In mostra a Mombercelli da luglio a dicembre le sculture di Paolo Spinoglio

È sufficiente osservare le sculture di Paolo Spinoglio per sentirne la cruda poesia, per figurarsi l’impegno fisico necessario alla loro realizzazione, per immaginarne l’ideale aspirazione estetica. Ripercorrendo la sua storia personale e professionale, attraverso una ricca selezione di opere, la mostra conduce il visitatore alla riscoperta di un artista che amava nascondersi nella forza plastica dei suoi lavori, immergendosi, facendo così perdere di sé i confini di uomo e di scultore. Sarà incredibile respirarne l’atmosfera: ad accompagnare le sculture più importanti sono conservati disegni, schizzi, fotografie e prove in gesso che mostrano il lavoro dietro alle opere esposte. Paolo Spinoglio è nato a Torino l’11 giugno 1956, Inizia giovanissimo ad apprendere le tecniche pittoriche e del disegno dal padre appassionato pittore ed acquerellista. Fin da bambino Paolo frequenta, in Italia e all’estero, numerosi musei, gallerie d’arte, nonché gli studi di alcuni pittori, restando particolarmente influenzato dal post-impressionismo, dall’arte astratta e concettuale.                  A quattordici anni impara tecniche del disegno sotto la guida del Prof. Carlo Giuliano, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Torino. Di questo periodo fanno parte molti disegni, quadri, fotografie e opere che testimoniano un’attività febbrile di sperimentazione. Conseguita la maturità classica si iscrive alla facoltà di Architettura e successivamente ad Archeologia. Persona dall’animo inquieto decide di abbandonare gli studi e di dedicarsi professionalmente alla scultura perfezionando il suo talento naturale dallo scultore Riccardo Cordero.  Fin dagli esordi le riflessioni plastiche, di impronta figurativa, trovano nella terracotta il materiale ideale. Nel 1989 si trasferisce con la famiglia a Mombercelli, ma è a Canelli dove lavora; nel suo studio laboratorio tra sculture, disegni, attrezzi, scritte sui muri nascono le sue opere, o meglio le sue “creature” come Paolo amava chiamarle. Paolo è morto ad Asti il 12 maggio 2002. L’Associazione in suo nome è stata costituita nel  2007 per volontà della moglie  e dei figli. Ha come obiettivo la salvaguardia, la tutela e soprattutto la valorizzazione delle sue opere, diffondendone il pensiero e l’arte. Promuove ogni iniziativa, atta a perseguire questo scopo mettendo a disposizione le opere per mostre in importanti gallerie d’arte, eventi e conferenze. La sede è in Via Umberto I°, 36 a Mombercelli e qua le sue sculture saranno al centro di una mostra allestita all’interno della Cantina Vinicola Arno fino al 31 dicembre, sistemata in un suggestivo percorso tra botti e bottiglie di vino, visitabile a tutti coloro che vorranno ammirare la sua produzione artistica e la sua eredità culturale. La Cantina vitivinicola è stata avviata alcuni anni fa da una coppia di imprenditori canadesi con radici italiane e portoghesi, innamorata delle colline e dei vini astigiani. “Per nostra formazione personale e famigliare siamo da sempre sensibili ai temi culturali e artistici”.  Significativo il titolo dato all’esposizione: “Insieme”. “In un periodo storico in cui prevalgono divisioni e polarizzazione, ci è parso giusto dare un segnale diverso, in sinergia perfetta, , con le aspirazioni umane e quel sentimento artistico che alberga in tutti noi”. Per visitare la mostra si potrà contattare Vinicola Arno: 014195 93 27 – 3462367487.

                                                               Alessandra Gallo