PIEMONTE ARTE: SERGIO AGOSTI, FRANCESCO CASORATI, NOVARA, MURLO, MALFATTI, DONNE SABAUDE…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

MUSEO DEL TESSILE DI CHIERI. SERGIO AGOSTI. OFF LOOM | OLTRE IL TELAIO

 12 – 30 maggio 2023. A cura di Silvana NOTA

Venerdì 12 maggio, alle ore 16.00, al Museo del Tessile di Chieri (Sala della Porta del Tessile, via Santa Clara 10), si inaugura la mostra «Sergio Agosti: Off Loom | Oltre il telaio», curata da Silvana Nota e ospitata fino al 30 maggio. Pittore, scultore, incisore, Sergio Agosti (1933-2003) è stato un artista poliedrico e raffinato che nella sua ricerca di matrice concettuale ha sperimentato l’olio e l’encausto, la stratificazione dei cartoni vegetali, il collage anche con l’utilizzo di carte di riso giapponesi, l’acquaforte, la litografia e la calcografia per la realizzazione di libri d’artista, fino ad arrivare ai Mandala creati con pigmenti in polvere e minerali su supporti cartacei. A partire dagli anni Settanta, Sergio Agosti sviluppa un inedito ciclo di lavori nei quali impiega l’elemento tessile, anticipando in Italia le innovative esperienze internazionali collegate al movimento artistico della Fiber Art. Formatosi a Piacenza, Agosti debutta giovanissimo, appena ventiduenne, inaugurando con la sua prima mostra personale un’attività espositiva ininterrotta negli anni a venire soprattutto in Italia ma anche partecipazioni in eventi di respiro internazionale. Nel 1961 si trasferisce a Torino e successivamente a Chieri, dove vivrà fino alla morte, avvenuta nel 2003, e dove nel 1972 riceverà il prestigioso Premio “Navetta d’Oro”. Nell’atelier chierese del Maestro nasce la sua più vasta produzione di opere d’arte. La mostra «Sergio Agosti: Off Loom | Oltre il telaio» vuole essere – a novanta anni dalla nascita e a venti dalla scomparsa – un omaggio ad un pioniere dell’arte tessile attraverso dodici opere facenti parte della Collezione civica Trame d’Autore, a cui si aggiungono alcuni prestiti della famiglia dell’Artista. Scrive la curatrice della mostra, Silvana Nota: «Artista di straordinario rigore e al tempo stesso lieve e lirico nel timbro inconfondibile della sua cifra stilistica, Sergio Agosti è stato un grande sperimentatore che ha percorso senza sosta la via della ricerca come disciplina indispensabile al raggiungimento della simbiosi armonica tra elaborazione poetica e sviluppo segnico-formale. In questa dimensione, dove trovano espressione la scultura, il collage, la calcografia, la serigrafia, le carte giapponesi, i libri d’artista, l’assemblage e la poesia visuale, avviene l’incontro, negli anni Settanta, con l’elemento tessile del quale ne intuisce il potenziale racchiuso nel millenario giacimento di memorie e di bellezza. Inizia così una rilevante produzione di lavori che si distinguono per connotazioni di avanguardia sul versante del movimento internazionale della Fiber Art, che proprio in quegli anni trova una sua precisa identità, e che a Chieri, dove Agosti ha vissuto e avuto il suo studio, troverà a partire dal 1998 un riferimento importante grazie alle Biennali chieresi che hanno visto l’approdo di artisti da tutto il mondo». Nell’atmosfera rarefatta della sala della “Porta del Tessile”, un tempo cappella del convento di Santa Chiara d’impianto quattrocentesco, si possono ammirare eleganti Arazzi non convenzionali, gli Assemblage, i Teatrini, le Pietre cucite, i lavori realizzati con la tela Bandera chierese, sculture e installazioni che sanno catturare l’attenzione per il loro profondo significato, per la bellezza delicata e onirica, e che rappresentano un veicolo importante per parlare al grande pubblico, come agli esperti, delle molteplici possibilità espressive dell’antica tradizione tessile chierese, che Sergio Agosti ha mirabilmente declinato in arte di matrice concettuale.

Inaugurazione: venerdì 12 maggio, ore 16,00 (Ingresso libero)

Ingresso con biglietto: 3 euro (museo + mostra) nei giorni di apertura del Museo del Tessile fino al 30 maggio (sabato 14-18, martedì 10-12)

Gradita la prenotazione: prenotazioni@fmtessilchieri.org

Catalogo a cura di Silvana Nota e Melanie Zefferino

www.fmtessilchieri.org

 

PAVAROLO. OLTRE LO SPECCHIO. FRANCESCO CASORATI

A cura di Olga Gambari

6 maggio-25 giugno 2023

Prende forma dall’opera “Volo su…” di Francesco Casorati – che fa parte di Luci d’Artista di Torino dal 1998, collocata prima in via Garibaldi e poi in via Di Nanni – l’uccello di legno con filo rosso posto sul campanile di Pavarolo, che accoglie i visitatori all’ingresso del borgo collinare.

A dieci anni dalla scomparsa di Francesco Casorati (1934-2013) lo Studio Museo Felice Casorati di Pavarolo, rende omaggio al celebre artista torinese – figlio del grande maestro del Novecento, Felice Casorati – con la mostra “Oltre lo specchio”, a cura di Olga Gambari. Sono state due le giornate inaugurali, a ingresso libero, sabato 6 e domenica 7 maggio, dalle 15,30 alle 19. L’apertura al pubblico prosegue tutte le domeniche, fino al 25 giugno, con orario dalle 15 alle 18,30, a ingresso libero.

L’esposizione a Pavarolo segue le mostre che hanno omaggiato il lavoro di Francesco Casorati nel 2022, tra cui quella organizzata dal Comune di Cervo Ligure nell’Oratorio di Santa Caterina, con testo critico di Marco Vallora, e l’antologica promossa dal Comune di Carmagnola presso Palazzo Lomellini, curata da Elena Pontiggia.

“Nel grande corpus di opere realizzate da Francesco Casorati, ho rintracciato e seguito un fil rouge di influenza surrealista, che si evidenzia particolarmente nel suo periodo finale. Come se, con la maturità avanzata, avesse raggiunto una libertà e una visionarietà che fecero prendere il volo alla sua pittura, smaterializzandone i confini e le definizioni. Come in uno specchio che venga attraversato”, racconta così la mostra la curatrice e critica d’arte, Olga Gambari.

Dal 6 maggio al 25 giugno, a Pavarolo –  Francesco era legatissimo al borgo collinare, residenza estiva della sua famiglia dagli anni Trenta del Novecento – il pubblico potrà ammirare una personale dell’artista, diffusa tra lo Studio Museo Felice Casorati e gli spazi di Emporium Project: Casa Casorati e la Torre Campanaria, con le opere di Francesco Casorati più recenti, che presentano messe in scena, teatrini, stanze dei giochi, scatole magiche e creazioni di origami in carta, sospese a fili, appoggiate a piedistalli. Navi, uccelli, cavallini, insetti, città.

La scelta della curatrice è stata quella di concentrarsi su alcuni nuclei di opere particolarmente simbolici: “Rappresentativi di un’intuitività di natura anche surrealista, certamente non riferibile a una adesione al movimento storico, ma alla condivisione di uno spirito affine che evocava dimensioni fuori dal tempo, legate a profondità oniriche e psicoanalitiche, ad oggetti decontestualizzati e risemantizzati, e spesso perturbanti, al sovvertimento di binomi come sopra/sotto, cielo/mare, realtà/simulacro. D’altronde amava molto René Magritte quanto Alberto Savinio. Casorati era spontaneamente un raffinato, colto artista surrealista, dalla natura cerebrale e controllata, programmatica, con una rarefazione che teneva a freno la briglia sciolta della fantasia in rappresentazioni del silenzio, metafisiche, giocate sulla bidimensionalità, dalla pulsazione meditativa”, sottolinea Gambari.

