiglio d’Europa. Le opere sono posizionate su stendardi bifacciali in due spazi aulici di Torino, i portici di piazza San Carlo e di via Po, a definire una narrazione che, attraverso il valore assoluto delle immagini, diventa facilmente comprensibile e interpretabile da ogni cittadino, di qualsiasi nazione. Le illustrazioni raccontano i valori fondanti dell’Unione Europea e dei popoli europei, prendendo avvio da Palazzo Madama, edificio che, con i suoi duemila anni di storia, interpreta come pochi altri l’identità europea: nel 1861 fu infatti sede del primo Senato del Regno d’Italia e cent’anni più tardi ospitò la firma della Carta Sociale Europea. Le opere evocano poi la storia di Torino, culla del Risorgimento e dell’indipendenza nazionale, ma anche città da sempre multiculturale e quella del Piemonte, regione del positivismo nelle scienze e nella ricerca, dall’agricoltura alla tecnica. Gli illustratori coinvolti e i temi trattati sono: Matteo Berton, Palazzo Madama; Francesco Bongiorni, Torino; Riccardo Guasco, Piemonte; Camilla Falsini, Libertà; Elisa Seitzinger, Rispetto della dignità umana; Andrea Serio, Uguaglianza; Anna Parini, Democrazia; Francesco Poroli, Stato di diritto; Irene Rinaldi, Rispetto dei diritti umani; Lucio Schiavon, Fratellanza; Ale Giorgini, Lavoro; Emiliano Ponzi, Cultura; Bianca Bagnarelli, Pace; Marina Marcolin, Ambiente; Gianluca Folì, Scienza; Giulia Conoscenti, Inclusione. La mostra, per il suo alto valore educativo e civico, diverrà poi un percorso didattico per gli istituti comprensivi di Torino e del Piemonte, oltre a essere organicamente strutturata in un progetto espositivo veicolato in ogni provincia e proposto agli istituti italiani di cultura all’estero. L’evoluzione del progetto prevede, dunque, che da una mostra “di piazza” si passi a una mostra itinerante, che vedrà il coinvolgimento di diversi luoghi del territorio per raccontare i grandi valori dell’Europa attraverso l’arte. Conferenze, incontri a tema, laboratori e spettacoli teatrali saranno gli eventi collaterali di questa originale operazione, che per la prima volta vede un museo civico, luogo di identità europea, diventare committente di giovani illustratori italiani di fama internazionale, costruendo un dialogo tra la sua storia millenaria e il linguaggio grafico dell’illustrazione. L’Europa illustrata testimonia l’importanza attuale dell’illustrazione italiana, da alcuni anni protagonista di un nuovo Rinascimento, in cui le capacità creative dialogano con le possibilità offerte dal digitale.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo scientifico, edito da Silvana Editoriale, con saggi e citazioni antologiche delle opere realizzate dagli illustratori.
BRA. GRAND’ARTE, MOSTRA DI CLAUDIO ROTTA LORIA
Materiali per un regesto. Superfici a interferenza luminosa e Promenades chromatiques circulaires di Claudio Rotta Loria curata da Giorgio Bonomi
La mostra sarà visitabile fino al 12 giugno, da mercoledì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00 e su prenotazione +39 339 7889565 con ingresso libero, nel rispetto della normativa anti Covid.
Si tratta della nona mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP – humanity, ecology, liberty, politics organizzata in collaborazione con il Fondaco Arte contemporanea | Città di Bra | Matteo Ragni. La mostra offre l’occasione per cogliere i processi e le procedure di elaborazione dell’opera che caratterizzano la ricerca artistica di Claudio Rotta Loria che, dalla fine degli anni Sessanta, conduce un’indagine sperimentale articolata in cicli paralleli di lavori tra loro collegati, che mantengono nel tempo il carattere unitario di un progetto totale. L’esposizione mette in relazione per la prima volta due di questi cicli: le Superfici a interferenza luminosa e le Promenades chromatiques circulaires per evidenziarne peculiarità e affinità. Le prime si caratterizzano come ricerche sul tema della superficie, mentre le seconde per la relazione che stabiliscono con l’ambiente e per la dimensione partecipativa dello spettatore. Accanto al ricco nucleo di lavori del ciclo Superfici a interferenza luminosa che documenta l’evoluzione di questa ricerca, è esposta Promenade chromatique circulaire 13, un’installazione appositamente concepita per lo spazio de Il Fondaco, che idealmente si collega agli interventi realizzati a più riprese dall’artista in occasione della rassegna “Via del Sale” curata da Silvana Peira e Nico Orengo dal 2002 al 2018. L’ opera, che si sviluppa a pavimento, è costituita da parallelepipedi di cm. 9x9x14,6 tra loro distanziati e disposti in successione cromatica lungo una circonferenza che idealmente evoca la linea dell’Equatore e i 360 meridiani che l’attraversano. Al di là degli esiti formali delle opere appartenenti ai due cicli, il metodo è il comun denominatore di questi lavori, che si basa sul concetto di combinatoria e variazione.
