PIEMONTE ARTE: IMPRESSIONISTI A TORINO, LE CHIAVI DELLA CITTA’, ARTISTI IN GUERRA, EVE ARNOLD, ANIMA ALLO SPECCHIO, BACHAUS, GOTTA…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

A TORINO PER TRE MESI I PROTAGONISTI DELL’IMPRESSIONISMO 

Al Museo Nazionale di Artiglieria Mastio della Cittadella, dall’11 marzo, la mostra dedicata ai grandi maestri del movimento artistico dell’Ottocento inizio Novecento

 

Con circa 300 opere di oltre 100 artisti apre a Torino l’ampia mostra Impressionisti tra sogno e colore, in programma dall’11 marzo al 4 giugno al Mastio della Cittadella-Museo Nazionale di Artiglieria gestito da Difesa Servizi.   L’esposizione, prodotta da Navigare srl in collaborazione con AICS e Artbookweb, con il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte, mira a raccontare le origini e la storia del rivoluzionario movimento artistico nato in Francia a metà dell’Ottocento.  Per la prima volta in Italia, una mostra raccoglie opere rappresentative di tutti gli artisti partecipanti alle 8 mostre impressioniste, tenutesi tra il 1874 e il 1886, con 45 dipinti ad olio, 23 opere tecnica mista, opere grafiche, studi preparatori, ceramiche, sculture, a significare la ricchezza delle loro ricerche che, partendo dal classicismo di Ingres e attraversando il realismo di Courbet e la lezione dei barbisonnier che hanno portato alla nascita dell’Impressionismo e alla sua eredità. Organizzata con il contributo di un comitato scientifico internazionale composto da Vittorio Sgarbi, Gilles Chazal (ex direttore del Petit Palais di Parigi), Maïthé Vallès-Bled (già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry di Sete), Alain Tapié (Storico dell’arte, direttore della Collezione Peindre en Normandie) e la curatela di Vincenzo Sanfo, la mostra di Torino è suddivisa in tre sezioni per individuare le origini, la varietà stilistica e gli sviluppi del movimento artistico.

La prima sezione Da David all’École de Barbizon, i fermenti dell’Impressionismo è dedicata ai cosiddetti pre impressionisti, con opere di 40 artisti (16 dipinti) tra le quali il dipinto Etude pour la mort de Sardanapale di Delacroix, tre dipinti di Courbet, disegni, acqueforti e l’arazzo Le seminatrici di Jean-François Millet, oltre ad una rarissima serie di cliche-verre di Corot e Daubigny che accompagnano disegni e dipinti dei protagonisti dell’École de Barbizon che, assieme a Gustave Dorè, Eugene Boudin, e i dipinti dalle delicate atmosfere di Firmin-Girard, compongono le suggestioni che sono alla base della nascita dell’Impressionismo.

La seconda sezione, L’Impressionismo, vede raccolte oltre 150 opere di circa 50 artisti (16 dipinti) che del movimento impressionista furono i protagonisti, con successiva maggiore o minore fortuna. In questa sezione trovano posto, quindi, dipinti, disegni e acqueforti di Degas, Pissarro, Cézanne, xilografie e sculture di Gauguin; il dipinto Vase de fleurs di Manet insieme ad alcune sue litografie, come il ritratto di Berthe Morisot, e l’acquaforte Bar aux Folies Bergère; i piatti in ceramica dipinta di Bracquemond e l’acquaforte di Renoir del celebre dipinto La loge. Tra le opere si segnala La Saone se jetant dans les bras du Rhône, uno dei pastelli più grandi esistenti al mondo di Renoir.

      Infine, la terza sezione è dedicata a L’eredità dell’Impressionismo, rappresentata attraverso le opere di 30 artisti (13 dipinti) come Bonnard, Toulouse-Lautrec, Suzanne Valadon e il figlio Maurice Utrillo, Ѐmile Bernard, Vlaminck e molti altri.

