Passione Fumetti: la Libreria Bonelli: da Dragonero e Tex, a Senzanima, Il Confine, Lo Sconosciuto e 10 Ottobre
Se pure gli albi della Sergio Bonelli Editore (con le denominazioni che ha avuto nel tempo) sono sempre stati legati al mondo delle edicole, la casa editrice si è cimentata nel cosiddetto Fumetto d’autore – adatto ad essere esposto in libreria – fin dagli anni ’70.
Ne sono un esempio emblematico i trenta volumi della collana Un uomo un’avventura, pubblicati dalle Edizioni CEPIM dal 1976 al 1980: cartonati a colori di 48 pagine contenenti ognuno un romanzo a fumetti autoconclusivo. Tra gli autori ospitati: Hugo Pratt (quattro volumi), Guido Crepax (2 volumi), Milo Manara (su testi di Alfredo Castelli), Guido Buzzelli, Bonvi, Sergio Toppi. Ma se già questi volumi riproponevano il formato “alla francese”, negli anni ’80 le pubblicazioni di questo tipo aumentarono, prima a seguito della rilevazione della casa editrice L’Isola Trovata e poi con la creazione della Edizioni Bonelli-Dargaud.
Ma stiamo parlando di un tempo in cui in Italia – a differenza della Francia – il fumetto in libreria aveva pochissimo spazio e le fumetterie non esistevano ancora. Fu così che terminate le esperienze degli anni ’80, negli anni ’90 e 2000 la Sergio Bonelli Editore non pubblico più nulla – almeno direttamente – che non fosse destinato alla distribuzione in edicola. Qualche volume con le avventure di Tex (e saltuariamente di Zagor, Mister No, Ken Parker, Martin Mystère e poi soprattutto Dylan Dog) veniva pubblicato, ma dalla Arnoldo Mondadori Editore, ed era più facile trovarli in una cartoleria che non in una vera libreria.
Dragonero e il Tex di Paolo Eleuteri Serpieri
Il ritorno delle pubblicazioni Sergio Bonelli Editore destinate alle librerie e fumetterie è iniziato nel 2015, inizialmente con la riproposizione in volumi cartonati – e brossurati in stile Oscar Mondadori – di classiche avventure di Tex e altri personaggi. Tra questi spicca il romanzo di Dragonero (pubblicato inizialmente nel 2007 come primo numero della collana da edicola dei Romanzi a fumetti), esaurito da tempo e riproposto a colori nel novembre 2015 in formato più grande, su carta patinata e copertina cartonata, come Dragonero – Le origini, indispensabile lettura per i lettori della serie mensile, iniziata nel giugno del 2013.
Un altro volume fondamentale, nell’impostazione che di li a pochi anni caratterizzerà le nuove proposte SBE in libreria, è il primo Tex alla francese: Tex L’eroe e la leggenda di Paolo Eleuteri Serpieri, pubblicato nel febbraio 2015 e destinato alla distribuzione in edicola, punto di acquisto primario dei lettori del personaggio. Oltre ad essere un albo meraviglioso, per lo stile inconfondibile dell’autore, questo volume riporta in Bonelli il format alla francese, che continuerà ad essere utilizzato in un’apposita collana di Tex (aprendo in modo dirompente la strada anche alle avventure del giovane Tex Willer), e poi per la maggior parte delle collane della futura etichetta Audace.
L’Audace Sergio Bonelli Editore
E poi arrivò l’Audace. La nuova etichetta editoriale, presentata durante il keynote di Lucca Comics & Games 2017 (di cui ho parlato in un articolo dell’epoca), è andata sempre più caratterizzando il format delle nuove proposte della Sergio Bonelli Editore, in particolare veicolando in libreria e fumetteria nuovi personaggi e nuove miniserie. In un altro articolo del luglio 2020 ho parlato delle pubblicazioni più innovative della Bonelli Audace, mentre ora mi soffermerò su alcune delle proposte da libreria/fumetteria SBE che ho trovato più avvincenti e interessanti:
Senzanima
Senzanima, pur non riportando espressamente il marchio Audace in quarta di copertina, è una delle serie più intriganti tra quelle portate in libreria dalla Sergio Bonelli Editore. Mantenendo perfettamente fede a quanto annunciato nel 2017 durante la prima presentazione a Lucca Comics, gli albi a colori di 62 pagine sono tra quelli che hanno maggiormente fatto proprio lo stile delle moderne bande dessinée: storie solide e avvincenti, raccontate in tavole più libere rispetto alla tradizione del fumetto italiano (e bonelliano), sfruttando il formato più ampio, sia in termini narrativi, sia nella spettacolarità delle immagini. Stiamo parlando di avventura – specificamente di fantasy – e quindi di lettura di evasione, nata come spin-off della serie Dragonero, che non delude, facendosi sempre apprezzare sia nella lettura, sia in una più meditata visione dei disegni. Rispetto a quanto inizialmente comunicato – e probabilmente proprio grazie al successo ottenuto in questo formato – la serie non ha avuto una edizione più economica, da edicola, per cui si può dire che ha centrato perfettamente l’obiettivo come prodotto da fumetteria e libreria.