FUMETTI NEI MUSEI. ALLA GALLERIA SABAUDA ESPOSTE LE TAVOLE PIÙ SPAVENTOSE DI 20 BRILLANTI AUTORI ITALIANI
17 maggio – 11 settembre 2022
Improvvise apparizioni e incontri imprevisti con custodi del tempo, opere animate, ritratti in carne e ossa, condannati a morte, anime perdute, spiriti mitologici, abitanti secolari, storici colonnelli. Arrivano dal mare o dalla terra i personaggi e le storie di “Fantasmi e altri misteri”, la nuova mostra tematica di “Fumetti nei Musei” aperta al pubblico nella Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino, dal 17 maggio all’11 settembre. Saltano fuori da tele o sculture, girovagano indisturbati tra i corridoi di castelli e musei, accompagnando i percorsi dei visitatori più coraggiosi: “Fantasmi e altri misteri” è infatti il titolo del nuovo capitolo espositivo del progetto del Ministero della Cultura, guidato dal Ministro Dario Franceschini, nato per avvicinare i più giovani (ma non solo) ai luoghi della cultura italiani tramite la matita e le storie di alcuni dei più celebri e promettenti fumettisti nazionali. “L’Italia ha sempre eccelso nel settore della tutela, divenendo un esempio in tutto il mondo. È arrivato il momento di aggiungere a questo investimento una grande attenzione alla contemporaneità – dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini che continua “Questo progetto, oltre a raccontare i musei con un nuovo linguaggio e lasciare libera la fantasia di alcuni tra i migliori fumettisti italiani, dimostra anche come investire sulla tutela e sul passato possa essere un’occasione per dare maggiore impulso alle industrie culturali e creative e ai giovani artisti. Un progetto innovativo al quale il Ministero tiene molto”. La Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella commenta così l’incontro tra fumetti e museo: “I Musei Reali accolgono con entusiasmo questa nuova mostra, un ponte tra passato e presente per indagare le collezioni del patrimonio culturale. Espressione del mondo contemporaneo, il fumetto è una forma narrativa che si lega ad altri linguaggi artistici presenti nelle collezioni secolari. Oltre al disegno quale mezzo espressivo, il racconto per immagini accumuna l’arte figurativa di tutti i tempi”. Dopo le prime mostre all’Istituto Centrale per la Grafica, al Santuario di Ercole Vincitore di Tivoli, al Lucca Comic & Games 2021, e dopo l’approdo dei 52 autoritratti degli autori dei fumetti agli Uffizi, continua così il racconto della contemporaneità del patrimonio italiano attraverso la Nona arte. Curata da Mattia Morandi, Chiara Palmieri e Simona Cardinali, la mostra si ispira al fumetto di Lorena Canottiere “Io più fanciullo non sono”, ambientato proprio nei Musei Reali, e che vede come protagonista il principe Eugenio di Savoia-Soissons. Il “filosofo guerriero”, come lo definì Rousseau, e colto collezionista d’arte, che contribuì ad arricchire le stanze dei Musei Reali.
CASA ZEGNA. UN PROGETTO DI EMILIO VAVARELLA
La Fondazione Zegna, nella biellese Trivero, Valdilana, presenta un nuovo capitolo d’arte, natura e scienza con la mostra “L’altra forma delle cose (AAS47692 / Picea abies)”, un progetto appositamente concepito per Casa Zegna dell’artista Emilio Vavarella la cui pratica artistica si fonde con un approccio interdisciplinare alla ricerca teorica attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie nello spazio poetico, in cui il digitale e le sue potenzialità trasformative incontrano la forza della realtà. Il progetto nasce su invito della Fondazione Zegna all’artista come sviluppo di un lavoro precedente, The Other Shapes Of Me (2019- 2021) in cui Vavarella ha indagato il rapporto tra identità e tecnologia binaria e le sue più recenti applicazioni. L’opera di Emilio Vavarella attinge alla genetica, alla tecnologia, alla memoria e alle visioni tattili. Per rispondere alla richiesta della Fondazione Zegna ha messo al lavoro tutta la sua sensibilità e la sua conoscenza e ha trasformato in materiale d’arte il DNA dell’abete rosso che punteggia l’intero comprensorio dell’Oasi Zegna. Con “L’altra forma delle cose (AAS47692 / Picea abies)”, Emilio Vavarella presenta una serie di 6 installazioni e lavori inediti che sorprendono e commuovono per la capacità di condurre il visitatore nella memoria vegetale come materiale pulsante che condivide la stessa matrice vitale con tutti gli altri esseri viventi. La mostra ruota infatti attorno al DNA dell’abete rosso, il cui codice identificativo dà il titolo al progetto. Vavarella ha estrapolato le informazioni genetiche dell’albero traducendole in elaborazioni grafiche. L’artista mette in scena uno spartito tessile su cui scorre il racconto genetico del Picea abies, questo il nome scientifico della pianta, per poi convertire il DNA dell’albero, attraverso dei software da lui creati, in un intreccio di pixel trasferibile su tessuto. L’esito è straordinario. Così lo descrive Ilaria Bonacossa, che firma il testo critico: «Lo spazio di Casa Zegna sorprende il visitatore con strutture metalliche nere, solitamente utilizzate come supporto per server informatici, i tipici computer-rack, ergersi su basi specchianti, come telai contemporanei di strani tessuti dai colori tenui. Queste tre strutture alte circa due metri evocano delle presenze fisiche con cui il nostro corpo entra necessariamente in dialogo e presentano sei elaborazioni del DNA». Un’operazione che amplifica la vocazione della Fondazione Zegna: memoria, tessuto e respiro nel vegetale sono a loro volta nel DNA della storia d’impresa della famiglia Zegna e dei progetti visionari e appassionati che ne disegnano l’identità e l’impegno nel tempo. Per Fondazione Zegna il progetto di Emilio Vavarella rappresenta il proseguimento di un percorso sulla relazione tra natura, arte e scienza avviato con il piano di rinnovo boschivo Zegna Forest lanciato nel 2020, come esplorazione scientifica dello stato di salute dell’Oasi Zegna: oggi questo eco-sistema è oggetto di un imponente progetto di rigenerazione che durerà per almeno un decennio. Da qui l’invito a una serie di artisti capaci di interpretarlo e di mostrarne in filigrana le dimensioni filosofiche, visive, emozionali: nel 2021 è stata la volta di Laura Pugno, mentre protagonista di questo secondo episodio è Emilio Vavarella, ribadendo la volontà della Fondazione di aprirsi alle ricerche contemporanee e di dare spazio a talenti emergenti per portare al pubblico nuovi progetti nati specificamente per Fondazione Zegna.