La mostra Impressionisti tra sogno e colore sarà aperta tutti i giorni con orario continuato: lunedì-venerdì ore 9:30 – 19:30; sabato, domenica e festivi ore 9:30 – 20:30. Biglietto intero 13 euro (feriali), 15 euro (weekend). Prevendita on-line: www.ticketone.it. Info: www.navigaresrl.com.

 

 

 

LE CHIAVI DELLA CITTÀ NEI CAPOLAVORI DI PALAZZO MADAMA

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica. Sala Senato. Piazza Castello – Torino

24 febbraio – 10 aprile 2023

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, dal 24 febbraio al 10 aprile 2023, un inedito sguardo sulle sue collezioni civiche e la loro storia attraverso una selezione di opere emblematiche, in un percorso che accompagna il visitatore da La porta della Città nella Corte Medievale a Le chiavi della Città nella Sala del Senato: chiavi reali e allegoriche, che consentono di aprire la porta di Torino e poi svelarne l’animo attraverso quanto nel tempo si è deciso di conservare, poiché le opere non vanno solo viste, ma anche guardate. “Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze”. È questa la definizione di Museo approvata a Praga il 4 agosto 2022 dall’Assemblea Generale Straordinaria di ICOM – International Council of Museums. Una definizione cui Palazzo Madama sta dando concreta applicazione con quanto programmato negli spazi della Corte Medievale e negli ambienti del piano nobile, in un processo di sviluppo di cittadinanza attiva iniziato nel 2022, che prosegue con progetti allestitivi, incontri e dialoghi a restituire il tessuto connettivo della Torino contemporanea, oltre a vedere la genesi di un preciso progetto espositivo in Sala Senato. Il 4 giugno 1863 nasce il Museo Civico di Torino e fin dal 1878 gli viene dato un compito preciso: testimoniare la storia della città di Torino e la sua evoluzione nei millenni attraverso un percorso inevitabilmente intessuto sulla grande storia dell’artigianato artistico, quello che dà vita alle cosiddette arti applicate. Se il percorso non può che principiare dall’elemento simbolico di questo passaggio – l’esposizione delle chiavi e della mazza della Città di Torino – da qui si procede in un racconto che intesse capolavori paradigmatici e opere che, pur essendo di rilievo assoluto, appaiono da secoli avvolte in una sorta di cono d’ombra, poco percepite nella loro eccezionalità.

Un viaggio dipanato dalle parole chiave della definizione di Museo dell’ICOM.

