PIEMONTE ARTE: PAVAROLO, HAYEZ, PRALORMO, JODICE, PISTOLETTO, CUNEO…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

ESTETICA DEI VISIONARI. STUDIO MUSEO FELICE CASORATI, PAVAROLO

OPENING > 7 ottobre 2023, dalle h. 16.00 alle h. 20.00

Dal 7 ottobre al 12 novembre: sabato e domenica dalle h. 15.00 alle h. 18.00

Il progetto è nato dall’incontro tra uno scritto di Henri Focillon, Estetica dei visionari, e un’opera ad olio di Scipione Il Profeta in vista di Gerusalemme (quadro in mostra), entrambi degli anni ’30. Probabilmente i due autori non si sono mai incontrati eppure condividono la stessa tematica poetica: la visionarietà. Nel breve scritto, Focillon ripercorre quella linea di sangue che attraversa la storia dell’arte con artisti “visionari” (come El Greco, Piranesi, Tintoretto…) le cui opere testimoniano una febbrile tensione creativa difficilmente riconducibile ai canoni e generi dell’epoca. In questa discendenza potremmo tranquillamente inserire l’opera di Scipione (morto a 29 anni) e degli altri artisti in mostra, selezionati dalla Collezione Giuseppe Iannaccone e dalla galleria Ciaccia Levi Paris-Milan che propone, in linea con questa tematica, alcuni giovani artisti con opere pittoriche e video.

La mostra Estetica dei Visionari accoglie le opere di Scipione in dialogo con Amber Andrews, Charles Avery, Srijon Chowhdury, Alessandro Fogo, David Horváth, Margherita Manzelli, Wangechi Mutu.

Il progetto è realizzato dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con l’Archivio Casorati, a cura della Collezione Giuseppe Iannaccone e della galleria Ciaccia-Levi, Paris-Milan, con il coordinamento di Francesca Solero e dell’Associazione PLUGin.

La mostra è a ingresso libero. Aperta al pubblico fino al 12 novembre, tutti i sabati e le domeniche pomeriggio, dalle 15:00 alle 18:00

Studio Museo Felice Casorati, via del rubino 9, Pavarolo (To)

Info museocasoratipavarolo@gmail.com / turismo@comune.pavarolo.to.it / www.comune.pavarolo.to.it /www.pavarolo.casorati.net

 

 

 

G.A.M. : “HAYEZ. L’OFFICINA DEL PITTORE ROMANTICO” DAL 16 OTTOBRE

 

CASTELLO DI PRALORMO – ”CARTE IN DIMORA” SABATO 7 OTTOBRE 2023

Per il secondo anno l’Associazione Dimore Storiche Italiane propone l’iniziativa ‘’Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”.  Sabato 7 ottobre 2023 infatti oltre 90 archivi dislocati sul territorio nazionale apriranno le loro porte e potranno essere visitati gratuitamente.

Il Castello di Pralormo ha aderito a questa iniziativa, in particolare aprendo al pubblico l’interessante percorso della Biblioteca del Castello, normalmente chiusa, in cui si potrà venire a conoscenza dei personaggi appassionati ‘’bibliofili’’ della famiglia Beraudo di Pralormo…personaggi molto ecclettici.

Nel silenzio ovattato rotto solo dal ticchettio di un orologio e circondati dal profumo del legno antico si potrà entrare nella Biblioteca del Castello di Pralormo dove, circondati da scaffali e boiserie della biblioteca il Conte Filippo Beraudo di Pralormo accoglierà i visitatori nel suo ‘’Sancta sanctorum’’.

Volumi straordinari dal XVI secolo dagli argomenti più disparati che rivelano le passioni degli antenati… si potrebbe scrivere un libro su di loro attraverso i volumi da loro collezionati: atlanti di viaggio dal 1600, teatro, feste e divertimenti, botanica e agricoltura ma anche diplomazia e politica per quelli che furono al servizio del Re e poi dalla Repubblica, astronomia, cannocchiali per mirare le stelle e il panorama, enologia e cucina per i grandi gourmet gelosi delle loro ricette, una collezione menu pranzi per festeggiare l’Unità d’Italia…e ancora musica e lanterne magiche, le prime macchine fotografiche , grammofoni da viaggio e per i più piccoli le favole di Perrault illustrate dal grande disegnatore Gustave Dorè nel 1886 ma anche i primi numeri del ‘’Corriere dei piccoli’’ e tante curiosità ancora.