Francesco Casorati (Torino, 1934-2013), figlio dei pittori Felice Casorati e Daphne Maugham, allestisce nel 1954 la sua prima personale alla Galleria del Sole, a Milano. Espone alla Biennale di Venezia nel 1956 e poi, con una sala personale di grafica, nel 1962. Partecipa nel 1955 alla mostra di “60 maestri del prossimo trentennio” a Prato e al IX premio internazionale Lissone, alla rassegna “Francia Italia” nel 1957, alla Quadriennale romana nel 1959 e nel 1966. Il lavoro dei decenni successivi si manifesta in una lunga serie di mostre personali in gallerie nazionali e internazionali. Sue mostre antologiche sono state allestite a Palazzo Robellini di Acqui Terme nel 1982, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1985, al Battistero di S Pietro ad Asti nel 1991, alla Sala Bolaffi di Torino, a cura della Regione Piemonte, nel 2000, nel Palazzo dei Sette ad Orvieto nel 2003, al Museo civico d’arte contemporanea di Mombercelli nel 2004, a Casa Felicita a Cavatore nel 2010, a Villa Vallero a Rivarolo nel 2011. Dopo la sua morte, avvenuta nel febbraio 2013, l’opera incisoria sarà esposta ad Alessandria presso il Gabinetto delle Stampe antiche e moderne nel 2015 e nel 2016 all’Istituto Centrale per la Grafica a Roma; quella pittorica a Milano, nella galleria Avanguardia Antiquaria, e nel 2022 nell’Oratorio di Santa Caterina a Cervo Ligure, promossa dal Comune, e a Palazzo Lomellini a Carmagnola, con una mostra antologica curata da Elena Pontiggia. Accanto alla pittura, fondamentale è la sua l’attività grafica, calcografica e litografica. Parallelamente all’attività artistica, Francesco Casorati si è dedicato all’insegnamento sia al Liceo artistico di Torino sia all’Accademia Albertina.

Olga Gambari è curatrice indipendente, critica d’arte e giornalista. Collabora con “La Repubblica” e “Il Giornale dell’Arte”. È stata direttrice artistica di “The Others Art Fair”, del festival internazionale di arte indipendente “Nesxt” e direttrice responsabile del progetto editoriale artesera.it. Nel 2021 ha diretto Paratissima. Insegna Storia dell’arte contemporanea e Fenomenologia delle arti contemporanee allo IED-Istituto Europeo di Design. Ha curato mostre e progetti artistici multidisciplinari. È in uscita il romanzo “Il nome segreto” per Miraggi Editore.

La mostra è realizzata dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con l’Archivio Casorati e l’Associazione Plug IN. Con il sostegno del Comune di Pavarolo, dell’Archivio Casorati, della Regione Piemonte.

Lo STUDIO MUSEO FELICE CASORATI  è in via del Rubino 9, a Pavarolo (TO) mentre gli altri spazi espostivi dell’Emporium Project sono lungo via Maestra, CASA CASORATI, in via Maestra 31, e la TORRE CAMPANARIA. La mostra è a ingresso libero e aperta al pubblico tutte le domeniche pomeriggio, dalle 15 alle 18,30 sino a domenica 25 giugno.

Per scuole e gruppi di minimo 12 persone, visite, su appuntamento, anche durante la settimana. Prenotazioni turismo@comune.pavarolo.to.it.  Info:         museocasoratipavarolo@gmail.com / turismo@comune.pavarolo.to.it       www.comune.pavarolo.to.it /www.pavarolo.casorati.net

 

21° PREMIO NAZIONALE ARTE CITTA’ DI NOVARA

Premio Città di Novara, inaugurazione

Lo scorso giovedì 4 maggio, nella mattinata, presso il salone Arengo del Palazzo del Broletto di Novara, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione della ventunesima edizione del Premio Nazionale Città di Novara (nella foto gli organizzatori del Premio). La mostra del Premio sarà inaugurata sabato 10 giugno, alle ore 17,00, presso il Castello Visconteo Sforzesco di Novara. La rassegna continuerà poi fino al 18 giugno, quando, alle ore 17,00, si terrà la premiazione.

L’edizione 2023 del Premio sarà a cura, come di consuetudine, di Vincenzo Scardigno, con la collaborazione di Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara e con il patrocinio di Provincia di Novara ed Agenzia del Turismo Locale di Novara.

Partner tecnici dell’iniziativa sono: Rotary Club Novara San Gaudenzio, Liceo Artistico Musicale e Coreutico “F. Casorati” di Novara, Bottega della Cornice e Tipografia Italgrafica.

Il Premio è rivolto a tutti gli artisti professionisti, pittori, scultori e fotografi, provenienti da qualsiasi paese del mondo. L’iscrizione e la partecipazione se si sarà selezionati alla mostra dei finalisti è aperta a tutti, senza limiti di età ed è gratuita.

Due sono le mostre proposte nelle prestigiose sale del Castello Visconteo Sforzesco di Novara: la mostra degli artisti invitati, scelti tra i vincitori e tra coloro che si sono particolarmente distinti nelle scorse edizioni e la mostra degli artisti finalisti di questa nuova ventunesima edizione che saranno selezionati da un apposito comitato scientifico. Contributi critici di: Giovanni Cordero, Federica Mingozzi e Marco Tagliafierro.

A corollario di queste mostre: incontri, performance ed eventi. Tra questi, oltre ad un evento coreutico-musicale (musica e danza che accompagnano l’arte) a cura dei ragazzi del Liceo “F. Casorati”, ricordiamo “Incontro con l’Arte” per l’assegnazione del riconoscimento alla carriera artistica ad un personaggio di spicco nel panorama culturale. In questa ventunesima edizione del premio, su segnalazione del curatore Vincenzo Scardigno, il riconoscimento del Comune di Novara alla carriera artistica sarà assegnato ad Enrica Borghi (artista) e Giorgio Verzotti (critico d’arte). La sede della premiazione saranno le Sale Nobili del Castello sabato 10 giugno, alle ore 17,00, giorno ed ora in cui si terrà l’inaugurazione dello stesso Premio.

Opera di Michele Viana

E’ certamente opportuno dare su di loro qualche notizia in merito a vita ed opere. Il critico Giorgio Verzotti, nato a Boca (Novara) il 28 settembre 1953, si è laureato nel 1977 in Storia della Critica d’Arte con una tesi sulla Body Art, presso l’Università degli studi di Milano. Dal 1991 al 2001 è stato curatore (dal 1999 curatore capo) del Castello di Rivoli –Museo d’Arte Contemporanea. Per lo stesso Museo di Rivoli ha curato o collaborato per moltissime mostre. Dal 2002 al 2005 è stato curatore del MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto per il quale ha egualmente curato o realizzato molte rassegne. Ha inoltre organizzato innumerevoli esposizioni anche al di fuori del Castello di Rivoli e del MART. Ha infine collaborato e collabora con diverse famose riviste d’arte contemporanea. Ha co-curato anche la XIV Quadriennale nel 2005. Dal giugno 2012 al gennaio 2016 è stato Direttore Artistico, insieme a Claudio Spadoni, di Arte Fiera Bologna.

L’artista Enrica Borghi, nata a Premosello Chiovenda (Verbano Cusio Ossola) nel 1966, vive e lavora sulle sponde del lago d’Orta (Novara). Nel 1990 si è laureata presso l’Accademia Belle Arti di Brera (Milano). Nel 2008 è stata selezionata per il Phd “The Planetary Collegium”, M-node con l’Università di Plymouth e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Dal 2005 a oggi è Presidente, fondatrice e responsabile del coordinamento dell’Associazione Culturale Asilo Bianco con sede ad Ameno (Novara). Numerose le sue mostre personali in Italia ed all’estero presso Gallerie e Musei.