Ecco allora il Tesoro di Desana, abitualmente conservato nella Torre dei Tesori ipogea di Palazzo Madama: uno dei più straordinari complessi italici di gioielli del periodo posteriore al 476 d.C, capolavori fondamentali nell’evidenziare l’altissima qualità dell’arte europea allo spegnersi dell’epoca tardo antica, oltre che testimonianza della guerra fra Bisanzio e gli Ostrogoti, una delle tante microstorie che hanno fatto la Storia. Per quasi 1.400 anni sepolto, ritrovato arando un campo, e scoprendosi così l’amore tra un nobiluomo romano, Stefano, e una gentildonna ostrogota, Valatrudi: una coppia singolare, nell’Italia di Teodorico.  Segue la sala dedicata al Piacere, alla contemplazione e alla visione con la capacità di indagare l’Io, l’intima essenza dell’uomo di Antonello da Messina, artefice di un’opera che anticipa di una generazione i ritratti di Leonardo, segnando inequivocabilmente il valore di un’arte e le primogeniture d’invenzione e ruoli. L’ambiente connesso al Ricercare è consacrato a Filippo Juvarra, artefice della trasformazione di Torino in capitale e qui protagonista attraverso una selezione dei 644 fogli in cui il grande architetto sviluppa costantemente ogni dettaglio, in uno studio che dalle prime idee e pensieri si articola in schizzi, rilievi e progetti che deflagrano in vedute di fantasia, scenografie e ornati. Si potranno ammirare il disegno della facciata di Palazzo Madama – ora oggetto di un complesso restauro – e i fogli dedicati alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, presentata con un magnifico modello in scala 1:500. La sala dedicata al Collezionare è dedicata al principale artefice delle collezioni civiche e del loro preciso indirizzo nell’ottica di museo d’arti applicate: quell’Emanuele Taparelli d’Azeglio che, da ministro plenipotenziario italiano a Londra, ove sarà artefice della fondazione di club quali il Fine Arts Club e il celebre Burlington Club, rientrato a Torino donerà non solo le proprie raccolte di porcellane, maioliche e vetri dipinti e dorati, ma avrà la volontà di fare della propria passione privata una missione civile. Accanto alla sua figura quella di uno dei grandi donatori di opere extraeuropee: con Zaverio Calpini giunge a far parte delle collezioni del Museo Civico un formidabile nucleo di opere provenienti dagli stati messicani del Veracruz e del Tabasco, culla nel periodo pre-classico della ‘cultura-madre’ di tutta la Mesoamerica, capace con la sua arte di influenzare le successive civiltà dell’area. Un insieme che, al di là dell’eccezionale valore storico-artistico, pone oggi molte domande sul ruolo di un Museo civico occidentale, cui si sta cercando di dare risposta con i progetti in Corte Medievale. Nella sezione successiva, quella dell’Educare, si è deciso di porre al centro l’ebanisteria piemontese del Settecento e la straordinaria fortuna delle opere di Pietro Piffetti, in cui perizia tecnica e fantasia inventiva si uniscono con risultati di estrema eleganza, mostrando quanto sia complessa l’esecuzione dei suoi capolavori e quale ruolo educativo abbia ancora la bottega. Si fa riferimento anche ai materiali usati dall’artista, narrando la provenienza dei legni, in molti casi esotici: dalle conchiglie importate dal Golfo Persico e dal Mar Rosso alla tartaruga dall’Oceano Indiano e dai Caraibi fino alla madreperla dalla costa occidentale dell’India. La conclusione non può che essere in due sale: quella del Conservare, consacrata all’eccezionale figura di Vittorio Viale, uno tra i massimi direttori museali del Novecento – e alla sua tutela del patrimonio torinese –  giunto a salvaguardare le ringhiere cadute nei bombardamenti di Torino: capolavori esse stesse dell’arte del ferro piemontese; e quella del Condividere, del donare: poiché è sulle donazioni che si è fatto il Museo civico, cui è stata data un’anima da ogni cittadino, da ogni torinese che in esso ha visto il prosieguo della propria storia, della propria memoria, della propria identità.

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

piazza Castello, Torino

24 febbraio – 10 aprile 2023

ORARI Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00. Martedì chiuso

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

 

 

CASTELLO DI RIVOLI. ARTISTI IN GUERRA.

Da Francisco Goya a Salvador Dalí, Pablo Picasso, Lee Miller, Zoran Mušič, Alberto Burri, Fabio Mauri, Bracha L. Ettinger, Anri Sala, Michael Rakowitz, Dinh Q. Lê, Vu Giang Huong, Rahraw Omarzad e Nikita Kadan. A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio

