PIEMONTE ARTE: CAMBIANO COME MONTMARTRE, PIETRO LOMBARDI, ANDY IN LANGA, LISETTA CARMI, CLAUDIO GIACONE, PIEMONTE ARTISTICO, DARIO GHIBAUDO, DOISNEAU, MICHELE BARETTA, PAOLO SPINOGLIO, FILIPPO RINALLO…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
CAMBIANO COME MONTMARTRE: I VINCITORI DEL CONCORSO DI PITTURA
XXXV EDIZIONE CAMBIANO COME MONTARTRE”
CONCORSO DI PITTURA TEMA: “ARCOBALENO, I COLORI CHE UNISCONO”
1° CLASSIFICATO DIPINTO N. 3 SIG. DIGIFICO GIORGIO
Motivazioni: “L’opera esprime la capacità di fondere insieme varie tecniche, facendo trasparire simbolicamente apertura e inclusione di linguaggi e forme.”
2° CLASSIFICATO DIPINTO N. 16 SIG. TESIO WALTER
Motivazioni: “L’opera evoca nel suo citare il cahier de voyage e il libro d’artista, l’incrociarsi di culture e passioni”.
3° CLASSIFICATO DIPINTO N. 26 SIG. CAMOLETTO MARIO
Motivazioni: “L’opera esprime l’aggregazione urbana e umana, con un originale fusione cromatica”.
MENZIONI – CLASSIFICATI A PARIMERITO
DIPINTO N. 10 SIG. ODDONE GIANFRANCO
DIPINTO N. 11 SIG.RA FISCHETTI MICHELA
DIPINTO N. 48 SIG. TROTTA SIMONE
Componenti la giuria: Francesco Maltese, Silvana Nota, Valeria Torazza, Maria Rosa Maisano, Massimo Meli.
Il commento finale dell’assessore alla cultura del comune di Cambiano, Daniela Miron: “Alcune realizzazioni di arte partecipata hanno avuto moltissimo successo ed hanno avuto un ruolo fondamentale per l’esito bellissimo della manifestazione che è stata molto partecipata”. Nelle immagini ne mostriamo alcune.
PIETRO LOMBARDI. MOSTRA FOTOGRAFICA ALLA “FRANCONE”
28 settembre – 23 dicembre 2002 BIBLIOTECA FRANCONE CHIERI – SALA STUDIO ROCCATI
anni ’70 TRA MEMORIA E NOSTALGIA. inaugurazione mercoledì 28 settembre 2022 ORE 17.30
Il 28 settembre 2022 alle 17.30 nella Sala Studio Roccati della Biblioteca Civica di Chieri si inaugura la mostra fotografica di Pietro Lombardi Anni’ 70: tra memoria e nostalgia, ad ingresso libero e gratuito, che sarà visibile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, fino al 23 dicembre. L’esposizione raccoglie 100 immagini che raccontano uno dei decenni più complessi della seconda metà del ‘900. E’ il decennio che vede la nascita dei moderni computer, gli anni della rivoluzione nell’industria cinematografica di Hollywood, gli anni dei pantaloni a zampa d’elefante, della televisione a colori, dei pattini a rotelle, dell’arrivo dei fumetti dei supereroi della Marvel, dei cartoni animati giapponesi. Tuttavia, come sottolinea Gianni Oliva nella prefazione al catalogo, la mostra “diventa così anche documento storico, testimonianza di un periodo che per certi aspetti sconvolse la realtà politica, sociale e ovviamente culturale del nostro Paese […]. L’autore ripropone le immagini in bianco/nero, a sottolineare l’ambivalenza di quegli anni di piombo come vennero definiti in Italia”. In concomitanza con la mostra, la biblioteca organizza, su prenotazione, percorsi didattici rivolti alle scuole secondarie chieresi, che comprendono la visita guidata insieme all’autore e l’introduzione al periodo attraverso la presentazione di storie, film e documenti posseduti dalla biblioteca. Iniziativa in collaborazione con l’Associazione Culturale Amici della Lucania e l’Associazione Italo-Romena Ovidio onlus. Pietro Lombardi, chierese di origini lucane, è stato dipendente delle Ferrovie dello Stato. Impegnato per decenni con il Gruppo Abele, nel 2007 è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO
Biblioteca Civica Francone Chieri SALA STUDIO ROCCATI
28 SETTEMBRE – 23 DICEMBRE 2002
via Vittorio Emanuele II 1 – da lunedì a venerdì ore 9-19
PER INFORMAZIONI
BIBLIOTECA
BARBARESCO. MOSTRA “ANDY IN LANGA”
