Da Costigliole a Verona: premiata Mariuccia Borio per i suoi 35 anni nelle Donne del Vino

Mariuccia Borio (ultima a dx) con le altre premiate

Le Donne del Vino festeggiano i loro primi 35 anni di attività. Durante la cena di gala di fine Vinitaly (il salone del vino a Verona), sono state premiate sei socie che hanno fatto crescere l’Associazione. Riconoscimento alla costigliolese Mariuccia Borio, produttrice di Cascina Castlèt per i suoi 45 anni di impegno nel mondo del vino e per la lunga militanza nell’Associazione nazionale. Fondata a Firenze nel 1988 da una ventina di socie per promuovere la conoscenza, la cultura del vino e il ruolo della donna nell’imprenditoria italiana, a tutt’oggi conta quasi 2000 iscritte. E’ stato consegnato un gioiello creato del maestro orafo Gerarado Sacco. La storia di imprenditrice vitivinicola inizia nel 1970, quando alla morte del padre ha ereditato parte di Cascina Castlèt, circa 5 ettari, in totale erano 20 ettari che il nonno aveva diviso tra i 4 figli maschi. Per lei, figlia unica, non c’era altra soluzione. Oggi coltiva oltre trenta ettari di vigna sulle colline della Barbera a Costigliole. È tra le socie fondatrici delle Donne del Vino, è stata per nove anni delegata del Piemonte, rendendo corale e attiva la partecipazione delle Donne del Piemonte e ha sostenuto importanti progetti internazionali di solidarietà, come l’acquisto di 50 ettari di foresta amazzonica in Ecuador per evitare il disboscamento. Una donna in vigna e in cantina, che ha ereditato l’azienda dal padre, protagonista assoluta tra le donne del vino del Piemonte. “Un’azienda è prima di tutto un progetto. E un progetto è un sogno che pian piano prende forma, prima sulla carta, poi sulla terra e alla fine, per noi, nel vino. Il nostro progetto parte da due idee semplici: rispettare la natura ed essere al passo con i tempi nella tecnologia. Abbiamo dovuto essere tenaci in certi momenti, solidi e con i piedi per terra in certi altri; abbiamo dovuto investire in terre, in tecnologia, e soprattutto in ricerca, e abbiamo ottenuto Cascina Castlèt. È stata una grande emozione – ha commentato Mariuccia Borio – ringrazio tutte le Donne del Vino.  Sono stati anni intensi, in cui abbiamo lavorato molto, portando la cucina e i vini piemontesi nei più grandi Festival del Cinema: da Venezia a Cannes, a Berlino. Abbiamo scommesso sulla terra, sulla nostra terra, sui vitigni del luogo: Barbera, Moscato, Uvalino, ma anche Cabernet Sauvignon e Chardonnay, quest’ultimo coltivato a Costigliole, fin dalla fine Settecento quando il marchese Filippo Asinari di San Marzano lo piantò per la prima volta. Un tocco di estro sui nomi dei vini, Passum, Policalpo, Avié, Litina, Goj, Ataj e Uceline: tutti racchiudono un piccolo segreto, un racconto, una storia. Chi sceglie una bottiglia di Cascina Castlèt ama le cose belle, le cose buone, le cose che fanno sognare”.  La storia tutta al femminile di Cascina Castlét, premiata per aver fatto crescere l’associazione Donne del vino, racconta delle sue tante scelte, sempre accompagnate da tenacia, intuizioni innovative e rispetto delle tradizioni. Storia di un grande innamoramento per la sua terra.

Alessandra Gallo