15 marzo – 19 novembre 2023

La nuova attività espositiva 2023 del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea prende avvio al terzo piano della Residenza sabauda con la mostra collettiva a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio Artisti in guerra. Da Francisco Goya a Salvador Dalí, Pablo Picasso, Lee Miller, Zoran Mušič, Alberto Burri, Iri e Toshi Maruki, Fabio Mauri, Bracha L. Ettinger, Anri Sala, Michael Rakowitz, Dinh Q. Lê (con opere tra l’altro di Le Lam, Phan Oanh, Nguyen Thu, Truong Hieu, Nguyen Toan Thi, Kim Tien, Quach Phong, Huynh Phuong Dong, Minh Phuong), Vu Giang Huong, Rahraw Omarzad e Nikita Kadan. La mostra presenta più di 140 opere di 39 autori realizzate da artisti che si trovavano o si trovano in guerra. Empatiche, sofferte, esprimono disagio ma anche grande umanità. La mostra prende spunto dai Desastres de la Guerra (Disastri della guerra), 1810-1815, di Francisco José de Goya y Lucientes e sviluppa il tema della guerra e della soggettività post traumatica attraverso opere storiche e nuovi progetti di importanti artisti contemporanei. Artisti in guerra include prestiti provenienti da importanti istituzioni pubbliche e private italiane e internazionali oltre a due nuove committenze, opere inedite realizzate per l’occasione dall’artista afgano Rahraw Omarzad (Kabul, 1964), e l’artista ucraino Nikita Kadan (Kiev, 1982). Entrambi gli artisti condividono una pratica connessa a quella di promotori culturali offrendo un messaggio di grande impatto emotivo e umano oltre che sociale e politico. Originate a partire da scenari di conflitto e di profondi cambiamenti geopolitici, le loro prassi invitano a riflettere sull’importanza di trovare nell’espressione creativa narrazioni di cura e di pace.

 

 

CAMERA: APRE LA MOSTRA EVE ARNOLD. L’OPERA 1950-1980

Apre la mostra Eve Arnold. L’opera 1950-1980, a cura di Monica Poggi e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, che è visitabile a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino fino al 4 giugno 2023. Dopo il grande successo di Robert Doisneau, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino propone un’altra leggenda della fotografia del XX secolo: Eve Arnold, la fotografa americana che ha saputo raccontare il mondo con un «appassionato approccio personale», unico strumento reputato da lei indispensabile per un fotografo. Per intendere la sua importanza nella storia della fotografia, è sufficiente ricordare che Eve Arnold è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1951. Determinazione, curiosità e, soprattutto, la volontà di fuggire da qualsiasi stereotipo o facile categorizzazione le hanno permesso di produrre un corpus eclettico di opere: dai ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta dove ha affrontato temi e questioni assolutamente centrali nel dibattito pubblico di ieri e di oggi. L’esposizione si compone di circa 170 immagini, di cui molte mai esposte fino ad ora, e presenta l’opera completa della fotografa a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori alla fine del secolo.

 

