ALLEGRO MOLTO  a cura di EDOARDO FERRATI

Torino- DRAMMA PER LA LOTTA DI POTERE NELLA RUSSIA DEL ‘500- La stagione lirica del Teatro Regio propone per la prima volta a Torino l’opera in quattro atti La sposa dello zar di

Valentin Uryupin

Nicolai Rimskij Korsajìkov su libretto di Ilya Tyermenenet (da Levi Meij). La storia è immersa nella cultura russa del Cinquecento con il suo folclore e la sua impronta stilistica che ha il  vertice nella figura dello spietato Ivan il Terribile. Le vicende storiche assumono quindi un ruolo da protagoniste,  iniettandole  nella mente dei sudditi dominati dalla paura e dalla cupidigia. Siamo alle porte di Mosca verso la fine del 1500: lo zar che dominò con la

repressione, è in cerca di una sposa che sceglierà tra le duemila ragazze convocate. Rimskij Korsakov non era gradito ai responsabili del Teatro Imperiale, mentre Cajkovskij era il compositore nazionale che aveva elevato la cultura russa nella direzione di  un linguaggio musicale internazionale. Prese le mosse dall’esempio di Glinka, formando le proprie idee nel cosiddetto “Gruppo dei Cinque”, quindi non poteva ambire a un ruolo di compositore ufficiale. Al tempo della stesura de La sposa dello zar Rimskij Korsakov soffriva di una crisi d’identità, tormentato dal dubbio di comporre con originalità senza compromettere la correttezza formale. Ancora una volta va controcorrente, e decide  di mettere in risalto la propria maestria compositiva in un’opera in cui quintetti e sestetti e altri momenti d’insieme si susseguono senza tralasciare

l’elemento virtuosistico (specie il personaggio di Marfa). La critica non definì l’opera tipicamente russa e né romantica. Oggi la si ritiene  rappresentativa della cultura nazionale soprattutto, grazie al testo di Meij, un dramma pseudostorico  che esalta le tradizioni russe al tempo di Ivan il Terribile e che ben si adattano ad essere musicate.

La trama è quella di un dramma a tinte fosche connotato da frequenti progressioni per caratterizzare i personaggi irreali e fantastici. L’atmosfera romantica si avverte già dall’ouverture dove la ricchezza di temi

lenti s’alterna ad altri solenni, confermando così l’anelito romantico dell’autore senza per questo non obliare la tradizione russa, né sopprimere la  propria originale superiorità ad ogni tentativo  di griglia

schematica, 

Torino, Teatro Regio, mercoledì 26 e venerdì 28 aprile, ore 20.00

Rimskij Korsakov “La sposa dello zae”

Orchestra e coro Teatro Regio direttida VALENTIN URYUPIN, m° coro ANDREA SECCHI

Interpreti principali: Nadine Koutcher (Marfa), Gennadij Bezzubenkov (Sobakin), Echlin Azizov (Grjaznoj),

Segeij Radchenko (Lykov), Ksenja Chuburnova (Ljubasa)

Esecuzione originale in lingua russa e in forma di concerto. Sottotitoli in italiano e inglese.

 

Altri concerti in agenda:

Torino, Conservatorio, stagione Unione Musicale. Mercoledì 26 aprile, ore 20,30 –NING FRENG. Musica di Paganini

Torino, Auditorium “Toscanini” RAI, giovedì 27 (ore 20.30) e venerdì 28 aprile (ore 20.00)- ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE R.A.I. diretta da  ROBERT TREVINO, SOLISTA ANTOINE TARMESTIT (viola).

Musiche di Stravinskij, Schnittke.