La terra dei vini e del tartufo incontra la pop art nella mostra ANDY IN LANGA presso la torre di Barbaresco. La mostra è stata possibile grazie ai collezionisti Lorella Bresso e Giovanni Galliano in memoria di Stefano Galliano. La mostra è allestita all’interno della torre di Barbaresco e aperta tutti i giorni dalla 10 alle 19 fino al 11 dicembre. Presenti alla inaugurazione i sindaco di Poirino, Angelita Mollo, e Santena, Roberto Ghio, comuni nei quali il collezionista Giovanni Galliano ha le proprie aziende. (Foto di Pierangelo Cauda)
LISETTA CARMI. SUONARE FORTE
Gallerie d’Italia – Torino, Museo di Intesa Sanpaolo
Dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023
Con la curatela di Giovanni Battista Martini e il contributo video di Alice Rohrwacher
Alle Gallerie d’Italia – Torino, museo di Intesa Sanpaolo, è in programma dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023 la grande mostra monografica dedicata a Lisetta Carmi, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano recentemente scomparsa all’età di 98 anni. La mostra “Lisetta Carmi. Suonare Forte” verrà realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio della fotografa, con un prezioso contributo video creato per l’occasione da Alice Rohrwacher. Con il progetto “La Grande Fotografia italiana” affidato a Roberto Koch, editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia, le Gallerie d’Italia – Torino si propongono di dare spazio ai maestri della fotografia italiana attraverso una serie di mostre monografiche: “Lisetta Carmi. Suonare Forte” inaugura il primo di questi appuntamenti volti a celebrare la grande fotografia italiana del Novecento. Il titolo della mostra dedicata a Lisetta Carmi evoca la sua formazione di pianista ma anche il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi, per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi. In mostra saranno presenti oltre 150 foto scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, che fanno parte dei suoi lavori più significativi: dallo straordinario reportage sul mondo dei travestiti, unico nel suo genere (pubblicato negli anni Settanta in un libro oggi divenuto di culto) con immagini in bianco e nero e a colori, alla serie del parto, dai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia alla sequenza dell’incontro con Ezra Pound. La mostra è divisa in otto sezioni. In due di queste, in cui la musica gioca un ruolo fondamentale, le moderne tecnologie di diffusione sonora direzionale permettono l’ascolto di brani musicali di Luigi Nono e Luigi Dallapiccola. Nel percorso espositivo, inoltre, sarà la stessa fotografa a raccontare alcuni suoi lavori attraverso brevi video. Decana dei fotografi italiani, classe 1924, Lisetta è stata una delle personalità senza dubbio più brillanti e originali del panorama fotografico italiano. Alla fotografia ha dedicato venti anni della sua vita, mettendo gli esseri umani al centro della sua ricerca, mossa da una profonda empatia e dal desiderio di comprendere. Ad accompagnare la mostra è previsto anche un public program che approfondisce, amplifica e sviluppa i temi trattati dall’esposizione temporanea. Gli incontri #INSIDE vedranno la partecipazione di esperti e professionisti impegnati in una serie di eventi, con accesso gratuito, per condividere riflessioni e spunti con il pubblico (in programma il mercoledì alle ore 18.30) in occasione delle giornate di apertura serale del museo. Il catalogo della mostra è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira. La sede espositiva di Torino, insieme a quelle di Milano, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici.