DOMENICA 22 MAGGIO LA GIORNATA NAZIONALE DELLE DIMORE STORICHE. OTTO RESIDENZE VISITABILI NELLA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
Il più grande museo diffuso d’Italia riapre le porte domenica 22 maggio in occasione della dodicesima Giornata Nazionale dell’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane. Oltre 400 luoghi esclusivi, testimoni di arte e storia a cavallo dei secoli – castelli, rocche, ville, parchi storici e giardini segreti – saranno visitabili gratuitamente, in un’immersione nel bello che rende ancora oggi il nostro Paese unico al mondo. Nel territorio della Città Metropolitana di Torino sono otto le dimore storiche che apriranno le porte ai visitatori, per un evento realizzato dall’ADSI in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria e con Federmatrimoni ed Eventi Privati. Villa Malfatti di San Giorgio Canavese partecipa per la prima volta all’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, che quest’anno coinvolge un numero di proprietà inferiore rispetto alla passata edizione perché, dopo due anni di forzata inattività, molte dimore sono impegnate a pieno ritmo in eventi di vario tipo, dai matrimoni alle convention aziendali. Altre invece, grazie ai bonus e ai fondi del PNRR, sono in fase di ristrutturazione per riappropriarsi dell’originario splendore.
In un mese particolarmente denso di appuntamenti, il 22 maggio coincide con la giornata “clou” del Salone Internazionale del Libro di Torino, a cui alcune dimore iscritte alla Giornata Nazionale ADSI dedicano un omaggio: dall’apertura di biblioteche che custodiscono autentiche rarità alla presentazione di volumi legati a storie di famiglia. A Casa Lajolo di Piossasco il giornalista e divulgatore scientifico Fabio Marzano, autore del volume “I racconti delle piante” edito da EDT, anima un incontro del calendario ufficiale del Salone Off, moderato da Chiara Priante. I visitatori potranno anche scoprire i volumi appartenenti al patrimonio librario della dimora dedicati al tema botanico.
La passeggiata nel parco di Sansalvà di Santena sarà accompagnata da letture di un articolo sull’architetto paesaggista Xavier Kurten e sul suo lavoro a Sansalvà e nelle altre residenze nobiliari piemontesi, pubblicato sulla rivista di arte e storia del giardino “Rosanova” e tratte dal libro “Il viaggio in Oriente (1861 – 1862)” di Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, che si recò in Siria per selezionare e portare in Piemonte i cavalli per casa Savoia. Località fra loro vicine come Santena e Pavarolo, Bricherasio, Piossasco e Virle, San Giorgio Canavese e Barone Canavese invitano il pubblico a delineare mini-tour personali che, nel giro di pochi chilometri, comprendono diverse proprietà, da visitare in abbinamento ad altre località e attrattive o alla scoperta di prodotti tipici, in molti casi coltivati proprio nelle dipendenze agricole di alcune residenze storiche.
LA MISSIONE DELL’ADSI E DEI PROPRIETARI
La rete virtuale delineata dagli immobili storici ADSI è un patrimonio sociale, culturale ed economico che i proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e a valorizzare, un vero museo diffuso lungo tutta la penisola, che tramanda valori e tradizioni italiane e che prima della pandemia era in grado di accogliere 45 milioni di visitatori l’anno. Ma è anche un patrimonio perno di un’economia circolare per i borghi in cui le dimore si trovano e di cui nel tempo sono stati elemento di identità e riferimento.
Il 54% degli immobili dei soci ADSI si trova in Comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, sotto i 5.000 residenti. L’indotto delle dimore storiche ha un impatto positivo sulle filiere artigiana (in particolare del restauro), turistica (ristorazione, ricezione, visita degli immobili, convegnistica, organizzazione di eventi) e agricola. Il 22 maggio in alcune proprietà sono previste visite più approfondite (a fronte di un piccolo contributo) e iniziative collaterali promosse specificatamente per la Giornata Nazionale. Quest’anno torna anche il concorso fotografico in collaborazione con Photolux rivolto agli utenti di Instagram.
