CHIERI. DAL MUSEO DEL TESSILE DI CHIERI AL PATCH. LA MACINA DA GUALDO DI ARMANDO BRUNETTI: IDENTITÀ E MEMORIA SI TINGONO DI BLU
La Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile ha donato alla Città di Chieri la Macina da Gualdo ricevuta in lascito dal suo promotore, Armando Brunetti (1934-2015).
Imprenditore, studioso e collezionista eclettico, Armando Brunetti fece realizzare le due componenti lapidee della sua macina da gualdo sulla base di modelli noti, affinché anche a Chieri – così come a Castelnuovo Scrivia e in altri luoghi dell’Umbria e delle Marche – si conservasse la memoria della lavorazione della pianta Isatis tinctoria, usata per tingere i tessuti nel colore blu: le foglie fresche del gualdo, infatti, venivano ridotte in pasta, poi fermentata per ottenere il colorante blu e modellata in coccagne da essiccare al sole e ridurre in polvere per i tintori.
Nel 2020 la Fondazione aveva aderito all’iniziativa di riqualificazione dell’area ex-Mosso in PaTCh (ParcoTessileChierese) sia in condivisione degli obiettivi del Comune di Chieri sia per attuare i propri scopi statutari – primo fra tutti la valorizzazione del Museo del Tessile e annesso Orto Botanico del Tessile® nel complesso monumentale di Santa Chiara.
Per iniziativa della Presidente della Fondazione Melanie Zefferino, accolta con favore dalla Giunta comunale e dal Sindaco Alessandro Sicchiero (Delibera 116 del 07/06/2023), si avvera il sogno di Armando Brunetti: la Città di Chieri vanta ora un landmark identitario evocativo della propria storia e della propria cultura legate alle molte “sfumature” del tessile, che certamente si riflettono nel Museo del Tessile, costituito nel 1997.
La Macina da Gualdo è stata installata al PaTCh: oltre alle due pietre per macina, di cui una con particolari scanalature, c’è una parte strutturale lignea progettata dalla Prof.ssa Arch. Clara Bertolini, ideatrice dell’Orto Botanico del Tessile® (2017), con l’Arch. Mariangela Rossino. La realizzazione materiale della struttura lignea della macina e la sua installazione a regola d’arte è stata affidata a Corneliu Lupu, carpentiere di origine Rumena ma chierese d’adozione, che ha impiegato materiali speciali forniti dalla I.L.M.A. di Magliano Alpi (CN) e che si è avvalso della collaborazione di Fabrizio Rattalino per la movimentazione e il posizionamento della macina in situ, dove apposito basamento in laterizio è stato realizzato dal Comune di Chieri, con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, su disegno degli Architetti Marco Maccagno e Cristina Cassavia. Quest’ultima ha anche progettato l’aiuola a corollario della macina da gualdo, dove è prevista la messa a dimora di 100 piantine di Isatis tinctoria, nate dai semi di quelle fiorite all’Orto Botanico del Tessile® grazie alle sapienti cure di Giulia Perin, artista in residenza stabile al Museo del Tessile che collabora da anni con la Fondazione anche nell’ambito di attività didattiche.
Il giardino del gualdo, con la macina e l’ aiuola circostante, diventerà accessibile alla inaugurazione del PaTCh, prevista nel mese di luglio.
«Con questo dono alla Città di Chieri, la Fondazione rinsalda il legame con la comunità di riferimento riaffermando il proprio ruolo di attore culturale e rinnovando l’impegno ultraventennale alla promozione della cultura del tessile – spiega la Presidente Melanie Zefferino – Tutto ciò guardando oggi sia al passato del proprio contesto di riferimento sia a un possibile futuro all’insegna della sostenibilità dell’industria creativa di matrice tessile riscoprendo ma al contempo innovando antichi saperi e segreti. Primo fra tutti quello del “gualdo buono” citato negli Statuti dell’Arte del Fustagno fino a quando l’Indigofera tinctoria e poi l’indaco artificiale di Baeyer (1870) fecero sì che le macine del cosiddetto “oro blu” di Chieri smettessero di ruotare. Nel presente, la macina da gualdo genera memorie, suggestioni e attrattività per la città stessa, il suo museo e il suo parco del tessile».