Mostra “Lisetta Carmi. Suonare Forte” – 22 settembre 2022 – 22 gennaio 2023
Gallerie d’Italia – Torino – Piazza San Carlo 156, Torino. ORARI: martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; mercoledì dalle 9.30 alle 22.30; lunedì chiuso; ultimo ingresso: un’ora e mezza prima della chiusura. TARIFFE: intero 10€, ridotto 8€, ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, ridotto speciale 5€ per under 26 e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo. INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: http://www.gallerieditalia.com, torino@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619
CLAUDIO GIACONE: UNA VITA E IL SOGNO DELL’ARTE
All’età di 95 anni è scomparso nella sua Rivoli l’artista e pittore Claudio Giacone dopo un’intera vita dedicata all’arte, alla ricerca di un segno o del colore, all’interpretazione di una realtà ridefinita all’insegna di una visione legata alla riflessione:”la pittura non morirà”. E in questo senso le sue opere esprimono la profondità di un pensiero che è storia, elaborazione compositiva, testimonianza di una narrazione delineata su pagine di un personalissimo diario tra le “Ultime notizie” e “A tutta pagina”, “Oltre la vetrata” e “Due scatti polaroid”. Un discorso, il suo, permeato da una sensibilità che gli ha permesso di eseguire dipinti sempre improntati e risolti con una singolare e personale poetica, con un tratto estremamente misurato, con le scansioni di un suggestivo, raffinato e coinvolgente cromatismo. Attraverso un percorso legato alla cultura visiva di un Novecento rivisitato e ridefinito, di una cultura espressa sul territorio, e non solo, di una continua attenzione per le innovative forme dell’arte, Giacone ha iniziato l’attività presso i Saloni E.P.T. di Rivoli e alle rassegne di Torre Pellice, per poi affermarsi alle “sociali” della Promotrice delle Belle Arti e alle mostre del Piemonte Piemonte Artistico di Torino, sino alle personali alla Casa del Conte Verde di Rivoli, Arte Regina e Galleria Arte Centro Quaglino di Torino. E dal Premio Matteo Olivero di Saluzzo e al più recente riconoscimento di Bene Vagienna e le presenze in esposizioni internazionali si delinea il racconto di Giacone che è documento di una stagione che rimane indelebile nella memoria.
Angelo Mistrangelo
PIEMONTE ARTISTICO. 65^ ESPOSIZIONE DI ARTI FIGURATIVE
CUNEO. DARIO GHIBAUDO. MUSEO DI STORIA INNATURALE
A cura di Luigi De Ambrogi e Carlo Cinque
APERTURA STRAORDINARIA. Sabato 24 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’orario di visita sarà prolungato dalle ore 15,30 alle ore 21,30. La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre 2022 nel Complesso Monumentale di San Francesco – via Santa Maria 10, Cuneo, dal martedì alla domenica dalle ore 15.30 alle ore 18.30 con ingresso libero
Come scrive Luigi De Ambrogi, curatore della mostra insieme a Carlo Cinque: “… chi dell’arte percorre il “fare”, cammina su un sentiero dove la solitudine è la sola compagna. Nel “fare” di Dario Ghibaudo, vediamo il gesto degli inchiostri ruotare come macchina perfetta intorno al suo polso, mentre nella scultura tutti gli arti ruotano, danzano, si inchinano alla materia. Allora nel turbinare di questi volteggi, nel mezzo del sudore, della fatica e della polvere, ecco l’apparire delle forme che improvvisamente nulla hanno più di inventato, nulla hanno più dello stupire o di originale ma tutto appare nel reale…” Dario Ghibaudo nasce a Cuneo nel 1951. Nella prima metà degli anni Ottanta si trasferisce a Milano dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è caratterizzata dall’ironia per analizzare la società, le sue contraddizioni e i suoi disagi, esprimendosi con un linguaggio apparentemente formale. È in questo contesto che si innesta la sostanza concettuale del Museo di Storia Innaturale, un progetto a cui l’artista lavora dal 1990 e in continuo accrescimento. Strutturato come un museo di storia naturale di stampo settecentesco, è idealmente suddiviso in Sale – ad oggi venticinque – e ripartito per grandi argomenti di indagine “ironico-scientifica”, come: Antropologia, Entomologia, Esemplari Rari, Botanica, Etnologia, Etnografia, Creature Meravigliose, ecc. Dario Ghibaudo, “homo faber”, utilizza ogni tipo di materia purché funzionale alla realizzazione di un’idea: resina, terra bianca, porcellana, cemento, papier mâché, pietra e marmo. Disegnatore instancabile, i suoi inchiostri, anche di grandi dimensioni, nascono tracciati su carta direttamente col pennino, senza disegno preparatorio. È tra i fondatori del Concettualismo Ironico Italiano, corrente artistica nata in Germania all’inizio degli anni Novanta e ufficializzata nel 1995 con la grande mostra Ironische Italianischer konzeptualismus a cura di Roland Scotti presso Telecom-Verwaltungsgebaude e, l’anno seguente, al Kunstverein di Friburgo, a cura di Stephan Berg. Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private: Chateau d’Oiron (Fr), Kunstmuseum di Stuttgart, Mart di Rovereto, Armenian Center for Contemporary Experimental Art di Yerevan (Armenia), Collezione Vaf-Stiftung, Francoforte, Fondazione Igav Torino, Collezione La Gaia, Busca, (Cn). Nel 1999 realizza un monumento in pietra, dedicato al matematico Giuseppe Peano e collocato sui bastioni della città di Cuneo.