LE DIMORE VISITABILI NEL TERRITORIO METROPOLITANO
Casa Lajolo – Piossasco
Esempio di architettura del verde del XVIII secolo, che preserva la struttura del giardino in tre aree e un caratteristico hortus conclusus. Il giardino è un punto di riferimento culturale e propone abitualmente eventi e attività divulgative destinate ad associazioni e scuole del territorio. La prenotazione della visita è obbligatoria tramite il modulo online reperibile all’indirizzo www.adsi.it/giornatanazionale. In occasione della Giornata Nazionale sarà visitabile gratuitamente il giardino in gruppi guidati, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30. Sarà possibile inoltre visitare gli interni della casa a fronte di un contributo di 4 euro a persona. Indirizzo: via San Vito 23, 10045 Piossasco, sito Internet e social network www.casalajolo.it www.dimorestoricheitaliane.it/dimora/casa-lajolo/ www.facebook.com/casalajolo/ www.instagram.com/casalajolo/
Palazzo Castelvecchio-Bricherasio
In origine casa popolare e successivamente, per tre secoli residenza dei conti Ricca di Castelvecchio, oggi condensa in sé più stili. La facciata è neoclassica, mentre il lato sul giardino presenta tipiche logge del ‘700, tratti ottocenteschi e motivi floreali Liberty. La prenotazione è obbligatoria online su www.adsi.it/giornatanazionale. Saranno visitabili gratuitamente il giardino e le sale al primo piano della dimora, alle 10, alle 11, alle 12, alle 14,30, alle 15,30 e alle 16,30. Chi lo desidera potrà accedere al secondo piano del palazzo con un contributo di 6 euro per gli adulti e 5 per i minori di 14 anni. Indirizzo: via Vittorio Emanuele II 17/19, 10060 Bricherasio
Palazzo dei Conti Cacherano-Bricherasio
Casa natale di Giovan Battista Cacherano di Bricherasio comandante delle truppe piemontesi e austriache che il 21 luglio 1747 sconfissero i francesi nella battaglia del Colle dell’ Assietta, Nel ‘900 fu dimora di un suo discendente che fu fra i fondatori della Fiat e vi soggiornò il pittore Lorenzo Delleani, amico della famiglia Cacherano. Sarà possibile visitare gratuitamente e senza prenotazione il parco privato del palazzo, dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30. Indirizzo: via Vittorio Emanuele II 7, Bricherasio.
Castello dei Conti Asinari Piossasco di None–Virle Piemonte
Dimora legata ad una famiglia molto attiva in campo sociale sin dall’800, attualmente è sede dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli. Interessanti gli affreschi interni e le sale dalle originali prospettive architettoniche. Saranno visitabili gratuitamente gli interni del castello e il giardino, dalle 14,30 alle 18. La prenotazione è obbligatoria tramite il modulo online su www.adsi.it/giornatanazionale. Indirizzo: via Contessa Birago di Vische 4, Virle Piemonte.
Parco Castello di Sansalvà e Cascine Pallavicini-Santena
Parco all’inglese disegnato da Xavier Kurten, che trasformò il paesaggio naturale in un teatro vegetale a misura d’uomo, in cui nove piante alte oltre 40 metri ricompongono la sagoma del Monviso. Ospita attualmente coltivazioni biologiche. Saranno visitabili gratuitamente il parco e le cascine storiche e nel corso della passeggiata guidata di 90 minuti circa, saranno forniti cenni storici su Xavier Kurten, su San Salvà, sulla committenza del parco e sulle specificità del paesaggio preesistente al progetto di Kurten. La prenotazione è obbligatoria tramite il modulo online su www.adsi.it/giornatanazionale. Indirizzo via San Salvà 62, Santena, sito internet www.cascinepallavicini.it
Castello di Pavarolo
Edificio dell’XI secolo, accolse guarnigioni e fu più volte assediato, prima della sua progressiva trasformazione in residenza nobiliare. I volontari della Pro loco saranno a disposizione per la gestione delle visite al castello, la vigilanza e per il punto di accoglienza con buvette nel parco del castello. La visita gratuita non richiede prenotazione e riguarda il parco, la ghiacciaia medioevale e i locali del piano terreno del castello, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Visite guidate al primo e secondo piano verranno organizzate per piccoli gruppi al massimo di 15 persone, con un contributo di 10 euro a persona. Saranno anche visitabili le dimore più significative del paese, tra cui quella di Felice Casorati. Un trenino turistico gratuito sarà a disposizione dei visitatori dall’area di parcheggio al castello. I ristoranti locali proporranno menu e degustazioni. Indirizzo: via Maestra 8, Pavarolo, sito internet https://castellopavarolo.weebly.com/
Castello di Barone Canavese
È la più significativa architettura barocca del Canavese, progettata da uno dei collaboratori di Juvarra per la realizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Di particolare interesse lo scalone ellittico interno e i decori in cera in una delle sale centrali. La Giornata Nazionale ADSI prevede l’ingresso libero senza prenotazione, dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18:30. Saranno visitabili i grandi saloni del piano terra del castello, la scala ellittica e il parco antistante. Indirizzo: via Frola 3, 10010 Barone Canavese.
