Chieri. I carri di carnevale per la sfilata di sabato sera

Da Nichelino il più atteso: “A che ora è la fine del mondo”.

Il carro di Nichelino

Conto alla rovescia per la sfilata dei carri, momento-clou del Carnevale di Chieri. Sabato alle 20,30, per la regìa della Pro Chieri, partiranno da Piazza Dante i carri provenienti, oltre che dalle parrocchie e gruppi chieresi, da Piobesi, Fossano, Bruere, Brandizzo, Racconigi, Carmagnola e, soprattutto, Nichelino. C’è infatti grande attesa per il carro nichelinese, già visto alla Pellerina oltre che nell’affollatissimo carnevale nichelinese. Si intitola “A che ora è la fine del mondo” ed è stato realizzato dai giovani e giovanissimi dell’associazione Carro Patela Vache.

Il carro si intitola: “𝐀 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨”.  Ne parla con entusiasmo l’assessore alle manifestazioni di Nichelino, Giorgia Ruggiero: “Con il suo lavoro l’associazione Carro Patela Vache  vuole far riflettere sulla problematica del 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 e lo sfruttamento scellerato delle risorse del pianeta. In un mondo impazzito, la “strega cattiva”  prepara intrugli malefici per dare il colpo di grazia al nostro amato pianeta. Quel che resta degli alberi si è tramutato in mostriciattoli cattivi, che distruggono la natura rimasta attorno a noi. Il grande orologio sopra la strega ci ricorda che 𝗡𝗢𝗡 𝗖𝗘̀ 𝗣𝗜𝗨̀ 𝗧𝗘𝗠𝗣𝗢 nella speranza di non averne sprecato troppo.

Le nuove generazioni però prendono coraggio e capitanati da un grosso orso polare, decidono di ribellarsi. A bordo di quel che resta del mondo martoriato trainato da una moltitudine di topi, i bambini fuggono dalla strega e dai suoi malefici, verso nuovi e 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 stili di vita. I ragazzi dei Patela Vache prendono spunto da un antico proverbio dei nativi d’America: “𝗻𝗼𝗻 𝗲𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗮𝗻𝘁𝗲𝗻𝗮𝘁𝗶, 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶” gli uomini dovrebbero pensare che è tempo di re-agire e agire, non pensando che il problema ambientale sia una cosa che non li

Giorgia Ruggiero

riguarda, scaricando cosi il fardello sulle prossime generazioni.” Conclude l’assessore: “Spesso si fa arte anche attraverso il carnevale, e credo che questo sia il caso.”