Cuneo. Per un pusher 53enne il Daspo del Questore

Il Questore della provincia di Cuneo, dr Carmine Rocco Grassi, ha adottato lo scorso 2 ottobre un nuovo “Daspo Urbano” per il contrasto dello spaccio di stupefacenti riferito a fatti commessi nella cosiddetta zona del “quadrilatero”.

Si tratta di una misura  di prevenzione personale atipica di competenza dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, rientrante nella categoria dei “Divieti di accesso ad aree urbane” (denominati D.Ac.Ur), volta a limitare le opportunità criminali, dei fenomeni antisociali, di inciviltà lesivi del “buon vivere” cittadino che si propongono di incidere sul livello di sicurezza e di benessere percepiti dalla comunità locale.

Il destinatario del provvedimento, un cittadino italiano di 53 anni, veniva sorpreso dal personale della Polizia di Stato, operatori dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico,  nel corso dei quotidiani  servizi  di controllo del territorio, a cedere sostanze stupefacenti, in questo Piazzale della Libertà, C.so Giolitti e Via Silvio Pellico, pertanto  denunciato in stato di libertà,.

Successivamente, la Divisione Polizia Anticrimine della locale Questura, analizzando i gravi episodi recenti e quelli degli ultimi tre anni, le attività criminali poste in essere dall’uomo in diverse zone della città, nonché le frequentazioni con persone pregiudicate e pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica, emetteva  nei suoi confronti il “Daspo Urbano”.

A seguito del citato provvedimento l’uomo non potrà avere accesso o stazionare nelle immediate vicinanze delle scuole e tutti i bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari del Comune di Cuneo, siti  in Piazzale della Libertà, C.so Giolitti e Via Silvio Pellico, per un periodo di 24 mesi, pena, in caso di accertata violazione, la reclusione da uno a tre anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro.

Salgono quindi a nr. 12 i Divieti di Accesso adottati nell’area del cosiddetto quadrilatero, oltre a  nr.4 Avvisi orali e nr. 6 Fogli di Via obbligatori, adottati dal Questore di Cuneo, nei confronti di soggetti che gravitavano in quella zona.