Info Complesso Monumentale di San Francesco, Cuneo
telefono 0171 634175
CAMERA. IN AUTUNNO MOSTRA DI ROBERT DOISNEAU
Gli scatti indimenticabili di uno dei padri della fotografia del Novecento in mostra in autunno a CAMERA.
11 ottobre 2022 – 14 febbraio 2023
L’antologica di grande successo dedicata al maestro francese Robert Doisneau, uno dei più importanti fotografi del Novecento, arriva a Torino nelle sale di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, dall’11 ottobre 2022 al 14 febbraio 2023. Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra presenta oltre 130 fotografie dell’autore in un percorso che comprende alcune delle sue immagini più iconiche ma anche scatti meno noti, selezionati fra gli oltre 450.000 negativi di cui si compone il suo archivio. Fra i fotografi più famosi al mondo, Robert Doisneau è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. A partire dalla sua fotografia più conosciuta – che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a scattare: la guerra e la liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, la moda, gli artisti. Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o durante le lunghe giornate a girovagare per Parigi insieme agli amici scrittori, Doisneau racconta il proprio tempo attraverso uno sguardo guidato dalla disobbedienza e dalla curiosità, indicati da lui come ‘i due requisiti principali di questo mestiere’. Le sue immagini, impregnate di un surrealismo che si può definire ‘premeditato’, data la spiccata capacità nel comporre scene all’apparenza sorprendentemente spontanee, raccontano di un’epoca in cui le persone cercano un nuovo equilibrio all’interno di una società in trasformazione, con i suoi riti e le sue contraddizioni. Pur riconoscendo ad autori come Brassaï e Andrè Kertész il ruolo di precursori di una fotografia che si nutre dello spettacolo ordinario della strada, Doisneau sviluppa uno stile personale che traspare anche nei suoi scritti o nelle didascalie che appone alle proprie stampe: un equilibrio fra le logiche del reportage e un’attitudine all’invenzione, cui si aggiunge una nota di scherzosa ironia nei confronti dei soggetti che ritrae. Con il suo obbiettivo, Doisneau ha infatti catturato con enorme libertà espressiva la vita quotidiana degli uomini, delle donne, dei bambini di Parigi e della sua banlieue, sapendo tradurne le azioni e i gesti, i desideri e le emozioni, tracciando uno spaccato realistico ed empatico dell’umanità del dopoguerra. È questo sguardo, assolutamente personale ma talmente lucido da riuscire a toccare corde universali, ad avergli garantito un posto d’onore nella storia della fotografia del XX secolo, arrivando ad essere uno degli autori più conosciuti al mondo.
Le oltre 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero esposte in mostra provengono tutte dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, a sud della capitale francese, suo luogo di creazione e scoperte. È in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, lasciando in eredità una mole incredibile di stampe e negativi che, ancora oggi, sono in grado di stupire. L’esposizione è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.
CHIVASSO. MOSTRA DI MICHELE BARETTA A PALAZZO EINAUDI
PALAZZO MADAMA. “MONUMENTA ITALIAE”, QUATTRO INCONTRI PER UN PATRIMONIO
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, dal 19 settembre al 10 ottobre 2022 alle ore 18, il ciclo di appuntamenti in museo Monumenta Italiae. Quattro incontri per un patrimonio.
L’iniziativa, a ingresso gratuito, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte dei Musei Civici di Torino – Fondazione Torino Musei, ha lo scopo di sensibilizzare la collettività sull’importanza e sul ruolo della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio storico e fotografico dei Musei Civici di Torino. Le biblioteche e gli archivi sono una bussola per orientarsi nella complessità del nostro patrimonio culturale che non possiamo considerare per frammenti isolati. Senza le biblioteche, non solo i musei, ma tutta la nostra storia, fatta di oggetti, persone, luoghi, diventerebbe incomprensibile. Ne sono una prova tangibile i monumenti che popolano le nostre piazze e che raccontano momenti e personaggi della storia di una città, di una nazione, a cui prestiamo spesso scarsa attenzione, ma che nei rivolgimenti della storia o negli eventi della cronaca riprendono il loro valore simbolico e diventano a volte oggetto di contestazione e anche di distruzione. Solo gli strumenti della conoscenza, che ci offrono biblioteche e archivi, aiutandoci a comprendere e contestualizzare gli oggetti della storia, conservano la prospettiva del tempo.
