CHIERI- Sestetto d’archi di lusso

Il Cottolengo Hospice non svolge solo assistenza ai malati terminali, ma anche cultura, aprendosi così ai cittadini chieresi. Quindi non solo un ruolo sanitario, ma luogo aperto e in dialogo con la comunità esterna. Domenica scorsa nella cappella dell’Hospice prima iniziativa con un concerto di elevato livello interpretativo con protagonisti 6 musicisti, provenienti dalle file dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, compagine di rango internazionale.

In programma due autori quali Aleksandr Borodin e Nicolai Rimskij Korsakov, membri del cosiddetto “Gruppo dei Cinque” di cui fecero parte con Cezar Cuj, Modest Musorgskij, e Mikhail Balakirev, Nato a San Pietroburgo nel 1856, chiamato in russo “Magucaya kucka” (“Mucchietto possente”), racsoglieva musicisti non professionisti che avevano intrapreso carriere diverse, ma che furono ispiratori di molti musicisti russi della generazione successiva come Prokof’ev, Stravinskij, Sostakovic. Osteggiato dai circoli accademici i e dai Conservatori con in testa Cajkovskij. Questi ragazzi, compresi tra i diciotto e i ventotto anni, tutti dilettanti e autodidatti di livello in campo musicale, intrapresero strade diverse. E’ il caso di Aleksandr Borodin, chimico, di cui è stato proposto il Sestetto in re minore, risale al soggiorno tedesco di Heidelberg (1860-61) impegnato in ricerche dopo la laurea. Il brano è pervenuto in forma di manoscritto, rimase dimenticato fino alla seconda metà del secolo scorso quando venne edito. Nell’Allegro si può  riconoscere lo schema della forma sonata dove gli strumenti entrano uno dopo l’altro trasponendo il tema principale. Il violoncello esegue un tema diverso che prende spunto dal folclore russo. Il secondo movimento (Andante) Si basa su una melodia popolare russa eseguita più volte con variazioni e trasposizioni.

Ufficiale di marina è Nicolai Rimskij Korsakov con il Sestetto in re minore (1878) scritto per un concorso della Società Musicale Russa: non ricevette il primo premio ma una menzione d’onore come opera “giovanile allegra e accattivante”. Il compositore l’accantonò e la partitura venne obliata e pubblicata solo nel 1912, quattro anni dopo la morte dell’autore .Strutturato in cinque movimenti : l’iniziale Allegro vivace propone un tema piacevole contrastato da una seconda idea tematica. I due soggetti sono sviluppati in  contrappunto poi, dopo la ricapitolazione , ritorna  il primo soggetto ancora più elaborato nella direzione di una breve coda conclusiva. Complesso il Rondò ( (Allegretto grazioso) una fuga a sei voci; segue  uno Scherzo in tempo di saltarello, danza tipica dell’Italia centrale. L’Andante  è l’unico movimento lento fondato su un tema assai espressivo enunciato da un assolo di violoncello. La musica si dipana in modo lento tra contro melodie e abbellimenti. L’Allegro molto finale rimbalza da uno strumento all’altro, poi viene riproposto all’unisono con il  contrasto di brevi episodi leggermente più lenti.

Al centro del concerto il Sestetto  che apre l’ultima opera “Capriccio” di Richard Strauss (Monaco, 28 ottobre 1944), denominata “conversazione in musica” il cui tema può essere così sintetizzato: “Cosa è più importante la musica o la poesia?”. La storia di una contessa combattuta tra due pretendenti Olivier (poeta) e Flamand  (compositore). Il preludio con cui si apre l’opera è una delicatissima pagina che formalmente è un Andante dalla struttura tripartita con una piccola sezione centrale di carattere contrastato e impetuoso che accompagna conferendole un carattere salottiero e intimistico.

Il Sestetto “Espero”: Tiziana Luzzani, Roberta Catermuolo (violini), , Riccardo Fergulia, Lizabeta Soppi (viole), Riccardo Freguglia, Amedeo Fenoglio (violoncelli) si è mostrato autorevole per flessibilità ritmic e finezza timbrica, non disgiunte da espressione incisiva. Un ensemble che dialoga alla pari senza inibire le singole personalità. . Capienza al limite dei posti disponibili. Applausi insistenti gratificati dalla replica  dell’ultimo movimento del Sestetto di Rimskij Korsakov. Un’iniziativa dalla forte valenza sociale a cui auspichiamo  la realizzazione di altre iniziative. Il concerto verrà replicato domenica 26 aprile a Roma presso la Cappella Palatina del Quirinale e verrà trasmesso in diretta (ore 11,50) su Radio3 e attraverso i collegamenti Euroradio di molti paesi europei.

EDOARDO FERRATI