“ANIMA ALLO SPECCHIO” – MOSTRA AL BROLETTO DI NOVARA

Sabato scorso 25 febbraio ’23, presso il salone dell’Arengo del Broletto di Novara, si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Anima allo specchio”. Si tratta di una rassegna collettiva organizzata dal Centro Culturale d’Arte Artenova, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Novara, che continuerà fino al prossimo 5 marzo (orari: da martedì a domenica dalle 10,00 alle 19,00, chiuso il lunedì) Se l’inaugurazione è avvenuta nel salone Arengo, la mostra è invece stata allestita da Emilio Mera presso la sala Barbara (sala dell’Accademia), al piano terra dello stesso palazzo del Broletto (entrata da via Fr.lli Rosselli 20 e da corso Italia) ed è accompagnata da un esauriente catalogo a cura di Eva Boglio e Violetta Viola. Il catalogo si apre con una introduzione di Violetta Viola, seguita dai testi di Emanuela Fortuna, Federica Mingozzi, Elia Rossi e Giorgio Bologna e presenta quindi, in ordine alfabetico, le fotografie delle opere degli artisti, con indicazioni tecniche e brevi didascalie. Per comprendere la scelta del titolo della esposizione “Anima allo specchio” è certamente utile citare un breve stralcio dell’introduzione di Violetta Viola: “…L’artista, come ognuno di noi, è portato a creare la propria realtà e nell’opera riflette la forma solida dell’immagine che rivela il suo sguardo volto ad osservare e comprendere emozioni, eventi, processi, connessioni: quello che sta dentro di lui, nella sua anima. La nostra mostra ‘Anima allo specchio’ rappresenta il desiderio di far conoscere il ‘se stessi’ degli artisti e il loro rivelarsi nel mondo circostante”. Riportiamo qui di seguito l’elenco degli artisti presenti in mostra: Luigi Abbiati, Emilia Alberganti, Rosanna Angotti, Mario Bianchi, Monica Bietti, Daniela Bigotta, Eva Boglio, Giorgio Bologna, Carla Brandinali, Gianluigi Casiraghi, Vincenzo Castaldo, Gabriele Colombo, Roberto Colombo, Paolo Crotti, Marinella Debbia, Danilo Diotallevi, Simona Ergotti, Bruno Frontini, Cristina Fusetti, Imperia Galedi, Giannina Gobatto, Cristina Bianca Grazioli, Raffaele Iacone, Angelo Lavatelli, Liliana Lozzi, Cate Maggia, Anna Paola Marchitelli, Sofia Mariotti, Diana Marroccu, Marco Marroccu, Emilio Mera, Melina Merlino, Roberto Minera, Michela Mirici, Carlo Muscarello, Elena Pasquino, Maria Pelizzaro, Claudia Pinton, Ivano Proietti, Anna Maria Raimo, Volmer Schiorlin, Ada Sigismondi, Ornella Stefanetti, Angelo Ugazio, Gabriella Vandone, Violetta Viola, Yamabushi. La rassegna (nella foto alcuni scorci dei lavori proposti) offre un interessante spaccato dell’arte dei nostri giorni, spaziando dal figurativo, molto presente in mostra, all’astratto, all’informale e al materico. Anche le tecniche sono diverse: dal tradizionale olio o acrilico su tela alla fotografia, dalla scultura all’installazione. Un’esposizione quindi ricca ed eclettica che vale la pena di visitare ed apprezzare.

Enzo De Paoli

 

PINEROLO. MOSTRA “LA DANZA” DI MARCO DA ROLD

CASALE MONFERRATO. MARIA VITTORIA BACKHAUS. I MIEI RACCONTI DI FOTOGRAFIA OLTRE LA MODA

Casale Monferrato, nelle sale del Secondo piano del Castello

31 marzo – 11 giugno 2023

 Nella primavera del 2023, l’anno d’intermezzo della Biennale di Fotografia di Casale Monferrato, il Comune di Casale e il Direttore artistico Mariateresa Cerretelli annunciano la prima stagione del Middle MonFest con una grande esposizione dedicata alla brillante personalità creativa di Maria Vittoria Backhaus, dai suoi esordi negli Anni Settanta al contemporaneo. Sarà una grande antologica, frutto di un’attenta ricerca all’interno di un archivio ricco e articolato dove gli anni di progettazione editoriale si alternano a un incessante studio  personale e le immagini rispecchiano interpretazioni  nuove e controcorrente realizzate per la Moda, il Design e la Ritrattistica, con una fantasmagorica produzione di Still life e di Costruzioni artistiche che esprimono la versatilità di una grande protagonista italiana, fotografa, milanese di nascita e piemontese d’adozione. A sfilare nelle Sale del Secondo piano del Castello di Casale Monferrato sarà una galleria caleidoscopica di immagini, curata da Luciano Bobba e Angelo Ferrillo con la direzione artistica di Mariateresa Cerretelli per scoprire la creatività dell’autrice a tutto tondo. Esplosiva, sperimentale e rivoluzionaria per i tempi, animata da un’attenzione quasi maniacale per l’estetica e per la finezza delle fotografie e sempre un passo avanti rispetto alla classicità delle immagini imperanti nelle riviste patinate o nelle campagne pubblicitarie dagli anni ’70 a oggi, l’artista/fotografa si colloca a pieno titolo tra i nomi di punta della fotografia italiana. Con una rilettura inedita di un archivio sterminato e ricchissimo, la mostra prende in esame i vari temi che compongono la multiforme genialità di Maria Vittoria Backhaus che si è espressa soprattutto in ambito editoriale, nelle pubblicità e in un suo percorso personale attraverso un’osservazione e una messa a fuoco di una società in evoluzione continua.