 

 

LE GALLERIE D’ITALIA OSPITANO MIMMO JODICE CON LA MOSTRA SENZA TEMPO

Fino al 7 gennaio 2024 sarà possibile visitare presso le Gallerie d’Italia in piazza San Carlo Mimmo Jodice Senza tempo, un’esposizione che attraversa cinquant’anni di sperimentazioni e riflessioni sulla libertà del linguaggio fotografico del grande fotografo napoletano Mimmo Jodice. Nato a Napoli nel 1934, Jodice è conosciuto per essere stato uno dei protagonisti nel dibattito culturale che ha portato alla crescita della fotografia italiana e alla sua successiva affermazione sul campo internazionale. Fotografo di avanguardia fin dagli anni Sessanta, i suoi scatti poetici ed evocativi esplorano la relazione tra l’uomo e l’ambiente circostante, creando immagini che mescolano la realtà con l’astrazione. Il suo processo creativo, raffinato e intimo, prende ispirazione da memorie personali e dalla sua esistenza vissuta a Napoli, una città frequentata negli anni Sessanta dai più importanti artisti delle neo-avanguardie, come Warhol, Beuys, De Dominicis, Paolini, Kosuth, Lewitt, Kounnellis, Nitsch e molti altri. Il percorso espositivo racconta la ricerca e le profonde riflessioni del maestro delineando una sintesi nella sua produzione. Le ottanta fotografie in esposizione, realizzate dal 1964 al 2011, sono disposte in varie sezioni in base ai principali temi ispiratori della sua arte: Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari. Gli scatti immortalano statue, mosaici e suggestive vedute urbane di Napoli, una metropoli vista fuori da ogni riferimento cronologico. “Una città che appare vuota, eppure, abitata da altre presenza, dove tutto parte e tutto torna” come spiega Roberto Koch, curatore dell’esposizione nonché presidente della Fondazione Forma per la Fotografia a Milano.

Luigi Marsero

 

CASTELLO DI RIVOLI. MICHELANGELO PISTOLETTO. MOLTI DI UNO

a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria

2 novembre 2023 – 25 febbraio 2024

Manica Lunga

Inaugurazione: 1° novembre 2023

 Il Castello di Rivoli presenta una grande mostra dedicata a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) in occasione del suo novantesimo compleanno. Allestita negli spazi della Manica Lunga, il progetto dell’artista Molti di uno reinventa l’architettura ortogonale della Manica Lunga trasformandola in uno stupefacente groviglio armonioso, un dispositivo urbano irregolare e libero attraverso il quale raccogliere e rileggere tutta la sua arte in un gigantesco autoritratto che funziona come la mappa di una Città ideale dell’avvenire.

“Pistoletto è una delle figure dell’arte contemporanea a livello globale più poliedriche, innovative, creative e aurorali”, afferma Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. “Attivo già nella seconda metà del ventesimo secolo, è capace di reimmaginare il mondo nel ventunesimo secolo attraverso la sua ‘formula della creazione’, all’insegna di un nuovo equilibrio trinamico tra naturale e artificiale che egli chiama Terzo Paradiso”.

Pistoletto è tra gli artisti che hanno ridefinito il concetto di arte a partire dalla metà degli anni sessanta del secolo scorso attraverso l’Arte povera. Già dalla prima metà degli anni cinquanta, l’artista si interroga sul concetto di identità personale e intraprende la via dell’autoritratto come espressione emblematica del suo pensiero secondo il quale il soggetto individuale prende vita in relazione agli altri divenendo un soggetto plurale. Dal 1962 realizza quadri specchianti, nei quali chi guarda e il mondo entrano nell’opera. Il superamento delle frontiere segnate dalla dimensione solo pittorica ha rappresentato per Pistoletto l’apertura a un paesaggio che si affaccia sulla contemporaneità dell’esistenza.

“Ideata per la Manica Lunga”, afferma Marcella Beccaria, “Molti di uno è una città dell’Arte strutturata come architettura percorribile e composta da 29 Uffizi o stanze. Disegnati come spazi aperti e collegati tra loro, gli Uffizi includono metaverso, arte, scienza, filosofia, legge, diritto, architettura, comunicazione, politica, ecologia, sorveglianza, sport, matematica, spiritualità, religione, mitologia, formazione, nutrimento, simbologia, cosmologia, design, sepoltura, storia, urbanistica, moda, spazio, scrittura, salute, informatica, natura. I 29 Uffizi espongono la struttura che secondo l’artista è alla base della vita civile e sociale proponendo una vasta rete di interrelazioni e una propositiva condizione dinamica tesa ad abbattere muri e separazioni”.

