PIEMONTE x CURIOSI – Il pastore Gelindo, la favola di Natale tutta piemontese
Il pastore Gelindo: la favola di Natale tipica del Piemonte
Il pastore Gelindo è un testo teatrale popolare in Piemonte: la favola di Natale è in lingua piemontese e la sua prima scrittura risale al XVII secolo. La rappresentazione che narra “La Favola del pastore Gelindo“ è ancora oggi diffusa in tutta la Regione e le sue origini sono sicuramente da ricercarsi nel Monferrato. Secondo gli studiosi, la sua tradizione orale è sicuramente legata ai Mystères, il teatro medievale della zona franco-piemontese che diffondeva temi biblici
La favola di Gelindo: la trama del testo teatrale
Il protagonista della favola è, ovviamente, il pastore Gelindo. Un uomo semplice, un po’ testardo e burbero, ma estremamente buono d’animo. Vaga con un agnello intorno al collo. Un giorno – per obbedire al censimento dell’imperatore – si mette in viaggio dalla sua casa in Monferrato per arrivare fino a Betlemme. Qui incontra Giuseppe e Maria e li aiuta a trovare la famosa grotta ove ripararsi per la nascita di Gesù.
La vicenda si svolge in una serie di scene contadinesche ricche di semplicità. Gelindo e la sua famiglia, difatti, si rivolgono a Giuseppe e Maria con espressioni genuine, senza alcun tipo di soggezione. Assieme a Gelindo ci sono altri personaggi tipici: Alinda, sua moglie, Narciso e Aurelia, i suoi figli, Medoro, suo cognato, il vecchio Barba Mafé e il giovane garzone Tirsi. Gelindo sarà inoltre il primo a visitare il Bambino Gesù. Non mancano certo i personaggi tipici della storia di Natale come Erode, i soldati romani e i re Magi.
Dalla favola del pastore Gelindo proviene anche la frase “Gelindo ritorna”, tipica espressione piemontese che sta a indicare qualcuno che tenta di fare qualcosa ma non riesce nel suo intento tornando sempre sui suoi passi. Il detto proviene dalla scena in cui Gelindo vorrebbe partire, ma torna sempre indietro perché dimentica sempre qualcosa o continua a fornire raccomandazioni alla moglie.
Ilaria Rosella Pagliaro