PIEMONTE ARTE: VENEZIA A CUNEO, CRAVAREZZA, CARMAGNOLA, ACCADEMIA ALBERTINA, DOISNEAU, NEGOZI OLIVETTI, PANARITI…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
CUNEO. IN MOSTRA TIZIANO, TINTORETTO E VERONESE
Mercoledì 23 novembre alle ore 17.30, presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo (Via Santa Maria, 10), avrà luogo l’inaugurazione del progetto espositivo promosso da Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo “I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto e Veronese”.
La mostra, curata da don Gianmatteo Caputo e Giovanni Carlo Federico Villa e realizzata con il supporto organizzativo di MondoMostre, resterà aperta al pubblico fino a domenica 5 marzo 2023 e offre per la prima volta l’una accanto all’altra cinque grandi pale d’altare dei maestri del Rinascimento veneto Tiziano Vecellio, Jacopo Robusti detto il Tintoretto e Paolo Caliari detto il Veronese, provenienti da altrettante chiese veneziane.
Giovedì 24 e venerdì 25 alle ore 18 e sabato 26 e domenica 27 novembre alle ore 15,30 sono previste visite guidate con consegna dei cataloghi in omaggio ai partecipanti. La mostra sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 (al mattino apertura solo su prenotazione per scuole e gruppi), mentre il sabato e la domenica seguirà un orario continuato dalle 10 alle 19.30 con visite guidate a partire dalle 15.30. Durante tutto il periodo di apertura è previsto un ampio programma di attività collaterali e laboratori didattici. Per ragioni organizzative, per poter partecipare all’inaugurazione, alle visite guidate e a tutti gli eventi programmati sarà necessario registrarsi tramite il sito della Fondazione CRC www.fondazionecrc.it: l’ingresso alla mostra e la partecipazione a tutte le iniziative sono libere e gratuite.
L’IMPEGNO DEL GENERALE FRANCO CRAVAREZZA TRA ARTE E CULTURA
Direttore del Museo Pietro Micca e Presidente dell’Associazione Amici Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, il generale Franco Cravarezza è scomparso nella serata del 21 novembre dopo una brevissima malattia che ha stroncato il suo fisico di alpino. Una perdita dolorosa per la Città, per l’arte e la cultura che aveva promosso con la consueta e ineguagliabile passione, con la volontà di trasmettere il fascino delle immagini pittoriche, del plastico modellato degli scultori e il penetrante segno delle pagine incise. Nato a Nizza Monferrato nel 1949, dopo gli studi classici aveva frequentato l’Accademia Militare dell’Esercito a Modena. Nominato Ufficiale ha seguito i corsi della Scuola di Applicazione d’Arma di Torino, conseguendo la laurea in Scienze Strategiche. Generale di Corpo d’Armata ha ricoperto importanti incarichi partecipando a missioni all’estero dai Balcani al Libano, dall’Iraq all’Afghanistan. Un lungo percorso, il suo, che dopo vent’anni si è chiuso in Piemonte, dal 2005 al 2010, nel ruolo di Comandante della Regione Militare Nord di Torino, con responsabilità su tutto il Nord Italia, mentre ha rappresentato le Forze Armate nell’organizzazione della XX° edizione delle Olimpiadi Invernali e delle Paralimpiadi del 2006. In anni recenti ha svolto un’intensa attività all’insegna della diffusione e conoscenza della storia, tradizioni e del contributo del mondo militare sia per l’Unità d’Italia che per la Liberazione e la vita democratica del Paese. E in questo ambito si ricordano, tra i suoi libri, “Stellette di bronzo-Monumenti e targhe militari a Torino” nel 2011, “Il Battaglione Alpini Piemonte 1943-45. La guerra di Liberazione dell’Esercito Italiano” (2015) e “Le grandi battaglie della Linea Gotica” del 2018, gli ultimi due, delle Edizioni del Capricorno, realizzati con il figlio Tomaso Giuseppe. Premio San Giovanni e Lions d’Oro 2009, gli è stato conferito il Sigillo Civico della Città di Torino, che avrebbe dovuto ritirare tra pochi giorni. Nell’area prettamente artistica, numerose sono le mostre organizzate all’interno della Biblioteca Nazionale Universitaria che ha ospitato le opere di Giorgio Celiberti, “La porta della memoria”, la rassegna “Pittori-Incisori italiani e stranieri”, stampe delle collezioni di grafica della Biblioteca, e la personale di Ezio Gribaudo. E, inoltre, retrospettive e rassegne dalla pittura figurativa alle esperienze contemporanee degli allievi dell’Accademia Albertina, da “Arte e Scienza tra Settecento e Ottocento” ai dipinti “Cromatiche apparenze” di Roberto De Wan, sino a “La Sovrana Lettrice”, dedicata alla Regina Margherita di Savoia e, di prossima apertura, il ricordo del poerta, saggista e docente Edoardo Sanguineti. Esposizioni che lo vedevano presente nello spazio dell’Auditorium “Vivaldi” con la moglie Dome, il figlio Tomaso Giuseppe e nuora Marzia Gallo.
