OBLIO ONCOLOGICO. CHIERI CHIEDE DI ELIMINARE OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DEI MALATI E GUARITI ONCOLOGICI

Approvato dal Consiglio comunale un Ordine del giorno che chiede all’Italia di adottare una legge sull’oblio oncologico

 

Parlamento e Governo approvino una legge che elimini definitivamente ogni forma di discriminazione nei confronti dei malati e guariti oncologici e, in particolare, che l’esser stati malati di tumore e cancro non costituisca una causa ostativa alla possibilità di adozione: questa la richiesta contenuta nell’Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Chieri (23 voti favorevoli), e presentato dalla consigliera di minoranza Rachele SACCO (Progetto per Chieri-Salviamo l’ospedale insieme). «L’esser stati malati di cancro o tumore e poi esserne guariti non può e non deve diventare sotto qualsiasi aspetto una discriminante-spiega la consigliera Rachele SACCO-Molte Associazioni si stanno occupando di chiedere quello che viene definito “oblio oncologico”, ovvero la possibilità per chi è stato malato e poi guarito di non vedersi “contestata” questa condizione per il resto della sua vita». Nel documento si fa riferimento alla petizione avviata dalla showgirl Carolina Marconi per chiedere che i guariti di tumore non siano discriminati nelle richieste di adozione (può accadere che la presenza di un coniuge guarito da tumore possa essere ragione sufficiente per respingere la richiesta). «Diversi Stati europei (Francia, Lussemburgo, Olanda, Belgio e Portogallo) si sono dotati di una legge sull’oblio oncologico-commenta la consigliera Elisabetta BALBIANO D’ARAMENGO (Partito Democratico)-Sono diversi i momenti della vita di una persona in cui viene richiesto l’esame dello stato di salute: quando si vuole adottare un minore oppure quando si richiede un prestito o si sottoscrive un’assicurazione. In Italia, l’essere guariti da un tumore non è ostativo all’adozione stessa, ma è sicuramente un elemento che viene considerato in quanto l’adozione deve garantire il minore. Una proposta di legge di iniziativa popolare in materia, così come la proposta di legge presentata dalla senatrice PD Paola Boldrini il 29 marzo di quest’anno, dispongono che sia definito guarito un paziente oncologico a 10 anni dall’ultima terapia in assenza di recidive, 5 anni in caso di paziente under 18. In questi casi l’aspettativa di vita torna nella normalità e quindi è giusto che le informazioni cliniche non siano più rilevanti. Esiste infine una risoluzione del Parlamento Europeo che invita gli Stati membri a legiferare sull’oblio oncologico entro il 2025. Quindi, se nulla possiamo fare rispetto alla legislazione in merito alle adozioni di altri Stati, riteniamo importante che l’Italia si doti di tale legge».