A TORINO, CHIVASSO ED IVREA LE CELEBRAZIONI PER LA FESTA DELL’INDIPENDENZA DELLA POLONIA
Venerdì 11 novembre ricorrerà il 104° anniversario dell’indipendenza della Polonia e, in vista della ricorrenza, la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie e il Consolato onorario di Polonia in Torino, con il sostegno del Consolato Generale di Polonia in Milano, organizzano per sabato 5 novembre le ormai tradizionali celebrazioni alla Mandria di Chivasso e ad Ivrea, alla presenza delle autorità cittadine, di quelle regionali, dei rappresentanti consolari polacchi e delle autorità militari. Alla cerimonia in programma a Chivasso sarà presente la Console Generale della Repubblica di Polonia a Milano, Anna Golec-Mastroianni.
Sabato 5 novembre a Chivasso il programma delle celebrazioni, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino e coordinate dal gruppo di Chivasso dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, prevede alle 10 in piazza generale Carlo Alberto Dalla Chiesa la posa di una corona d’alloro alla lapide commemorativa dei caduti polacchi da parte del Sindaco Claudio Castello e della Console Anna Golec-Mastroianni, alla presenza del Console onorario della Repubblica di Polonia a Torino Ulrico Leiss de Leimburg e della Presidente della Comunità Polacca di Torino, Elzbieta Grzyb. Alle 10,45 gli onori saranno tributati nel cimitero di Chivasso e alle 11,30 la cerimonia si sposterà alla Mandria, prima nel cimitero e poi nella tenuta regia. Le celebrazioni al cimitero di Ivrea prevedono l’incontro della Console Generale di Polonia in Milano con le autorità locali, tra cui il Sindaco Stefano Sertoli, con la partecipazione del Console Onorario di Polonia in Torino e di Ognisko Polskie w Turynie. Alle 13,30 la Console Anna Golec-Mastroianni e le autorità della Città di Ivrea poseranno una corona d’alloro e mazzi di fiori alle tombe dei soldati polacchi e visiteranno il cimitero ebraico, dove sono sepolti alcuni soldati polacchi di religione ebraica.
Alle 16 a Torino, per celebrare Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano offrirà alla città un concerto di gala a Palazzo Madama. Il Duo Pianistico Mirroir proporrà musiche di compositori polacchi.
Domenica 6 novembre alle 9 in piazza Polonia a Torino è invece in programma la deposizione di un mazzo di fiori al monumento all’Esercito Polacco, inaugurato 15 anni orsono in memoria del combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Alle 9,50 è in programma la deposizione di mazzi di fiori alle tombe dei soldati polacchi al Cimitero Monumentale. La Messa in occasione della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia sarà celebrata alle 10,30 da padre Marek Chrzan nella chiesa di San Francesco di Sales nel complesso salesiano del Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32. Sarà presente la Console Generale di Polonia in Milano, Anna Golec-Mastroianni.
LO STORICO LEGAME TRA IL PIEMONTE E LA POLONIA
Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima guerra mondiale, quando 22.000 soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell’esercito austro-ungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito che venne costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, assicurando così alla Polonia un breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe però terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop. Le vicende storiche sono quindi all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella Przemysl, in Precarpazia. A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l’addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall’avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell’11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d’armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.