Angelo Mistrangelo
CARMAGNOLA. “ALLEGRI GENTE… E ALTRE STORIE”
Mostra collettiva a cura di Elio Rabbione e dell’Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”
Fino al 18 dicembre 2022
Palazzo Lomellini, Piazza Sant’Agostino, 17 • Carmagnola (Torino)
Giorni e orari di visita: da giovedì a sabato ore 15:30 > 18:30 | Domenica ore 10:30 > 12:30 e 15:30 > 18:30. Ingresso gratuito e senza prenotazione
E’ stata inaugurata venerdì 18 novembre 2022, alle ore 17:30 presso le sale di Palazzo Lomellini in Carmagnola, la mostra collettiva “Allegri gente… e altre storie” che rimarrà allestita e visitabile sino al 18 dicembre. Elio Rabbione presenta così la mostra: “L’attualità malsana, che ogni giorno ci obbliga ad affrontare pesanti notizie che arrivano dagli schermi di casa e dalle pagine dei giornali, ci ha spinto a pensare ad una mostra che possa essere l’occasione per costruire brevi momenti di allegria, attimi di spensieratezza e di sorrisi. Soprattutto per quanto riguarda la prima parte del titolo – non un’insperata imposizione, ma un invito, un suggerimento dato di cuore, un’ispirazione cui aggrapparsi nei momenti di malinconia – in cui alcuni artisti si sono riconosciuti, pronti a riproporre o a preparare delle opere che facilmente rientrassero in quell’attimo di leggerezza. Per altri, da sempre abituati a ricercare altre forme d’arte, la partecipazione è stata più difficile, proprio perché il loro modo di comporre la propria opera è ed è stata in ogni istante alla ricerca di mezzi lontani dal figurativo. I quaranta nomi partecipanti – tanti nuovi nell’associazione che espongono per la prima volta nelle sale del Lomellini – si presentano al giudizio, come al piacere di essere “naturalmente” osservati, di chi vorrà visitare la mostra, in egual maniera.”
Gli artisti in mostra sono:
Graziella Alessiato, Roberto Andreoli, Mauro Azzarita, Danilo Baruffaldi, Andreina Bertolini, Angela Betta Casale, Gianni Bombi, Anna Branciari, Maria Brosio, Giorgio Cestari, Bruno Chiodarelli, Ezio Curletto, Attilio Dal Palù, Xavier De Maistre, Carlo Dezzani, Luisa Diaz Chamorro, Franco Fasano, Roberta Fassio, Silvia Finetti, Mariella Gallizio, Maria Rosa Gaude, Giacomo Gullo, Guido Mannini, Giuseppe Manolio, Viviana Mantilaro, Adelma Mapelli, Paolo Mirco, Marina Monzeglio, Nicoletta Nava, Franco Negro, Nikolinka Nikolova, Paolo Pirrone, Gigi Porporato, Luisella Rolle, Sergio Saccomandi, Giacomo Sampieri, Rita Scotellaro, Christian Sorrentino, Maria Teresa Spinnler e Paolo Viola.
