Montegrosso D’Asti, intitolazione caserma della locale Stazione Carabinieri al Vice Brigadiere Ernesto Abate
Montegrosso D’Asti, intitolazione caserma della locale Stazione Carabinieri al Vice Brigadiere Ernesto Abate, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
A Montegrosso D’Asti, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova caserma sede della Stazione Carabinieri e la sua intitolazione al Vice Brigadiere Ernesto Abate, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
Alla cerimonia erano presenti i pronipoti del Vice Brigadiere, il Gen. B. Antonio Di Stasio, Comandante della Legione CC “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Col. Paolo Lando, Comandante Provinciale CC di Asti, le Autorità civili della Provincia, i Sindaci di Montegrosso D’Asti, Vigliano D’Asti, Montaldo Scarampi e Mongardino, il gonfalone della Provincia di Asti, decorato con M.O.V.M., e gli altri gonfaloni dei Comuni decorati dell’astigiano, il Coordinatore Provinciale ed il Presidente dell’ANC.
La cerimonia, accompagnata dalla fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, iniziata con la benedizione della Bandiera Nazionale, consegnata al Comandante di Stazione dal Sindaco di Montegrosso d’Asti, sig.ra Monica Masino, ad opera del Vescovo Emerito della Diocesi di Asti, Monsignor Francesco Ravinale, e del Cappellano Militare, ha raggiunto il suo apice con lo scoprimento della targa dedicata al Vice Brigadiere Ernesto Abate, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, cui è intitolata la caserma, per poi continuare con il taglio del nastro tricolore da parte della madrina della cerimonia, signora Michela Rissone, a cui è seguita la benedizione dello stabile da parte del Vescovo Emerito di Asti del Cappellano Militare.
Nel corso della cerimonia ha preso la parola il Sindaco di Montegrosso d’Asti, sig.ra Monica Masino, la quale ha ricordato quanto il Comune tenesse a mantenere il presidio dell’Arma nel suo territorio predisponendo, così, un’idonea struttura. Anche il Gen. B. Antonio Di Stasio, Comandante della Legione CC “Piemonte e Valle d’Aosta”, nel suo discorso ha sottolineato lo stretto collegamento dell’Arma con il territorio, non a caso l’immobile della caserma è in parte adibito a scuola materna ed in parte presidio dell’Arma quasi a voler rappresentare una continuità con le giovani generazioni. Il Generale, poi, nel ricordare il sacrificio del Vice Brigadiere Ernesto Abate e di tutti i caduti dell’Arma, a rappresentare la caducità dell’esistenza ha citato i versi della poesia “Soldati” di Giuseppe Ungaretti “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
Il Vice Brigadiere Ernesto Abate è nato a Serravalle D’Asti nel 1908 da una famiglia contadina, arruolatosi nei Carabinieri Reali, dopo aver prestato servizio in Liguria, è stato ammesso a frequentare il corso sottufficiali a Firenze per poi essere destinato in Veneto. Il 6 maggio 1938, mentre era in servizio perlustrativo con un altro militare, sorprese una banda di briganti intenti a rubare in un esercizio commerciale, i quali per assicurare la fuga, non esitarono a far fuoco verso i Carabinieri ferendo ripetutamente al petto il Vice Brigadiere che moriva poco dopo in ospedale. L’eroico comportamento di Ernesto Abate, che in punto di morte riusciva a fornire importanti informazioni per la cattura dei malviventi, è stato ricompensato con la concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione:
In servizio notturno di perlustrazione con un carabiniere, imbattutosi in un gruppo di individui sospetti – risultati poi malviventi in flagrante attività delittuosa – risolutamente li affrontava per intimare loro il fermo, senza peraltro riuscire nell’intento, perché fatto segno a proditoria scarica di colpi di pistola, sette dei quali lo ferirono gravemente al torace e all’addome. Soccorso e trasportato all’ospedale -mentre il dipendente si prodigava invano all’inseguimento dei malfattori- durante il tragitto chiedeva con insistenza se costoro fossero stati arrestati, ed a quanti con pietosa bugia gliene davano assicurazione, manifestava, in commoventi termini, la sua gioia per il non inutile sacrificio della propria esistenza, mantenendo fino alla morte contegno ispirato al più ammirevole stoicismo”. Follina (TV), 6 maggio 1938.
A ricordo della cerimonia, le Poste italiane hanno allestito uno spazio filatelico temporaneo in cui ottenere l’annullo filatelico appositamente creato.