Ospedale unico asl To 5. I sindaci alla Regione: “Entro gennaio decidete”. Resta Cambiano la scelta dei tecnici
“L’assemblea all’unanimità delibera di invitare la Regione ad assumere rapidamente, urgentemente e auspicabilmente entro il 31 gennaio 2023 la decisione circa la localizzazione dell’ospedale unico dell’ASL TO5 e la sua conseguente realizzazione.” Con queste parole, l’assemblea dei sindaci dell’asl To 5, riunitasi nel pomeriggio di ieri nella biblioteca civica Francone di Chieri, ha concluso uno degli incontri più attesi nel giù lunghissimo cammino che dovrebbe portare alla costruzione del nuovo ospedale unico dell’asl To 5. Un cammino che risale ai primi anni del nuovo millennio e che aveva avuto una accelerazione nel 2015, al tempo di Antonio Saitta assessore regionale alla sanità. Adesso, forse ci siamo. Con tutti i condizionali d’obbligo (la Regione temporeggia e il fermo invito a far presto che i sindaci hanno messo per iscritto ne è la riprova), il risultato che la commissione tecnica voluta dalla stessa Regione ha consegnato ieri ai sindaci non sembra più ammettere ulteriori indugi sulla scelta del sito e, quindi, sull’avvio di un concreto percorso per avere l’ospedale in 8-10 anni pronto. Dove? I tecnici avevano stilato mesi fa una classifica tra i tre siti candidati ad ospitare in futuro l’ospedale: Cambiano, Moncalieri-Trofarello e Villastellone. Una classifica con punteggi che tengono conto di una serie lunga e dettagliata di aspetti, primo fra tutti la ’baricentricità’, vale a dire l’essere il più possibile al centro del territorio dell’asl. Una classifica che vedeva in testa, piuttosto nettamente, con 22 punti, il sito dell’ex autoparco militare di Cambiano, davanti all’area di Vadò, tra Moncalieri e Trofarello (18 punti) e quella di Villastellone, rilanciata in extremis dal consigliere regionale ed ex sindaco di Villastellone Davide Nicco. Quella classifica, spiegata ai sindaci e ampiamente discussa, è ancora valida. Adesso tocca alla Regione, appunto chiamata in causa dai sindaci: che, sempre divisi (in parte) sul dove, si sono ritrovati tutti d’accordo sul quando. Cioè subito, il più presto possibile. Che è comunque tardi per i bisogni del territorio. Ma, come dice il proverbio, meglio tardi che mai.
Gianni Giacone