Chieri. Strada Vallero insorge contro l’antenna 5G: “Un eco-mostro che altera completamente il paesaggio ed è un pericolo per la salute”

A Chieri, alcuni residenti in Strada Vallero hanno promosso una petizione per sensibilizzare i cittadini chieresi su un problema che la città (intesa come amministrazione comunale) dovrebbe sentire molto: la costruzione di un antenna 5G xche va ad incidere pesantemente su un bellissimo paesaggio collinare.

“Con la presente per sensibilizzare la popolazione di Chieri ad una problematica insorta pochi giorni fa nella zona verde adibita a parco in strada Vallero ovvero l’installazione di una stazioni-base 5G (della società ILIAD). I lavori, iniziati il 04/09/23 e la cui conclusione è prevista per la fine di novembre, si svolgono in strada Vallero, all’inizio del sentiero sterrato (Vigna\Terreno) dove, a vista d’occhio, si estende uno dei più bei panorami di Chieri.

Dallo sterrato, infatti, inizia una piacevolissima passeggiata in un percorso ad anello che collega i paesi più vicini di Pino Torinese e Pecetto, vissuto dai concittadini come parco per passeggiate, trekking o attività in bicicletta. Molte persone che abitano la zona hanno scelto di vivere qui per essere lontani dalle frenesie e abitudini urbane.

Riteniamo che l’installazione di un’antenna 5G possa avere un impatto negativo sull’aspetto estetico della zona. Le antenne raggiungono dimensioni considerevoli, alterano il paesaggio, compromettono il valore estetico delle strade, dei nostri parchi, degli immobili rurali vicini, in un’area, tra l’altro, soggetta a vincolo paesaggistico.

Le abitazioni della zona, sono infatti soggette a vincoli paesaggistici molto stringenti. Pertanto non ci spieghiamo come un’antenna di almeno 30 metri possa essere installata nel parco sotto gli occhi di tutti. 

Tale eco-mostro sarà oltremodo vicinissimo alle case, ci preoccupano i potenziali rischi derivanti dall’esposizione a onde elettromagnetiche, amplificati dall’installazione di ulteriori stazioni-base già presenti nei pressi dell’Eremo (Pino Torinese).

 

Come molti di voi sapranno, la tecnologia 5G ha suscitato, preoccupazione e dibattito in tutto il mondo e riteniamo sia fondamentale esprimere la nostra opposizione all’installazione.

 Numerosi studi scientifici hanno evidenziato dubbi sulla sicurezza delle onde elettromagnetiche e sulla loro potenziale influenza negativa sulla salute umana e su quella di altre specie, per cui «la validità dei risultati degli studi su cellulari e tumori rimane incerta».

(Fonti: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/cellulari-campi-elettromagnetici-e-salute-a-che-punto-siamo; https://www.wired.it/attualita/ambiente/2015/04/20/ripetitore-testa/

Inoltre, sulle cosiddette «onde millimetriche» del 5G: «sono state finora pochissimo studiate dal punto di vista dell’impatto sulla salute» e «per quanto riguarda le bande di frequenza ad onde millimetriche, non è possibile sostenere alcuna ipotesi di associazione o non associazione (all’aumento di malattie, ndr) a causa della scarsità delle indagini finora effettuate».

(Fonte: https://atc.mise.gov.it/images/documenti/Rivista/2021/6_-_Studi_sullimpatto_del_5G_sulla_salute_umana_meta_analisi_e_individuazione_delle_lacune_conoscitive.pdf

 Appurata la lacunosa situazione degli studi sull’impatto sulla salute umana delle onde millimetriche (proprie dello standard 5G) e in mancanza di concordanza di opinioni in ambito scientifico riguardo agli effetti nocivi a lungo termine, chiediamo l’applicazione del principio di precauzione.

«Il principio di precauzione nasce nell’alveo del diritto comunitario ed è previsto dall’art. 191 TFUE, il quale afferma che la tutela ambientale è fondata sui principi della precauzione e della prevenzione, nonché sul principio del “chi inquina paga”. Di eguale tenore è il Principio 15 della Dichiarazione di Rio del 1992, stilata nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo».

(Fonte: https://www.dirittoconsenso.it/2020/09/15/sospensione-5g-precauzione-concorrenza-mercato/

Chiediamo pertanto alle autorità competenti di prendere in considerazione le nostre preoccupazioni e di bloccare l’installazione delle antenne 5G nella nostra comunità. In alternativa, chiediamo che vengano fatti tutti i controlli necessari a garantire l’assoluta innocuità dell’impianto, del rispetto dei limiti di potenza stabiliti dalla legge italiana (6 V/ m, fonte: https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/campi-elettromagnetici/lo-standard-5g/i-valori-limite non solo per gli abitanti che vivono nei pressi della stazione-base, ma anche per tutti quelli delle abitazioni e delle strutture attigue, con speciale attenzione per i bambini, gli anziani, i portatori di pacemaker, i ricoverati in casa, le persone diversamente abili e tutte le categorie di soggetti fragili.

Chiediamo altresì che siano prese in considerazione alternative più sicure e sostenibili per la connettività, come il potenziamento delle reti esistenti via cavo.

Vogliamo proteggere la salute del nostro quartiere e difendere il patrimonio ecologico in opposizioni a progetti di urbanizzazione venduti come modello di qualificazione. Basta alle “costruzioni selvagge” come avveniva nei precedenti anni’80. Insieme possiamo fare la differenza e promuovere scelte tecnologiche più sicure ed ecocompatibili.

Grazie infinite per il vostro sostegno.”

 

I residenti di Strada Vallero e gli amici che stanno sostenendo questa causa sottofirmando la seguente petizione https://chng.it/wmYqVrJGbc