I TESORI DELL’ACCADEMIA ALBERTINA
Visite guidate tematiche dedicate alla mostra “NEOCLASSICISMI A TORINO. Dal Settecento al giovane Antonelli”. Un calendario di eventi esclusivi curati dalla Biblioteca dell’Accademia Albertina. Da NOVEMBRE a GIUGNO 2022 OGNI ULTIMO SABATO DEL MESE alle ore 11.00
Proseguono con grande successo le Visite guidate tematiche a cura della Biblioteca Albertina, che quest’anno saranno dedicate alla mostra appena inaugurata “NEOCLASSICISMI A TORINO. Dal Settecento al giovane Antonelli” a cura di Paola Gribaudo, presso la Pinacoteca Albertina di Torino. Un Viaggio nella Storia attraverso le Arti, dal disegno alla pittura, dal libro antico alla scultura, un calendario di eventi esclusivi che vi accompagneranno da Novenbre 2022 a Giugno 2023, ogni ultimo sabato del mese, alle ore 11. Iniziamo Sabato 26 Novembre con il tema “ATTRAVERSO IL NEOCLASSICISMO, OLTRE IL NEOCLASSICISMO. DA ALESSANDRO ANTONELLI A FRANCESCO GONIN”, un vero e proprio Viaggio nel tempo, tra le sale dell’Accademia Albertina, dove la Bibliotecaria e Storica dell’arte Barbara Stabielli vi accompagnerà alla scoperta delle opere in mostra e dei tesori custoditi nel caveau dell’Albertina, visibili solo per l’occasione! Un percorso che si snoda fra le pagine del tempo, per indagare le antiche origini della nostra Accademia e conoscere i personaggi che tra Sette e Ottocento cambiarono il volto della nostra città, tra il rigore del Neoclassicismo e i primi bagliori del Romanticismo. Una carrellata di volti e storie che intrecciano le trame dell’arte dal giovane Antonelli, noto per il simbolo torinese della Mole Antonelliana, al giovanissimo Francesco Gonin, entrato all’età di soli 12 anni alla Reale Accademia e celebre per le illustrazioni de I Promessi Sposi del Manzoni. Vi aspettiamo per una passeggiata fra le pagine del tempo, attraverso coinvolgenti incontri d’approfondimento, sempre in compagnia dell’Associazione storica Le Vie del Tempo, che creeranno solo per noi suggestivi “Tableaux vivants”!
Evento CoopCulture solo su prenotazione: pinacoteca.albertina@coopculture.it; tel. 0110897370 (tutti i giorni 10-18, tranne il mercoledì)
Costo visita guidata 7€, più biglietto d’ingresso (intero 7€, ridotto 5€, gratuito per Abbonamento Musei)
GALLERIA AVERSA. OPERE DELL’800 E NOVECENTO
Importanti dipinti in mostra quest’anno alla GALLERIA AVERSA che, nella selezione di opere dell’800 e del ‘900, presenta, fra gli altri, un dipinto di Felice Casorati del 1930: “Camera d’Albergo” già appartenuto alla collezione di Margherita Sarfatti, di cui si erano perse le tracce. Notevole anche la “Primavera sulla Spiaggia” di Francesco Paolo Michetti, opera del 1876. Ricordiamo ancora un quadro di Andrea Tavernier, presentato alla Promotrice di Belle Arti nella mostra antologica dell’artista e un acquerello di Paul Signac, maestro del puntinismo. Tornando al XX secolo, spicca ”Valhal” , opera di Pinot Gallizio e un piccolo Paulucci risalente al breve ma fecondo periodo astratto degli anni ’50.
Inoltre opere di Bossoli, Balestrieri, Campigli, Delleani, Lupo, Lundt, Reycend.