La premiazione degli artisti vincitori del Premio Città di Novara 2023 si terrà domenica 18 giugno, alle ore 17,00, giorno in cui si terrà il “Finissage” dello stesso Premio e si concluderanno le due mostre citate. Gli artisti vincitori saranno premiati con il simbolico trofeo “Arte Premia Arte”, che, per la presente edizione, sarà la Cupola di Novara dipinta dall’artista Michele Viana. Viana ha recentemente proposto una sua interessante selezione antologica di opere nel salone “Barbara”, al piano terra del prestigioso Palazzo del Broletto di Novara. Egli, dopo un’esperienza figurativa, ha conosciuto ed utilizzato anche il linguaggio espressionista e astratto-informale, approdando infine ad un personale stile, che armonizza sapientemente tutte le suggestioni che hanno caratterizzato il suo percorso, come avviene con la “Cupola di Novara”.

Questa, come si è detto, sarà il trofeo con cui saranno premiati i vincitori del 21° Premio Città di Novara (nella foto un dipinto di Viana con la caratteristica Cupola).

Enzo De Paoli

 

GLI APPUNTI DI FRANCESCO MURLO A COLLEGNO

Alla Sala delle Arti di Collegno il pittore Francesco Murlo espone, sino al 28 maggio, una serie di “Appunti di viaggio”, che raccontano del suo incontro con la natura e un paesaggio risolto con un clima di intima poesia. La mostra è stata realizzata dalla Città di Collegno, in collaborazione con il Circolo degli Artisti di Torino, e il patrocinio della Regione Piemonte.

Un possente, nodoso, secolare ulivo campeggia imponente nelle opere di Francesco Murlo che rinnovano l’incontro con il pubblico, in una sorta di suggestivo, rievocante, personalissimo viaggio fra vita e ambiente. E, così, l’areo volo dei gabbiani sul mare suggerisce singolari approdi con la natura, con l’incessante susseguirsi e inseguirsi delle onde, con un mondo di impressioni che rivela gli aspetti di un’esperienza artistica scandita dall’attenta adesione a una realtà piacevolmente ripresa e dipinta secondo una misurata resa d’insieme, dalla quale emergono i versi del poeta Alfonso Gatto: “Pure, lungo la vita fu alla sera/ di sguardi ad ogni casa, e oltre al cielo…”(“Amore della vita”, da “La storia delle vittime”, Arnoldo Mondadori Editore, 1966).

Oltre al cielo prende forma il lento fluire dei paesaggi che concorrono a delineare il particolare rilievo dato alle vedute piemontesi, per poi sottolineare la meditata interpretazione di una Toscana rivisitata, dell’inverno sanremese e delle “Radici profonde” di un discorso intimamente legato alla natia terra pugliese. La visione e lettura della natura si traduce in una sequenza di emozioni che esprimono, quadro dopo quadro, il fascino di un serpeggiante sentiero che si snoda all’interno del bosco o, ancora, di un ponticello sospeso sulle fredde acque di un ruscello montano. La grafica del catalogo, curata da Corrado Alderucci, mette in evidenza il costante impegno di Murlo, che si è formato ai corsi di Giuseppe Grosso, tenuti nei laboratori dell’Associazione Culturale “Gli Argonauti” di Collegno. Un percorso, quindi, che ora trova nuove occasioni e riferimenti per parlare di un naturalismo permeato da sottili momenti lirici, di una pittura segnata da prati rasserenanti e di un raggio di luce che penetra fra rami e foglie e acque che richiamano “Passato e presente”, “Confini violati” e “Sfumature d’autunno”.

Ogni pagina dipinta offre una testimonianza della ricerca tradizionalmente figurativa di Murlo, che racconta di soggiorni in una borgata di Lemie nelle Valli di Lanzo, tra la Valle di Viù e Vallorsera, di albe rosseggianti e notturni silenzi, di rocce e cespugli di una verdeggiante primavera, mentre ripercorre radure, colline, stagioni ricche di antiche storie e impercettibili sensazioni.

 

                                       Angelo Mistrangelo

 

COLLEGNO. GABRIELLA MALFATTI. PENNELLATE, CAVALCATE E SCHIRIBIZZI

 

FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO. THE BUTTERFLY AFFECT

Artiste: Patricia Domínguez, Sharona Franklin, Ja’Tovia Gary, Lungiswa Gqunta, Sebastiano Impellizzeri, Isaac Julien, Kapwani Kiwanga, Jumana Manna, Jota Mombaça, Zoe Williams, Rachel Youn.

A cura di Irene Calderoni e Bernardo Follini

11 maggio – 15 ottobre 2023

Inaugurazione: 11 maggio, h. 19

L’11 maggio 2023 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo inaugura la mostra collettiva The Butterfly Affect (l’affetto farfalla), un percorso espositivo articolato attraverso le opere di undici artistə internazionali, dalla scultura all’installazione, dalla pittura al video.

«Può il battito delle ali di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in Texas?» si chiedeva nel 1972 il matematico e meteorologo Edward Norton Lorenz. La teoria, nota come “Butterfly Effect” (effetto farfalla), poggia sulla convinzione che qualsiasi azione, anche se apparentemente insignificante, può avere conseguenze estreme in differenti coordinate spazio-temporali.

A cinquant’anni dall’ipotesi di Lorenz, in un contesto costellato dagli effetti nocivi delle azioni sul nostro ecosistema, la mostra intende registrare approcci artistici che incrociano la responsabilità connessa all’agency individuale a processi collettivi di cura, piacere ed ecologia. The Butterfly Affect presenta la sfera dell’affettività interspecie come modalità con cui immaginare nuovi paradigmi di coesistenza sociale ed ambientale, allontanandosi dalle prescrizioni del dominio estrattivo. Lə artistə attraversano le scienze naturali, con un particolare interesse alla botanica, come terreni di conflitto governati da dinamiche di sfruttamento e di oppressione. In mostra sono discusse le modalità con cui lo spazio naturale è costruito fisicamente e normato giuridicamente, e come ne è regolamentato l’accesso. A partire dai saperi erboristici sono esplorati i temi della vulnerabilità e della salute, facendo emergere i processi di medicalizzazione del corpo e di stigmatizzazione della malattia. L’affetto e le relazioni sono espanse in un’ottica transumana che sfuma i confini tra corpi sessuali e corpi vegetali. Infine, la distruzione ecologica è letta in connessione al trauma inciso sui corpi delle differenti comunità, permettendo allə artistə di immaginare spazi per nuove pratiche di guarigione collettiva.

Jumana Manna (1987, Princeton, USA) indaga l’impatto sociale ed economico delle leggi sulla protezione della natura del governo israeliano sulla popolazione palestinese, mentre Lungiswa Gqunta (1990, Gqeberha, South Africa) decostruisce le eredità patriarcali e coloniali che regolano l’accesso e la proprietà della terra. Kapwani Kiwanga (1978, Hamilton, Canada) affronta le asimmetrie del potere a partire dal giardino all’inglese e dalle tecnologie botaniche di epoca vittoriana. Ja’Tovia Gary (1984, Dallas, USA) si focalizza su un noto giardino, quello di Claude Monet a Giverny, per riflettere sulle violente politiche della rappresentazione del corpo nero.

