Alba: l’Amministrazione ha accolto Iryna Yarmolenko, consigliera comunale della città ucraina di Bucha

Il Comitato Razom di Alba ha lanciato una raccolta fondi per ricostruire una scuola materna nella cittadina duramente colpita dalla guerra

L’Amministrazione comunale di Alba, sabato 21 gennaio, nella sala del Consiglio comunale “T. Bubbio” ha accolto la consigliera Iryna Yarmolenko della città ucraina Bucha, alle porte di Kiev, teatro di un imponente massacro di civili e liberata a inizio aprile scorso, in visita ad Alba su invito del Comitato Razom.

Il Comitato Razom è un comitato di beneficenza nato ad Alba nell’aprile 2022 dal desiderio di un gruppo di giovani di impegnarsi concretamente per la ricostruzione di una città ucraina. Razom significa “Insieme” in ucraino, infatti il Comitato intende unire cittadini, imprenditori, organizzazioni e istituzioni del territorio di Alba, Langhe e Roero per dare un aiuto alla popolazione ucraina attraverso una raccolta fondi per sostenere la ricostruzione della città di Bucha, alle porte di Kiev.

A fine aprile, il Comitato si è messo in contatto con Iryna Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha rifugiata in Francia, per individuare con l’amministrazione locale uno specifico progetto di ricostruzione. Il sindaco di Bucha, Anatolii Fedoruk, ha inviato una lettera alla città di Alba e al Comitato Razom in cui descriveva la devastazione della sua città e il dolore dei suoi cittadini e in cui chiedeva assistenza nella ricostruzione di una scuola materna bombardata e distrutta il 16 marzo 2022. Per questa ragione il Comitato ha lanciato una raccolta fondi, patrocinata dal Comune e dalla Diocesi di Alba, con il vescovo Monsignor Marco Brunetti presente all’incontro sabato in Municicpio. Il sindaco di Alba, Carlo Bo, nei mesi scorsi ha inviato una lettera di risposta al sindaco di Bucha in cui condannava ogni atto di guerra e esprimeva solidarietà alla città ucraina.

Come raccontato nella lettera dal sindaco ucraino, a Bucha durante l’occupazione sono stati completamente distrutti un istituto prescolare e 138 edifici residenziale, mentre sono stati parzialmente danneggiati 10 istituti medici, 16 istituti di istruzione secondaria, 11 istituti prescolari, 2 istituzioni culturali e 3 istituzioni sportive. Le infrastrutture sociali della città sono state distrutte: le torri di comunicazione mobile sono state interrotte, i principali gasdotti, le reti elettriche, gli impianti per il l’approvvigionamento termico e idrico, la rete fognaria e i cavi di comunicazione Internet sono stati danneggiati, i veicoli comunali e gli autobus sociali sono stati bruciati. Al 31 marzo 2022, su oltre 55.000 residenti della città e dei suoi 14 insediamenti ne rimanevano solo 3.700. Cinquecento i morti.

L’assessore al Turismo della città di Alba, Emanuele Bolla, e il presidente del Consiglio comunale, Domenico Boeri, presenti all’incontro: “E’ stato un onore accogliere ad Alba la consigliera ucraina di Bucha. Una testimonianza forte e importante che ci aiuta a non dimenticare quello che sta succedendo a pochi passi da noi. Alba sa cosa vuol dire essere teatro di guerra e resistere, ma soprattutto conosce il valore della pace ed è quello che vorremmo condividere con Bucha. Alba è vicina alla comunità ucraina in questo momento di guerra e sarà con lei quando tornerà la pace e potrà essere di nuovo libera”.

Iryna Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha: “Sono dovuta andare via dal mio paese con la mia famiglia e oggi mi sento un’esule. L’unico mio desiderio e dei miei concittadini è quello di poter ricostruire e tornare nella nostra città e alla normalità prima del conflitto. Non dobbiamo abituarci alla guerra. Oggi non abbiamo solo bisogno di fondi, ma anche di professionisti e tecnici per poter ripartire. Ringrazio Alba e tutti coloro che ci stanno sostenendo nella ricostruzione”.

 “Il Comitato Razom – spiega il presidente Edoardo Bosioha deciso di aiutare Bucha per due motivi. Innanzitutto, prima della guerra era una prospera città molto simile ad Alba e, in secondo luogo, quello che è successo a Bucha, il massacro di civili e i crimini di guerra commessi, ricordano i tragici eccidi che avvennero sulle Langhe nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Ringraziamo tutti coloro che hanno già aderito alla nostra iniziativa e ci appelliamo a cittadini, imprese e associazioni perché sostengano la causa. Fino a oggi abbiamo raccolto 11 mila euro, ma l’obiettivo è raccoglierne 31.413, un euro per ogni abitante”.