CAMERA. ROBERT DOISNEAU ET LES CAMÉRAS
Primo, doppio, appuntamento con la rassegna sul cinema francese
24 novembre I Ore 18.30 CAMERA I Ore 21.15 CINEMA CENTRALE
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, in collaborazione con Aiace Torino, vi aspetta per il primo doppio appuntamento con la rassegna cinematografica Robert Doisneau et les caméras: un ciclo di incontri e proiezioni aperti al pubblico, a cura di Roberto Chiesi, studioso di cinema francese e responsabile del Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna. Ispirandosi all’opera di Robert Doisneau – in mostra a CAMERA, tutti i giorni, fino al 14 febbraio -, il critico cinematografico ha selezionato tre film (Il silenzio del mare di Jean-Pierre Melville, Hotel du Nord di Marcel Carnè e Edouard e Caroline di Jacques Becker) che idealmente condividono, ognuno a suo modo, la rappresentazione del mondo e degli ambienti fotografati dal maestro francese. In programma giovedì 24 novembre, il primo appuntamento si articolerà in due momenti: alle 18.30 presso la sala Gymnasium, CAMERA ospiterà la presentazione della rassegna con l’intervento di Roberto Chiesi e Walter Guadagnini, direttore di CAMERA. A seguire, alle 21.15 presso il Cinema Centrale Harthouse sarà proiettato il film Il silenzio del mare (Le silence de la mer) di Jean-Pierre Melville. Ambientato in un paesino della costa atlantica francese, il film evoca il periodo dell’occupazione nazista dal punto di vista di un ufficiale tedesco estraneo all’ideologia del proprio Paese. «Straniero in terra straniera, sia in Francia che fra i suoi connazionali» commenta Chiesi «la sua immagine e le sue parole riflettono la solitudine e l’ambiguità dolorosa della condizione umana».
NOVARA. “INCURSIONI. COSE (MAI) VISTE IN GALLERIA GIANNONI”
15 appuntamenti a partire dal 19 novembre fino al 30 dicembre ospitati in una location “inusuale”. “Obiettivo della rassegna – spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli – è quello di attrarre nuovo pubblico e di rendere la Galleria Giannoni un luogo vivo con iniziative per bambini e famiglie ma anche per un pubblico adulto. Ci siamo immaginati un dialogo tra il prodotto artistico e l’ambiente, ossia il percorso espositivo, e gli eventi promossi con le associazioni e le realtà del territorio che hanno lavorato in rete ne sono il risultato. Una sperimentazione che, ci auguriamo, possa diventare un appuntamento strutturale”.
Hanno collaborato alla rassegna Arte Lab, Fabbrica d’Arte, Rest Art, Oltre le quinte.
Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.
IVREA. MOSTRA “I NEGOZI OLIVETTI. POTER SCEGLIERE LA BELLEZZA”
In mostra, dopo il ritrovamento e il restauro, l’anteprima dell’opera di Jenny Wiegmann Mucchi
Inaugura sabato 26 novembre alle ore 11.30 presso il Museo Garda, in Piazza Ottinetti a Ivrea, la mostra “I negozi Olivetti. Poter scegliere la bellezza”, dedicata ai negozi della Olivetti nel mondo e visitabile sino al 31 dicembre 2022. La mostra propone un avvincente percorso dei punti vendita Olivetti con allestimenti evocativi degli spazi, corredati da immagini fotografiche che rievocano l’incanto, la bellezza e la sorprendente capacità di unire architettura, tecnologia e arte in un unico ambiente. Un percorso di forte impatto emozionale dal primo approccio, che propone in sequenza il negozio di Venezia progettato da Carlo Scarpa nel 1957, quello di New York aperto sulla Quinta Strada nel 1954, firmato dallo studio BBPR, e lo spazio scintillante di Parigi progettato da Gae Aulenti nel 1967. Oltre alle evocazioni suggerite dall’allestimento, le atmosfere