Chieri e storia. Logge,gualdo,fustagno,blue jeans
Da sempre Chieri è citata come città delle 100 torri, primato credibile in una città che ancora oggi espone alcune torri in vista, altre inglobate in facciate, altre sono le circa 35 torri campanarie delle chiese presenti sul territorio. Chieri ha un altro primato, silente ma importante nella sua storia: sono i molteplici loggiati, ultimi piani delle case antiche, che servivano alle attività tessili per la fase di asciugatura delle matasse di filato, cotone, lana, lino, canapa dopo la tintura del filato. Una fase quella della tintura tra le fasi per produrre tessuti. Dal medio evo nascono le attività di produzione e vendita dei tessuti. Una catena di tecnologie molto complessa, che coivolgeva tante fasce di popolazione cittadina e del contado circostante. La più importante produzione e vendita fu quella del fustagno. Il fustagno è un tessuto non pregiato ma robusto ed economico, con pochi concorrenti, per indumenti e biancheria. L’attività completa partiva dall’acquisto del cotone greggio, alla filatura,alla tintura, alla tessitura e alla vendita del tessuto. Nei primi secoli dopo il 1000 ogni imprenditore, collegato con i suoi subfornitori, ricavava fustagni diversi per dimensioni, pesi, lunghezze di pezza,colore. Dal 1400 il lavorio per competere uniti come chieresi , con le altre parti di Europa, si conretizzo’ con la fondazione nel 1482 della Università del Fustagno e questa scelta fece diventare Chieri un polo importante per i tessuti.Abbiamo citato la complessità delle tecnologie e competenze legate al fustagno. Gli acquisti del cotone sbarcavano a Savona e Genova per i prodotti più grezzi provenienti dall’Africa, sbarcavano invece a Venezia e
tramite il Po arrivavano a Chieri i cotoni più pregiati di Siria ed Egitto.Inversa la fase di spedizione delle pezze che partivano da Savona e Genova. E le pezze di fustagno blu che partivano da Genova per le Americhe , commercialmente denominate ‘blue jeans’ (blu di genova) fecero inventare agli statunitensi i celebri pantaloni che ancora oggi usiamo. Dai proventi e dalla ricchezza delle lavorazioni del fustagno Chieri fu edificata con bellissimi monumenti ed i chieresi acquistarono lotti di terreni agricoli intorno alla città.Su quei terreni veniva anche coltivato il gualdo che nella fase della tintura era il colorante naturale blu. Il guado è una pianta biennale di origine asiatica ma nota fin dal neolitico per la capacità di colorare di blu. La pianta è verde e i fiori gialli. Tra i coloranti naturali ricordo ancora il campeggio, pianta già nota agli Aztechi, una leguminosa per colorare di rosso scuro con riflessi viola. Con altre radici ed erbe, provenienti via mare da altre parti del mondo si ottenevano molteplici colori. L’università del fustagno cessò di esistere nel 1800 e i documenti della sua attività furono tenuti nella sacrestia della chiesa di San Filippo. Oggi sono conservati nell’archivio storico della città.
Luigi Pavia