I 29 Uffizi sono tra loro comunicanti e interconnessi attraverso una serie di porte, ciascuna recante sull’architrave l’indicazione dell’attività specifica. La forma delle porte riprende il Segno Arte. Concepito dall’artista nel 1976, il Segno Arte è dato dall’intersezione di due triangoli, inscrivendo idealmente un corpo umano con braccia alzate e gambe divaricate. Il primo concetto di una architettura nell’architettura risale a Porte – Uffizi al MuHKA – Museum van Hedendaagse Kunst Antwerpen di Anversa. Riprende e sviluppa un precedente (Le Porte di Palazzo Fabroni) del 1995 ed è un dispositivo espositivo utilizzato più volte da allora, ma sempre rispecchiando una classificazione che si potrebbe dare alla società di quel momento e proponendo contemporaneamente una città ideale. L’articolazione della città in Uffizi riprende una riflessione alla quale l’artista ha dedicato spazio in La Formula della Creazione, 2022, libro nel quale egli esamina il proprio percorso, identificando 31 passi che, conducendo alla genesi di una nuova società, diventano punti cardinali alla base della Formula della Creazione.

La mostra svelerà una nuova opera-azione partecipativa nell’Uffizio Sorveglianza.

“Ma questa città futura è anche una città tecnologica, dei social media, e dell’intelligenza artificiale,” afferma Christov-Bakargiev, “è un mondo in cui lo specchio di un controllo costante, invisibile e ubiquo può portare alla necessità di reimmaginare la nozione di libertà. Cosa significa un mondo di homo cellularis, i cui gesti minimi sono registrati, misurati, archiviati, “estratti” a scopi predittivi? Uno specchio tecnologico che può rendere gli umani schiavi delle macchine AI, oppure capaci di crescere verso paradisi inattesi, a seconda di come, più o meno responsabilmente ed eticamente, verranno usati questi strumenti dai nostri discendenti? A questo Pistoletto ci fa riflettere, più che umanamente”.

All’interno della visione di una nuova comunità eticamente responsabile, la mostra è anche un dispositivo per coinvolgere le persone, a partire dai lavoratori che a vario titolo operano all’interno e orbitano attorno al Museo rendendolo un microcosmo di una possibile città ideale. Ogni giorno, una persona dotata di un sapere e di una prassi specifica in un’area per la quale esiste uno dei 29 Uffizi sarà il responsabile catalizzatore della giornata: ad esempio un addetto stampa sarà responsabile dell’Uffizio Comunicazione, mentre il medico competente potrebbe collaborare in una giornata dedicata all’Uffizio Salute, tanto quanto un’Artenauta potrebbe condurre una giornata sull’educazione, così come un responsabile della caffetteria potrebbe seguire la giornata dedicata all’Uffizio Nutrimento, il giardiniere essere responsabile dell’Uffizio Ecologia e un curatore quello dell’Uffizio Arte, mentre una bibliotecaria potrebbe occuparsi della giornata dedicata all’Uffizio Scrittura. In questa maniera l’artista revitalizza e reinventa il concetto di mostra temporanea e contribuisce a realizzare pragmaticamente un nuovo mondo basato sulla Demopraxia.

 

CUNEO. “VA’ SENTIERO . UNO SGUARDO LUNGO 8.000 KM”:

arriva a Palazzo Santa Croce, a Cuneo, la mostra fotografica  sulle Terre Alte d’Italia

Paesaggi suggestivi e storie di vita uniche, i ragazzi di Va’ Sentiero raccontano il loro emozionante viaggio lungo il Sentiero Italia, il trekking più lungo del mondo.

Inaugurazione il 12 ottobre alle ore 19,30.