dei negozi e l’incanto che si poteva vivere al loro interno sono restituiti da immagini fotografiche realizzate da grandi nomi della fotografia italiana e straniera. Le stampe originali di Ugo Mulas, Marco Ambrosi e Paolo Monti illustrano il negozio di Venezia, mentre il fascino del negozio sulla Fifth Avenue è restituito dalle fotografie di Erich Hartmann, Ezra Stoller e Hans Namuth. Il negozio parigino è ritratto nelle fotografie di Rolly Marchi e prende vita nello slide show di diapositive di Reggie Jackson e Jean-Louis Bloch Lainé. In tutti gli ambienti si possono ammirare le macchine per scrivere e i prodotti storici Olivetti esposti. Il percorso prosegue attraverso lo sviluppo storico dei negozi, a partire dagli anni ’30 con lo showroom del punto vendita di Torino progettato da Xanti Schawinsky, arricchito dalle locandine pubblicitarie dedicate alla macchina per scrivere Studio 42 progettata da Ottavio Luzzati nel 1935. A seguire, i progetti dei negozi italiani e stranieri del dopoguerra, aperti negli anni ’40 e ’50 e progettati da Gian Antonio Bernasconi, per arrivare al negozio di Roma progettato da Ugo Sissa nel 1946 e caratterizzato dal grande affresco di Renato Guttuso, ora ospitato all’interno degli spazi dell’Officina H di Ivrea. Un viaggio in America ci porta negli anni ’50 ad ammirare i negozi di Chicago e San Francisco, progettati da Leo Lionni e Giorgio Cavaglieri. Proseguendo, ci immergiamo nell’estrosità dei progetti realizzati dall’artista Egidio Bonfante tra gli anni ’50 e i ’60. Torniamo poi a Parigi con il negozio di Franco Albini e Franca Helg nel 1959, corredato da fotografie di Richard Blin e, a seguire, altri negozi europei sorti negli anni ’60, da quello di Düsseldorf, progettato da Ignazio Gardella, a quello nel palazzo della Hispano Olivetti di Barcellona dello studio BBPR tra 1959 e 1964 e ritratto nelle immagini di Ezio Frea. Ci spostiamo a Milano nello storico negozio in Galleria Vittorio Emanuele per ammirare l’allestimento dei primi anni sessanta di Giovanni Pintori in una foto di Ugo Mulas. Il percorso, tra ambienti e progetti che a fine anni ‘60 annunciano un nuovo grande lavoro di codifica da parte dell’architetto Hans von Klier e dei suoi collaboratori, a testimonianza di un’ulteriore evoluzione del linguaggio, si conclude con un salto a ritroso nel tempo: il negozio di Napoli, ideato da Piero Bottoni in collaborazione con Marco Pucci e Marcello Nizzoli nel 1937-38. Qui un’anteprima di grande rilievo attende il visitatore: dopo il ritrovamento e il restauro effettuato presso il Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale di Torino, è visibile la statua in gesso La Donna Volante, realizzata dall’artista berlinese Jenny Wiegmann Mucchi. La Donna Volante si trovava nella vetrina del negozio Olivetti di Napoli; le mani della figura di donna modellata nel gesso, calata dall’alto, convergevano sulla macchina per scrivere M40. I bombardamenti di Napoli del 1943 arrecarono gravissimi danni al negozio e nel dopoguerra, l’angelo onirico di Jenny Wiegmann Mucchi risultava scomparso. Per molti anni, le sorti della statua sono state avvolte nell’oblio, fino a quando è stata ritrovata a Ivrea, in un solaio della fabbrica di mattoni rossi, il 22 novembre del 2019. Il minuzioso restauro e questa quarta mostra dedicata al patrimonio architettonico e artistico Olivetti permettono al pubblico di ritrovare l’incanto e il senso magico di un’opera che ben rappresenta una bellezza senza tempo e senza confini come quella dei negozi Olivetti.
PHOS CENTRO FOTOGRAFIA TORINO: DAL 28 NOVEMBRE MOSTRA DI STEVE PANARITI.
