A Isola si effettueranno lavori all’Area protetta della Riserva naturale del rio Bragna
In Località Cantalupo a Isola, vicino al rio Bragna, a breve il comune appalterà i lavori perché come commenta il sindaco Michael Vitello: “ mettiamo a posto tutta la sponda di questo fiumicciattolo. Qui quando piove tanto, raccoglie tantissima acqua e crea un sacco di problemi potenziali”. Oggi già sta erodando la strada, che a breve potrebbe anche essere impraticabile e quindi è un intervento fondamentale, voluto da tanti anni dall’amministrazione comunale. Il finanziamento dei lavori è stato trovato nel bilancio comunale, da vecchi mutui non utilizzari, più un bando Crt, per cui questi 105.000 euro che verranno usati sul Bragna, non costeranno nulla alla popolazione. Il 21 marzo 2019 sono state istituite 4 nuove aree protette nel territorio astigiano: la Riserva Naturale degli Stagni di Belangero, la Riserva Naturale delle Rocche di Antignano, la Riserva Naturale del Rio Bragna, la Riserva Naturale del Paludo e dei Rivi di Moasca. I Comuni interessati sono: Asti, Revigliasco, Antignano, Isola, Costigliole, Calosso, Agliano Terme e Moasca. Tra le quattro aree tutelate della piana del Tanaro, istituite nel 2019 dalla Regione, la Riserva Naturale del rio Bragna si distende tra Isola e Costigliole. Ontani neri, querce, ciliegi selvatici, aceri, pioppi tremuli, carpini bianchi si fanno trovare lungo il cammino, non sempre agevole, mentre nidifica la poiana e trovano rifugio tassi, volpi, caprioli, vari tipi di rane. L’occhio più attento coglie il volo colorato delle libellule. Presenza di fossili al confine tra i due paesi. ll bacino del rio Bragna, affluente di destra del fiume Tanaro si estende su una superficie di circa 10 km quadrati. Dal punto di vista storico, si narra che il rio Bragna confluisse nella val Tiglione creando dei grossi problemi idraulico-sociali, quali paludi, con risvolti negativi sulla salute delle popolazioni residenti. Al fine di realizzare una bonifica, si decise intorno al ‘600 di convogliare le acque nella vallata verso Mongovone, scavando un canale di scolo che ha dato forma nel tempo all’attuale vallata, creando importanti smottamenti della collina situata a sinistra del rio e che sono attualmente ancora attivi. Attualmente i boschi sono localizzati prevalentemente sul fondo dell’impluvio del Rio Bragna e di alcuni rii minori e rappresentano praticamente l’area di cui si richiede la tutela. Sono presenti piccoli querceti diffusi lungo tutto il corso del Rio Bragna localizzati prevalentemente sul fondo dell’impluvio principale. Si osservano esemplari di farnia, il ciliegio selvatico, il pioppo nero, presente anche con soggetti di dimensioni ragguardevoli e spesso micorrizzato con il tartufo bianco; il carpino bianco; l’acero e rari esemplari di ontano nero. La robinia è frequente soprattutto nei popolamenti posti nella parte bassa del bacino. Tra le specie arbustive presenti, si possono ricordare il sambuco nero e l’edera, che talora ha notevole sviluppo.
Alessandra Gallo