CURIOSITA’ NOVARESI 43. ANTICHI MONASTERI DEL CENTRO STORICO

All’interno della cerchia delle sue mura l’antica Novara ospitava numerosi edifici religiosi: chiese ma anche conventi e monasteri. Vogliamo dare qualche notizia almeno su alcuni di questi ultimi.

Il luogo dove sorgeva il Monastero di S. Chiara

Il monastero di Santa Chiara sorgeva vicino al baluardo Quintino Sella. Lungo via Antonelli al civico 2 A, troviamo oggi il call center del Banco Popolare, il Banco occupa in parte gli spazi dell’antico monastero (nella foto). La struttura occupava quasi tutta l’area tra le attuali via Antonelli, via Gaudenzio Ferrari, via Dolores Bello e vicolo Santa Chiara. Fu fondato intorno al 1460 dalla Beata Concordia Tornielli, già clarissa di S. Agnese, che si era qui trasferita con le sorelle Clara (Chiara) e Margherita, tutte tre morte in concetto di santità (come ci ricordano Barlassina e Picconi nel loro libro sugli edifici religiosi novaresi pubblicato nel 1933) e quindi sepolte nella chiesa. Le suore erano Francescane dell’Osservanza. Il monastero era retto dai Frati minori dell’Osservanza, che risiedevano in San Nazzaro alla Costa dalle origini dello stesso al 1626, quando dovettero lasciare chiesa e convento ai Minori della più stretta Osservanza o Riformati. Le monache però rifiutarono per diversi anni di sottomettersi ai Riformati e quindi sotto la giurisdizione del vescovo. Terminata la loro ribellione la disciplina divenne più severa e la chiesa venne migliorata. Nel 1638 poi al Santa Chiara venne unito il monastero di S. Maria Annunziata. Nel 1665 quindi venne inglobata anche la parrocchiale di S. Vittore (o S. Silvestro), assieme alla sacrestia e al cimitero che vi si trovava davanti ed era a lato della strada.

Il monastero di Santa Chiara aveva una bella chiesa ed era molto vasto. Nel 1798 vi si trasferirono anche le suore del monastero di S. Agnese, perché, a seguito dell’invasione francese, dovettero cedere la loro abitazione ai soldati. L’anno successivo, nel giugno 1799, le suore tornarono al loro monastero, ma, con il ritorno delle truppe a Novara, per lo stesso motivo, furono le monache di Santa Chiara a doversi trasferire nel monastero di S. Agnese, dove restarono fino al momento della generale soppressione del 1810. Divenuto proprietà del Municipio e venduto quindi a privati, il complesso venne quasi interamente demolito per la realizzazione di abitazioni private. I resti mortali delle tre beate si trovano ora nella basilica di san Gaudenzio, nella cappella del Crocifisso.

Luogo ove sorgeva il Monastero di S. Maria Annunciata

Alla storia del Santa Chiara si collega quella del monastero di S. Maria Annunciata delle Caselle (suore che vivevano di elemosine ed erano affini all’Ordine degli Umiliati). Le caselle erano le piccole e povere abitazioni che circondavano il monastero e il luogo così denominato si trovava nell’antico sobborgo di Santa Maria, ora chiamato della Bicocca, non lontano dalla Città di quei tempi. Il complesso religioso delle Caselle fu demolito nel 1552 per realizzare il sistema delle fortificazioni novaresi. Le suore si trasferirono quindi vicino al citato monastero di Santa Chiara, all’angolo fra le vie Gaudenzio Ferrari e Antonelli (nella foto). E’ il caso di ricordare che alle suore di S. Maria Annunciata si erano anche riunite nel 1543 le cinque suore di S. Maria Maddalena di Momo. Nel 1577 quindi, dopo la soppressione dell’Ordine degli Umiliati, le suore di S. Maria Annunciata abbracciarono la regola di S. Benedetto. Nel 1638 poi le quattro suore rimaste, anche a causa della loro situazione di povertà (poco era stato loro risarcito per la demolizione dell’antico monastero) chiesero al vescovo Antonio Maria Tornielli di essere unite all’attiguo monastero di S. Chiara, cosa che avvenne il 25 agosto dello stesso 1638.

Un altro monastero del centro storico fu quello di S. Barbara (Suore Agostiniane) nei pressi della piazzetta Tornielli Brusati (fino al 1790 piazza San

Luogo dove sorgeva il Monastero di S. Barbara

Nicola). Le suore si chiamavano anticamente di S. Nicola, perché abitavano presso la chiesa parrocchiale di S. Nicola da Tolentino. Le suore più tardi si trasferirono presso la chiesa di S. Quirico (l’attuale chiesa di S. Pietro al Rosario in piazza Gramsci, già piazza del Rosario) e precisamente nel luogo occupato ora dal Palazzo Tornielli (nella foto) e si chiamarono di S. Barbara. A loro furono unite nel 1575 le Umiliate di Cerano, che a loro volta avevano assorbite nel 1494 quelle di Trecate. Il monastero venne quindi incorporato in quello di S. Agostino nel 1641, con il vescovo Antonio Tornielli.

Enzo De Paoli