Un appunto: i volumi non hanno un numero progressivo, pur seguendo una certa continuity, per cui se dovete acquistarli o li dovete mettere in ordine, l’unica guida è la data di pubblicazione nei credits. Di seguito l’elenco di quelli pubblicati fino ad oggi (testi di Luca Enoch e Stefano Vietti):
Senzanima (novembre 2017) disegni di Mario Alberti
Fame (novembre 2018) disegni di Iva Calcaterra
Buio (giugno 2019) disegni di Alfio Buscaglia
Giungla (novembre 2019) disegni di Manolo Morrone
Redenzione (settembre 2020) disegni di Francesco Rizzato
Vittime (dicembre 2020) disegni di Alessandro Vitti
Assedio (luglio 2021) disegni di Giancarlo Olivares
Tregua (dicembre 2021) disegni di Iva Calcaterra
Inferi (luglio 2022) testi di Luca Barbieri e disegni di Stevan Subic
Ghiaccio (dicembre 2022) disegni di Francesco Rizzato
Il Confine
Un’altra serie che ha fatto propri i canoni delle moderne bande dessinée è certamente Il confine: un intrigante thriller (con spunti mistery e horror) creato da Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, ambientato in un paese al confine tra Italia e Francia, il cui fulcro è la sconvolgente sparizione di un’intera comitiva di studenti della scuola locale, in gita sulla locale montagna. Anche in questo caso gli autori sfruttano al massimo il format alla francese, alternando disegnatori con stili diversi a secondo delle necessità narrative, ma con un’impostazione uniforme grazie ai layout (un passaggio intermedio tra sceneggiatura e disegno) di Federico Rossi Endrighi. La trama si sviluppa in una stretta continuity, anche se le 60 pagine a colori di ogni volume hanno una propria autonomia e completezza, aggiungendo ognuno nuovi elementi ai misteri che avvolgono la sparizione dei ragazzi e ai personaggi che vi ruotano intorno.
Gli autori sono riusciti a mantenere un livello di tensione altissimo per tutti i nove volumi finora pubblicati, che peraltro si avvalgono delle splendide copertine di Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ. Anche questa serie viene pubblicata solo in libreria e fumetteria. Il numero progressivo è indicato chiaramente sia in copertina, sia nella costina.
Un’ultima considerazione: quando si è in presenza di una storia legata ad un mistero, con uno sviluppo così avvincente – com’è per Il Confine – la speranza è che anche il finale ne sia all’altezza. Intanto non vedo l’ora che esca il prossimo.
Lo Sconosciuto – Le nuove avventure targate Sergio Bonelli Editore
Quando il Direttore Editoriale Michele Masiero annunciò, a Lucca Comics 2017, che la Sergio Bonelli Editore avrebbe ripreso e continuato le avventure de Lo Sconosciuto di Magnus, al Teatro del Giglio ci fu un’ovazione di meravigliato stupore. Certamente un’impresa da far tremare i polsi, considerata l’unicità dello stile del grande autore. Roberto Raviola, in arte Magnus, creò Lo Sconosciuto nel 1975 per una serie di sei albi in formato tascabile per le Edizioni il Vascello di Renzo Barbieri, continuandolo poi saltuariamente fino al 1996 (anno della sua morte) con alcuni racconti brevi (Una partita impegnativa, Il volo del Lac Leman, La fata dell’improvviso risveglio, Nel frattempo) e due lunghe avventure (Full-moon in Dendera, L’uomo che uccise Ernesto Che Guevara).
A riprenderne le gesta, in continuità, ci pensa Daniele Brolli, scrittore, curatore e sceneggiatore eclettico, uno che di noir se ne intende. Non a caso, sono sue le sceneggiature delle tre storie di Niccolò Ammaniti pubblicate nella raccolta Fa un po’ male (Einaudi), disegnate da Davide Fabbri. Ed è con proprio con Davide Fabbri che ha realizzato le prime quattro nuove avventure de Lo Sconosciuto, pubblicate dalla Sergio Bonelli Editore nei due volumi Le luci dell’Ovest e I segreti e le colpe.