Gli appuntamenti
19/09/2022 ore 18: L’archivio fotografico di Lorenzo Rovere ai Musei Civici Di Torino. Casi di studio per la pittura piemontese tra Medioevo e Rinascimento, Savigliano, L’Artistica Editrice, 2022. Con Simone Baiocco, Serena D’Italia, Jacopo Tanzi, autori del volume. Introduce: Gelsomina Spione, Dipartimento Studi Storici dell’Università di Torino. Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama
26/09/2022 ore 18: Nettuno e Mercurio. Il volto di Trieste nell’800, Venezia, Marsilio, 2022. Con Paolo Possamai, autore del volume. Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama
3/10/2022 ore 18: Giù i monumenti? Una questione aperta, Torino, Einaudi, 2022. Con Lisa Parola, autrice del volume. Introduce: Gianluca Cuniberti, direttore del Dipartimento di Studi storici, professore ordinario di Storia antica, Università di Torino. Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama
10/10/2022 ore 18: Statue d’Italia. I. Storia della statuaria commemorativa pubblica dal Risorgimento alla Grande Guerra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2022. Con Renzo Villa e Giovanni Carlo Federico Villa, autori del volume
PAOLO SPINOGLIO E LE SUE SIBILLE
I MUSEI REALI PRESENTAZIONE IL VOLUME “LA CAPPELLA DELLA SINDONE TRA STORIA E RESTAURO”
Venerdì 23 settembre 2022 ore 17
Musei Reali, Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale
Piazzetta Reale 1, Torino
La Cappella della Sindone è stata riaperta al pubblico il 27 settembre 2018, dopo un intervento di restauro molto complesso che ne ha segnato la rinascita a oltre vent’anni dal disastroso incendio del 1997. Questo traguardo è stato accompagnato da un convegno internazionale di studi che ha portato nuovi elementi per la comprensione dell’edificio e messo in luce le sue peculiarità, anche in relazione agli indirizzi e alle metodologie del restauro. Il volume, curato da Marina Feroggio, raccoglie questo patrimonio di conoscenze e affronta un’ampia rosa di temi: la storia del Sacro Lino e del monumento progettato per custodirlo; i simboli e gli usi della Cappella nel contesto dei cerimoniali di Corte; i momenti drammatici dell’emergenza post-incendio attraverso le voci dei protagonisti; gli studi e le sperimentazioni che hanno condotto agli interventi di riabilitazione strutturale e di restauro architettonico.
Il volume è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.
RETROSPETTIVA DELLO SCULTORE FILIPPO RINALLO
Nello Spazio Confluence di via Salgari 1, Torino, s’inaugura il 23 settembre, alle 18, la mostra “Vuoto denso” con opere dello scultore Filippo Rinallo (1950-2018), coordinata e allestita dal nipote Angelo Rinallo (sino al 25 settembre). Un appuntamento con ritratti, aerei voli di gabbiani, ballerine e una scultura per la battaglia di Marsaglia, che rinnovano, a quattro anni dalla scomparsa, l’attenzione intorno a un artista formatosi al Liceo Artistico di Torino, ai corsi di Carlo Terzolo, Francesco Casorati e Piero Ducato per la scultura. Un percorso più volte delineato e approfondito dal critico d’arte Gian Giorgio Massara attraverso esposizioni, incontri, ricerche d’archivio: “Il tema prediletto da Rinallo è quello del volo dei gabbiani. Ali che s’intrecciano, languidamente si distendono, s’inarcano in cima alla piccola testa dal becco disegnato nello spazio, vigile è l’occhio in ogni ora. Il colore ambrato e lucente del bronzo maggiormente impreziosisce le numerose sculture ispirate a questo soggetto” In tale dimensione, l’indagine conoscitiva sulla sua opera rivela il senso di un’esperienza sviluppata con sensibilità e una meditata definizione delle forme immesse nello spazio, tra una pregevole terracotta, con i segni di un dichiarato naturalismo, e il dinamico movimento dei cavalli resi con singolare energia. E le forme assumono una valore assoluto mediante l’intersecarsi dei segni, che percorrono le superfici delle piramidi o di sfere solcate da affioranti e materici elementi figurali. La lirica modulazione della raffigurazione e il rigore delle linee, concorrono a sottolineare gli aspetti progettuali dell’impianto compositivo di Rinallo e di una controllata gestualità che gli ha permesso di comunicare le interiori passioni, le motivazioni socio-culturali che sono alla base del suo lavoro. Un lavoro che ha trovato pieno riscontro durante le mostre allestite nel tempo in gallerie d’arte e spazi pubblici come la scultura, commissionata dal Comune di Volvera nel 1998, per ricordare la battaglia della Marsaglia del 1693, o, ancora, l’invito alla rassegna “Rhinoceros, da Durer a oltre Dalì”, ideata e organizzata da Franco Tomatis nelle sale della Galleria La Conchiglia di Torino nel 2017, dove ha esposto l’interessante scultura “Aspettando il mitico Atlante” in terracotta ossidata. Mentre ha realizzato opere per il Cimitero Monumentale di Torino e il “Cristo dei Lavoratori” collocato sul sagrato di San Pancrazio a Pianezza. Le foglie all’interno di un tondo, le forme sferiche e i grumi di materia-colore, appaiono quali documenti di un dialogo serrato fra l’autore e l’ambiente, sempre in diretto rapporto con la storia, il modellato e una vibrante capacità espressiva.