Sharona Franklin (1987, Canada) esplora la relazione tra biologia, farmacologia e interdipendenza sociale dalla prospettiva di un attivismo disabile e bioetico. Isaac Julien (1960, Londra, UK) riattiva la storia di cura e rinascita di Prospect Cottage a Dungeness, celebre rifugio in cui si ritirò Derek Jarman, dopo la diagnosi di positività al virus HIV.

Sebastiano Impellizzeri (1987, Catania) dipinge mappe di complessa decodifica, che contengono le coordinate spaziali ed emotive di aree di cruising, pratica di incontro sessuale tra sconosciutə all’aperto. Zoe Williams (1983, Salisbury, UK) manipola la ceramica per costruire forme ibride in cui cura, vanità e precarietà proiettano l’erotica in una dimensione transumana. Rachel Youn (1994, Abington, USA) costruisce installazioni impiegando piante artificiali e macchine per i massaggi, producendo un immaginario ironico e grottesco di cura, piacere e intimità.

Patricia Domínguez (1984, Santiago, Cile) affronta l’angoscia climatica e le dinamiche estrattiviste impiegando conoscenze etnobotaniche e interrogando la nozione di benessere all’interno del processo di digitalizzazione delle vite. Jota Mombaça (1991, Natal, Brasile) osserva l’innalzamento marino e la crisi ambientale alla luce delle odierne discriminazioni di genere, classe e razza, presentando un’installazione prodotta originariamente per la sua performance “in the the tired watering”, avvenuta sull’Isola di San Giacomo a Venezia, nuova sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino

Orari: Giovedì 20-23, da venerdì a domenica 12-19

 

 

“L’ANIMA E IL VOLTO”: IL GENIO DI LEONARDO DA VINCI ARRIVA A CUNEO

Dal 12 maggio al 17 settembre, a Palazzo Samone, una mostra interattiva e multisensoriale dedicata a Leonardo da Vinci. Tra le opere esposte anche la celebre “Tavola Lucana”.

Un genio universalmente riconosciuto per le proprie invenzioni e per l’efficacia delle proprie opere artistiche, ma i cui tratti somatici affogano ancora oggi nel regno dell’incertezza. Da qui, allora, la volontà e l’ambizione di provare a fare chiarezza sulla fisionomia di Leonardo Da Vinci attraverso un percorso innovativo che metta a confronto i cinque maggiori ritratti del maestro toscano (il Profilo del Melzi alla Royal Library di Windsor, l’Autoritratto a sanguigna alla Biblioteca Reale di Torino, il Platone ne La Scuola di Atene di Raffaello in Vaticano e il celebre Ritratto di Leonardo agli Uffizi ricavato dalla Tavola Lucana), comparandone i dettagli e lo stile. Eccola, in breve, la filosofia della mostra “L’anima e il volto. I segreti dei ritratti di Leonardo da Vinci” che dal 12 maggio al 17 settembre impreziosirà gli spazi settecenteschi di Palazzo Samone a Cuneo.

Un tuffo nel Rinascimento italiano grazie a tecnologie immersive che condurranno il visitatore alla scoperta della bottega di Leonardo e delle sue opere con proiezioni, tavoli interattivi, ricostruzioni tridimensionali e olografiche. Un’esposizione emozionale che renderà tangibili capolavori universali come il San Girolamo, l’Adorazione dei Magi, la Dama con l’Ermellino, la Belle Ferronière, il Salvator Mundi, la Gioconda e il Codice sul volo degli uccelli, ma che offrirà parimenti spunti di riflessione e suggestione grazie alla presenza della Tavola Lucana, conosciuta anche come Ritratto di Acerenza.

 

ELENA, CLOTILDE E LETIZIA. RITRATTI QUOTIDIANI DI TRE DONNE SABAUDE

Castello di Moncalieri, 6 maggio – 18 giugno 2023

Nella mattina di sabato 6 maggio, al Castello di Moncalieri si è svolta l’inaugurazione della mostra Elena, Clotilde e Letizia. Ritratti quotidiani di tre donne sabaude. Allestita negli appartamenti che furono delle principesse Maria Clotilde e Maria Letizia, l’esposizione è curata dallo studioso Pierangelo Calvo, socio fondatore dell’Associazione “Amici del Passato”, ed è organizzata in collaborazione con l’Associazione Internazionale Regina Elena OdV, insieme al Museo storico fotografico di Isola d’Asti, che conserva la collezione privata Luigi Corino e la Maison Tatì della costumista storica Silvia Porino.

Il percorso espositivo è dedicato alla vita in Italia della regina Elena (Cettigne, 1873-Montpellier 1952), a partire dal 1896, anno delle sue nozze con l’erede al trono Vittorio Emanuele III, fino al 1919, nonché alle vite delle principesse sabaude Maria Clotilde (Torino, 1843-Moncalieri 1911) e Maria Letizia (Parigi, 1866-Moncalieri, 1926), vissute nel Castello di Moncalieri fino alla morte.

Protagoniste della rassegna sono le rappresentazioni grafiche stampate sulle cartoline e sulle riviste italiane e straniere dell’epoca. Una visione, dunque, sempre ufficiale dei personaggi di Casa Savoia, ma in una vulgata iconografica di lettura più semplice e immediata per il popolo, in cui risaltano tratti di umiltà, grazia e dolcezza, seppur comunque permeati da un alone di regalità. Sette sezioni tematiche approfondiscono passioni, momenti conviviali, viaggi e visite delle tre donne sabaude e sono anche presenti oggetti a loro appartenuti, di cui alcuni fino ad oggi mai presentati al pubblico, come macchine fotografiche, abiti d’epoca, albumine storiche, lettere autografe, libri e stampe.

Dopo l’inaugurazione su invito, dal pomeriggio di sabato 6 maggio la mostra è aperta al pubblico e può essere visitata fino a domenica 18 giugno nell’ambito delle consuete visite agli Appartamenti Reali, in partenza ogni ora, nei giorni di venerdì, sabato, domenica e festivi, in orario 10.00-18.00 (prenotazione fortemente consigliata).

MOSTRA

ELENA, CLOTILDE E LETIZIA

Ritratti quotidiani di tre donne sabaude

CASTELLO DI MONCALIERI

Piazza Baden Baden, 4 – Moncalieri (TO)

6 maggio – 18 giugno 2023

Orario: venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00).

Chiuso: da lunedì a giovedì.

Biglietti: intero € 7,00; ridotto € 5,00.

Prenotazione fortemente consigliata: www.lavenaria.it

Informazioni: 011 4992333.

PERCORSO DI VISITA

Sezione 1 – La storia raccontata attraverso i piatti di porcellana

Nel solco di una tradizione ceramista iniziata in Francia dalla metà dell’Ottocento, con l’introduzione della stampa a transfert, anche i piatti di ceramica diventano testimoni storici del loro tempo. In mostra alcune serie di piatti raffiguranti la campagna coloniale italiana in Libia e i territori e le città ‘redenti’ liberate dall’esercito italiano nel corso della prima guerra mondiale. Esposti anche alcuni pezzi unici dipinti a mano di manifattura piemontese, raffiguranti le armi di principesse e regine d’Italia.

Sezione 2 – La croce rossa e la grande guerra

L’attentato di Sarajevo fu la miccia che fece esplodere la prima guerra mondiale nell’estate del 1914. L’Italia scelse la via della neutralità, ma successivamente prese parte al conflitto, accanto agli stati della Triplice Intesa. La regina Elena trasformò le sale del Quirinale in una enorme sartoria per gli indumenti dei soldati italiani impegnati al fronte e diede l’esempio di come una donna coraggiosa possa trasformarsi da mamma in crocerossina, aiutando con le proprie forze e visitando i teatri di guerra per dare conforto e speranza.