Il fotografo è partito da Barriera di Milano, il quartiere di Torino dove è nato e cresciuto, e ha scelto di puntare il suo obiettivo sui volti che vivono e caratterizzano quella periferia. Guidato dalla curiosità verso questo genere di storie, ha poi esplorato le aree marginali di altre città, per raccontare luoghi multietnici e caotici, i cui abitanti vengono spesso stigmatizzati e tenuti a distanza. Immagini crude e iperrealistiche di volti espressivi e drammatizzati, che pongono lo spettatore a contatto ravvicinato con le persone ritratte e offrono al suo sguardo una bellezza schietta, lontana dai canoni estetici prestabiliti. Da questi scatti ha preso vita Diamonds, libro edito da 89Books, con una prefazione del gallerista Guido Costa, il quale scrive: “Queste, di Steve Panariti, sono foto di Barriera, e non importa se non tutte sono state scattate proprio lì, a Barriera di Milano, dove lui ha vissuto da adolescente. Della Barriera hanno il sapore crudo, il contrasto forte e una certa estetica sgangherata, da presa diretta. L’impostazione è quella del crooner e i suoi ritratti sono privi di abbellimenti, volutamente antigraziosi. Non è documentazione o sociologia, non è poesia o compiaciuta elegia. È un’operazione di confine, nutrita di racconti, di microstorie, abitata da esperienze personali e incontri veri. C’è una lunga tradizione fotografica che si nutre della stessa sensibilità e forse non è un caso che abbia sempre avuto radici in un luogo preciso, spesso in un quartiere complicato di una qualche grande città, sia essa New York, Parigi o Berlino. Un po’ come se certe facce, certe situazioni, certe atmosfere non potessero essere lette che a partire da quel luogo preciso, da quelle coordinate di spazio e di tempo. Da quel quartiere. Nel raccontarci queste storie, Steve Panariti è stato molto bravo, facendo in modo che lo spirito di Barriera si consumasse in qualcosa di più generale, che avesse a che fare con tutte le possibili Barriere sparse nel mondo. Ha distillato in fotografia un elemento comune, un tipo umano, vivo ed esuberante, a tratti malinconico, un precipitato estetico universale, ma che poteva nascere solo lì, a Barriera di Milano, Torino, Italia.”
CARLO LEVI. LO SGUARDO IN MOVIMENTO. GIORNATA DI STUDIO
a cura di Fondazione Carlo Levi e Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
29 NOVEMBRE 2022 10:00 / 18:00 FONDAZIONE AAMOD
Sala Zavattini via Ostiense, 106 – Roma. Ingresso libero fino ad esaurimento posti
La Fondazione Carlo Levi e la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nell’ambito delle manifestazioni dedicate al 120° dalla nascita di Carlo Levi, nel giorno del suo anniversario, dedicano al grande pittore, scrittore, politico, intellettuale una giornata di studio volta a indagare il suo rapporto con il cinema. CARLO LEVI. LO SGUARDO IN MOVIMENTO, iniziativa realizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali, si svolgerà presso la Sala Zavattini dell’AAMOD (Via Ostiense 106, Roma) martedì 29 novembre, a partire dalle ore 10:00. La composita e articolata relazione di Carlo Levi con la settima arte verrà analizzata estendendo l’indagine non solo allo specifico dell’attività da lui svolta in ambito cinematografico nelle più svariate vesti (autore di soggetti cinematografici e sceneggiature, come di scenografie e costumi) ma anche significativamente all’influenza che il suo modo di “guardare il Meridione”, attraverso la letteratura e la pittura, ebbe nell’attività di altri cineasti nel secondo dopoguerra.
Le più recenti ricerche condotte sulla complessiva opera di Levi con forte inclinazione interdisciplinare da storici dell’arte, della letteratura, del cinema, come da antropologi, inducono a ritenere che la riflessione sul cinema e sui suoi codici espressivi sia stata non marginale per Levi, così da spingere ad interrogarsi su quale ne sia stato in ogni epoca l’influsso reale sulla sua intera opera di letterato e artista, ma anche di saggista e osservatore politico.