Villa Malfatti – San Giorgio Canavese
Edificio dell’800 costruito per la cantante lirica Teresa Belloc, grande interprete di ruoli rossiniani, che per venti anni cantò al Teatro alla Scala di Milano. Saranno visitabili gratuitamente e su prenotazione online suwww.adsi.it/giornatanazionale il parco e il piano terra della villa, con l’accompagnamento del proprietario, dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30. Indirizzo: via Biandrate 2, San Giorgio Canavese, social network www.facebook.com/VillaMalfatti www.instagram.com/villamalfatti/
WORLD PRESS PHOTO ALLA GAM
Fino al 18 settembre 2022 sarà possibile visitare presso la GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea in Via Magenta 31 a Torino) la mostra “World Press Photo 2022”, uno dei più importanti contest fotogiornalistici al mondo. Per l’occasione sono stati selezionati i lavori più provocatori, rappresentativi e coraggiosi di fotogiornalismo e fotografia documentaria realizzati a livello mondiale nell’ultimo anno. Dopo il successo delle due precedenti edizioni a Palazzo Madama, la GAM ha ritenuto di ospitare questa nuova edizione di World Press Photo – afferma Riccardo Passoni, Direttore della GAM – Il nostro museo ha infatti sempre mantenuto un’attenzione specifica verso la fotografia, testimoniata nel corso della sua storia oltre che attraverso esposizioni recenti. Questa mostra ha caratteristiche diverse, ma proprio per questo valeva la pena di pensarla entro le nostre mura, con l’obiettivo di attrarre anche un pubblico nuovo, attento soprattutto ai temi della memoria e della natura, come si percepirà in questa edizione. Ben 4066 fotografi provenienti da 130 paesi diversi hanno partecipato a questa 65ª edizione del concorso presentando oltre sessantamila fotografie. Tra le tematiche trattate vi è la libertà di stampa (un diritto che in molti paesi è limitato e minacciato), la produzione di fake news, le guerre, il diritto all’istruzione, l’economia della droga, i sequestri di ragazzi in Nigeria, le storie dei migranti, la deforestazione dell’Amazzonia, i gravosi incendi in Indonesia e in Russia, la crisi climatica, le catastrofi naturali, il dolore privato e la rabbia collettiva. Gran parte delle fotografie vincitrici sono state prodotte in luoghi rischiosi ma il lavoro giornalistico realizzato è stato di fondamentale importanza per garantire l’accesso a storie che altrimenti non avrebbero avuto modo di essere raccontate. L’esposizione presenta le opere di 24 fotografi e il suo obiettivo è di rendere i visitatori più coscienti dei problemi e conflitti che caratterizzano il mondo in cui viviamo.
Luigi Marsero
FLAVIO FAVELLI. I MAESTRI SERIE ORO
a cura di Elena Volpato
26 maggio – 25 settembre 2022 Wunderkammer GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
La GAM di Torino è felice di presentare nelle sale della Wunderkammer I Maestri Serie Oro di Flavio Favelli, a cura di Elena Volpato. Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’esposizione presenta un’unica opera composta dai 278 fascicoli monografici della nota serie I Maestri del Colore della Fratelli Fabbri Editori, uscita nelle edicole italiane tra il 1963 e il 1967. Si trattò di un fenomeno culturale di prima grandezza che rivoluzionò il mercato editoriale negli anni del boom economico. I fascicoli rappresentarono per molte famiglie italiane un oggetto simbolico, una dichiarazione di appartenenza a una fascia sociale in crescita, attraversata da un desiderio di cultura e di benessere intrecciati insieme. Flavio Favelli ha lavorato su ciascuna delle iconiche copertine, interagendo con la loro eleganza formale, con il loro equilibrio tra grafica e taglio fotografico dei particolari pittorici. Ha utilizzato una o più cartine dorate dei Ferrero Rocher per occultare i volti dei ritratti, le scene aneddotiche, le porzioni di quadri, affreschi e mosaici dove campeggia la figura umana, dove gli sguardi dipinti sembrano cercare la risposta e la complicità dello sguardo degli osservatori. Favelli riporta le riproduzioni delle grandi opere d’arte ad uno stato di impenetrabilità, quasi di chiusa sacralità: è un gesto che mescola la cura all’iconoclastia, quasi fosse necessaria una nuova ricarica del senso per delle immagini forse troppo note, persino troppo ammiccanti nella loro conquistata emblematicità. Favelli però, se da un lato cela parti di opere dietro il bagliore dell’oro, dall’altro apre a una visione panottica lo svolgimento della storia dell’arte così come l’avventura editoriale Fabbri fu capace di raccontarla. I 278 fascicoli/collages sono esposti in tre file ad abbracciare interamente lo spazio della Wunderkammer della GAM. La disposizione accoglie il visitatore come nel perimetro di una basilica dove il susseguirsi regolare delle riproduzioni e dei nomi degli artisti, tutt’attorno, restituisce una sorta di ideale ritratto di gruppo dove ciascun ‘quadro’ rappresenta il compiersi di una diversa misura, di un diverso canone, di una diversa maniera e sensibilità. Poter vedere tutte le copertine della serie dispiegate in un’unica sala sembra esaltare lo spirito enciclopedico cui l’impresa editoriale dei Fratelli Fabbri tese, ma la scelta di Favelli di spezzare le linee del disegno, di complicare la bidimensionalità della pittura, di nascondere il senso di completezza e perfezione che emana da molte di quelle opere, lascia intuire un rapporto più contrastato con la storia e il valore del passato. Esprime un’inquietudine estetica tutta contemporanea, per la quale la pienezza di senso e di forma non è mai data e ogni Maestro è allo stesso tempo riconosciuto e obliterato, oggetto di una celebrazione sincera ed insieme finta, come finta è la foglia d’oro di Favelli: luccicante, ma di carta, d’aspetto prezioso, ma prelevata da una scatola di praline.