 

Sezione 3 – Le nozze tra Elena del Montenegro e Vittorio Emanuele di Savoia

Il 1896 è un anno terribile per l’Italia: la sconfitta delle truppe italiane e il massacro di migliaia di giovani soldati ad Adua pose fine alle guerre coloniali in Africa. Per questo motivo le nozze tra il giovane Principe di Napoli e la Principessa del Montenegro mantennero un profilo sobrio, senza sfarzo alcuno, uno stile di vita che venne anche mantenuto dalla coppia per tutta la vita.

Sezione 4 – Le passioni di una Regina

La Regina Elena amava, come il marito, trascorrere la vita privata all’insegna della tranquillità e delle passioni, tra loro condivise, per la fotografia, per le gite in auto e per la pesca nei torrenti di montagna a Valdieri. La vera vocazione di Elena, però, era la bontà che trasmetteva alla popolazione attraverso i suoi gesti caritatevoli. Per il suo buon cuore, nel marzo del 1937 Papa Pio XI, le conferì la Rosa d’Oro della Cristianità, consegnatale da un suo legato nella Cappella Paolina il 5 aprile dello stesso anno.

Sezione 5 – Cerimonie Reali

Con l’ascesa al trono di Vittorio Emanuele III nell’estate 1900, cambiano a corte gli usi e costumi in voga nel periodo umbertino, mentre in Europa inizia il declino della “Belle Epoque”. La sobrietà sovrasta lo sfarzo cerimoniale, i momenti conviviali vedono ridotte le portate, le bevande e i cibi prediletti diventano sempre più nostrani, celebrando l’italianità anche a tavola. Le cerimonie sono eleganti, ma mai sontuose.

Sezione 6 – Le visite e i viaggi dei Reali all’estero 

Molte riviste e cartoline postali raffigurano i Reali d’Italia nella prima decade del Novecento, in visita nelle capitali estere, in particolare a Parigi, Londra e in Russia presso lo Zar Nicola II: è una rivoluzione totale della politica estera fortemente voluta da Vittorio Emanuele III, tenendo conto che l’Italia dell’epoca è legata da anni agli imperi centrali tramite la firma alla ‘Triplice Alleanza’.

 Sezione 7 – Iconografia

La scelta di esporre le copertine originali con le immagini della famiglia reale sulle riviste che appaiono in edicola tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, e le cartoline postali è stata fatta per evidenziare il legame tra la popolazione italiana e il casato reale, in un’epoca di difficoltà economiche e sociali per una nazione giovane, da poco unita, ma decisa ad emergere. In Francia, nello stesso periodo, le confezioni di cioccolata immortalavano le immagini dei personaggi famosi, prime naturalmente le famiglie Reali europee.

 

“SENZA FATICA E SENZA OCCHIALI” -LA NASCITA DELLA STAMPA NEGLI INCUNABOLI DELLA BIBLIOTECA NEGRONI DI NOVARA

Mostra Incunabili, inaugurazione

Lo scorso 4 maggio ’23 la Biblioteca Civica Carlo Negroni di Novara ha inaugurato l’esposizione “Senza fatica e senza occhiali”, una mostra bibliografica sulla nascita della stampa negli incunaboli della Biblioteca Negroni (nelle foto il momento dell’inaugurazione e scorci dell’allestimento). Si tratta di una rassegna promossa dal Comune di Novara, attraverso la Biblioteca Civica, insieme ad attività collaterali, con il patrocinio del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino e del Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze, con il sostegno economico del MIC –Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore e con la collaborazione del Centro Novarese di Studi Letterari, partner da trent’anni nelle iniziative culturali della biblioteca. La mostra, coordinata da Paolo Testori, curata da Alessandra Panzanelli (Università di Torino) e Valentina Sonzini (Università di Firenze), è accompagnata da un esauriente catalogo degli stessi curatori (edizioni EDUCatt, Quaderni del Laboratorio di Editoria dell’Università Cattolica di Milano diretti da Roberto Cicala).

Nel corso dell’inaugurazione ci sono stati interventi dell’assessore Piantanida e del presidente del Consiglio Comunale Brustia, in rappresentanza del Comune di Novara, di Roberto Cicala del Centro Novarese di Studi Letterari, dei curatori Panzanelli e Sonzini e del noto esperto del libro antico Barbieri.

La Biblioteca Civica Negroni ha avviato una valorizzazione dei primi libri a stampa posseduti, detti “incunaboli”, cioè libri nella culla, quelli stampati nel Quattrocento, perché nella collezione novarese ci sono anche esemplari unici in Italia o addirittura al mondo.

La mostra si intitola “Senza fatica e senza occhiali”, citando una curiosa lettera del futuro Papa Pio II, l’umanista Enea Silvio Piccolomini, che nel 1455 raccontava di avere visto diversi fascicoli di una Bibbia, verosimilmente la famosa Bibbia di Gutenberg, prodotta con la nuova arte “in caratteri nitidissimi, così che si possono leggere senza alcuna fatica e senza bisogno degli occhiali”.

L’esposizione è articolata in sezioni e ha la finalità di fare emergere le caratteristiche di una collezione significativa, che mostra diverse peculiarità dei primi libri a stampa ed è espressione di un collezionismo locale di evidente interesse. La selezione dei materiali esposti ha considerato i testi rappresentativi dei vari generi come quelli relativi all’evoluzione della tipografia. Nel corso di questa attività sono emersi numerosi spunti su autori novaresi (Nestore Dionigi Avogadro, ad esempio) e su illustri possessori di libri del territorio.

I primi libri a stampa si presentavano simili ai manoscritti che si aprivano direttamente sulla pagina del testo, senza quella pagina introduttiva che sarebbe poi diventato il frontespizio e senza le lettere iniziali, completate a colori da un rubricatore o da un miniatore. Sono i primi libri stampati, che vanno dalla introduzione della stampa ad opera di Gutenberg a metà del Quattrocento a Magonza sino alla fine del secolo. Nel fondo incunaboli della Biblioteca Civica Negroni è ben rappresentata l’intera produzione, anche, come si è detto, con esemplari unici in Italia o al mondo.

La mostra continuerà fino al 3 giugno con apertura per il pubblico su prenotazione biblioteca@comune.novara.it Info 0321/3702800 oppure 0321/3702504.

Enzo De Paoli

 

 

OPEN MACHINE FEATURING GALLERIE D’ITALIA

Torino, 18 e 25 maggio | 15 e 22 giugno ore 19.00. Milano, 19 e 26 ottobre | 23 e 30 novembre

 con Vittorio Cosma e con Whitemary, Gianluca Petrella, Damir Nefat, Davide Boosta Dileo, Daniele Mana, Cecilia, Plastica, Giancarlo Parisi, Rodrigo D’Erasmo, Enrico Gabrielli, Alessio Sanfilippo.

Gallerie d’Italia – Torino Piazza San Carlo 156

Gallerie d’Italia – Milano Piazza della Scala 6

Dopo il successo e l’emozione dell’appuntamento del mese di gennaio alle Gallerie d’Italia di Milano, durante il quale si è potuta vivere un’esperienza unica grazie al connubio fra lo spazio e il suono, Gallerie d’Italia, The Goodness Factory e Music Production hanno deciso di ripetere quella esperienza per amplificare l’emozione e fare un percorso insieme. Dal 18 maggio per 4 appuntamenti a Torino e 4 appuntamenti a Milano Vittorio Cosma torna all’interno delle sale auliche delle Gallerie d’Italia con Open Machine, il progetto di improvvisazione al buio che da qualche anno porta in tour per l’Italia. Insieme agli ospiti che si alterneranno in questa creative room unica e prestigiosa Vittorio Cosma porterà il pubblico direttamente a contatto con i meccanismi della creazione musicale. 8 appuntamenti, 4 a Torino e 4 Milano per un happening musicale, che ha 2 semplici regole: ascoltare e lasciarsi trasportare dal flusso.

