LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

BENEDETTO XVI° E LA MUSICA – Voi siete cultori della bellezza; voi avete grazie al vostro talento la possibilità di portare al cuore dell’umanità, di toccare la sensibilità individuale e collettiva, di suscitare sogni e speranze, di ampliare gli orizzonti della conoscenza  e dell’impegno umano. Siate per ciò grati dei doni ricevuti e pienamente consapevoli della grande responsabilità di comunicare nella bellezza e attraverso la bellezza così si esprimeva Benedetto XVI, °rivolgendosi agli artisti nell’incontro, tenutosi in Cappella Sistina, il 21 novembre 2000. In queste parole, pronunciate il giorno di Santa Cecilia, patrona della musica, si racchiude la visione di Joseph Ratzinger sull’arte. Molte le foto che lo ritraggono al pianoforte intento a suonare gli adorati Bach e Mozart. Quest’ultimo lo adorava anche per motivi biografici dal momento che il suo villaggio natale in Baviera è a pochi chilometri dal confine con l’Austria. Un papa cultore della musica.

Tra i pontefici degli ultimi due secoli  che si occuparono della materia, si ricorda in modo particolare San Pio X° (1903-14) che disciplinò la musica da eseguire durante la liturgia in modo che fosse “depurata” da stilemi profani allora imperanti con il Moto Proprio Inter Sollecitudines del 1903. Poco prima del Concilio Vaticano II° l’enciclica  di Pio XII° Musicae Sacrae Disciplina del 1955 ne richiama i contenuti. Con il Concilio  si tornò  sull’ argomento con la Costituzione Sacrosanctum Concilnir1963) che con la successiva Costituzione Musicam Sacram (1961) confermarono i concetti di fondo stabiliti da Pio X°., adeguandoli alla liturgia riformata. Nel centenario di Inter Sollecitudines ecco il chirografo (documento autografo) di San Giovanni Paolo II°.

I sopracitati documenti sono atti ufficiali normativi. Di Benedetto XVI° non abbiamo nessun provvedimento del genere, ma restano moltissimi scritti dedicati alla musica. Sapeva parlare di teologia e di filosofia in modo sublime, per carattere non era uomo di grandi atti d’imperio. Preferiva persuadere con la parola, il ragionamento, la testimonianza, Scritti caratterizzati da un anelito verso l’Alto, ma che possono essere percepiti anche da coloro che si occupano di musica profana. Nella sua complessa e variegata personalità la passione per l’arte e la musica era una componente basilare fin da bambino.

Ricevette una formazione musicale con il fratello monsignor George, direttore del celebre coro della cattedrale di Ratisbona, compagine che ha realizzato registrazioni per la prestigiosa  etichetta gialla Deutsche Grammophon. La Chiesa deve essere ambiziosa nella casa del Bello-dichiarava nel 1974 da arcivescovo di Monaco-FrisingaLa situazione desolante venutasi a creare dopo la riforma della liturgia successiva al Concilio Vaticano II°, era fonte di amarezza per papa Benedetto che, già alla fine degli anni Ottanta, lo condusse ad affermare: Lo spaventoso impoverimento che si verifica nella Chiesa là dove si mette alla porta la bellezza non finalizzata e ci si sottomette .invece esclusivamente all’uso, che non ha davvero reso  più comprensibili e aperte, ma solo più povere. Liturgia significa non buon mercato: c’è la semplicità che viene dal banale e quella che deriva dalla ricchezza spirituale, culturale e storica.

(…) E ovunque c’è anche la musica che nessun altro ambito culturale abbia una grandezza pari a quella nata nel contesto della fede cristiana da Palestrina a Bach, a Haendel fino a Mozart, Beethoven e Bruckner.

Certo la musica occidentale supera di molto l’ambito religioso-ecclesiale, anzi diventa uno dei valori nel processo educativo della persona in quanto produce effetti positivi sullo sviluppo dell’individuo favorendone l’armonica crescita umana e spirituale.