 

La mostra “Va’ Sentiero | Uno sguardo lungo 8.000 km” arriva a Cuneo. Dopo l’esposizione in Triennale a Milano la scorsa primavera e un’estate in giro per l’Italia – dal centro storico di L’Aquila al Forte di Exilles (TO), fino a Villa Onigo di Trevignano (TV) – ora l’esposizione sulle Terre Alte d’Italia arriva in città, a Palazzo Santa Croce. Un viaggio da nord a sud lungo il Sentiero Italia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, realizzato da un gruppo di 7 giovani esploratori che hanno percorso le Terre Alte d’Italia alla scoperta della bellezza e dell’autenticità dei luoghi, delle persone e delle tradizioni che vivono le nostre montagne, con uno sguardo ai mutamenti in atto. Un viaggio emozionante fatto di paesaggi e di storie umane che si potrà ripercorrere a Palazzo Santa Croce, dal 12 ottobre al 19 novembre, grazie alla mostra organizzata dall’Associazione Va’ Sentiero, che per la tappa cuneese collabora con l’associazione FormicaLab e può vantare il patrocinio di Comune e Provincia di Cuneo.

La mostra sarà inaugurata giovedì 12 ottobre alle 19,30 alla presenza degli autori Sara Furlanetto e Yuri Basilicò, che taglieranno simbolicamente il nastro dopo aver presentato alle 18, alla Sala Polivalente del Centro di Documentazione Territoriale di largo Barale 1, il libro “Va’ sentiero. In cammino per le Terre Alte d’Italia” – edito da Rizzoli; una guida ispirazionale a 25 itinerari sul Sentiero Italia. La presentazione, inserita tra gli eventi di anteprima di scrittorincittà, permetterà al pubblico di entrare nelle atmosfere del trekking più lungo del mondo. Alla conclusione, gli autori accompagneranno il pubblico presente, con una camminata per il centro storico, fino a Palazzo Santa Croce, luogo dell’esposizione per l’apertura ufficiale. La mostra sarà aperta con i seguenti orari: venerdì e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18; tutti i giorni dal 15 al 19 novembre in occasione della rassegna scrittorincittà con i medesimi orari. Ingresso libero.

Le opere esposte compongono un racconto per immagini che documenta l’incredibile avventura intrapresa dai ragazzi di Va’ Sentiero lungo il Sentiero Italia, il trekking più lungo del mondo, che cavalca l’intera dorsale montuosa del Paese. Le fotografie e i video raccolti durante il cammino si intrecciano alle parole e mostrano una parte d’Italia che spesso rimane sullo sfondo delle vite frenetiche in città, costruendo una narrazione che tiene conto della diversità ambientale e della ricchezza culturale dei luoghi che ci circondano. C’è il paesaggio, dunque, con i suoi mutamenti di forma e colore, ma soprattutto ci sono le persone, i volti e le storie di chi in quei territori montani è nato, oppure di chi vi è tornato dopo anni di vita altrove, e ancora, quelli di giovani che intravedono nelle Aree Interne la possibilità di concepire un’umanità che interagisce con la natura, contribuendo a un arricchimento culturale e a un riassetto degli equilibri degli ecosistemi montani, spesso abbandonati a se stessi.

L’associazione Va’ Sentiero era già stata ospite a Cuneo nel 2022 durante l’edizione zero del festival | Paesaggi | con una selezione di scatti della spedizione partecipativa sul Sentiero Italia, suscitando particolare interesse.

“Il viaggio, la spedizione a cui ci siamo dedicati anima e corpo per raccontare una parte di Paese poco conosciuta, ci ha dato molto più di quanto ci potessimo aspettare – racconta Sara Furlanetto, fotografa e co-founder di Va’ Sentiero –. Passo dopo passo, valle dopo valle, abbiamo incontrato un’Italia inaspettata che ci ha accolti a braccia aperte e fatto innamorare con paesaggi sempre diversi, dialetti mutevoli e storie, ricette, personaggi così generosi. Allo stesso tempo, col passare dei chilometri e delle stagioni, abbiamo toccato con mano gli effetti del parossismo climatico e dell’abbandono, il senso di isolamento sociale, culturale, economico. Nei miei scatti ho provato a catturare la consistenza di quelle terre, di chi le abita; di restituire la loro bellezza e di ritrarre le loro criticità”.