Prodotto da The Goodness Factory e Music Production, Open Machine è un format unico nel panorama contemporaneo italiano. È molto più di una performance, è un’azione concreta che ha l’obiettivo di contribuire a riposizionare la musica nella dimensione sperimentale e culturale a cui appartiene. Le musiciste e i musicisti coinvolti si incontrano “sul palco”, non ci sono prove a precedere il live e il pubblico si trova completamente immerso in un autentico momento di creazione artistica con il quale può interagire liberamente.

Alle Gallerie d’Italia Torino il primo appuntamento sarà giovedì 18 maggio con la cantante e produttrice Biancamaria Scoccia in arte Whitemary, con il trombonista italiano fra i più famosi al mondo Gianluca Petrella e con la chitarra di Damir Nefat.

Il 25 maggio Vittorio Cosma sarà accompagnato da Davide Boosta Dileo produttore e tastierista dei Subsonica, dal compositore producer e sound designer torinese Daniele Mana e dall’arpa e dalla voce angelica di Cecilia.

Il terzo appuntamento si terrà giovedì 15 giugno con Enrico Gabrielli polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore discografico e scrittore italiano nonché membro dei Calibro 35, con il pop elettronico dei Plastica e con Giancarlo Parisi polistrumentista e compositore.

Ultimo appuntamento alle Gallerie d’Italia – Torino sarà giovedì 22 giugno con il batterista Alessio Sanfilippo e con artisti che verranno annunciati nelle prossime settimane.

Un’esperienza coinvolgente per il pubblico che ha la possibilità di trovarsi letteralmente al centro di un studio musicale, di esserne parte, al centro di quel processo creativo che cresce e vive dietro ogni produzione musicale.

 

 

EVENTI “CHERASCO SOLIDARIETÀ. UNA COMUNITÀ CURANTE, DALLE CONFRATERNITE AD OGGI”

Cherasco, 14 maggio 2023

A Cherasco il mese di maggio arricchisce la mostra “Cherasco Solidarietà. Una comunità curante dalle Confraternite ad oggi” con un ricco calendario di iniziative dedicati a bambini e ragazzi, appassionati d’arte e turisti. Gli eventi sono promossi dall’Associazione Cherasco Cultura, dal Museo Diocesano e sono realizzati dall’Associazione Colline e Culture col contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. La mostra, curata da Enrica Asselle e Diego Lanzardo, è allestita al piano nobile di Palazzo Salmatoris e nasce per iniziativa dell’Associazione Cherasco Cultura e della Fondazione Museo Diocesano di Alba. Il percorso racconta sette secoli di storia dell’aiuto offerto dalla comunità di Cherasco e offre un’interessante panoramica sulle tante istituzioni che hanno caratterizzato la storia sociale cittadina.

Attività per bambini e ragazzi

Laboratorio per bambini e ragazzi “Linguaggi in creta” a cura di Associazione Il Sorriso ore 15.30-17.30. Dopo la visita alla mostra, i partecipanti ispirati dai temi della solidarietà e dall’arte di Cherasco, tradurranno in creta un’idea, un pensiero, un desiderio di generosità. Il laboratorio è l’occasione per sperimentare la manualità e la possibilità di creare benessere tramite l’arte. L’attività è inclusiva, accessibile e aperta. L’attività è gratuita ma è obbligatoria la prenotazione.

Visite guidate

Visita guidata “Slowelfare. Itinerario d’arte nei luoghi storici della solidarietà”. Itinerario cittadino cheraschese come inedita opportunità per visitare la maestosa chiesa barocca di Sant’Agostino, sede dei Battuti Bianchi, la chiesa di Sant’Iffredo, sede dei Battuti Neri ed oggi sede distaccata del Museo Diocesano di Alba, l’Ospedale di Carità e l’Oratorio del Beato Amedeo di Savoia (attuale scuola media) ed il Palazzo del Monte di Pietà. L’itinerario a piedi per le vie di Cherasco permetterà inoltre di scoprire dall’esterno altri luoghi che connotano questa ricca rete della carità. La visita sarà condotta da una storica dell’arte e guida turistica. Il ritrovo è in fronte all’Ufficio Turistico di Cherasco (fronte Palazzo Comunale) alle ore 14.45 Partenza ore 15.00 per una durata di circa 2 ore. L’attività è gratuita ma è obbligatoria la prenotazione.

Dalle 15.00 alle 18.00 sarà inoltre possibile visitare in autonomia la chiesa di Sant’Agostino e di Sant’Iffredo grazie al presidio e accoglienza dei Volontari per l’Arte. Ore 15.00, 16.00 e 17.00 visita dell’Ospizio di Carità (Scuola Media) ed il Palazzo del Monte di Pietà grazie agli alunni della Scuola Media di Cherasco: prenotazione necessaria.

La mostra presso Palazzo Salmatoris sarà visitabile sia sabato che domenica ore 9.30-12.30 e 15-19 (domenica ore 16.30 visita guidata).

Tutte le attività sono gratuite, ma soggette a prenotazione per numero limitato di posti. Per iscrizioni: associazionecollineculture@gmail.com – 339.1014635

 

Dal 12 Maggio “Impressionisti – Musica tra Sogno e Colore” a Torino

Un ciclo di concerti di musica classica all’interno della vasta esposizione dedicata alla rivoluzione artistica ottocentesca L’Arte incontra la musica e si fonde in un ciclo di eventi dedicato all’Impressionismo tout-court: 3 esibizioni d’eccezione all’interno della mostra con oltre 300 opere di circa 100 artisti. L’evento nasce dalla sinergia tra AICS Torino APS, partner della mostra “impressionisti tra Sogno e Colore”, e Navigare Srl, società di produzione della suddetta mostra. L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione di Erremusica Aps e Artemusica Aps, partner tecnico Piatino.

Gli eventi che si terranno il 12 – 19 e il 26 Maggio, includono la visita guidata all’interno del percorso espositivo e la partecipazione  al concerto. La rassegna musicale è dedicata al movimento impressionista che ha coinvolto alcuni degli artisti più importanti del panorama musicale del XIX secolo.

CLAUDE  DEBUSSY e MAURICE RAVEL sono infatti considerati i maggiori compositori  del movimento francese. Altri sono gli importanti musicisti e compositori francesi e italiani del periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento al 1920.

Negli ultimi anni del XIX secolo, Parigi si aggiudica il titolo di capitale europea culturale e anche musicale. Nel capoluogo francese si incontrano scrittori e artisti, e proprio in questo periodo così ricco di spunti e innovazioni nasce l’impressionismo, un movimento artistico ma anche musicale.

Tra gli impressionisti musicali più famosi e riconosciuti di fama internazionale si ricordano DEBUSSY e RAVEL, ma  anche E. SATIE, P. DUKAS, A. SCRIABIN, F. DELIUS, R. VAUGHAN, e W. e A. BAX.

Gli esponenti dell’Impressionismo amano l’acqua nelle sue svariate forme poiché  permette di riflettere i colori della natura, di riunire i colori primari e complementari tanto da diffondere luce.

Il movimento degli impressionisti trae ispirazione sia dalla pittura che dalla musica romantiche, sempre al centro degli interessi artistici dei grandi maestri del secolo.

PROGRAMMA:

Venerdì 12 maggio

EMANUELE SARTORIS – pianoforte

Giovane e brillante pianista piemontese, provvisto di un’ottima preparazione classica e jazz. La sua attività lo vede impegnato con diverse formazioni nei club e nelle sale, ha trovato collocazione nel programma Nessun Dorma su Rai 5 con Massimo Bernardini e ha proseguito nella sua appassionata opera di docente a Ivrea. Si è esibito in numerosi festival tra cui Torino Jazz Festival, Open Papyrus Jazz Festival, Novara Jazz Festival, Moncalieri Jazz Festival, Narrazioni Jazz, Joroinen Music Festival in Finlandia.