 

BRA. A PALAZZO MATHIS I “RICORDI RIFLESSI” DEL PITTORE BRAIDESE FRANCO GOTTA

Esposizione visitabile ad ingresso gratuito dal 4 al 26 marzo

Si apre la nuova stagione espositiva a Palazzo Mathis. Ad inaugurare questo 2023 sarà la mostra curata dal noto artista braidese Franco Gotta dal titolo “Ricordi riflessi. Un periodo di vita, d’Arte e di amicizia”, che aprirà al pubblico sabato 4 marzo 2023 alle 16,30. Alle pareti delle sale affrescate dello storico palazzo di piazza Caduti per la Libertà si potranno ammirare opere dello stesso Gotta, pittore espressionista che nei suoi circa quarant’anni dedicati all’arte ha esposto in Italia e in Europa, oltre che a Tokyo e New York, nonché di Carlo Sismonda, Alfredo Nannoni, Simonetta Carpini, Carlo Ricci, Massimiliano Morandelli, Albino Galvano e Vittoria Negro. “Pittrici e pittori che ho avuto la fortuna di conoscere e dei quali possiedo delle opere”, spiega Franco Gotta. “Questa esposizione”, prosegue, “è il mio intimo desiderio di ritrovare emozioni godute nel tempo di anni vissuti al servizio dell’arte. Non posso dimenticare la serata del 1986 nel mio studio di corso Garibaldi quando tutto cominciò nel connubio tra musica e pittura. E poi quando, nel 1989, spinto dal signor Michele Alfarano che seguiva le mie serate, ho dato vita al gruppo degli ‘amici dell’arte’. Da allora si sono susseguiti anni di serate culturali che hanno visto la partecipazione di pittori, musicisti e poeti”. Proprio il connubio tra diverse forme artistiche sarà elemento caratterizzante dell’inaugurazione dell’esposizione “Ricordi riflessi”. All’appuntamento infatti, lo scrittore Mauro Rivetti che presenterà le opere di due poeti: Bernardo Negro, che faceva parte del gruppo amici dell’arte e del giovane autore di Pocapaglia Francesco Marchino. A curare l’intrattenimento musicale saranno Maria Bongiovanni, Margherita Leone, Marco Pagano, Anna Chiara Toselli (tutti al pianoforte) e Guido Muratore (violoncello). Interverrà anche il presidente del Consiglio comunale di Bra Fabio Bailo, delegato alla Cultura.

La mostra sarà visitabile a ingresso gratuito fino al 26 marzo con il seguente orario: il lunedì, giovedì e venerdì in orario 9-12,30 e 15-18, il sabato e la domenica dalle 9 alle 12. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Turistico della Città di Bra telefono: 0172.430185, posta: turismo@comune.bra.cn.it. (rb)

 

LA PALA D’ALTARE DI UGO DA CARPI AL MUSEO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino segnala l’esposizione, dal 25 febbraio al 16 maggio 2023, al Museo della Basilica di San Pietro in Vaticano, della pala d’altare di Ugo da Carpi con la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli apostoli Pietro e Paolo. La mostra, presentata in anteprima dalla Fondazione Torino Musei, dal 16 giugno al 29 agosto 2022, a Palazzo Madama Torino in una più ampia edizione, a cura del dott. Pietro Zander, è visibile al pubblico negli spazi espositivi della Sagrestia Vaticana ogni giorno negli orari di apertura della Basilica. Accanto alla pala cinquecentesca viene esposta una “copia di studio” a grandezza naturale dove sono stati riproposti i perduti colori e i chiaroscuri originali. Una copia “eloquente”, realizzata con il sostegno della Fondazione Torino Musei, dalla prof.ssa Lorenza D’Alessandro per l’esposizione di Torino e condivisa con la Papale Basilica di San Pietro in occasione di questa mostra. Dal Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama provengono anche i pannelli della mostra che descrivono la pala d’altare del Volto Santo e ne raccontano la storia, la tecnica d’esecuzione, lo stato di conservazione e le importanti indagini diagnostiche realizzate in sinergia con i Laboratori di Ricerche Scientifiche dei Musei Vaticani.