La mostra è un viaggio per immagini delle Terre Alte che si snoda attraverso diverse tematiche: natura, biodiversità, antropizzazione, impatto umano sui paesaggi e conseguente abbandono fisico e culturale in cui versano alcune zone, per finire con le identità culturali delle comunità montane attraverso cui emerge un’idea di montagna intesa come cerniera di congiunzione e non barriera di separazione. La componente umana si esprime attraverso i ritratti di alcune delle persone conosciute durante la spedizione, accompagnando il visitatore lungo tutto lo sviluppo della prima sezione e restituendo così il senso fondamentale del progetto: raccontare le storie personali di coloro che, per nascita o per scelta, vivono la montagna come custodi e interpreti di quel paesaggio.

Una sezione della mostra è dedicata al racconto della spedizione di Va’ Sentiero: accanto a suggestive immagini del cammino che ripercorrono le cinque macro-aree attraversate (Arco alpino, Appennino settentrionale, centro, sud e isole), trovano spazio testi esplicativi ma fortemente personali e un video in cui il gruppo di Va’ Sentiero racconta in prima persona l’esperienza attraverso i volti e le voci di Sara Furlanetto, Yuri Basilicò e Andrea Buonopane.

 

IL POLO CULTURALE PASCAL A EXPOCASA 2023

In occasione della 60° edizione di Expocasa, presso l’Oval Lingotto Fiere di Torino fino a domenica 8 ottobre 2023, tra i grandi marchi che esporranno oggetti di design, installazioni e idee innovative per l’ambiente domestico figurerà per la prima volta anche un polo culturale, presente nell’ambito dello spazio L’arte a casa tua. Nello specifico, si tratta del Polo Culturale Pascal, nato in seno al Liceo Pascal di Chieri che, dal 1976, sviluppa e promuove l’interesse per la cultura, l’arte e l’apprendimento. In seguito al grande successo riscontrato dai progetti ideati nell’arco degli ultimi anni, l’Istituto Pascal – cui il Liceo afferisce – ha, infatti, scelto di dare vita a un incubatore diffuso in cui far confluire tutte le iniziative culturali proposte, configurandosi alla stregua di un terreno fertile che consenta agli studenti di esplorare e approfondire le proprie conoscenze in diversi ambiti, dalla letteratura alla storia, dalla filosofia alle arti visive, fino alle lingue straniere e al teatro.

In questo senso, il Polo Culturale Pascal offre una vasta gamma di attività extracurriculari, in grado di coinvolgere in modo attivo non solo gli allievi delle scuole che orbitano intorno all’Istituto Pascal, ma anche i cittadini chieresi e torinesi, sollecitati mediante club letterari, gruppi di discussione filosofica e laboratori artistici. Tali iniziative permettono ai partecipanti di scandagliare i propri interessi personali e di acuire le proprie nozioni in modo più approfondito rispetto a quanto svolto in classe. Esse promuovono, inoltre, la creatività e la capacità di pensiero critico, incoraggiando gli individui ad accrescere le proprie opinioni e a esprimere le proprie riflessioni in modo autonomo, cristallino ed efficace.

Il Polo Culturale Pascal si propone, perciò, di organizzare ciclicamente occasioni di incontro culturale, quali mostre d’arte, spettacoli teatrali, workshop e conferenze. Questi eventi offrono all’utenza l’opportunità di entrare in contatto con artisti, scrittori e intellettuali di spicco, fornendo l’accesso a nuove prospettive e sostenendo la creazione di una mentalità aperta e curiosa, in grado di favorire l’interesse per il sapere e la bellezza.

In questa logica, si inserisce la partecipazione del Polo a Expocasa, in uno stand apposito che ospiterà le opere di artisti di fama internazionale che collaborano con il Polo Culturale Pascal – dove hanno anche esposto, e sono presenti tuttora, installazioni, quadri e piccole sculture.

Tra di essi, si annoverano: Marcella Bacca (esperta di oggetti d’arredo e sculture, realizzate tramite la liquefazione delle materie plastiche); Milena Bini (autrice di mele create manualmente mediante l’antica tecnica della modellazione dell’argilla); Renato Grande (designer ed esperto di moda, cresciuto alla corte di Gianni Versace); e IkiProject – Progetto del Vivere (studio d’architettura e design costituito da Koncita Santo, Lorenzo Lombardo ed Eleonora Gimmillaro).

 

ART PHOTO. MAURIZIO BRIATTA

MAURIZIO BRIATTA offre sempre uno sguardo insolito al paesaggio usando proprio la complessità del mezzo fotografico per ottenere risultati che giocano sull’ambiguità. Da qui il titolo che genera dubbio, incertezza: “PAESAGGI.FORSE”.