ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
Baldissero Torinese- INEDITE ESPLORAZIONI-
Venerdì sera avrà luogo il concerto “Non cure mundi amores” firmato da Rita Peiretti, indefessa musicologa e interprete che con grande passione e infinita pazienza indaga negli archivi alla ricerca di inediti o di rara esecuzione del periodo 1400-600. Il concerto, prodotto dall’Accademia dei Solinghi includerà il brano, da cui prende il titolo: firmato da Stefano Fioré (1686-1732), ancora oggi del tutto sconosciuto, fu un vero enfant prodige. Allievo a Roma di Corelli si conquistò la stima di celebri contemporanei come Johann Joaquim Quantz (celebre flautista) e Benedetto Marcello. Attivo presso la corte dei Savoia, come quasi tutti i compositori dell’epoca era considerato alla stregua di “artigiano”. Aprirà la serata l’aria dell’arcangelo Gabriele dalla sacra rappresentazione “ Sponsus”, un dramma liturgico a forte vocazione didascalica. Si tratta per lo più di brani connessi con le festività di maggiore rilievo . In essi è evidente la tendenza ad accentuare i tratti drammatici inseriti nella stessa liturgia cattolica. I drammi liturgici sono interamente cantati perché impiegano nella loro articolazione narrativa antifone, responsori, inni, tropi, sequenze, ossia le forme musicali elaborate in ambito liturgico per amplificare la parola sacra.
Monsieur de Saint Colombe, gambista e compositore francese della seconda metà del secolo XVII° di cui s’ignorano il nome e i dati anagrafici. Verrà eseguito il brano “Tombeau les Regrets”. Svolse attività concertistica poco più che familiare, non diede mai alle stampe le sue opere. Nonostante, era considerato un virtuoso della viola da gamba. La sua musica è sconosciuta fino al 1966 quando a Ginevra venne scoperto un cospicuo fondo di suoi manoscritti. Questa figura di musicista , dopo secoli di oblio, è tornata all’attenzione del pubblico grazie, soprattutto, al romanzo di Pascal Quignard “Tutte le mattine del mondo” (1987) dal quale il regista Adrien Corneau ha tratto nel 1991 l’omonimo film. La musica di Saint Colombe si esprime con toni profondamente meditativi e malinconici. Oggi largamente riconosciuta a dispetto del silenzio e dell’incertezza che continua a circondare l’esistenza personale del compositore.. Nome abbastanza noto è quello di Domenico Zipoli(1668-1726), gesuita missionario, presente nel concerto con la Partita in la minore, studiò musica grazie al patrocinio del principe Ferdinando de’ Medici. Potrebbe essere stato allievo a Roma di Bernardo Pasquini e, per breve tempo di Alessandro Scarlatti. Lasciò Roma alla volta di Siviglia dove come novizio chiese di essere inviato nelle colonie spagnole sudamericane (Paraguay, Bolivia, Perù). Morì di tubercolosi a Cordoba Oggi gode di una discreta notorietà per i lavori scritti per organo e clavicembalo
Altro nome ignoto al grande pubblico è il bergamasco Alessandro Grandi( (1586-1632) con il brano “Veni Creator Spiritu” che fin dalla sua più tenera età mostrò musicalità, Sposatosi, si trasferì a Ferrara dove entrò in contatto con un ambiente musicale di stampo cortese. Altra tappa significativa del suo percorso artistico fu Venezia dove benne nominato vice di Monteverdi, presente in locandina col brano “Egiìo file campi”. Concluse la vita nella sua Bergamo con il ruolo di maestro di cappella in Santa Maria Maggiore e dove morì di peste assieme alla moglie e ai dieci figli.
Marin Marais (1656-1708) , nato in una famiglia di modeste origini. A sedici anni abbandonò in modo definitivo il canto a favore della composizione.. Con ogni probabilità allievo di Monsieur de Saint Colombe. Entrò, poi, nell’orchestra della Académie Royale de Musique diretta da Lully. . Ottenne la carica di “Musicien de la Chambre du roi” (Luigi XIV°), ruolo che mantenne per quarant’anni. Ebbe 19 figli di cui 12 ne resta traccia storica. Di Marais si eseguirà Le Folie d’Espagne”, uno dei più antichi temi musicali europei, la cui etimologia del nome pare sia nata come danza alla fine del secolo XV° in Spagna e in Portogallo. Nel corso di tre secoli più di 150 compositori hanno utilizzato il tema de “La Folie.
Infine, il veneziano Antonio Lotti(1667-1740) con il pezzo “Averte faciiem tuam”. Attivo soprattutto nella città lagunare , a Dresda conobbe J.S.Bach , che possedeva copie di alcune sue musiche. Considerato una delle personalità artistiche più notevoli; nonostante la fama la maggior parte dei suo lavori restano tuttora inedite.
Il concerto costituisce una occasione per conoscere l’organo Bossi (1852) purtroppo accordato a 452. Un limite a cui Rita Peiretti ha posto rimedio con alcune pagine suonate al clavicembalo. Forse è iniziato il percorso per un recupero di questo organo?
Baldissero T.se, Chiesa Santa Maria della Spina (Parrocchiale), venerdì’ 29 settembre, ore 21.00
A cura dell’Accademia dei Solinghi
Giorgio Ghiringhelli (controtenore), Eleonora e Virginia Ghiringhelli (viole da gamba), Rita Peiretti
(clavicembalo)
Musiche di: Monsieur de Sint Colobe,, Fioré, Grandi, Marais, Monteverdi, Zipoli, , Lotti