Chieri. Ecco la lista degli edifici demoliti dal 1901 a oggi

Scuola Media Via Tana

L’ex Tessitura Gunetti di Corso Torino (Foto Luciano Berruto)

Prendendo amaro spunto da un collega attento alle vicende della sua città (quasi gemella della mia), ritengo utile fare la lista della spesa, elencando gli edifici di Chieri demoliti tra il 1901 e il 2022.

Eccola:

  1. Monastero di Sant’Andrea
  2. Vecchio palazzo Tana
  3. Palazzo Biscaretti di Ruffia
  4. Palazzetto medievale di via Balbo
  5. Stabilimento Stefano Vergnano (tranne la facciata)
  6. Ex centrale elettrica (nota come edificio del Dopolavoro Enel)
  7. Casotto del custode della torre civica
  8. Tessitura Gunetti
  9. Tessitura Brunetti (trasferita in zona industriale)
  10. Fabbrica Costa
  11. Casa medievale di via San Domenico
  12. Complesso industriale Giuseppe Gallina
  13. Fabbrica FIDIVI

14 Fabbrica Parigi

  1. Fabbrica Gay
  2. Sede del Consorzio Agrario (che ha trovato posto altrove)
  3. Mulino Berruto
  4. Casa Liberty di via Montù
  5. Fabbrica Vasino di via Conte Rossi di Montelera
  6. Complesso industriale Gaidano (restano alcuni muri e uno dei corpi)
  7. Case dei canonici di via Demaria
  8. Politeama Chierese
  9. Cartotecnica Chierese (già trasferita in zona industriale)
  10. Fabbrica Novatextil
  11. Tintoria Chiavazza
  12. Scuola media Angelo Mosso e adiacente scuola elementare senza nome

Piazza Cavour con il Politeama

Naturalmente, l’elenco non è esaustivo, ma ci serve a ricordare alcune cose: primo, quante attività imprenditoriali di media e piccola taglia sono esistite a Chieri; secondo, che il piccone demolitore si è esercitato abbastanza, quindi occorre che lo si usi a piccole dosi, solo quando davvero non ne possiamo fare a meno; terzo, quanto sono interessanti le costruzioni della storia cittadina, meritevoli di approfondimento e studio.

La mia, beninteso, NON è una ingenua “operazione nostalgia”, ma una presa d’atto delle vicende urbanistiche di Chieri, una modesta proposta a beneficio della memoria e della storia di una piccola città del Torinese, “piccola, industre e pettegola” (citando l’austero Augusto Monti).

Se ci è utile, teniamo da conto questo piccolo contributo, che da alcuni mesi avevo in mente di pubblicare.

Vincenzo Tedesco

(dal suo profilo facebook)