Angelo Mistrangelo
ECCO L’INSTALLAZIONE #BACIAMIACHERASCO
Si trova in un punto panoramico lungo i Bastioni
È stata inaugurata nel pomeriggio di domenica 11 settembre 2022 la tanto instagrammata installazione “BACIAMI A CHERASCO”, una bocca gigante colorata, in tessuto ecosostenibile, di colore fluo, posizionata lungo i Bastioni di Cherasco, che sono parte del “Sentiero del Bacio”. La presentazione ufficiale si è svolta alla presenza dell’amministrazione comunale, degli operatori del settore turistico e di numerosissimi blogger e content-creator digitali incuriositi dal tam-tam scatenatosi sui vari social già da alcune settimane. Si tratta di un’installazione, temporanea, a forte impatto scenografico, realizzata a coronamento del progetto del Sentiero del Bacio di Cherasco, ben identificabile come “selfie-point”, che rimarrà a disposizione di curiosi e visitatori per un periodo limitato, sino al 4 dicembre 2022. «L’Amministrazione di Cherasco ha deciso di osare con un progetto nuovo e fuori dagli schemi – dichiara il sindaco Carlo Davico – impegnandosi in una proposta turistica di design insolita e provocatoria, per far sì che Cherasco sia sulla bocca di tutti. La nostra città è un’ambita meta turistica per visitatori italiani e stranieri, Baciami a Cherasco vuole essere un invito a fotografare e soprattutto a visitare Cherasco con una nuova prospettiva». L’installazione “BACIAMI A CHERASCO” è stata realizzata appositamente per la Città di Cherasco dalla ditta Fly-in, un’azienda di Bene Vagienna, specializzata nella realizzazione di strutture gonfiabili di committenza internazionale, il cui scopo è quello di elaborare nuovi progetti, sempre più innovativi e rispettosi dell’ambiente; questa tipologia di progetto richiede non solo esperienza e professionalità, ma soprattutto creatività e competenze esclusive. Come è stato illustrato dal progettista Mauro Oggero durante la presentazione, si tratta di un lavoro sartoriale minuzioso che utilizza materiali ecosostenibili. Altre importanti realizzazioni della Fly-in: l’Albero Della Vita per l’Expo 2015, Tour Eiffel Gonfiabile commissionata per le Galeries Lafayette di Parigi, Moro per il Carnevale di Mondovì, Installazione Artistica di Loris Cecchini presso la Galerie Aveline a Parigi.
IL MAO PER LA SETTIMANA DELLA CULTURA UNI.VO.C.A.
Tre appuntamenti in museo
UNI.VO.C.A., l’organizzazione che riunisce numerose associazioni culturali del territorio piemontese, propone anche per il 2022 la Settimana della Cultura, manifestazione nata per sensibilizzare la cittadinanza, dare visibilità alle iniziative proposte e soprattutto per comunicare i valori del volontariato culturale nella nostra Regione. Il MAO è lieto di ospitare tre eventi proposti dall’Associazione Volontari del Mio MAO nell’ambito dell’edizione 2022 della Settimana della Cultura UNI.VO.C.A.