L’opera I Maestri Serie Oro, che entra a far parte delle collezioni del museo, rappresenta un nuovo sviluppo del lavoro di Favelli che negli ultimi anni ha più volte indagato il tema dell’oro sotto molteplici forme, rispecchiando il proprio animo nella lucentezza opaca e cieca di questo materiale che è andato prelevando da latte di biscotti, da fondi di specchi, da cartelli pubblicitari di gelati: una lucentezza pervasiva, da Eldorado, in cui la nostra cultura si specchia alla ricerca di un bagliore di cui ammantarsi proprio mentre si va offuscando. La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita e distribuita da Viaindustriae
“INTERNO CORTE”. LIVE PERFORMANCE DEL ROMANZO
In occasione della XXXIV edizione del Salone del libro, il Pastis organizza in collaborazione con l’Associazione Culturale Azimut e Salone OFF un evento artistico-letterario con live performance del romanzo edito da Gallucci Editore: «Interno Corte» di Francesco La Rocca, illustrato dell’artista Moisi Guga.
Mercoledì 18 maggio 2022 dalle ore 18:30 nello spazio Oasi in Piazza Emanuele Filiberto verrà messo in scena il tema del romanzo, attraverso la convocazione di un’assemblea di condominio con la quale si presenterà al pubblico l’opera, con la presentazione di Roberto R. Ganzitti.
LA 500 DI NAZARENO BIONDO PARCHEGGIA A DOMUS LASCARIS PER EUROVISION
Nella casa contemporanea del Gruppo Building arrivano le opere dello scultore del marmo
Alla galleria d’arte indoor di Domus Lascaris, palazzo razionalista trasformato in casa di pregio, il Gruppo Building prosegue il ciclo di arte pubblica contemporanea esponendo un corpus di opere di Nazareno Biondo. Negli ultimi giorni in via Dellala, pedonalizzata e incastrata tra il consiglio regionale del Piemonte a Palazzo Lascaris e Domus Lascaris, è arrivata Old Lady, la 500, opera dell’artista, già celebre per essere finita nel Po in occasione della Torino art week 2021. Nazareno Biondo ha lavorato sulla Old Lady, riproducendo la Fiat 500, auto simbolo d’Italia in tutto il mondo, in scala 1:1 ricavata da un blocco da 15 tonnellate di marmo di Carrara. La scultura è da un lato una celebrazione degli anni in cui è nata, l’Italia del boom dei favolosi anni ’50 e ’60, e dall’altro un monito per il futuro, per sensibilizzare sui temi dell’inquinamento ambientale e dell’importanza di abbandonare la cultura dello spreco. In occasione dell’Eurovision Song Contest, l’opera celebra Torino e l’Italia e al tempo stesso lancia un messaggio importante per il nostro presente e il nostro futuro.
Fino a fine giugno, la Old Lady dialoga con altre due opere di Nazareno Biondo Killer Cupido e Salamandrida, due sculture posizionate nella galleria indoor di Domus Lascaris. Come da regola nella produzione dell’artista, sono il risultato della lavorazione del marmo: il primo cuore è in marmo bianco di Carrara, trafitto da una freccia in acciaio, il secondo cuore è in marmo nero di Portoro e oro zecchino. Le opere di Nazareno Biondo, secondo episodio d’arte nella galleria della hall della casa contemporanea del centro di Torino, sono nate nel laboratorio specializzato nella lavorazione del marmo di Nazareno Biondo. In queste opere come nella sua produzione, le capacità tecniche dell’artista gli permettono di giungere ad un gelido iperrealismo con il quale Nazareno Biondo riproduce nei dettagli rifiuti e carcasse della società contemporanea. Il marmo, lavorato e rifinito rigorosamente a mano, racchiude in sé le forme che si rivelano all’artista attraverso uno sguardo ironico ma allo stesso tempo drammatico che lui ha sul mondo.