Esegue brani dal blues allimpressionismo francese di G. Gershwin, D. Ellington, B. Powell, C. Parker, A. North, M. Ravel, E. Satie, F. Chopin/A.C.Jobim.

 Venerdì 19 maggio

RAFFAELE TAVANO – pianoforte – ANDREA GAROMBO – contrabbasso

Raffaele Tavano. Diplomato in Pianoforte nel 1994 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino

Svolge attività didattica da oltre vent’anni e nel 1997 ha fondato l’Associazione Culturale Musicale Artemusica, di cui è il direttore artistico e insegnante di Pianoforte

Andrea Garombo. Docente di contrabbasso e basso elettrico presso Istituto musicale L. Lessona, Filarmonica volpianese, Accademia Musicale Artemusica, è diplomato in contrabbasso classico presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con un’esperienza ventennale che lo ha visto protagonista in centinaia di concerti di musica classica e jazz.

Eseguono i brani: Satie – Je te veux, Ravel – Vocalise en forme de habanera, Fauré – Apres un reve, Debussy – La fille au chevaux de Lin, Rabbath – Vera, Rabbath – La cri de venise, Rabbath – Incantation pour Junon, Rabbath – Reitba, Part – Spiegel Im spiegel.

 

Venerdì 26 maggio

FRANCESCO BERGAMASCO – pianoforte

Ha al suo attivo un notevole numero di concerti tenuti in importanti località italiane ed estere. E’ docente di Pianoforte presso il Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” di Torino. Collabora con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai di Torino e con l’associazione Amici della Musica di Modena, sia in veste di componente dell’AdM Ensemble, sia come collaboratore affiancato alla direzione artistica.

Esegue i brani C. Debussy – Suite bergamasque, Ravel –  Valses nobles et sentimentales, C. Debussy – tre preludi:  De pas sur la neige Ce qua vu le vent de louest, la Cathedrale engloutie, Ravel – Sonatina.

INFO

COSTO:

Ticket Spettacolo + Mostra con visita guidata: 15 €

Possessori abbonamento Card Musei Piemonte: 10 €

Tesserati AICS : 10 €

 

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE:

L’evento è fruibile esclusivamente tramite prenotazione da effettuare telefonando al 351.8557794 o direttamente alla biglietteria della mostra.

SEDE DELLA MOSTRA:

Mastio della Cittadella, Corso Galileo Ferraris 0, Torino

Per maggiori informazioni: prenotazioni@navigaresrl.com – 351.8557794

 

 

L’ESTAMPE PER L’OPERA SAN GIOBBE

 

RACCONIGI. RODOLFO ALLASIA. NEL SILENZIO DEL VERO

Mostra a cura di Anna Cavallera

Pinacoteca Civica Levis Sismonda

Racconigi – Piazza Vittorio Emanuele II

Inaugurazione: sabato 13 maggio 2023 ore 16

13 MAGGIO – 10 SETTEMBRE 2023

Sabato 13 maggio 2023 alle ore 16, negli spazi della Pinacoteca civica Levis Sismonda, a Racconigi, avrà luogo l’inaugurazione della Mostra Personale intitolata “Nel silenzio del vero”, dedicata al noto artista racconigese Rodolfo Allasia (Racconigi, 1948). La rassegna, promossa dalla Città di Racconigi, è organizzata dall’Associazione culturale Carlo Sismonda APS insieme alle volontarie ed ai volontari della Pinacoteca civica Levis Sismonda, vanta il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e del Comune di Racconigi ed è stata realizzata grazie ai contributi di Fondazione CRT e alla collaborazione di Progetto Cantoregi, SOMS e Tonicadv s.n.c. Curata da Anna Cavallera, l’esposizione presenta una quarantina di opere pittoriche scelte, le quali intendono ripercorrere visivamente la lunga carriera dell’artista racconigese, a partire dai primi lavori degli anni Sessanta, sino alle ultime tele del 2023. Nel corso della rassegna si prevede l’organizzazione di convegni, incontri e serate di approfondimento sui temi toccati dall’esposizione, con la partecipazione delle realtà associative del territorio, delle scuole e di personalità dell’arte e della cultura. «Rodolfo Allasia è figlio della creatività racconigese e percorre attraverso il suo personalissimo linguaggio le indimenticate vie tracciate da Giuseppe Augusto Levis e Carlo Sismonda. Mi auguro che la sua opera possa essere a sua volta ispirazione per le future generazioni di artisti. Sono certo che la mostra segnerà un passo fondamentale proprio in questa direzione» – commenta Valerio Oderda, sindaco di Racconigi. «Nel solco delle rassegne d’arte contemporanee dedicate agli artisti che hanno fatto e fanno grande il territorio della provincia di Cuneo, presentiamo con soddisfazione la mostra “Nel silenzio del vero” del pittore racconigese Rodolfo Allasia, che torna ad esporre nella sua città. Una nuova tappa nella fervida carriera espositiva del pittore “del vero” che ha saputo collocare le forme nel silenzio magico di uno spazio inventato, un luogo che porta la sua inconfondibile firma. Innamorato della natura, ma libero di travolgerla e piegarla “all’idea”, Allasia ha superato i generi pittorici tradizionali adattandoli al proprio sentire. Svincolato da qualsivoglia corrente, rifugge le foghe delle avanguardie del Novecento, accogliendo una certa aderenza al Realismo – realismo che, da Courbet in poi, fino al sopraggiungere dell’Astrattismo e dell’Informale è sempre appartenuto allo stato dell’arte – coniugato e sublimato in modo assolutamente soggettivo. Questa mostra racconigese vorrebbe rappresentare un’occasione per tentare di conoscere e capire il linguaggio pittorico di Allasia e la spinta che muovono il suo sguardo ed il suo profondo sentire in una varia e molteplice declinazione di temi e colori, ora con urgenza, ora con pacata delicatezza» – afferma Anna Cavallera, direttrice della Pinacoteca civica Levis Sismonda di Racconigi e curatrice della mostra.

Orari: Sabato e domenica ore 15,30 – 18,30

Visite guidate su prenotazione; possibilità di aperture straordinarie su prenotazione per gruppi e

scolaresche.

 

 

BOSCONERO. MOSTRA DI ATTILIO LAURICELLA

M.A.O. : SONIC BLOSSOM DI LEE MINGWEI E BUDDHA10 RELOADED

Sonic Blossom 6 maggio – 4 giugno 2023

Buddha10 Reloaded 6 maggio – 3 settembre 2023

MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

Commissionata per l’inaugurazione del National Museum of Modern and Contemporary Art, Corea, nel 2013, e dopo essere stata presentata nelle più prestigiose istituzioni internazionali quali il Centre Pompidou di Parigi e il Metropolitan Museum of Art di New York, la performance partecipativa dell’artista taiwanese-americano LEE Mingwei arriva per la prima volta in Italia al MAO, dove sarà visibile per un mese.

Sonic Blossom è parte dell’evoluzione della mostra Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista, che apre al pubblico il 6 maggio profondamente rinnovata.

Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino e con l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, ha il piacere di presentare per la prima volta in Italia la performance Sonic blossom dell’artista LEE Mingwei (Taiwan, 1964).

Dal 6 maggio al 4 giugno 2023 Sonic Blossom verrà performata al MAO, nel Salone Mazzonis, dando vita a un dialogo con il pubblico, con le opere delle collezioni permanenti e con la mostra temporanea Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista.