 

TORINO E L’ARTE INFORMALE – OMAGGIO A MICHEL TAPIÈ

Torino, 1 – 20 marzo 2023

Il 1 marzo 2023 presso la sede della Sant’Agostino Casa d’Aste, in corso Alessandro Tassoni 56 a Torino, verrà inaugurata la mostra “Torino e l’arte informale: un omaggio a Michel Tapiè”. L’idea è nata per celebrare gli anni in cui Torino, grazie a Michel Tapiè, era uno dei uno dei centri mondiali dell’Arte Informale. L’esposizione si terrà dal 1 al 20 marzo 2023. Il programma prevede l’inaugurazione il 1 marzo dedicata ai collezionisti e alla stampa con un incontro alle ore 18 in cui Francesco Poli, Paolo Repetto e Paolo Turati, moderati da Vanessa Carioggia, dialogheranno sull’Arte Informale a Torino. La mostra vuole omaggiare il ruolo di Michel Tapié, che ha influenzato un’intera stagione del collezionismo torinese. Il critico francese approda a Torino nel 1956, grazie ai rapporti con Franco Assetto e Franco Garelli, e sceglie di restare nel capoluogo piemontese per promuovere l’Arte Informale. Nonostante in quegli anni Torino vivesse una situazione di chiusura, c’erano degli elementi che sicuramente facevano di Torino la città adatta alla realizzazione dell’obiettivo di Tapiè. Basti pensare alle mostre del M.A.C., alla rassegna espositiva “Italia-Francia” organizzata da Luigi Carluccio, al ruolo delle gallerie quali La Galatea di Tazzoli e La Bussola di Carluccio. Il lavoro di Tapiè interessa ad Antonio Carena, Pinot Gallizio, Luigi Spazzapan. Ma è la figura di Luciano Pistoi ad assumere un’importanza notevole. La Galleria Notizie, fondata da Pistoi nel 1958, grazie alla collaborazione con Tapiè porta l’arte informale a trovare fortuna sicura a Torino. Per Pistoi l’arrivo di Tapiè è importante perché indirizza il suo interesse verso l’Informale Internazionale, mentre per Tapiè Pistoi è importante per intervenire nell’ambito torinese. Tapiè nel 1959 e nel 1962 organizza due grandi mostre, la prima “Arte Nuova” a Palazzo Graneri grazie al Presidente del Circolo degli Artisti Pinin Farina, e la seconda “Strutture e Stile” alla Galleria Civica d’Arte Moderna: un resoconto dell’Informale dalle origini e aggiornato su quanto accadeva in Europa, in America e in Giappone. Nel 1960 invece fonda l’ICAR (International Center of Aestethic Research). Senza dubbio questi eventi sono occasioni importanti per aggiornare il gusto di artisti e collezionisti, ma anche per attirare l’attenzione europea nei confronti del capoluogo piemontese.

 ARTISTI ESPOSTI:

Toshio ARAI, Pierre ALECHINSKY, Norman BLUHM, Antonio CARENA, Arturo CARMASSI; Sandro CHERCHI, Lucio FONTANA, Albino GALVANO, Franco Garelli, Oton GLIHA, Ezio GRIBAUDO, Toshimitsu IMAI, Asger JORN, Hans HARTUNG, Jean-Jacques LAUQUIN, Georges MATHIEU, Mario MERZ, Giò MINOLA, Mattia MORENI, Ennio MORLOTTI,  Carol RAMA, Piero RUGGERI, Sergio SARONI, Giacomo SOFFIANTINO, Luigi SPAZZAPAN, Takashi SUZUKI, Antoni TAPIES, Emilio VEDOVA.

