ISOLA D’ASTI: AUGURI A RENATO BELLO, 99 ANNI, DEPORTATO NEI CAMPI DI STERMINIO

L’amministrazione comunale di Isola d’Asti,  porge tantissimi auguri per i suoi primi 99 anni, a Renato Bello. Reduce piemontese della deportazione nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale e nativo Isolano. La sua storia è raccontata nel libro di Nevio Visconti “La Croce Angelica”. Nato a Isola di Asti  il 10 Settembre 1923, carabiniere catturato in Grecia, è stato deportato a Mauthausen dove è rimasto due anni.  Una testimonianza  da non perdere. L’occasione per conoscere la storia attraverso il racconto di chi l’ha vissuta. Renato Bello, reduce di 99 anni,  racconta nel libro la sua storia, attraverso la voce di Visconti, autore della biografia.         Il racconto struggente di chi, carabiniere al servizio anagrafico del Comando di Rodi, ha vissuto lo ‘sbando’ dell’8 settembre 1943, testimone oculare della ferocia assassina dell’esercito nazista sulle truppe italiane (disarmate) di stanza sulle isole greche. Salvatore di diversi commilitoni (tra i quali il fratello Adriano) grazie alla falsificazione di documenti, è stato deportato, insieme a 975 Carabinieri, nel campo di concentramento di Mauthausen. Qui ha vissuto privazioni disumane, vessazioni indicibili e folli esperimenti medici. Ma sopravvisse. Del contingente dell’Arma se ne salvarono solo 19 e il libro “La Croce Angelica” riporta la sua testimonianza. Terrore e speranza s’intrecciano nei ricordi di Renato Bello, carabiniere internato dal marzo del 1944 al maggio del 1945. Nevio Visconti ha raccolto questa preziosa testimonianza incontrando il protagonista, con l’intento di denunciare questo crimine contro l’umanità e sensibilizzare le nuove generazioni, affinché non si ripetano le atrocità del passato. Gli orrori vengono raccontati con la medesima rassegnazione alla crudeltà vissuta allora e sono visti attraverso gli stessi occhi increduli, e perciò sono ancora più raccapriccianti. Vi è, in questo libro, una purezza del male davvero spaventosa, che coesiste con la luce potente della fede che rischiara persino gli anfratti più oscuri dell’agire umano. Questa storia insegna quanto sia necessario prestare attenzione ad ogni minaccia alla pacifica convivenza sociale, affinché non possa scatenare tempeste di odio ingovernabili, e come anche nei momenti peggiori si debba alimentare la speranza della salvezza.

Alessandra Gallo