Ritroviamo Unknow (senza la n) – reduce dallo smantellamento della S.C.U.D.O. l’organizzazione segreta americana per cui lavorava – nella Berlino Est del 1987, due anni prima della caduta del muro, in un contesto di guerra fredda apparentemente intiepidita in cui mescolano intrighi politici ed economici, interessi personali e conti in sospeso. È lo Sconosciuto rinato dell’ultimo racconto realizzato da Magnus: Nel frattempo. Come sia arrivato a Berlino, lo scopriremo solo nel secondo volume: I segreti e le colpe. Nelle nuove avventure Unknow si ritrova nuovamente esecutore affidabile di ordini altrui, portandoli a compimento con dedizione, ma a modo suo.
Un amaro libero pensatore in situazioni senza via d’uscita, testimone di eventi in cui è pedina sacrificabile, ma piuttosto coriaceo e fortemente restio a farsi sacrificare, aiutato da un’intuitiva diffidenza che lo aiuta a sopravvivere nelle situazioni più critiche. Del resto ne ha viste tante, ma non è mai cambiato.
Un’essenza che Daniele Brolli e Davide Fabbri riescono a trasmigrare in una rappresentazione del personaggio e delle sue avventure che non può essere che nuova e personale. A mio parere con successo, in due volumi che ho trovato intensi e molto strutturati, ricchi di personaggi nuovi, ma anche di riferimenti (non vincolanti nella comprensione) alle vecchie avventure.
Le nuove avventure sono strutturate su 60 pagine, lasciate in bianco e nero in continuità con le precedenti, su tavole dal taglio moderno e internazionale. Come per le storie di Magnus, fa da sfondo la storia recente, in cui si inserisce l’azione quando serve e dialoghi ricchi senza essere ridondanti. Davide Fabbri ha un tratto molto più leggero di quello di Magnus, ma fa un ottimo uso del nero e dei retini. Inoltre le sue tavole sono molto dinamiche nelle prospettive, ricche di dettagli e complete negli sfondi.
I due volumi finora pubblicati completano un ciclo narrativo, in attesa di un annunciato terzo volume. Pur essendo avventure che si possono leggere autonomamente, consiglio di recuperare ai nuovi lettori anche gli episodi realizzati da Magnus, magari nell’edizione della Rizzoli Lizard, in un solo volume (poi se volete leggere i due racconti brevi Una partita impegnativa e Il volo del Lac Leman, c’è il volume Lo Sconosciuto racconta, sempre della Rizzoli Lizard).
10 Ottobre
10 Ottobre è una serie in quattro volumi – già conclusa – che mi è piaciuta molto, scritta dalla tostissima Paola Barbato, per i bei disegni di Mattia Surroz. Il titolo è una data (mancante dell’anno), perché questo romanzo a fumetti è ambientato in un mondo distopico in cui ogni abitante nasce avendo già una successione di date di scadenza prestabilite, in cui la sua vita potrebbe terminare. Un’eventualità che diventa ricorrenza nella vita di ognuno e che, ovviamente, ne determina la visione anche della morte, fin dall’età scolastica. “La morte è mia amica …e cammina con me!” recita infatti il volantino che espone il ragazzino nella copertina del primo volume. Ma sarà veramente così per tutti? Ed è qui che entra in gioco la vicenda narrata dai nostri autori e che tiene con il fiato sospeso, fino all’ultima emozionante vignetta.
Belli ed espressivi i disegni di Mattia Surroz, in una linea chiara limpida e morbida che ben si adatta ai colori tenui che li completano. Soprattutto sono molto efficaci per rappresentare un mondo apparentemente perfetto e felice, in cui (il dramma del)la morte dovrebbe essere vissuto con serenità e naturale accettazione. Ci pensano i dialoghi taglienti di Paola Barbato e la capacità espressiva di Mattia Surroz a far tornare umani i protagonisti della vicenda, ma anche a rendere sottilmente inquietante un’umanità che vive in sintonia con la sorte che la attende.
10 Ottobre è un ottimo romanzo a fumetti (la lunghezza complessiva di 240 pagine e le tavole nella tipica struttura bonelliana mi fanno sospettare che fosse stato concepito proprio per l’omonima collana), di quelli che ci ha abituato a leggere Paola Barbato. Secondo me, oltre che una brava sceneggiatrice, è una dei più bravi scrittori in circolazione, di cui consiglio tutti i suoi libri (ho appena finito La cattiva strada ed era dai tempi di Intensity di Dean Koontz che non leggevo un romanzo che mi tenesse così in tensione, beh, esclusi Mani nude, Io so chi sei e Zoo, ma sono sempre della Barbato!).
Immagini ©Sergio Bonelli Editore