Oltre a Domus Lascaris, il 12 maggio la galleria Berman ha inaugurato la personale “Il marmo tra le di dita di Nazareno Biondo – Polvere d’artista”, una mostra con una ventina di sculture di Nazareno Biondo in marmo di Carrara raffiguranti scene e soggetti di vita quotidiana. Nella galleria d’arte indoor della casa, all’opera di Nazareno Biondo seguirà a luglio l’esposizione di Peter Ott©. Come a The Number 6, Lagrange12, Quadrato, i palazzi recuperati e trasformati nel cuore di Torino, il Gruppo Building e la famiglia Boffa sono i committenti e gli ispiratori di un’azione creativa che mette in relazione gli artisti della contemporaneità con lo spazio urbano e quel luogo di transizione tra pubblico e privato, la hall espositiva della galleria d’arte indoor di Domus Lascaris.
CASTELNUOVO DON BOSCO. FESTIVAL LETTERARIO MADONNA DEL CASTELLO
Il tema del Festival di quest’anno sarà “L’incanto dell’ascolto”, riferito al bisogno che abbiamo di riappropriarci dell’attenzione rivolta alle parole che narrano, che emozionano, che ci invitano a riflettere, in un mondo dove tutto corre e il “rumore” ci distoglie dal guardare la cima di una collina con la sagoma di una chiesetta tra i filari. Di “rumori” ultimamente ne abbiamo sentiti tanti, ancora oggi dopo la pandemia echeggiano quelli terribili della guerra. La situazione generale non ci aiuta a essere sereni, per questo il Festival si propone come esempio di resilienza, soddisfacendo il desiderio di rinascita che comunque non dobbiamo, e non abbiamo ancora, perso. Incantarsi ad ascoltare chi ha scritto, chi legge, chi suona, chi ha qualcosa da raccontare, come un autore o un territorio è il nostro obiettivo e la possibile medicina, in un mese che regalerà anche dei bellissimi paesaggi silenziosi.
festivalmadonnadelcastello@gmail.com
Cell. 380.1030448
A CASTELLAMONTE IL 21 E 22 MAGGIO SI DICE “BUONGIORNO CERAMICA!”
Anche e soprattutto a Castellamonte sabato 21 e domenica 22 maggio tornerà “Buongiorno Ceramica!”, un evento nazionale che celebra una delle forme più antiche e prestigiose di artigianato d’arte, in un caleidoscopio di forme, colori ed espressioni di creatività. L’amministrazione comunale ha da tempo aderito all’Associazione Italiana Città della Ceramica, che promuove l’evento nazionale in programma nel quarto fine settimana di maggio. Castellamonte aderisce alla due giorni nazionale con l’esposizione di opere che raccontano la storia degli artisti locali nelle loro botteghe e laboratori e con il progetto “Ceramica Emozioni”, un’esposizione dedicata alla tematica della pace. All’attività artigiana che l’ha reso famoso nel mondo il Comune canavesano ha dedicato un progetto di arredo urbano, che prevede la posa di formelle in ceramica che arricchiscono il già suggestivo centro storico. Le iniziative dell’amministrazione locale sono patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino e, nell’ambito del PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, comprendono un servizio di bus navetta con partenza da Torino Porta Susa. L’obiettivo della Corriera della Reciprocità (intitolata al Festival di cui gli eventi castellamontesi fanno parte) è di favorire gli spostamenti di gruppo, limitando il traffico dei mezzi privati e consentendo la partecipazione agli eventi anche a fasce di pubblico che non usano l’automobile. Il servizio sarà disponibile sabato 21 maggio con partenza del bus alle 8,45 da Torino Porta Susa, di fronte alla vecchia stazione. L’arrivo nella frazione Spineto di Castellamonte è previsto per le 9,45, per la visita al Centro Ceramico Fornace Pagliero, dove si potranno scoprire le tecniche di produzione delle stufe, ammirare i pezzi esposti, visitare la mostra di scultura ceramica dell’artista Brenno Pesci intitolata“Visione su uomini di Chiesa” e un’esposizione di sfere ceramiche. Alle 11 la comitiva si trasferirà in autobus a Sant’Anna Boschi per la visita al laboratorio artigianale di ceramica di Corrado Camerlo, alla cava di terra rossa e ai Castelletti, formazioni geologiche causate dall’erosione, da cui un tempo si ricavava l’argilla per la ceramica. Il pranzo è in programma alla Trattoria Campagnoladi Sant’Anna Boschi. Nel pomeriggio il trasferimento in bus nel centro di Castellamonte, dove alle 15 inizierà la visita guidata alla scoperta del patrimonio artistico e architettonico della città e alle botteghe artigianali, che toccherà: l’Arco di Arnaldo Pomodoro, la Rotonda Antonelliana, il campanile romanico, la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, la mostra “Ceramica Emozioni” curata dall’Associazione Artisti della Ceramica in Castellamonte, il Cantiere delle Arti, la mostra “Antologica degli ultimi 10 anni” di Guglielmo Marthyn e Sandra Baruzzi, la mostra “Ceramiche Sonore – Concorso Internazionale del fischietto in terracotta”allestita al centro congressi Piero Martinetti, il monumento alla stufa di Ugo Nespolo, l’Istituto di istruzione superiore XX Aprile-Faccio per la mostra che celebra i 100 anni della Scuola d’arte di Castellamonte e infine la fabbrica di stufe La Castellamonte. Il bus navetta farà ritorno a Porta Susa alle 19-19,30. La quota di partecipazione è di 25 euro a persona, da pagare in contanti sul bus al momento della partenza. La quota comprende il trasporto in autobus andata e ritorno, le visite guidate eil pranzo. La prenotazione è obbligatoria, contattando entro giovedì 19 maggio l’agenzia Kubaba Viaggi al numero telefonico 011-9833504 o all’indirizzo e-mail gite@kubabaviaggi.it
