Transizione 4.0, opportunità e rischi per il Piemonte
I dati parlano chiaro: l’Italia è uno dei Paesi europei più arretrati nel panorama della digitalizzazione dei servizi. Negli ultimi anni questa arretratezza, aggiunta alla crescita esponenziale dell’uso di server digitali e alla mancata “formazione digitale” dei lavoratori, ha comportato un ulteriore sottosviluppo. Per questo motivo la Pubblica Amministrazione italiana sta cercando di adeguarsi finalmente alla normativa europea. Ma in questo contesto è fondamentale non trascurare i pericoli del web, che ogni giorno aumentano sempre più.
Svolta digital per la Camera di commercio di Torino: ma attenzione alla sicurezza
Il programma di Transizione 4.0 descritto dalla Camera di Commercio di Torino prevede un investimento nella digitalizzazione e nella transizione sostenibile dei processi, dalla Pubblica Amministrazione alle piccole e medie imprese. Queste, infatti, potranno beneficiare di una serie di incentivi atti a semplificare e ad agevolare il loro lavoro e la formazione dei dipendenti.
Tra questi rientreranno la copertura delle spese per le piccole imprese manifatturiere (fino al 35% del totale), il credito d’imposta per le imprese agricole che decideranno di investire nella creazione o ampliamento di strumenti per il miglioramento del commercio digitale, e diversi contributi per le piccole e medie imprese nel settore turistico e culturale/ricreativo.
Piccole e medie imprese che negli ultimi anni, però, oltre ai vantaggi offerti dal digitale, stanno affrontando anche i pericoli che esso comporta. In particolare, le minacce informatiche.
Secondo l’indagine Eurobarometro della Commissione europea, infatti, il 37% di loro ha subito un attacco hacker nell’ultimo anno. Un numero molto alto, soprattutto se paragonato alla media Ue, inferiore di ben 9 punti percentuali. Come evidenzia il focus territoriale del 23° report Confartigianato, nonostante le regioni più colpite da attacchi cyber siano Toscana (+35,5%), Puglia (+25%), Lombardia (+24,8%), Friuli-Venezia Giulia (+24,1%) e Provincia autonoma di Bolzano (+23,6%), il Piemonte detiene il primato relativo all’incidenza del fenomeno: 54 denunce ogni 10mila abitanti.
Cybersicurezza: le tecniche di base per difendersi
Appare evidente, dunque, che il rischio riguarda sia aziende che privati, e che nessuno è immune dai pericoli del web. Oggi più che mai, pertanto, è diventato necessario conoscere almeno le tecniche di base per difendersi. Di seguito si vedranno le più importanti.
Innanzitutto, è fondamentale dotare tutti i propri dispositivi (compresi quelli aziendali) di un buon antivirus. Ne esistono di specifici anche per Mac, visto che la crescente diffusione dei dispositivi Apple ha spinto i pirati informatici a creare codici malevoli specifici per macOS. In questo modo si avrà una copertura completa del device in caso di eventuali attacchi hacker.
Molto importante, inoltre, è impostare password sicure: lunghe almeno 10 caratteri, complete di lettere, simboli e numeri. Ma anche effettuare backup periodici dei dati salvati sui propri dispositivi per archiviarli è importante, per poi recuperarli facilmente su altre periferiche o su cloud online in caso di attacco.
Fare attenzione alle reti Wi-Fi pubbliche, che essendo connessioni non protette, facilitano l’intrusione di hacker, ed evitare il phishing, che purtroppo è sempre più diffuso, facendo attenzione agli indirizzi e ai contenuti delle e-mail. Infine, evitare sempre di installare file da sorgenti sconosciute non protette, e di effettuare download di file sospetti.
Internet può essere reputato un vantaggio per l’uomo, perché semplifica la vita, ma solo se lo si sa usare correttamente: le insidie che si nascondono dietro i monitor sono tante, e non sempre sono riconoscibili. Per questo è importante non abbassare mai la guardia.