Gli appuntamenti
sabato 24 settembre ore 11
MEDICINA CINESE CLASSICA. Un reperto archeologico vivente ed operante
A cura di Andrea Cantore, medico chirurgo ed esperto di medicina tradizionale cinese. Un antico sapere che non ha smesso di evolversi e trasformarsi ampliando e raffinando il suo campo di azione e differenziandosi in numerosi ambiti di sviluppo riuscendo a rimanere attuale in più di duemila anni e capace di interagire efficacemente con le sollecitazioni che giungono all’essere umano dal mondo moderno. Durante l’incontro si farà esperienza di alcuni semplici esercizi tratti da arti tradizionali del movimento (Tai Ji Quan, Dao Yin…), basate sugli stessi principi fondanti della Medicina Cinese antica. È consigliato un abbigliamento comodo.
domenica 2 ottobre ore 16
CAMPANE TIBETANE. Le antiche “Ciotole del Canto”
A cura di Dario Gasparato, docente di Suonoterapia e maestro di Reiki. Dal Tibet al Nepal percorrendo le millenarie tradizioni per conoscere il suono attraverso la percezione delle vibrazioni ed esplorare lo straordinario mondo delle campane tibetane. La composizione, la realizzazione, le molteplici tipologie ed il loro utilizzo. Sperimentare il canto fino a raggiungere un silenzio di rara profondità che condurrà alla fine, al suono impercettibile: il suono senza suono.
venerdì 7 ottobre ore 16
IL MAO. Le antiche culture e lo sguardo contemporaneo. A cura di Davide Quadrio, direttore del MAO Museo d’Arte Orientale
Non esiste “vecchio” o “nuovo”, ma piuttosto una continua testimonianza dell’attività umana. È necessario ripensare agli oggetti del passato per renderli vivi nel presente, rimixare opere classiche con creazioni contemporanee, avviare un dialogo fra collezioni permanenti e mostre temporanee, per dare vita a nuove intersezioni e narrazioni alternative. Gli spazi del museo acquisiscono così nuovi significati sociali, dirigendosi “oltre il senso dei luoghi” dove le antiche culture hanno preso vita e forma.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
CAMERA. INAUGURAZIONE DELLE MOSTRE DA MARADEIBOSCHI E VANNI, TORINO:
Mercoledì 21 settembre 2022, dalle ore 18.00 alle 21.00
Mercoledì 21 settembre, alle ore 18.00, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia inaugura l’ultimo ciclo di mostre del progetto speciale “Futures” moves to Carlina, un programma di esposizioni personali dedicato all’opera dei talenti selezionati, nel 2020, dall’istituzione torinese nell’ambito del programma europeo Futures Photography. Queste mostre, curate da Giangavino Pazzola, sono ospitate negli showroom di Mara dei Boschi e VANNI, in Piazza Carlina (Piazza Carlo Emanuele II) a Torino, per l’occasione partner e sostenitori del progetto. Per completare il calendario di appuntamenti Futures che hanno visto esposte in Piazza Carlina le fotografie di Marina Caneve, Camilla Ferrari e Camillo Pasquarelli, verranno aperte al pubblico le mostre personali di Giovanna Petrocchi (Roma, 1988) e di Marco Schiavone (Torino, 1990), rispettivamente con l’installazione “Suspended Tales” e “Paesaggio Torinese”. “Suspended Tales” è un’installazione di Giovanna Petrocchi che nasce campionando diverse serie di lavori: Modular Artefacts, Mamooth Remains (2019), Sculptural Entities (2020), Magic Lanterns (2020 – in corso) e Missing Data (2022) opere esposte di recente anche alla Flatland Gallery di Amsterdam, che collabora alla realizzazione di questo progetto. In Modular Artefacts, Mamooth Remains (2019) e in Sculptural Entities (2020), partendo da immagini di collezioni museali scaricate da internet, Petrocchi mescola elaborazione digitale, stampa 3d e collage, per elaborare soggetti di fantasia che abitano una realtà arcaica senza spazio e tempo. Nelle ultime due serie di lavori, invece, l’artista si appropria di vecchi vetrini provenienti dalle collezioni della Smithsonian Institution e del Princeton University Art Museum dismessi dopo la loro digitalizzazione, e li trasforma in nuove immagini che vanno ad arricchire un immaginario fantastico. “Paesaggio Torinese” (2022) è un progetto speciale ideato da Marco Schiavone su stimolo dello staff di Maradeiboschi, che andrà ad aggiungersi alla collezione di installazioni permanenti e collaborazioni site-specific che, in passato, ha coinvolto artisti quali Alfredo Aceto, Piero Goria, Henri Plenge Jacobsen, Nico Vascellari e tanti altri. Muovendosi a cavallo tra la fotografia e l’installazione fisica, con “Paesaggio Torinese”, trasforma gli spazi di Maradeiboschi collocando nei soffitti cassettonati delle tessere di legno colorato che – concettualmente – formano l’immagine di un panorama cittadino. La decostruzione di tale paesaggio ha generato anche uno spin-off legato al gusto, e relativa immagine coordinata, che verrà presentata in anteprima durante la serata inaugurale.
