ALESSANDRIA. ARRIVA LA FIBRA NEI SOBBORGHI
Avviata la realizzazione di una rete a banda ultralarga che renderà disponibili anche ai cittadini e alle imprese dei sobborghi servizi innovativi con velocità di connessione fino a 1 gigabit al secondo, con attivazione prevista nel corso del 2023. Il piano di diffusione della Banda ultra larga nel territorio piemontese accelera con l’Internet super-veloce nei sobborghi della Città di Alessandria, inoltre avvia i lavori per la realizzazione della rete in fibra ottica con l’obiettivo di rendere disponibili servizi innovativi a cittadini e imprese. I lavori sono già stati avviati in diverse zone della città, ma ora si espandono anche nei sobborghi. In particolare nelle zone fra Cascina Grossa e Litta Parodi, dove sta già lavorando FiberCop che nel corso dell’anno connetterà anche le aree che vanno da San Michele verso Castelletto Monferrato. Open Fiber invece interverrà in corso d’anno nelle zone Nord di Valle San Bartolomeo e Valmadonna e ad Est coinvolgendo San Giuliano Nuovo, San Giuliano Vecchio e la frazione Filippona. Grazie alla stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale e all’accordo per l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche esistenti, gli scavi saranno ridotti e, dove necessari, saranno comunque utilizzate tecniche e strumentazioni a basso impatto ambientale che minimizzano i tempi di intervento, l’area occupata dal cantiere, l’effrazione del suolo, il materiale asportato, il deterioramento della pavimentazione e, conseguentemente, i ripristini stradali.
“Il potenziamento della connessione internet rappresenta una condizione fondamentale per superare il digital divide tra città e sobborghi – afferma l’Assessore alla Transizione al Digitale, Vittoria Oneto (foto) –, divario che da troppo tempo sta condizionando la vita delle persone, le attività economiche e i nostri giovani. Inoltre senza connettività a banda larga, ultraveloce e stabile non sarebbe possibile rendere fruibili i servizi digitali della Pubblica Amministrazione, che stiamo continuando ad implementare per i cittadini e le imprese, e le scuole non avrebbero la possibilità di garantire ai propri studenti l’accesso a strumenti didattici online”.