Informazioni utili:

Torino e l’arte informale, 1 marzo – 20 marzo 2023, dalle ore 9.30 alle 12.30- dalle 14.30 alle 18.30. Lunedì mattina, sabato pomeriggio e domenica chiuso.

Inaugurazione Mercoledì 1 marzo 2023 dalle ore 17 alle ore 20

 

UN BRINDISI AD ARTE – LUNEDÌ 27 FEBBRAIO A BINARIA

Lunedì 27 febbraio in via Sestriere 34 alle ore 18:30 a Binaria Torino si svolgerà l’evento di restituzione del progetto Diritti all’Arte, diventa un artivista! selezionato da Banca Etica per il Bando Impatto2022. Le 42 opere donate dagli artisti per sostenere il crowdfunding saranno esposte (con possibilità di prenotarne una) in concomitanza con il terzo anno di Arte Binaria e il  settimo compleanno di Binaria centro commensale. Il progetto, realizzato da Binaria in collaborazione con l’associazione Ponte per l’Arte porterà, lungo tutto il 2023 nello spazio espositivo di Binaria, mostre di giovani artisti provenienti da Paesi dove la libertà di espressione è fortemente ristretta o negata, dall’Iran alla costa d’Avorio, all’Armenia. In dialogo con loro, le opere e gli interventi di artisti italiani coinvolti nel progetto.

 

ALMESE. MOSTRA “RISVEGLI”

Inaugurazione sabato 4 marzo ore 17.00 – Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa

Al Ricetto per l’Arte, tanti gli eventi per questo nuovo anno, mostre, presentazioni di libri, estemporanee, premi di pittura, musica, tango e tanto altro. L’Agorà lancia una “call” rivolta ai giovani artisti della Valsusa e dei territori limitrofi con il progetto “La fucina di giovani

talenti”. A tale proposito la prima esposizione, che si inaugura il 4 marzo 2023, mese dedicato alla figura femminile, vede protagoniste tre giovani donne: Alessandra Starvaggi di Almese, Arianna Guglielminotti di Condove e Carmen Assanti di Almese che porteranno i visitatori in un mondo onirico, dove i colori degli acquerelli, la pittura e il disegno diventano strumento di comunicazione e di relazione in un percorso emozionale.

La mostra in occasione dell’8 marzo sarà aperta dalle 17.00 alle 20.00 con un aperitivo condiviso. I giovani artisti e le giovani artiste che vogliono partecipare a “ La Fucina dei giovani talenti” possono scrivere una mail a cumale.ass@mail.com con un breve curriculum vitae. “

 

REM- RAPID EXHIBITION MOVEMENT: 8 MARZO E FEMMINISMO

Residenza artistica in occasione della festa della donna con l’artista Valentina Bongiovanni dal 4 all’11 marzo 2023

Vernissage sabato 4 marzo dalle 18.30 alle 21.00, presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino.   A cura di Francesca Nigra, Edoardo Di Mauro. Allestimento Alberto Garino. Degustazione vini a cura di Stuzzivino

DONNA, VITA, LIBERTA’

Talk con l’artista venezuelana Elizeth Rodriguez e l’artista Valentina Bongiovanni

L’11 marzo 2023 per la Giornata mondiale contro il Razzismo (21 marzo) dalle ore 18:00 alle 21:00, durante il finissage della mostra dell’artista  Valentina Bongiovanni, si svolgerà il Talk con l’artista venezuelana Elizeth Rodriguez e con l’artista Valentina Bongiovanni alla Galleria del Mau in via Rocciamelone 7/c a Torino.