A Costigliole continuano i lavori di restauro degli affreschi della chiesa di San Carlo

Nella chiesa di San Carlo una foto storica: con il sindaco di Costigliole, il cardinale Sodano recentemente scomparso

Sul colle di Serramassone, nella località “Rovere dei Boschi”,  intorno al 1620 venne eretta una piccola chiesetta dedicata a San Carlo Borromeo, il santo arcivescovo di Milano canonizzato soltanto dieci anni prima. Sull’unico altare, si trovava un’icona lignea con al centro una statua di San Carlo e, ai lati, quelle dei Santi Bovo e Defendente, protettori della campagna. Vi era, inoltre, un piccolo campanile,  con una sola campana. Nel 1683 i borghigiani di San Carlo ottennero dal vescovo di Pavia il permesso d’ingrandirla. Tra il 1697 e il 1698 intervennero negli abbellimenti interni. Nel 1731, fu innalzato l’attuale altare maggiore, in stucco. La pala d’altare, rappresentante San Carlo in preghiera è presente una tra le raffigurazioni più antiche del castello di Costigliole.    Nel 1756 venne ricostruita l’adiacente casetta del cappellano. Nel 1907 il sacerdote costigliolese don Risso donò una statua in gesso della Madonna Ausiliatrice. L’ edificio fu restaurato nel 1832, nel 1879, nel 1933 e nel biennio 1955- 1956 con la decorazione del soffitto. Dal 2007 al 2021 la chiesetta è stata oggetto di molteplici lavori di restauro, favoriti dall’interessamento del Segretario di Stato Cardinale Angelo Sodano e dal Consigliere provinciale poi Sindaco di Costigliole  Cav. Enrico Cavallero. Gli Interventi sono stati seguiti dall’arch. Baldi Fiorenzo e dal  Comitato di restauro e sono stati possibili grazie al contributo della C.R. di Torino, del G.A.L. e di molti borghigiani. Ora si stanno concludendo i lavori di restauro della seicentesca chiesa,  portando alla luce i segreti che si celano nei riquadri  degli affreschi della chiesa. L’intervento di restauro conservativo ed estetico  è dato dopo un lungo e meticoloso intervento di consolidamento strutturale, condotto da tecnici qualificati e da maestranze particolarmente sensibili e motivate.  I lavori  iniziati alcuni anni fa  sono Il risultato per i borghigiani della riscoperta di uno spazio di notevole qualità architettonica e di non comune pregio ornamentale. Conseguenza dell’intervento di consolidamento è stato infatti anche il recupero delle antiche cromie delle superfici murarie di primo Seicento.  Sono stati necessari diversi anni di attento lavoro per raggiungere  positivi risultati, grazie alle risorse messe a disposizione dal  Comitato per il restauro, che ha operato per la gestione delle risorse finanziarie messe in campo e per la valutazione tecnica dei progetti. Tutt’altro che marginale il ruolo avuto in questo ambito dagli Organi periferici del Ministero per i Beni Culturali, in primis la Soprintendenza per i beni artistici e culturali, chiamati a vigilare sulla qualità della progettazione e dell’esecuzione dei lavori a salvaguardia delle valenze materiali e storiche dell’antico edificio. In fase di ristrutturazione  la tela raffigurante San Carlo e le sculture dell’altare secentesco.  La Sovrintendenza per i beni artistici e culturali ha condizionato le ulteriori attività di restauro degli affreschi, al risanamento dei muri ed ha richiesto periodiche verifiche che attestino il miglioramento della situazione. Queste imposizioni hanno comportato un rallentamento dei lavori rispetto ai tempi previsti e ad un aumento inaspettato delle spese. L’attuale lotto di lavori – affidato alla ditta NicolaIlengo e sempre sotto la guida tecnica dell’architetto  Baldi – prevede anche il restauro del tabernacolo ligneo, unica testimonianza rimasta dell’altare originario e degli arredi interni, tra cui i banchi della chiesa. Il Comitato per il restauro della chiesa prosegue con entusiasmo le attività avviate nel 2007, grazie all’iniziale contributo del Cardinale Sodano e ringrazia i borghigiani di San Carlo e tutti coloro che hanno finora sostenuto l’iniziativa.

Alessandra Gallo