PIEMONTE x CURIOSI. Guglia Beccaria in piazza Statuto, Torino: i due triangoli della magia
Gli appassionati di esoterismo conosceranno sicuramente la famosa piazza Statuto di Torino, ma pochi conoscono la storia della Guglia Beccaria…
Nascosta tra gli alberi in un piccolo giardino a pochi passi da Piazza Statuto si trova la Guglia Beccaria. Questo obelisco prende il nome dal geofisico e matematico Giovanni Battista Beccaria che, sfidando le imprecisioni del tempo, calcolò il Gradus Tautinensis per quattordici anni. Tale punto geodetico si trova su cui sorgono l’obelisco e il suo gemello a Rivoli (nella rotonda di Corso Susa, foto n°2).
Il calcolo di Beccaria è incredibilmente preciso, poiché l’obelisco si trova a soli 30° di scarto dal 45esimo parallelo Nord che passa per Torino. Sebbene i marmi posati per segnare i punti siano stati sepolti dalla vegetazione e quindi dimenticati, il generale francese Sanson li ha rivendicati nel 1808. Dopo aver individuato la loro posizione, Napoleone ha fatto innalzare i due obelischi in marmo bianco con la stessa incisione esatta dei punti originali, trasmettendo ai posteri il lavoro meticoloso di Beccaria.
Un preciso punto di confine
L’obelisco ha una forma piramidale e sulla sua cima presenta un astrolabio in bronzo realizzato da Lorenzo Lombardi. Secondo la leggenda, l’obelisco è il vertice di una magia bianca che collega Torino, Lione e Praga. Tuttavia, ci sarebbe anche una connessione con la magia nera, che unisce il capoluogo piemontese a Londra e San Francisco. La punta dell’astrolabio indica il 45esimo parallelo e anche il vertice esatto del triangolo nefasto.
Se vi trovate davanti alla guglia Beccaria, potete affermare con certezza di essere esattamente a metà strada tra l’equatore e il Polo Nord, a una distanza equidistante di 5.000 km! La guglia non è molto conosciuta, poiché si trova in una piazzetta difficile da raggiungere, nonostante ci siano fermate di autobus nelle vicinanze tra Piazza Statuto e Via San Martino. Inoltre, la zona è molto buia, indipendentemente dalla presenza del sole.
Ilaria Rosella Pagliaro