ALLEGRO MOLTO a cura di EDOARDO FERRATI

Chieri (To) -SANTA CATERINA E MONACHE COMPOSITRICI –

Io Caterina (vita di Santa Caterina da Siena) domenica scorsa ha avviato “Quattro Stagioni Musicali” la rassegna classica che si svilupperà fino alla conclusione dell’anno. Un’iniziativa che coinvolge le associazioni musicali che da lungo sono attive a Chieri;

Accademia dei Solinghi, Orchestra Musica Manens e Circolo Cameristico Piemontese. E’ il caso di esclamare finalmente! Da tempo chi scrive auspicava tale traguardo che ora si concretizza con l’obiettivo principale  di razionalizzare la proposta musicale. L’iniziativa si snoderà in tempi lunghi ed ha anche  dichiarato la volontà di  attrarre nuovo pubblico. La prima sezione “Primavera Classica” avrà luogo dal 27 aprile al 23 maggio.

Lo spettacolo, se vogliamo definirlo in modo un po’ improprio, Io Caterina ha aperto la rassegna: testo e regia di Angelo Manzotti. Occasione per gettare un doppio sguardo sul ruolo dei monasteri medievali, vero centri di potere economico e politico e sulla musica medievale, Un ‘epoca che copre un millennio (secolo V° d.C.- secolo XV°). Nel Medioevo la musica ricoprì un ruolo di fondamentale importanza sia in campo religioso e liturgico. Essa era considerata in stretta connessione con la matematica e l’astronomia convivono, si  pensava che ci fosse una corrispondenza tra i suoni e il moto dei pianeti nello spazio.  Nella prima fase del Medioevo, percorso da guerre, epidemie e distruzioni, è sola la Chiesa a godere di una relativa tranquillità e ad essa toccò il compito di  salvare tutto quello che vi era di culturalmente valido. Nelle biblioteche dei monasteri fiorirono e tramandarono gli studi e le pratiche religiose accanto alle conoscenze scientifiche e artistiche. La musica medievale  non aveva il ruolo che noi moderni le attribuiamo: in buona pare era “musica di vita”. Quindi la musica e il canto occuparono una posizione capillare nella spiritualità e nel rituale monastico.

Io Caterina si sviluppa in otto quadri: Caterina, Una madre e una confessione, La trance, Lettera al Papa, Il processo, Stigmate, Dinnanzi al Papa, Fallimento e nuova vita. Otto momenti della mistica Caterina.  Qualche rapido cenno su questa Santa (1347-1380). Canonizzata  da papa Pio II° nel 1461, patrona d’Italia, dottore della chiesa, patrona d’Italia con San Francesco d’Assisi e co-patrona d’Europa. Entrata nelle Terziarie Domenicane, note a Siena con il nome di “Mantellate”, all’’età di sedici anni, visse i primi anni in convento praticamente isolata dalle consorelle, Analfabeta non comprendeva il latino, salvo il Padre Nostro e l’Ave. Donna fuori dagli schemi tradizionali, spesso accusata di protagonismo, che non competevano a una donna per di più popolana e non colta. Ricevette le stigmate, secondo la tradizione, a Pisa (1375) Iniziò una corrispondenza con papa Gregorio XI°. Dopo il conflitto tra Firenze e la Santa Sede, giunse ad Avignone per convincere Gregorio X°° a rientrare a Roma che scomparirà poco dopo Sono state proposi lavori di quattro monache compositrici  Claudia Sossa, Isabella Leonarda (la più nota), Margherita Cozzolani e Maria Peruchona. Di quest’ultima  di grande suggestione il brano “O quam dulce”caratterizzato da contrasti in metro. Hanno completato la parte musicale brani di Pachelbel, Montevrdi , Campra e il canto gregoriano “Salve Regina”.

Persuasiva la prestazione degli attori a partire dall’intensa Caterina di Daniela Folzani,  l’apatica Lopa  (madre di Caterina) di Elisa Girelli, senza enfasi il padre Raimondo di Capua (confessore della santa)  di Maurizio Revezzoni, il frate Elia da Tolosa di Otello Bellamolli e l’imponente Gregorio XI° di Giancarlo Gambolo. Costumi firmati d Gianpaolo Tirelli. Interventi vocali di  Angelo Manzotti (controtenore) che, nonostante una lunga carriera internazionale, è ancora in grado di reggere  eroicamente i fiati ed Elena  Bertuzzi (soprano) dalla calibrata emissione vocale che dialoga in equilibrio  sonoro con gli strumenti.. Sempre illuminato da musicalità e da non comune esperienza l’Ensemble dell’Accademia dei Solinghi: Paola Nervi, Francesco Bergamini (violini), Alessandro Peiretti (violoncello) e Rita Peiretti (maestro all’organo).

Una buona presenza di pubblico che ha tributato prolungati applausi. Se il sole si vede dal mattino….