Per cinque settimane nelle sale del museo si avvicenderanno sette cantanti della Scuola di musica vocale da camera di Erik Battaglia del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, selezionati e formati da Lee Mingwei in collaborazione con lo stesso professor Battaglia.

Fra tutti i visitatori che incontreranno, ne sceglieranno uno a cui offrire in dono un Lied di Schubert; se questa persona accetterà l’offerta, sarà condotta nel Salone Mazzonis al primo piano e avrà inizio la performance.

Le esibizioni sono strettamente legate alla partecipazione dei visitatori e si svolgeranno il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 15 alle ore 17; il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17.

Sonic Blossom è stata concepita da LEE Mingwei a seguito di un’esperienza personale e intima: “Sonic Blossom è nata mentre assistevo mia madre nella convalescenza dopo un intervento chirurgico. Trovavamo entrambi un grande conforto nell’ascoltare i Lieder di Franz Schubert. Quei brani si presentavano a noi come doni inaspettati, che ci tranquillizzavano e senza dubbio contribuivano alla guarigione. A un altro livello, vedere mia madre debole e malata rendeva di colpo molto reale la sua (e la mia) mortalità; l’invecchiamento, la malattia e la morte per me non erano più un’astrazione, ma qualcosa di immediato e presente. Un giorno lei non ci sarà più… e nemmeno io. Come i Lieder di Schubert, le nostre stesse vite sono brevi, ma tanto più belle in virtù di questo.”

Per la sua capacità di generare una connessione profonda fra due individui fino a quel momento estranei, l’installazione performativa partecipativa Sonic Blossom è un dono trasformativo offerto ai visitatori del museo, un commovente invito alla fiducia e alla consapevolezza di sé.

La performance di LEE Mingwei – una mostra senza oggetti – è parte integrante del nuovo allestimento di Buddha10, che proprio il 6 maggio apre al pubblico profondamente rinnovata. Il legame con quest’ultimo progetto è particolarmente significativo e profondo: uno degli aspetti più rilevanti del buddhismo è infatti la pratica della compassione e del dono – comunicato da cuore a cuore – nucleo vibrante dell’opera Sonic Blossom.

Nel rinnovato percorso di mostra entra anche un’altra opera di LEE Mingwei: si tratta di Spirit house, video che racconta l’omonima installazione partecipativa realizzata per l’Art Gallery of New South Wales nel 2022, e troverà collocazione nell’ultima sala della mostra, in sostituzione di Moving Gods di Lu Yang.

A sostituire Prana, opera site specific realizzata da Andrea Anastasio e Stefano Mancuso per la prima sala della mostra, sarà invece un’installazione di Francesco Simeti (Palermo, 1968) dal titolo Come un limone lunare: una grande macchina scenica che parte da una serie di immagini di animali, foglie, fiori per riflettere sulla loro percezione e sul contrasto fra i concetti di natura e artificio.

Nella stessa sala sarà installata anche un’altra opera di Simeti, il video di animazione Billowing, ispirato al dipinto cinese The Manchu Army Regaining East and West Lianzhen in 1855.

Per ragioni conservative e curatoriali saranno sostituite anche numerose statue buddhiste, fra cui il Buddha assiso a mani giunte, che lascerà il posto al lavoro dell’artista Qiu Zhijie (Zhangzhou, 1969) incentrato sulla riscrittura del Sutra in chiave contemporanea e attraverso differenti media.

Nei giardini giapponesi troveranno spazio il nuovo video di Wu Chi-Tsung (Taipei, 1981) dal titolo Drawing Studies – MAO Bodhissatva Guanyin, Ming – Ging Dynasty, realizzato filmando l’omonima opera delle collezioni permanenti, e una nuova installazione di Sun Xun (Fuxin, 1980).

Anche l’allestimento del Salone Mazzonis sarà rivoluzionato: l’esperienza in VR della grotta 17 dei templi buddhisti di Tianlongshan, realizzata in collaborazione con lo studio QZR e la Chicago University, lascerà il posto alla statua del Buddha assiso in dhyānamudrā, che verrà sottoposto a restauro live dalla Doneux e Soci. Il pubblico potrà assistere alla pulitura e al ripristino dell’opera, facendo esperienza di un processo fondamentale per la vita del museo che, normalmente, si svolge dietro le quinte ed è inaccessibile ai più.

In questo spazio i visitatori saranno avvolti anche dall’installazione sonora site specific Oro – Huángjīn realizzata dalle musiciste e compositrici Valentina Ciardelli (Pietrasanta, 1989) e Anna Astesano (Savigliano, 1993): una suite ascetica per guquin, contrabbasso e arpa in 7 micro movimenti che accompagna l’ascoltatore in un viaggio meditativo di contemplazione dei tre strumenti come ensemble e, al contempo, come voci singole.

In  quanto dispositivo aperto e piattaforma per uno studio permanente delle opere della collezione del museo, il nuovo allestimento di Buddha10 è anche l’occasione per presentare gli esiti degli studi eseguiti dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale su alcune delle statue buddhiste esposte: dalle analisi realizzate in questi mesi sono infatti emersi dati inattesi che hanno consentito agli studiosi di individuare nuove possibili letture delle opere in mostra.

La mostra prosegue infine al Mercato Centrale, dove troverà spazio Co-existence, installazione sonora site specific di Shigeru Ishihara (DJ Scotch Egg/Scotch Rolex) curata da Chiara Lee e freddie Murphy. L’installazione sonora, che unisce tracce realizzate in tempi e luoghi diversi, fra cui il MAO e le Antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale, innesca un processo di contaminazione e avvicinamento interessante e inedito.

L’opera è completata da un video realizzato da Alessandro Muner.

MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico, 11, Torino

ORARI

martedì – domenica: 10 – 18. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. Ultimo ingresso ore 17. BIGLIETTI Intero 10 €; ridotto 8 €

 

MOSTRA, LIBRI D’ARTISTA: LIBRI ALTRI / SEGNI ALTRI / FORME ALTRE – IMMERGERSI IN

NUOVI MONDI,

Promossa e a cura dell’Associazione culturale Collezione Piero Marengo –

Progetto libro animato e d’artista, presenta un’esposizione di diverse tipologie di libri d’artista: leporelli, manufatti cartacei e non, con incisioni, dipinti, inserimenti di calligrafia, di varie dimensioni e rilegati a mano, realizzati dai soci dell’Associazione di Disegno e Incisione Senso del Segno di Torino, artisti che intendono illustrare il loro percorso creativo approfondendo concetti quali quelli di “altro”, nel rapporto dialettico tra “segno”, che è “forma e materia viva” e “gesto” da cui il segno procede, capace di farsi costantemente ‘altro da sè’, in un processo di trasformazione che arriva ad immergersi in mondi altri, nel rapporto tra ideazione e traduzione in progetto concreto e nelle loro contaminazioni, scambi e ibridazioni. Ogni artista rivela ed esprime, nel tema proposto, la propria sensibilità, la propria formazione artistica e culturale.

Espongono gli artisti:

Cristiana BERTOLAZZI, Maria Vittoria CAMMARELLA, Daniela CAPASSO, Lucia

CAPRIOGLIO, Luciana CARAVELLA, Margherita CRAVERO, Albina DEALESSI,

Guglielmo DURAZZO, Eugenio GILI, Elena MONACO, Giulia MORO, Anna

MOTTES, Joanna PALJOCHA, Luisa PORPORATO, Silvana SABBIONE, Silvia

SALA, Magda TARDON, Daniela THERMES.

Associazione culturale Collezione Piero Marengo – Progetto libro animato e d’artista

Libreria Antiquaria Freddi Torchio calcografico, Associazione di Disegno e Incisione Senso del Segno

“Iniziativa inserita nel programma Salone Off 2023”