Alla luce degli studi più recenti e di molte ricerche ancora in corso e da compiere – tra queste le carte del Fondo Carlo Levi di Alassio da cui è emersa una vicenda finora inesplorata, riguardante una sceneggiatura degli anni ’50 per Augusto Genina sulla vita di Amedeo Modigliani, mai approdata alla realizzazione del film – il convegno coinvolgerà intellettuali e studiosi di alcune Università italiane per un punto di vista aggiornato e di ampia latitudine sul rapporto fra Levi e il cinema. Un argomento che vede Levi già dagli anni Trenta proliferare nella scrittura di soggetti, treatment e sceneggiature, alcuni dei quali insieme all’amico Mario Soldati, e che prosegue con la collaborazione con il poeta Rocco Scotellaro, negli anni 1946–1953, nei progetti che riguardano la trasposizione cinematografica del Cristo si è fermato a Eboli, e la sceneggiatura di I fuochi di San Pancrazio. Certamente le descrizioni della cultura tradizionale contadina del Meridione di Levi, Scotellaro e De Martino sono alla base dell’ispirazione di molti cineasti ed è interessante approfondirne, in prospettiva antropologico-culturale, la loro influenza su alcuni film documentari prodotti in Italia tra il 1953 e il 1976, riguardanti in particolar modo la Lucania (un evidente esempio è quello del lavoro di Luigi Di Gianni). Al termine della giornata di studio sarà proiettato il film documentario Carlo Levi, lo sguardo in movimento di Paolo Di Nicola.
L’ingresso è libero a tutti, fino ad esaurimento posti.
MAU. NATIVI#WEAREALLEARTHOFFSPRINGS
NATIVI è una mostra collettiva che nasce da un semplice assunto: tutti siamo nati da qualche parte. L’attuale immigrazione, proveniente soprattutto dall’estero e non da altre regioni italiane, ha posto ancora più seriamente la questione dell’integrazione sociale e culturale e del diritto alla cittadinanza, soprattutto per le nuove generazioni di migranti.
Articolo 10. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
La mostra nella Galleria del MAU è concepita come una collettiva di 6 artisti italiani/stranieri, ma residenti/domiciliati a Torino/Città Metropolitana, con lo scopo di valorizzare l’esperienza artistica e il suo significato rispetto alle radici culturali.
Artisti in mostra:
Hector “mono” Carrasco
Hanieh Eshtehardi
Nico Miyakawa
Ooboov
Max Petrone
Elizeth Rodriguez
Sabato 26 novembre durante il Vernissage alle ore 19:00 sarà possibile assistere alla performance teatrale “Nel riflesso dell’altro”, spettacolo sul tema dell’accoglienza ai migranti. Scritto da Silvia Nati e Cristiana Voglino. In scena: Silvia Nati, Cristiana Voglino, Mattia Mariani con Fabrizio Mirra. Produzione ANTESCENA
SIMPLICITY – THE BEAUTY BEHIND CERAMICS. MOSTRA PERSONALE DI ROGER COLL
CRAG – CHIONO REISOVA ART GALLERY
Via Parma 66/D – Torino. Fino al 14 gennaio 2023
Le sculture dell’artista spagnolo Roger Coll (Barcellona, 1979) sono presentate nella prima personale italiana dedicata all’artista nel nuovo spazio espositivo della Galleria CRAG, in via Parma 66/D dal 17 novembre 2022 al 14 gennaio 2023. Roger Coll si è formato all’Università ETSA – Architettura Tecnica di Barcellona, successivamente all’EASD di Barcellona, EASD Pau Gargallo e EASD di Vic, dove vive e lavora. La mostra dal titolo “Simplicity. The beauty behind ceramics” comprende un ciclo inedito di sculture in ceramica ispirate alla teoria della bellezza nella semplicità, intesa anche nelle singole parti che compongono il tutto. Plotino diceva che la bellezza consiste nell’unità virtuosa di tutte le forme: “la bellezza è nei molti quando i molti sono visti come uno”. La costruzione di Roger Coll avviene in elementi basilari che nella ripetizione creano qualcosa di più complesso e potente, che libera la sua creatività. Ogni scultura ha un colore o una lavorazione finale diversa “ed è come una parola che aiuta a definirla. Se fossi bravo con le parole o il ritmo sarei uno scrittore o un musicista ma non lo sono, quindi uso un altro modo per esprimermi. In questo senso, se le opere sono come parole della mia lingua, termini come scala, consistenza o colore sono elementi che aiutano a stabilire il tono e a inviare il messaggio. Detto questo, l’uso del colore non è razionale ma intuitivo. A volte sento che un certo lavoro ha bisogno di quel colore e non di altro. Ma non so spiegare perché” (Roger Coll). La formazione come architetto ha influenzato il lavoro dello scultore sia dal punto di vista dei materiali, nella forma e nelle caratteristiche, sia dal punto di vista costruttivo. Sin da ragazzo Coll ha avuto un forte interesse per tutti i tipi di materiali, quando nei cantieri della sua famiglia collezionava ogni sorta di piccoli oggetti, schiume, fili, tutto ciò che potesse sembrare scultoreo. Le sue opere si muovono nello spazio, invadendolo con fluidità ed interagendo con lo spettatore ed i suoi sensi, invitando lo sguardo a percepirne il movimento.