MONDOVI’. LE TERRE DI PAOLO SPINOGLIO E LE PAROLE DI BEPPE FENOGLIO. LANGHE E RESISTENZA
a cura di Ermanno Tedeschi in collaborazione con Christiana Fissore. Museo della Ceramica- Palazzo Fauzone di Germagnano – Piazza Maggiore 1 – Mondovi’ (CN)
E’ aperta la mostra Le terre di Paolo Spinoglio e le parole di Beppe Fenoglio – LANGHE E RESISTENZA presso il MOMUC – Museo della Ceramica di Mondovì. Il 2022 è l’anno del centenario della nascita dello scrittore Beppe Fenoglio e, nello spesso tempo, il ventennale della scomparsa dello scultore Paolo Spinoglio. Il progetto ha come fine quello di far conoscere la storia di un territorio attraverso due esponenti della cultura piemontese, che hanno trattato temi comuni con due tipi di approcci molto diversi, seppur in qualche modo simili. La mostra fa dialogare due uomini molto dissimili tra di loro: entrambi hanno avuto un interesse nei confronti di due temi, in particolare modo, che sono stati loro molto cari: il territorio delle Langhe e gli esseri umani durante la guerra. L’idea del progetto nasce da una scultura dedicata a Beppe Fenoglio realizzata per il Comune di Mango da Paolo Spinoglio nel 1993. In collaborazione con l’Associazione Acribia e l’Associazione Paolo Spinoglio sarà organizzata una mostra suddivisa in due sedi a Mondovì: al Museo della Ceramica e presso Liber, nuovo polo culturale che comprende anche il Museo della Stampa. L’artista ha realizzato opere scultoree e opere grafiche, che saranno esposte nei due spazi espositivi, in modo da creare un collegamento con ognuna delle sedi che le ospita: sculture in terracotta presso il Museo della Ceramica e disegni presso il Museo della Stampa. Il trait d’union è la terra: quella usata da Paolo Spinoglio per le sue sculture e quella descritta nei suoi lavori e nelle parole di Fenoglio. I soggetti rappresentati sono legati al tema agricolo e collinare: saranno esposte sculture e disegni dei mestieri e dei 12 mesi, un chiaro omaggio a Benedetto Antelami, scultore del “Ciclo dei mesi” per il Battistero di Parma, capolavoro romanico-gotico edificato fra il XII e il XIII secolo e, in parallelo, saranno allestite opere legate al tema della guerra, dei partigiani, delle fucilazioni, delle esplosioni. L’Associazione culturale Gli Spigolatori di Mondovì, all’interno del festival “Funamboli – parole in equilibrio”, organizzerà una serie di appuntamenti legati al tema fenogliano. Sabato 11 giugno in particolare presso il Momuc, si terrà un convegno dal titolo “Beppe Fenoglio: lo scrittore, il testimone, l’uomo”, a cui prenderanno parte tra gli altri Pierluigi Vaccaro, direttore della Fondazione Cesare Pavese, e Bianca Roagna, direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio. Con la collaborazione della Società Dante Alighieri – Comitato di Mondovì si terrà una giornata di studi Lampus e Johnny: Fenoglio ed il “monregalese” Enrico Martini Mauri. Studiosi interverranno per descrivere il collegamento tra monregalese e Fenoglio tramite il comandante del Gruppo Divisioni Alpi degli Autonomi, Enrico Martini Mauri, il Lampus dell’opera fenogliana, che frequentò il Liceo Classico Statale G.B.Beccaria” a Mondovì. Canzon&teatro, in collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Mondovì realizzerà presso la sala Ghislieri dell’Academia Montis Regalis lo spettacolo Il partigiano over the rainbow, Beppe Fenoglio, le parole e la musica. Canzon&teatro è un gruppo monregalese che da oltre vent’anni rilegge testi classici intrecciati con musiche evergreen, mescolando originalità, ironia, rigore e sorpresa. La sezione ANA di Mondovì con il piccolo museo ubicato nella stazione di valle della funicolare e dedicato al 1° Reggimento Alpini, collaborerà all’iniziativa aggiungendo un tassello storico a ricordo dei tanti ragazzi che non tornarono dalle folli guerre del secolo scorso.
Le terre di Paolo Spinoglio e le parole di Beppe Fenoglio – LANGHE E RESISTENZA
Fino al 31 luglio 2022. MOMUC Museo della Ceramica – Palazzo Fauzone di Germagnano – Piazza Maggiore 1 – Mondovi’ (CN) – iatmondovi@visitcuneese.it
INGRESSO: compreso nel biglietto di ingresso al museo
ORARI: Venerdì e sabato: 15:00-18:00 | Domenica: 10:00-18:00
AGLIANO TERME. INAUGURAZIONE BAART
“ARTISTICAMENTE” AL CASTELLO DI PIOBESI TORINESE