Chieri: “Il PalaSanSilvestro, gestione carissima e complicata. Cercheremo di comprarlo”
Si chiama ‘contratto di disponibilità’ il nodo gordiano che blocca qualsiasi azione seria sul Pala San Silvestro, l’impianto voluto nel 2011 dall’amministrazione del sindaco Lancione e dell’assessore allo sport Franco Bosco per trovare una soluzione al problema delle palestre per fare sport agonistico a Chieri. Nel senso che, all’epoca, con il Governo Monti che per diktat dell’Europa vietava ai Comuni di accendere mutui per qualsiasi opera pubblica, non c’era altro modo di costruire a Chieri un impianto sportivo polivalente se non incaricando un privato a costruirlo e poi gestirlo, in cambio di un canone di affitto, il ‘contratto di disponibilità’ appunto.
“Adesso, quella che era all’epoca l’unica soluzione possibile – spiega il vicesindaco e assessore allo sport Roberto Quattrocolo – si sta rivelando una clamorosa palla al piede per noi e per la società di basket che ci gioca, la Bea Chieri. La scelta obbligata di allora era: noleggi il manufatto e il costo è caricato sulla spesa corrente. Una sciagura: paghi tutti gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria secondo il prezziario del costruttore. Noi paghiamo circa 330 mila euro l’anno di disponibilità, una cifra soggetta a rivalutazione Istat. Adesso cono 30 mila euro in più. Peggio: il campo di basket, già non a norma per la serie C, sta diventando non omologabile anche per i campionati giovanili. Per avere il parquet sul campo, dovremmo investire tramite il costruttore una cifra pesante. Questo scatenerà l’aumento del costo del noleggio, circa 20 mila euro all’anno in più. Arriviamo a pagare oltre 350 mila euro all’anno per la disponibilità di quell’impianto.” Prima che il basket chierese sparisca per colpa della burocrazia, si cerca una soluzione. Dice Quattrocolo: “Bisogna capire se ci sono le possibilità di acquisire l’impianto: è una procedura amministrativa complessa, non ci sono nemmeno precedenti in Italia. Siamo uno dei 5 impianti fatti con queste regole. Vorremmo comprarcelo. E’ un rapporto a tre. Il manufatto è del costruttore, ma c’è il gestore, BEA, che deve passare dal comune e non può trattare direttamente con il costruttore. Un pantano: del resto nel 2011 se si voleva un impianto sportivo non c’era altra scelta che seguire quella procedura.”
Il sindaco Sicchiero conferma. “Acquistare da parte del Comune quell’impianto sarebbe la cosa migliore, ma implica una scelta politica importante. Una scelta che dovrà fare, a questo punto, la prossima amministrazione…”