mostra visitabile ogni giorno su appuntamento
CRAG CHIONO REISOVA ART GALLERY
VIA GIOLITTI, 51 A – TORINO – VIA PARMA 66D – TORINO – +39 3473420598 +39 3351227609 info@cragallery.com
ogni giorno su appuntamento
PINEROLO. ARTE IN STUDIO PRESSO GLI SPAZI DEL TEATRO SOCIALE
Curatori : Elena Privitera, Luca Storero, Joel Angelini
Esposizione collettiva dell’En Plein Air presso gli spazi destinati al pubblico del Teatro Sociale di Pinerolo
Dal 26 novembre 2022 al 18 aprile 2023
Dopo le esperienze passate presso lo spazio dello storico Teatro Sociale di Pinerolo, per la stagione teatrale 2022/2023, l’associazione ripropone un progetto di arredo degli spazi percorsi dal pubblico per accedere al teatro durante gli spettacoli. L’obiettivo che ci preme sottolineare è soprattutto quello di offrire al solo pubblico fruitore, che potrà osservare alle pareti degli ingressi al teatro, una panoramica sulla nostra costante attività culturale di ricerca sulla contemporaneità, riferita in particolare agli artisti pinerolesi e non solo. Da ben 28 anni di attività promossa sul territorio pinerolese e nazionale, pensiamo di poter dare un valido contributo alla formazione di varie tipologie di linguaggi creativi che i nostri soci condividono con noi. Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che chi usufruisce della stagione teatrale, potrà piacevolmente cogliere questa opportunità per dialogare con le opere. Inoltre pensiamo di far cosa gradita alla città informando e forse formando al nuovo panorama creativo che si evolve nel tempo.
Joel Angelini, Carlotta Baldazzi,Patrizia Chiarbonello, Alessia Clema,
Marco Da Rold,Domenico Doglio,Rosanna Giani,Sara Grazio,
Anna Lami,Davide Pesce,Claudia Petacca,Cristina Saimandi,
Luca Storero, Marta Valls, Sabina Villa,Marcello Toma,
Roby Rossi, Caterina Luciano, Luciano Pivotto, Francesco Sambo,
Elke Warth, Andrea Nisbet, Gianpiero Viglino, Gianfranco Sergio,
Pietro Weber, Corrado Porchietti, Plinio Martelli, Anna Caione,
Fabiana Roscioli,Elisa Filomena
CASA ACCADEMIA – COLLABORAZIONE TRA ACCADEMIA ALBERTINA E PASTIS
L’Accademia Albertina, dopo varie e positive collaborazioni col Pastis e l’Associazione Culturale Azimut, ha volentieri accolto l’invito a rendere organico e continuativo il lavoro comune. Nella stagione 2022/2023, con il coordinamento di Edoardo Di Mauro, si alterneranno mostre di giovani talenti dell’Accademia Albertina, segnalati dai docenti. Il concetto di casa e di appartenenza sarà ribadito da un accordo che concederà condizioni aggevolate a docenti e studenti che frequenteranno, come già avviene, Pastis e Conserveria. Prima mostra giovedì 24 novembre 2022 dalle ore 18.30, con le opere di Giuseppe Gallace e Agapi Kanellopoulou, del corso di Pittura dei Professori Giuseppe Leonardi e Salvatore Giamblanco. A seguire djset dalle 21.00