NOVARARCHITETTURA NEL CORTILE DEL BROLETTO
Architettura per bambini
Sabato 24 settembre, Cortile del Broletto – a cura di: Cecilia Rosina, Lorenza Bellini, Simona Pruno e Tomas Ferrati
L’Ordine degli Architetti PPC di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola organizza, dopo l’interruzione causa pandemia, la quinta edizione di NovarArchitettura, “N\OUT Spazi e dispositivi per la città post-pandemica”. Corrado Bonomi sarà presente sabato 24 settembre nel Cortile del Broletto di Novara, dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17, per la realizzazione di laboratori all’aperto per i più giovani sul tema del riuso creativo dei materiali. Ai giovani partecipanti verrà insegnato come realizzare una farfalla con i materiali più semplici: carte di caramelle, fil di ferro, imballaggi, sensibilizzandoli sull’importanza del riciclo, offrendo nuova vita a “scarti” che diventano strumenti con cui esprimere il proprio potenziale creativo. Così, in maniera giocosa, si affronta il tema degli sprechi e dell’inquinamento.
RACCONIGI. PRESENTAZIONE LIBRO “ANICETA & EDOARDO. LE FAMIGLIE FRISETTI E AGNELLI AGLI ESORDI DELL’IMPRENDITORIA TORINESE
Sabato 24 settembre, nell’ambito dell’iniziativa “Biblioteche in Festa” a Racconigi (programma completo allegato), il Centro Studi Piemontesi presenterà il libro di Giulia Ajmone Marsan “Aniceta & Edoardo. Le famiglie Frisetti e Agnelli agli esordi dell’imprenditoria torinese” (edizioni Centro Studi Piemontesi). Con l’Autrice interviene Marco Pautasso del Salone Internazionale del Libro Torino
Castello di Racconigi-Sala Conferenze, ore 15.30
Ingresso libero fino ad esaurimento posti in sala
PIOVA’ MASSAIA. L’ULTIMO LIBRO DI GINO STRADA |
Il 24 settembre 2022 alle ore 11:00 la presentazione dell’ultimo libro del fondatore di Emergency “Una persona alla volta”
CON FRANCA MANGIAMELI – componente del Consiglio Direttivo di Emergency
CHIARA LAURITANO – coordinamento dei gruppi Emergency di Piemonte e Valle d’Aosta
MARINELLA FERRERO – giornalista e vice sindaco di Piovà Massaia
Un viaggio dal Ruanda a Hiroshima, una riflessione sull’abolizione della guerra e sul diritto alla salute per tutti: “le cose piu’ importanti che ho capito guardando il mondo dopo tutti questi anni in giro”
Sarà presentato per la prima volta a Piovà Massaia il 24 settembre 2022 l’ultimo libro di Gino Strada dal titolo “Una persona alla volta”. La presentazione si terrà presso il SALONE DELLA SCUOLA MATERNA DI PIOVA’ MASSAIA alle ore 11:00 con FRANCA MANGIAMELI componente del Consiglio Direttivo di Emergency, CHIARA LAURITANO coordinamento dei gruppi Emergency di Piemonte e Valle d’Aosta, MARINELLA FERRERO giornalista e Vice Sindaco di Piovà Massaia. Una persona alla volta è il racconto in prima persona di un impegno durato tutta la vita, il cui obiettivo non è mai risuonato così urgente e la cui voce non è mai mancata così tanto come in questi giorni in cui un nuovo conflitto porta la distruzione alle porte dell’Europa: “Dopo anni passati tra i conflitti mi sono scoperto saturo di atrocità, del rumore degli spari e delle bombe. E lì, in Afghanistan, dove avevo vissuto per tanti anni operando feriti, non ce l’ho fatta più a sopportare l’idea di una nuova guerra. Così alla vigilia di un’altra ondata di sofferenza e di morte ho detto il mio “no”: basta con la guerra, basta uccidere mutilare infliggere atroci sofferenze ad altri esseri umani,” scrive Strada.