Poirino. Cittadinanza onoraria alle suore che lasciano l’istituto Amaretti
“Avuto la triste notizia che le suore Rosminiane dell’Istituto Amaretti lasciamo Poirino, ho proposto di conferire la cittadinanza onoraria alle Suore Rosminiane. Mercoledì in Consiglio Comunale è stata adottata la delibera. Questa mattina ho consegnata la delibera alle ultime suore che oggi vanno via e l’11 settembre faremo la consegna in una cerimonia ufficiale.” Lo dice in un post il sindaco di Poirino, Angelita Mollo.
L’Istituto Amaretti fu fondato nel 1866 da Don Emanuele Amaretti, appartenente ad una facoltosa e distinta famiglia poirinese di medici ed avvocati. In un’epoca in cui la scuola primaria pubblica era ancora rivolta quasi esclusivamente ai maschi, venne aperto nella sede di Via Amaretti n. 5, l’asilo per bimbi da tre a sei anni di entrambi i sessi e la scuola elementare femminile fino alla quarta. Per espressa volontà del fondatore, l’insegnamento didattico ed educativo venne affidato alle Suore Rosminiane, che già operavano in una analoga istituzione avviata alcuni anni prima dallo stesso don Amaretti a Stupinigi, dov’era parroco. Nel 1832 Antonio Rosmini aveva dato inizio alla Congregazione delle Suore della Divina Provvidenza con le quali nacquero le prime richieste di opere di carità nell’ambito scolastico. Venne avviato così l’insegnamento dei padri e delle suore rosminiani che perdura ancora oggi e di cui l’Istituto Amaretti è una esemplare espressione.
L’Istituto è stato sempre molto amato dai poirinesi che hanno contribuito con lasciti e donazioni alla prosecuzione dell’attività, fornendo alla cittadinanza un grande servizio: tra le due guerre mondiali funzionavano anche il dopo-scuola, la scuola di religione, la scuola di canto, la scuola festiva e di lavoro (igiene, cucina, lavori manuali) che preparava le ragazze a diventare future madri di famiglia.
Nel corso degli anni l’edificio è stato più volte ristrutturato, accogliendo dal 1984 anche i maschi nella scuola elementare ed acquisendo nel 2011 il nuovo plesso di via Alfazio. L’ampliamento dell’Istituto è purtroppo coinciso con la lenta ma inesorabile diminuzione della presenza delle religiose, a causa della perdurante crisi delle vocazioni. Le nove suore ancora operanti venticinque anni fa si sono oggi ridotte a due, con il quasi completo affidamento dei loro compiti a personale laico. Inevitabile quindi la decisione della Madre generale di ritirarle da Poirino alla fine di questo mese di luglio.